"Si ok parlaci, però devi farmi sapere subito. Se hai bisogno vieni direttamente da me"
"Si Alyssa, tranquilla. Ci parlo e poi mando un messaggio di gruppo a te e metà squadra, va bene?" rido.
"Stronza come sempre. Ci vediamo domani, MA FATTI SENTIRE!"
Saluto la mia amica con un abbraccio e vado verso la Jeep del turco posteggiata dall'altro lato della strada.
In realtà non ci parliamo da quando abbiamo litigato, non ho avuto nessun interesse di parlargli perché aspettavo delle scuse.
Che ovviamente non sono arrivate.
"Ciao" dico salendo.
"Ei"
"Senti possiamo parlare?-"
"Possiamo parlare?-" diciamo contemporaneamente.
Caaaaaazzo. Io dovevo parlare a lui, non lui a me!
"Andiamo da me, parliamo lì"
Durante il tragitto c'è un silenzio tombale, quasi mi dimentico della sua presenza.
Ogni tanto sento il suo sguardo posarsi su di me, ma non dice niente. Starà decidendo le parole migliori per lasciarmi.
Quando arriviamo scendo direttamente dalla macchina senza aspettarlo e lui mi segue.
Entro in casa e mi siedo, lui fa lo stesso.
"Dai Ken, via il dente via il dolore. Qual è il problema?" dissi, mi ero stancata della situazione onestamente.
"Allora, adesso voglio che mi ascolti. Fammi finire di parlare e poi sei libera anche di prendermi a schiaffi, non mi lamenterò"
Bella questa premessa.
Annuisco.
"Quando ti ho conosciuta sei stata un colpo di fulmine. Sei entrata nella mia vita un giorno totalmente a caso e hai portato il sole con te. Sole che mi mancava da tanto perché ero convinto di aver perso l'amore della mia vita per inseguire una carriera incerta, e forse ero piccolo per pensare una cosa del genere e me ne rendo conto, ma quello che avevo vissuto con Leyla ero convinto di non poterlo trovare più da nessuna parte. Eravamo bambini quando ci siamo conosciuti, crescendo insieme poi qualcosa è cambiato, ci siamo innamorati e ci siamo messi insieme. Ero convinto che non l'avrei lasciata mai, che l'avrei sposata addirittura. Poi un giorno di due anni fa è arrivata l'occasione della mia vita, iniziare a giocare per la next gen, e lì non ho capito più nulla, non avevo più nulla a trattenermi lì perché il mio futuro era qui...ma lei, avrei dovuto lasciarla? La amavo, ma se dovevo scegliere il mio futuro o lei...non ho potuto scegliere lei nonostante mi facesse male. Quindi basta, l'ho lasciata promettendole che sarei ritornato da lei, in qualsiasi modo perché non avrei potuto rinunciare così semplicemente alla nostra storia. Quando l'anno dopo però le cose sono iniziate ad andare davvero bene a Torino, la prima squadra intendo, mi stavo convincendo che non sarebbe potuto essere possibile. E poi sei arrivata tu, cazzo per me non contava più nulla, solo tu e tu soltanto. E poi indovina che coglione? Ho lasciato anche te, che eri riuscita a risollevarmi. Me ne sono accorto tardi, e ho deciso di voler rimediare subito, seguendoti fino ad Ibiza e cercando di portarti allo sfinimento per rimettermi con te, e ce l'ho fatta. E fidati, lo volevo davvero, non c'era altro che desiderassi perché ti amo in un modo che non so nemmeno spiegare..."
Si ferma per respirare perché sta parlando a macchinetta da ormai credo 3 minuti buoni.
Io lo fisso senza dire nulla, so dove sta per arrivare ma voglio sentirlo dire a lui.
"Ma Raquel...rivederla mi ha fatto tornare a 2 anni fa, tutti i sentimenti che ho provato per lei sono ritornati tutti in una volta appena l'ho vista. Sabato sono stato ad una festa con lei-"
"Lo so che eri con lei, cos'è successo?" lo interrompo.
"Abbiamo parlato tanto, lei mi ha confessato di essere innamorata di me come il primo giorno ma mi ha ripetuto più volte di aver lasciato perdere appena ha saputo di te, quindi lei in tutto questo non c'entra nulla"
"Cazzo vai al punto mi sto spazientendo"
"Voglio riprovarci con lei"
4 parole. In grado di spezzarmi il cuore.
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Senza te, non è abbastanza || Kenan Yildiz
FanfictionRaquel Silva ha 18 anni ed è nata in Portogallo, ma ha passato gran parte della sua vita in Italia, a Torino. Durante le sue vacanze estive a Ibiza in compagnia del suo migliore amico di una vita, Joao Felix, si imbatte nell'ultima delle persone che...