La fissai a lungo e mi staccai da Bruno. Le andai in contro barcollando e le sorrisi. Lei premurosamente mi guardò e capì che ero ubriaca. Guardò Bruno malamente, gli andò vicino e lo annusò. Era arrabbiata nera con entrambi ma non parlò. Andò via ed io e Bruno la seguimmo.
-Sorellina che c'è?- le dissi.
-Amore non... Non ti mettere niente in testa. Stavamo...-
-Solo ballando.- continuai.
-Non ce l'ho con te perché ballavi con mia sorella. Non me ne può fregar di meno ma... mi hai mentito e non mi hai detto che saresti venuto qui. Ho visto una foto su twitter con su scritto "Bruno Mars si ubriaca bla bla bla" e sono venuta. Sei ubriaco fradicio e anche tu sei ubriaca fradicia. Andiamo a casa.-
-No mamma, resto qui.-
-Christina!-
-Ok... Ok. Prendo le mie cose.- andai a prendere la borsa e quando ritornai da mia sorella vidi che discuteva con Bruno. Tutto ad un tratto mi ritrovai ad origliare.-Devi smetterla di nascondermi le cose Bruno. Basta!-
-Avevamo litigato e tu hai detto che non ci volevi venire qui perché non ti piace stare tra la folla.. Ubriaca.- disse Bruno giocherellando con il cappello. Era davvero ubriaco, forse più di me. -Ora ti porto a casa tua.-
-No dai restiamo qui. Balliamo, dai.-
-Come stavi ballando con mia sorella?-
-Senti, ho capito. Sei la solita rompipalle. Vai dai, vai a studiare. Vuoi stare con me ma sei più via tu che io che faccio il cantante. Porca troia, rilassati.- capii che la situazione poteva degenerare ed uscii fuori.
-Eccomi mammina.-
-Andiamo a casa.-
-E... E lui?-
-Lui non vuole venire.-
-Non voglio andare a casa mia. È troppo vuota.- disse Bruno appoggiandosi a me.
-Vieni a casa nostra allora.- gli risposi io.
-Ma avvisa Phil e gli altri. Si preoccuperanno.-
-Karen ha proprio ragione.- dissi io. Bruno annuì ed andò ad avvertire i suoi amici.Quando ritornò lui ed io cominciammo a cantare ad alta voce le sue canzoni anche se ad ogni frase ridevamo come due idioti. Arrivammo nel vialetto di casa e Karen ci guardò con uno sguardo assassino.
-Porca troia se adesso non vi piantante un fazzoletto nelle corde vocali e state zitti vi prendo a schiaffi. Fate svegliare mamma e papà e non so che combino domani mattina.-
-Hahahahahahahahahahaha daaai ficchiamoci un fazzoletto in gola Bruno.- dissi io.
-Ma io non ho fazzoletti.-
-Nemmeno io.-
-Ho un idea.- si tolse la scarpa e si sfilò un calzino. -Possiamo usare... Questi. Guarda ne ho due.-
-Hahahahahahahahahahaha un calzino... Si usiamo un calzino.-
-Di cosa cazzo state parlando?- disse Karen.
-Hahahahahahahahahaha io... io non lo soo.- le rispose Bruno.
-Scendete dalla macchina.- facemmo quello che ci disse Karen e appena scesi caddi e cominciai a ridere e Bruno e Karen insieme a me. Mi aiutarono ad alzarmi ed entrammo in casa.
-Ssssh.- dicemmo io e Bruno. -Sssssh.- continuammo.
-Più dite "Ssssh" più rompete le palle. Salite!- Karen mise Bruno sul letto della camera degli ospiti ed accompagnò me in camera mia. Finalmente mi addormentai.Buio, strada, luci confuse, una macchina, io, lui, la musica, un'altra macchina, uno scontro. Lui a terra ferito ed io in macchina a guardarlo morire. Strisciando uscii dall'ormai rottame e barcollando lo raggiunsi. Mi accarezzò, un sorriso debole aleggiava sul suo viso. "Ti amo".
Mi svegliai di scatto sudata e tremante. Il solito incubo venne a farmi visita di nuovo. La luce del sole dava fastidio e la testa faceva male. Mi passai una mano sulla fronte e quando alzai lo sguardo vidi Bruno seduto sul divano a fissarmi.
-C.. Cosa ci fai tu... Qui?-
-Ti ho portato un caffè.-
-Grazie, ne ho davvero bisogno. Ho un mal di testa terribile.- mi passò un'aspirina che presi dopo il caffè. -Mi fissavi mentre dormivo?-
-Si, sei bellissima quando bofonchi nel sonno. Hai avuto un incubo?- disse sedendosi sul letto di fianco a me.
-Si, un brutto incubo.-
-Chi è Zac?- mi chiese accarezzandomi.
-Ehm... Nessuno. Non so chi sia. Hai fatto la doccia?-
-Si, puzzavo come un barbone e non ricordo quasi niente di ieri sera.-
-Anche io puzzo ed anche io non ricordo niente. Vado a farmi una doccia.-
-Ti aspetto qui.-
-Non c'è bisogno Bruno. E ricorda che siamo a casa mia se qualcuno ti vede sono cazzi.-
-Siamo soli.- il suo tono si trasformò. Divenne più caldo e sensuale, gli sorrisi maliziosa e mi chiusi in bagno.La testa finalmente smise di pulsare e sotto il getto d'acqua mi rilassai. Dopo uno shampoo ed una bellissima doccia, avvolsi il grande asciugamano intorno al mio corpo bagnato ed andai in camera mia. Lui era ancora lì a fissare fuori dalla finestra. Girò lo sguardo verso di me e poi si alzò.
Il suo passo lento e deciso, le sue labbra, i suoi denti, i suoi occhi, il suo carisma, il suo senso dell'umorismo, il suo romanticismo, la sua passionalità rendevano il fuoco che avevo dentro solo una piccola fiammella, mi placava. Ogni volta che mi ritrovavo tra le sue braccia rinascevo. Mi domava e poi un attimo dopo mi rendeva forte, bella e desiderata. Mi trattava da donna, con lui ero una donna e non una ragazza. Con lui ero una donna e lui voleva che diventassi la SUA donna.
Si avvicinò e mi spostò i capelli bagnati dietro l'orecchio.
-Dio, quanto sei bella.- sorrisi imbarazzata.
-Ti sto bagnando tutta la maglietta con i capelli.-
-Nessuno mi fa l'effetto che mi fai tu e non riesco a spiegarmelo.-
-Smettila!-
-Perché? Vuoi ancora negare che tra noi c'è una chimica, un'alchimia forte che non riusciamo a contenere?- disse guardandomi dritto negli occhi.
-So... So solo che non possiamo farlo.-
-Però vuoi.- "Si che lo voglio. Lo voglio con tutta l'anima" pensai tra me e me. -Dillo che vuoi stare con me, conoscermi. Dillo!-
-Si... Si, voglio stare con te.- sorrise e lo baciai. Un bacio lungo e pieno di passione. Mentre ci baciavamo l'asciugamano che avevo addosso cadde. La mia faccia era nascosta dietro il rossore che la invase. Più veloce di una gazzella mi chinai e mi coprii di nuovo. Lui si accarezzò la nuca e sorrise imbarazzato.
-Merda!- dissi. -Forse è meglio se mi vesto.-
-Ok, mi giro.-
-Esci dai.- fece segno di no con la testa e si girò canticchiando. In fretta indossai il reggiseno e le mutandine. -Bene, ti puoi rigirare.- mi guardò con gli occhi sgranati.
-Ma sei ancora svestita.-
-Quello che c'era da coprire è coperto. Fai finta di essere sulla spiaggia e di guardarmi in costume.- si alzò e venne dietro di me.
-Ma noi ora... Non siamo in spiaggia e tu sei maledettamente sexy in questo momento con i capelli bagnati e...-
-E?- mi spostò i capelli da una spalla all'altra e mi baciò la nuca. Le sue mani accarezzavano le mie braccia e poi strinsero le mie mani.
-Sai, prima ho visto un piercing molto carino.- diventai di nuovo rossa come un semaforo.
-Ah si?- decisi di prendere in mano la situazione e mi posizionai di fronte a lui. -E dov'è questo piercing?- dissi mentre lo spinsi sul letto. Mi sedetti su di lui e cominciai a dargli dei baci sulla bocca, sulle guance, sul collo.
-Non so se posso dirtelo.- disse guardandomi negli occhi. Presi la sua mano e la misi sul mio viso.
-Allora facciamo un gioco. Metterò la tua mano su delle parti del mio corpo e tu mi dirai se è li o no.- notai un lieve rossore sulle sue guance e sorrisi vincitrice. Riuscii ad imbarazzarlo e mi sentii fiera di me. -Qui?- dissi mettendo la sua mano sul mio orecchio sinistro.
-No.-
-Qui?- passai all'orecchio destro. Poi sul naso e sul mento e le sue risposte erano negative. Passai la sua mano sul collo e tra i seni. Poi sulla pancia e mi fermai all'ombelico. -Qui?-
-No, è più su.-
-Ah, allora ho capito dov'è.- presi la sua mano e la poggiai delicatamente sul seno destro. -È qui per caso?-
-Si, è proprio lì. Ora la domanda è un'altra.- prese le mie mani e le mise sul suo viso. Senza neanche accorgermene mi ritrovai sotto di lui. -Chi te l'ha fatto?-
-Sei per caso geloso Mars?-
-Si, lo sono, e tanto.-
-Il mio ex ragazzo è un tatuatore e fa anche piercing. Quello che non sai e che ne ho uno ancora più nascosto.- il suo sguardo si accese e notai un filo di gelosia mista a curiosità. -Se Dio vorrà poi... Lo scoprirai.-
-Non se Dio vorrà... Se noi lo vorremo.- disse baciandomi. -Tu lo vuoi?- esitai, sentii dei rumori ma non ci feci caso. -Allora?-
-Sssh.-
-Christinaaa, siamo a casa.-
-Merda, mamma e Tim.- Bruno si alzò ma non sapeva cosa fare. Aprii la finestra. -Vai, sbrigati. C'è un tubo che ti aiuterà a scendere e poi puoi entrare dalla porta che da al giardino. Fa finta di fumare boh vedi tu. Muoviti.- fece ciò che gli dissi divertito ma anche scocciato ed anche io lo ero.Scocciata di nascondermi, di nascondere i miei sentimenti per quel ragazzo, sentimenti, forse sconosciuti, sentimenti forti e bellissimi ma anche spaventosi. Scocciata di nascondere la verità a mia sorella. Avevo un solo obiettivo ed era quello di uscire allo scoperto. Si, ero pronta, volevo vivere una vera storia d'amore.
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Assomigli alla felicità.
FanfictionLei, lui, le ingiustizie, le difficoltà, la vita. Due ragazzi con due sogni differenti, lui la fama, lei una vita normale. Si troveranno ad affrontare tutto insieme. Insieme, forse, saranno più forti del destino, dell'amor proprio, dei loro sogni. U...