"Disturbo?" chiede il turco.
Faccio cenno ad Hector di allontanarsi un attimo.
"Si disturbi, che c'è?" chiedo, senza neanche bisogno di nascondere il fastidio che provo nel vederlo.
"Devo prendere una cosa che ho lasciato da te, posso?"
"Prego"
Gli spalanco la porta per farlo entrare e lo seguo.
"Che cazzo ci fa lui qui?" mi chiede mentre entra in camera mia a recuperare ciò che doveva prendere.
"Ti riguarda?"
"No, puoi rispondere lo stesso? Posso sapere perché non è a Barcellona e cosa ci fa in casa tua mentre siete da soli? Te lo scopi?"
Se fossimo in un cartone animato, in questo momento mi starebbe uscendo il fumo dalle orecchie per quanto mi fanno incazzare le sue parole.
"Uno: non siamo da soli, è venuto a trovarmi insieme a João, che è uscito un attimo. Sai perché? Perché stavo male, mi sono lasciata sai? E per fortuna ho qualcuno che ci tiene a me. Due: no caro, non me lo scopo anche se potrei visto che è innamorato di me. Ma sai, al contrario di qualcuno, ho rispetto per la mia precedente relazione e non sono ancora andata avanti. Tre: come sta Leyla? Non hai ancora trovato una nuova ragazza con cui rimpiazzarla? Quattro: fottiti!"
Ho parlato così velocemente che non sono sicura che lui sia riuscito a seguire tutte le parole. Ma mi importa solo che abbia sentito il "fottiti".
"Almeno Leyla mi ama"
Una coltellata avrebbe fatto meno male di quelle quattro parole.
"Ti auguro qualcuna in grado di amarti almeno la metà di quanto ti ho amato io, perché è difficile che riuscirai a trovare un'altra che prova per te quello che provo io. Vai via per favore" dissi quelle parole con una calma improvvisa.
"Yildiz"
Hector si affaccia dalla porta e richiama il turco.
"L'hai sentita, vattene" gli disse.
Kenan mi guarda, annuisce e poi si volta per andarsene.
"È inutile che ci provi Fort, muore per me" sussurra allo spagnolo mentre sta uscendo, pensando che non lo sentissi.
Coglione.
"Hector mi dispiace, non pensavo che avremmo litigato..."
"Ei, ei, va tutto bene. È un coglione, ok?"
Mi avvicino a lui e lo abbraccio stringendomi al suo petto.
"Vieni con me..." mi disse poi, così piano che per un attimo pensai di essermelo immaginato.
"Dove?"
"A Barcellona, vieni a vivere lì. Hai João, hai me, cosa ti trattiene ancora qui?"
Oddio ma che dice...parla sul serio?...
"Hector io...non posso. Io qui nonostante tutto ho la mia vita, la squadra, Federico, devo ancora finire la scuola! Non posso lasciare tutto e andarmene"
"Lo so che devi finire la scuola, ma promettimi che dopo ci penserai" continua.
"Ti prometto che ci penserò"
Il momento venne interrotto di nuovo dal
campanello della porta."La mia colazione finalmente!" rido aprendo la porta a João.
Ci sediamo tutti insieme a mangiare e non so se raccontare al mio migliore amico di Kenan oppure no.
Non è necessario.
"Quando ripartite?" chiesi a entrambi.
"Oggi pomeriggio"
"Di già?!"
Annuiscono.
"Mi dispiace lasciarti, ma lo sai, abbiamo gli allenamenti" mi disse João.
"Si certo, lo so"
Finiamo di mangiare in silenzio, e io non riesco a smettere di pensare a cosa farò quando andranno via.
*
"Sicura che starai bene vero?"
"Certo che sto bene, non dovete preoccuparvi per me. Tornate a casa" sorrido.
"Se lo dici tu. Ci vediamo presto sorellina" mi abbraccia João.
"Jo aspettami in macchina, ora arrivo" gli disse Hector.
Aspettò che il portoghese uscisse per avvicinarsi a me.
"Quando ti rivedo?" mi chiese.
"Non lo so, davvero"
Annuisce.
"Finalmente ti liberi di me" scherza.
"Pensavo che sarei stata più felice, invece stranamente già mi manchi Fort" rido.
"È una promessa, ci rivediamo presto"
Si avvicina per lasciarmi un bacio proprio all'angolo della bocca.
Ma anche dopo averlo fatto, non si allontana.
"Che c'è? Vuoi un bacio?" lo prendo in giro.
"Oh si, magari"
Rido e tirandolo dal colletto della maglietta lo attiro a me per far scontrare le mie labbra con le sue.
"Cioè scusa? Hai aspettato che mi levassi di torno per darmi il mio maledetto bacio?" sorride.
"Accontentati, potresti non averne più"
"In questo momento sono così fuori di me che potrei andare a parlare con la società della Juventus e offrire io stesso il mio cartellino per venire a giocare qui, però diciamo che il bacio non è stato niente di che eh"
Non posso fare a meno di scoppiare a ridere.
"Va via stupido!"
Mi rivolge un ultimo sorriso e poi esce di casa.
Forse ho sbagliato a cedergli, ma tutta la questione di Kenan mi sta facendo uscire fuori di testa.
E adesso che non ho più intorno nemmeno Hector, non so proprio cosa fare.
@raquel.silva ha aggiunto un contenuto alla sua storia
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Senza te, non è abbastanza || Kenan Yildiz
FanfictionRaquel Silva ha 18 anni ed è nata in Portogallo, ma ha passato gran parte della sua vita in Italia, a Torino. Durante le sue vacanze estive a Ibiza in compagnia del suo migliore amico di una vita, Joao Felix, si imbatte nell'ultima delle persone che...