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Mi ero dimenticata cosa significasse stare bene in famiglia.

In queste vacanze sono stata rilassata al massimo insieme ai miei genitori e ai miei amici.

Purtroppo però, oggi è il 31, e domani sera ho l'aereo per tornare a Torino; come João e Hector lo hanno per tornare a Barcellona.

Sono da un'ora davanti allo specchio per capire se il vestito che ho scelto mi stia bene o meno, ma alla fine decido che può andare bene.

Mi sistemo i capelli in una coda alta, metto i tacchi e scendo giù da tutti gli altri.

Appena mi vede, a Hector brillano gli occhi.

"Sei bellissima" sorride.

"Grazie cuoricino" rido.

In quei giorni in realtà non c'erano stati grandi avvicinamenti tra noi due, cosa che non mi aspettavo.

A parte qualche solito bacio rubato di nascosto non avevamo fatto granché.

Ma so che alla fine della nostra serata avremmo tanto di cui parlare visto che è il nostro ultimo giorno insieme. Voglio essere chiara con lui.

Ci sediamo tutti a tavola davanti all'infinito cibo che hanno preparato mia madre e la madre di João, che basterebbe a sfamare un esercito.

Mentre mangiamo sento una mano poggiarsi  sulla mia coscia e per poco non mi strozzo.

Mi giro verso Hector e lo vedo mentre cerca di non ridere.

Lo fulmino con lo sguardo incitandolo a smettere.

"Vado in bagno! Torno subito" dico e la voce mi esce così squillante, che me ne rendo conto anche io.

Lancio un'occhiataccia allo spagnolo e vado verso il bagno.

Lui ci mette 30 secondi a seguirmi a ruota.

"Smettila di fare il cretino" sorrido quando entra in bagno dopo di me.

"Mi levi sempre tutto il divertimento" si lamenta ironico.

Si avvicina e mi bacia facendomi appoggiare con la schiena al lavandino.

"Dai smettila, non è il momentoooo" mi separo da lui ridendo.

"Sei noiosa Silva!"

Gli alzo il dito medio ed esco dal bagno tornando al tavolo.

*

Ogni volta che a Capodanno scatta la mezzanotte a me viene la malinconia, so di essere strana ma è una cosa che mi è sempre successa.

João lo sa, e infatti la prima cosa che fa è venire ad abbracciare me.

"Buon anno principessa" mi da un bacio sulla tempia.

A giro ci abbracciamo tutti per farci gli auguri e a furia di fare giochi da tavolo, e dopo aver sentito un a dir poco imbarazzante karaoke di João e Hector, si fa l'ora di andare a dormire.

Sono le 2:30 per la precisione.

I piedi mi urlano pietà.

Diamo la buonanotte a tutti e poi noi tre saliamo per tornare nelle nostre camere.

"Buonanotte piccioncini" ci saluta João con uno sbadiglio.

"Vaffanculo" rido.

Lui entra nella sua camera e io e Hector rimaniamo immobili a fissarci in corridoio.

"Tu hai sonno?" mi chiede.

"Mh, no in realtà"

Sorride, e in un attimo siamo in camera mia a baciarci.

Si siede sul letto e mi fa salire a cavalcioni su di lui senza smettere mai di baciarmi.

Stavo per sbottonargli la camicia quando lui mi ferma.

"Ei aspetta, parliamo prima"

"Si certo, hai ragione"

Ci sdraiamo a pancia in su sul letto e lui mi guarda.

"Come ti ho detto, ci ho pensato. Non è stato facile, ma ho capito che non è questo quello che voglio. Penso che dovremmo rimanere amici Hector" gli dico.

"Me lo aspettavo. Lo capisco, non è facile, so che non vuoi ammetterlo a te stessa ma il tuo cuore appartiene già a qualcun'altro, lo sai"

"No! Non è-"

"Raquel, accettalo. Sei innamorata di lui, non puoi negarlo per sempre a te stessa"

Ammutolisco. Che paaaaaaalle.

"Grazie però. Sei stato il finto ragazzo perfetto" scherzo.

"Modestamente, lo so" sorride.

"Ti voglio bene, sul serio" gli dico poi.

"Anche io, non sai quanto"

@raquel.silva ha aggiunto un contenuto alla sua storia

silva ha aggiunto un contenuto alla sua storia

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Senza te, non è abbastanza || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora