Quella notte Alex andò via alle due di notte. Ed io mi sentivo leggera. Era l'unico uomo in grado di farmi sentire così. Tutti gli altri mi davano delle preoccupazioni forse perché c'erano in ballo dei sentimenti. In questa "cosa" invece non c'era niente.
-Non c'è niente tra me e lui.- dissi parlando al telefono con Samantha mentre mi vestivo per andare a lavoro.
-No, hai ragione c'è solo il suo pene nella tua vagina.-
-Ed è straordinario.- dissi ridacchiando.
-Ma tu non sei il tipo da relazioni del genere. Lo scopamico per te non va bene. O fotti e fuggi o ti impegni, sei fatta così.-
-Ma tu una frase senza parolacce la sai dire?-
-Mmh, forse ma scelgo di non farlo. Comunque analizziamo la cosa. Bruno: sentimenti, lacrime, cuori che scoppiano per le emozioni e sesso grandioso. Noah: sesso grandioso, inizio di farfalline allo stomaco, quasi ti convinci di volerlo nella tua vita e poi di nuovo Bruno, Noah si scopre un cazzone violento. Gli altri storielle passeggere di una notte e via. Queste sono state le storie più "significative" che hai avuto e tutte e due un gran casino del cazzo. Arrivate a ciò, sei sicura che un bello e dannato Alex con solo del sesso grandioso sia quello che faccia al caso tuo?-
-Sam, non voglio analizzare niente perché mi porterebbe a sentire qualcosa di più mentre io non voglio. Non lo chiamo, non lo cerco è lui che cerca me. Non mi sento in vena di cuori, parole, canzoni d'amore e cene romantiche. Vediamo le cose per quelle che sono, la mia testa ed il mio cuore sono al sicuro. Quando vedrò che inizierò a sentire qualcosa di più ti chiamerò subito.-
-Ok ma io non mi fido del tuo cuore.-
-Nemmeno io amica mia ma stavolta è al sicuro.-Non capivo perché tutti avessero questa preoccupazione per me. Avevo toccato il fondo varie volte, è vero, ma adesso stavo bene, non benissimo. Il tasto "Bruno" era ancora dolente. Qualsiasi sua canzone mi portava alla mente ricordi bellissimi ma che facevano male al mio povero cuore ormai fatto a pezzi. In fondo non era passato tanto tempo ma mi stavo riprendendo in fretta. La notte qualche lacrima scendeva per lui ma di giorno stavo bene ed era un passo avanti.
Le giornate trascorrevano lente, a volte veloci, a volte malinconiche, a volte felici, a volte frustranti. Il lavoro andava più che bene, imparai persino a vestirmi proprio come una rispettabile discografica e questo implicò i tacchi nel mio vestiario giornaliero. Certo, inizialmente avevo la grazia di un elefante ma poi imparai come tutto il resto.
Il mio periodo di prova era quasi giunto al termine, a breve Austin sarebbe ritornato ed io non sapevo cosa ne sarebbe stato di me. Lui era il produttore per eccellenza, si aspettava tanto da me ed io sperai che in quel breve periodo non mandai tutto a puttane.
Quando mi vide vestita di tutto punto con un pantalone blu retto da delle bretelle bordeaux, una camicia a maniche lunghe azzurra a righini bianchi, tacchi vertiginosi anch'essi bordeaux e una fedora in testa rimase perplesso.-Scusami, che ci fai nel mio ufficio? Io ci avevo lasciato una certa Christina Anderson.- risi alla battuta ed andai a salutarlo con andatura sicura.
-Austin, come stai?-
-Bene ma che fino hanno fatto le adidas, il giubbino di pelle e le Dr. Martens?-
-Le uso ma non in ufficio. Ero una fottuta produttrice esecutiva.-
-Hai ragione. Siediti.- disse ridendo.
-Quando mi dici "siediti" o c'è qualcosa che non va oppure va tutto a meraviglia quindi... non farmi stare sulle spine.-
-Bene, allora, ti sei occupata della parte "nuove scoperte", ti ho chiesto di farmi una lista delle band o dei singoli artisti che secondo te potrebbero andare bene in quest' era musicale e tu l'hai fatto. C'era bisogno di orecchie bene aperte, di gusto musicale, di un'ampia conoscenza di generi musicali e di saper fare bene i conti e tu l'hai fatto.-
-E l'ho fatto bene oppure è meglio ritornare al mio lavoro di assistente?-
-Sei la solita curiosa, avevo un discorso in mente ma mi hai fatto perdere il filo. Curiosità, si, un altro pregio o difetto che hai. Ritornando alla tua domanda, per una ragazza che non ha mai lavorato in un contesto simile... si, l'hai fatto bene.- sorrisi soddisfatta a quelle parole ma un dubbio si insinuò dentro di me.
-Ma? C'è sempre un "ma" vero?-
-Dubiti troppo di te stessa. Sei fantastica ed io... non so se sia azzardato farlo ma visto che io sono il capo e che mi occupo io di mandare avanti la baracca, investo nelle persone e nella musica, adesso voglio investire su di te ma non soldi, la mia fiducia. Voglio che tu sia una mia collaboratrice, voglio la tua opinione, voglio che ti occupi della promozione, dei videoclip, tutto insieme a me. Sai l'età avanza ed io non ho ancora trovato chi potesse sostituirmi ma tu... tu hai un fuoco dentro e un orecchio straordinario che ancora non hai avuto la possibilità o non hai voluto mostrare. Mi fido di te e non deludermi.-
-Austin ma... sei sicuro? Non ho mai fatto niente di tutto questo e tu vuoi darmi una responsabilità del genere?-
-Nei primi tempi farai tutto insieme a me. È come se ti dessi due anni per imparare e so che tu imparerai in metà del tempo. Guadagnerai più soldi e più in la, se vorrai potrai investire anche tu. Sono affari Christina e tu hai il fiuto per gli affari.-Mi alzai con gli occhi lucidi fiera di me stessa e fiera del fatto che qualcuno come Austin credesse sul serio in me. Gli porsi la mia mano e lui la strinse.
-Ok, adesso bisogna mettere una scrivania di fronte alla mia e un pc e delle cose per te. Sei la mia collaboratrice.-
-Me ne occupo subito, chiamo Claire che saprà sicuramente dove pr...-
-Christina, non devi occupartene tu, se ne occuperà Colin. Adesso andiamo a pranzo. Abbiamo una riunione con il regista del video di Taylor Swift e cazzo, non lo capisco quando parla.- risi e scioccata, divertita, felice e fiera uscii dal suo/nostro ufficio. Colin lo sapeva, tutti lo sapevano e molti mi guardavano in malo modo, come se quello che avevo ottenuto lavorando onestamente l'avessi ottenuto in un altro modo ma non me ne importai, alzai la testa e camminai sicura e decisa a portare avanti quel progetto di vita che intrapresi.Uscita da lavoro chiamai mia madre, non la sentivo da molto e mi mancava.
-Tesoro, cosa c'è? È successo qualcosa?- rispose.
-Mamma, basta un "pronto".-
-Lo so ma non mi chiami mai e mi sono preoccupata.- mi sentii un po' in colpa per quello che disse. Era vero non li chiamavo quasi mai ma non lo facevo apposta, anzi, mi sfuggiva proprio di mente.
-Hai ragione, prometto di chiamarti più spesso. Ho una notizia da darti.-
-Sei incinta?-
-No mamma.- dissi ridendo.
-Ti sei fidanzata?-
-Sono lontanissima dal fidanzamento.-
-E allora?-
-Ho avuto una promozione.-
-Tesoro sono così fiera di te. Che ne dici di cenare tutti insieme così ci racconti?-
-Va bene ma da me. Vengo a prenderti così andiamo al supermercato e mi aiuti a preparare la cena, ti va?-
-Sarei felicissima. È da tanto che non facciamo qualcosa insieme.-
-Mezz'ora e sono da te.-Preparammo la cena, beh io tagliai le verdure e preparai la tavola, per il resto se ne occupò lei. Chiamai Karen, Nate e Tim per dirgli l'ora della cena e poi chiacchierai amabilmente con la mia adorata mamma.
Quando fummo tutti a cena fui sinceramente felice. A volte ci avviliamo, crediamo che tutto possa crollare da un momento all'altro ma se ci fermassimo un secondo a pensare capiremmo che alla fine tutto quello che serve è la famiglia. Ne avevo una straordinaria e non me ne rendevo conto. Avrei potuto chiedere aiuto in qualsiasi momento e loro ci sarebbero sempre stati per me.
Mentre Nate ci raccontava una gaffe fatta con la sua nuova fidanzata, sentii il campanello.
Andai ad aprire saltellando come facevo da bambina ma quando aprii la porta sbiancai.-Che cazzo ci fai qui?-
STAI LEGGENDO
Assomigli alla felicità.
FanfictionLei, lui, le ingiustizie, le difficoltà, la vita. Due ragazzi con due sogni differenti, lui la fama, lei una vita normale. Si troveranno ad affrontare tutto insieme. Insieme, forse, saranno più forti del destino, dell'amor proprio, dei loro sogni. U...