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Verso le tre e mezza del mattino la vidi addormentarsi, stanca, di fianco a me. Restai fino alle quattro a fissare i contorni del suo corpo perfetto e del suo viso d'angelo. Con le dita continuai a giocare con il piercing all'ombelico. I capelli erano ormai spettinati ed indossava ancora la collana e le calze che decisi di toglierle per farla stare più comoda. Dormiva così profondamente che non si accorse di niente. Ero lì, steso nel letto con lei, ed ancora non riuscivo a realizzare che fosse di nuovo mia, che eravamo di nuovo insieme contro il mondo.

Il mattino dopo, quando mi svegliai lei era ancora lì, scoperta, mentre dormiva in una posizione stranissima. Sorrisi e la coprii. Andai in bagno e quando ritornai la vidi svegliarsi piano e mi misi sopra di lei.
-Buongiorno angelo mio.- le dissi.
-Mmh... Si.- si rimise in quella posizione strana e ritornò a dormire. Scossi la testa sorridendo ed andai in cucina dove trovai Karen e Nate che facevano colazione.
-Buongiorno.- dissero in coro.
-Buongiorno.- risposi. -Cosa mangiate? Ho una fame da lupi.-
-Come al solito allora.- disse Nate. -Oggi andiamo da qualche parte? Mi annoio.-
-Stamattina ho da fare delle cose. Ho un'intervista alla radio ed una per un giornale francese. Mi sbrigo per le due. Vuoi venire? Tua sorella dorme come un ghiro. Non voglio svegliarla.- gli chiesi.
-Si dai. Che figo, non sono mai stato a cose del genere. Vado a prepararmi.-
-Muoviti.-
-Come va con Christina?- mi chiese Karen.
-I due giorni più belli della mia vita. Hai una sorella fantastica. A te... Come va?-
-Ho conosciuto un ragazzo di qui ed è bellissimo. Forse sono cotta. Ritornando a noi, siamo stati insieme e ti conosco. Ti do un avvertimento Mars: falla soffrire ancora e vengo a cercarti in capo al mondo per darti un calcio nelle palle.- per poco mi strozzavo ascoltando quell'avvertimento "amichevole".
-Lo so, ho sbagliato ed ora ci vorrà del tempo per riconquistare la fiducia in me ma... Ho capito, sono cresciuto. Non troverò altre ragazze come lei quindi mi conviene tenermela stretta fin quando lei vorrà.-
-É così innamorata che fa invidia. Pagherei per avere il suo sguardo. Quindi sta attento, ti teniamo d'occhio.- risi.
-Va bene, buona fortuna con il ragazzo francese.- dissi andandomi a vestire. Andai con Nate a fare quelle interviste e non mancarono le solite domande, "sei ancora single?", "e con Christina Anderson, la ragazza di Los Angeles, come va?". Risposi a quelle domande con la verità e cioè che ero l'uomo più felice del mondo con una ragazza straordinaria al mio fianco.

Finite le interviste ritornammo in albergo e Christina si era appena svegliata. La trovammo a ballare con Samantha a piedi nudi, con la mia camicia e la mia giacca addosso. Spensi la musica e si girarono verso di noi.
-Andatevi a preparare.- dissi.
-Perché?- chiese Sam.
-Andiamo a Disneyland.- vidi Sam correre via ed urlare come una pazza. Nate andò in camera sua ed io andai da Christina.
-Buongiorno tesoro.- dissi stringendola forte a me.
-Buongiorno a te.- mi rispose aggiustandomi il colletto della camicia. -Disneyland?-
-Si, non ti piace l'idea?-
-Amo quest'idea. Mi vado a vestire.-
-Vengo con te allora.- dissi seguendola a ruota.
-Per l'occasione... Mmh... Metto una felpa, un pantaloncino...-
-Guarda che non siamo alle Hawaii, fa freddo lì fuori.-
-Metto le calze scemo.-
-Ti farei indossare le calze che hai messo stanotte. Sei stata fantastica.- le dissi baciandole io collo.
-Tu sei stato fantastico. Vuoi ricominciare?-
-Si, lo farei dal giorno fino alla notte con te. Ora, però, dobbiamo uscire.-
-Hai ragione. Ci penserò dopo a farti impazzire.- disse vestendosi. Mise un pantaloncino con delle calze e poi delle parigine per stare più calda, una felpa e le sue dr. Martens preferite e come al solito era fantastica. Mi cambiai anche io e misi una felpa con dei Jeans scuri. Uscimmo in fretta dall'albergo ed arrivammo subito a Disneyland impazienti e felici come bambini.

Appena entrammo restai sbalordita di fronte a tutto quello splendore. C'erano principesse ovunque e Minnie e Topolino ci diedero il benvenuto in quel mondo magico che io adoravo fin da bambina. Presi la polaroid che avevo in borsa e mi feci fare una foto praticamente con tutti i personaggi più famosi. Andammo sulle giostre e quando Bruno era con gli altri, io, mia sorella e le mie amiche, andammo nello store ufficiale. Comprai una canotta con Minnie ed una felpa che subito indossai. Per una giornata ritornammo di nuovo bambini ed io mi sentivo finalmente bene. Andai da Bruno che si stava divertendo con Pluto ed iniziai a fargli tante foto ed in tutte era stupendo, senza pensieri, bellissimo. Mi resi conto di essere innamorata persa e sorrisi. Verso la sera andammo via ed io e Bruno lasciammo gli altri ed andammo a mangiare qualcosa.
-Ti sei divertita?- disse addentando un pezzo di bistecca.
-Si, tantissimo. Guarda quante foto che ho fatto. Queste vanno sulle pareti di camera mia.- dissi guardandole divertita.
-Vuoi metterle tutte? Saranno trecento foto.-
-No, metto solo le più belle.- gli presi la mano e lo guardai mentre mangiava ingordo. -Grazie.-
-Per cosa?-
-Per questa vacanza stupenda, per le sorprese che mi hai fatto e per esserti innamorato di me.- sorrise imbarazzato.
-Ti amo.- mi disse. Sorrisi e mi alzai. -Dove vai?-
-Andiamo a casa.-
-Ma io...-
-Che palle tu e la tua fame. Mangi a casa.- dissi divertita. Alzò gli occhi al cielo ancora con il boccone in bocca e mi raggiunse ridendo.
-Lasciami pagare almeno.-
-Già fatto.- appena uscimmo fuori dal ristorante aspettammo che ci portassero la macchina ed io ne approfittai per stuzzicarlo un po. Misi le mie braccia intorno al suo collo e lo baciai.
-Perché hai pagato al mio posto? Lo sai che mi da fastidio.-
-Era solo una cena.- dissi continuando a baciarlo.
-Ma che hai?-
-Ho solo voglia del mio uomo.-
-Oh merda. Non farlo qui, davanti a tutti.-
-Fare cosa?-
-Non farmi... Uh, ecco la macchina. Andiamo.- sorrisi maliziosa e salii in macchina. Appena arrivammo sotto il parcheggio dell'Oriental chiusi i finestrini scuri della macchina e mentre lui prese le chiavi, agile, mi sedetti su di lui. -Ma che fai?- disse ridendo.
-Facciamolo in macchina. Dai, non l'abbiamo mai fatto.-
-Tu qualche giorno mi farai impazzire. Sei pazza.- lo baciai con passione e gli sfilai la felpa.
-Non immagini quanto.- dissi sorridendo. Mi alzai ed andai nei posti dietro e lui mi raggiunse. Mi tolse la felpa e la canotta ed iniziò a baciare ogni parte del mio corpo libera con fare esperto, come solo lui sapeva fare. Mi tolsi in fretta il pantaloncino e nella stessa fretta, senza accorgermene, strappai le calze. -Merda, costano un occhio della testa.- dissi guardando quel buco enorme sulle calze nere. -Ma chi se ne fotte.- ritornai a baciarlo e lui rise.
-Tu sei davvero una pazza.-
-Di te.- finii di strappare le calze e le buttai su un sedile. Mi stesi e lui mi tolse le mutandine in fretta e senza neanche accorgermene entrò dentro di me. Cominciò a muoversi velocemente stringendomi forte. La cosa che adoravo di più di lui era il suo stringermi forte per qualsiasi cosa facessimo. Mi faceva sentire sempre sua e ci teneva a farlo sapere a chiunque ci vedesse, ci teneva a farlo sapere anche al mondo intero. Gli sorrisi maliziosa, vogliosa di lui, e mi sedetti su di lui. Mi muovevo lenta e sinuosa mentre lui baciava il mio seno ed accarezzava con le sue mani forti la mia schiena. Iniziò ad ansimare e con lui anche io. Iniziai a muovermi più veloce e dopo poco eravamo entrambi al culmine. Lo abbracciai "soddisfatta" e lui sorrise. Restammo lì in macchina per un quarto d'ora così, nudi, a stringerci forte con i vetri ancora appannati da quell'amore bellissimo, forte ed incredibile.

Ritrovammo la forza di staccarci e rivestirci, nel frattempo, Bruno abbassò un po i finestrini per far entrare un po d'aria.
-Usciamo?- gli dissi.
-Si, speriamo che nessuno ci abbia visti.-
-Siamo solo due persone che si amano e che manifestano i loro sentimenti.-
-Ti ho già detto che sei pazza?- risi.
-Si, due volte. Andiamo dai.-
-Hai dimenticato una cosa.-
-No, la borsa è qui.- alzò il braccio e la sua mano conteneva le mie mutandine. -Oh... Beh, puoi tenerle.- rise ed uscì dalla macchina. Faceva freddissimo e le mie gambe con solo quelle parigine stavano congelando. Lo presi per mano e cominciai a correre per arrivare in fretta nella Hall.

Entrammo in albergo e subito in camera dove trovammo le mie amiche, i miei fratelli ed i miei genitori che ci guardarono un po' straniti ed io sperai non avessero capito cosa avevamo appena fatto.
-Dove siete stati?-
-A mangiare.- dissi io.
-Al parco.- disse contemporaneamente lui.
-Siamo stati prima a mangiare e poi al parco. Ora vado a cambiarmi.- dissi io. Entrai in camera e mi appoggiai alla porta che si aprì e per poco mi faceva cadere. Entrarono le mie amiche in fila che mi guardarono stranite.
-Dove siete stati?- mi chiese Hilary.
-A mangiare e poi al parco.- risposi sfilandomi il pantaloncino. Dimenticai di non avere più le mutandine ma fortunatamente avevo la canotta sotto la felpa che mi copriva.
-Fa freddo.- disse Sam.
-Ma che volete?- Ashley mi venne vicino e mi toccò le guance.
-Hai il viso abbastanza caldo e non hai le calze che hai messo stamattina. Hai solo le parigine. Fa freddo per stare così calda e senza calze.-
-Ok, ok... Abbiamo fatto sesso in macchina.-
-Oh mio Dio.- dissero in coro.
-Ma che c'è? Come se non l'aveste mai fatto.-
-È sempre in forma?- disse Sam.
-Si, lui è sempre in forma. In formissima.- dissi sorridendo e arrossendo al ricordo di quello che avevamo appena fatto.
-Che culo. Io sono in astinenza. Qui ci sono solo puttane femmine in vetrina. Hanno mai pensato di metterci i maschi per quelle arrapate come me?-
-Saaaaaam.- dicemmo io, Ashley e Hilary. Mi misi comoda ed andammo di nuovo in salotto da tutti. Mi rannicchiai vicino a Bruno che mi accarezzava i capelli.
-Ok ragazzi, noi andiamo a fare le valigie che domani abbiamo l'aereo presto. Conviene anche a voi andare a farle.- disse Tim.
-Si, infatti.- disse mia madre. Bruno mi guardò ed il suo sguardo diceva: "non andare, resta qui con me." Mi alzai e feci una finta tosse.
-Ehm... Mamma, papà. Resto qui con Bruno.-

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