58.

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~Kenan

Apro gli occhi, ma un mal di testa lancinante me li fa richiudere subito.

Non capisco dove sono, non mi ricordo granché.

Ma non stavo giocando? Come sono finito a letto?

Riapro gli occhi e mi rendo conto di essere in una stanza d'ospedale.

Non capisco.

Mi sono visto con Raquel ieri sera? E se non l'avessi avvisata e fosse arrabbiata con me?

Mi guardo subito in torno per cercare il mio cellulare, e il mio sguardo ricade alla poltroncina ai piedi del letto.

Raquel è rannicchiata lì, sta dormendo.

Che ci fa qui? Ha dormito qui?

E io che cazzo ci faccio in ospedale?!

"Stellina..." la chiamo.

Lei apre piano gli occhi e mi guarda. Sbatte un paio di volte le palpebre prima di mettermi a fuoco.

"Kenan!"

Balza dalla poltrona e viene accanto a me.

"Dio finalmente ti sei svegliato!"

Sta piangendo? Si, sta piangendo. E vorrei sapere perché.

"Mi spieghi cos'è successo?"

"Ti sei sentito male ieri sera in campo, hai fatto prendere un bruttissimo spavento a tutti. Ma più a me" mi spiega continuando a piangere.

Cavolo non me lo ricordo proprio.

"Tu che ci fai qui?"  le chiedo.

"Stai scherzando? Non ti avrei lasciato solo per nulla al mondo. Sono stata con te tutto il tempo, non vedevo l'ora che ti svegliassi"

"Ma non sei arrabbiata con me?"

"No Kenan, assolutamente no. Ti amo, mi dispiace di averci messo tanto a ricordartelo, ti amo e non posso vivere senza di te" mi dice.

Sono sicuro che il mio cuore funzioni benissimo perché adesso lo sento quasi uscirmi dal petto.

"Ho dovuto rischiare di morire per farti tornare da me?" sorrido.

"Non dirlo nemmeno per scherzo! Dovevamo parlare ieri sera, avevo tante di quelle cose da dirti..."

La collana.

"Me le dirai solo dopo che ti avrò dato il mio regalo, che purtroppo è rimasto nello spogliatoio però..." le dico.

"Non ti preoccupare, c'è tutto il tempo. Hai bisogno di qualcosa?" mi chiede preoccupata.

"Di un tuo bacio"

Sono scontato, lo so.

Per un attimo ho paura di essermi immaginato tutto e di sentirmi dire di nuovo che non torneremo mai insieme. Invece lei sorride e mi bacia.

Non ci credo cazzo. Finalmente.

Bravo soldato, l'hai sfinita così tanto che l'hai fatta tornare da te.

"Oddio Yildiz, brutto stronzo"

La porta si apre e Dusan, Federico e Andrea sbucano dalla porta.

"Ciao belli" sorrido.

Raquel si allontana per lasciarmi parlare con i miei compagni, quando in realtà io verrei solo lei. Coglioni.

"Stai meglio?" mi chiede il serbo.

"Sto bene ragazzi, mi dispiace di avervi fatto preoccupare. Avete vinto?" scherzo.

"Il nostro numero 9 ha dovuto segnare al novantunesimo ma abbiamo vinto" sorride Federico.

"Il mio bomber sei, sposami Dusan"

Ridiamo tutti.

"Sapete quando posso uscire?"

"No, devono comunque controllarti. Poteva finire molto peggio Ken" disse Andrea.

Annuisco.

"Visto che io non posso uscire...potete farmi un favore? Ieri sera nello spogliatoio ho lasciato il mio giubbotto, dentro c'era una scatolina nera, potete portarmela?" chiedo.

"Certo, ci passo io più tardi e te la porto" mi rassicura Dusan.

"Grazie, vi voglio bene"

*

Avevo chiesto a Raquel di tornare a casa per farsi una doccia e riposarsi un po'.

Avevo dovuto combattere, ma le avevo almeno chiesto di mangiare qualcosa e poi tornare l'indomani mattina.

Nel frattempo Dusan era tornato per riportarmi la collana, e non vedo l'ora di dargliela.

Se non lo capisce così che è lei la donna della mia vita.

@kenanyildiz_official ha aggiunto un contenuto alla sua storia

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Senza te, non è abbastanza || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora