Il giorno dopo mi svegliai, come al solito, in anticipo rispetto alla sveglia ma stavolta invece di restare a letto mi alzai.
Mi preparai la colazione, una colazione decente a base di caffellatte, croissant scaldato al microonde e una fetta di pane con la nutella. Dopo mangiato lentamente e senza fretta, andai in bagno. La doccia tolse la voglia di dormire dai miei pensieri e mi aiutò ad iniziare per bene la giornata.
Mi vestii e fui pronta per andare a lavoro.Quando entrai nell'ufficio, Colin rimase a bocca aperta per i due minuti d'anticipo.
-Cavolo, ho bisogno di un ombrello per caso?-
-Buongiorno a te Colin, no, non verrà una tempesta perché sono in anticipo.-
-Di due minuti, wow. Cos' è i pensieri ti hanno buttata giù dal letto?-
-No in realtà il contrario. Quando avevo quel pensiero fisso nella testa volevo solo dormire in modo da non pensarci ma... Stamattina è stato diverso. Il mio primo pensiero non è stato lui.-
-E qual è stato se non sono indiscreto?-
-Ho pensato solo al da fare in questa giornata, ho pensato cosa mettere e ho pensato a ieri. Lui è venuto in secondo momento.-
-Beh, era ora. Non ce la facevo più a vederti depressa.-
-Forse sto "guarendo".-
-Lo spero per te piccola Chris.- sorrisi e mi scosse i capelli.
-Piccola Chris, a lavoro.- disse entrando in ufficio Austin.
-Buongiorno capo. Cos' avete tutti contro il buongiorno stamattina?-
-Non perdiamoci in chiacchiere, devi imparare un po' di cose oggi.-
-Certo non vedo l'ora.- lo seguii in ufficio e mi fece sedere alla sua postazione.Mi insegnò ad usare vari programmi sul computer, ad esaminare per bene le schede dei cantanti da ascoltare, mi diede la sua agenda con i suoi impegni e un' agendina piena di numeri da chiamare in caso di emergenza, contatti con altri direttori, numeri di case discografiche concorrenti e altri miliardi di numeri. Tutti erano al corrente del mio nuovo incarico, tutti dovevano rivolgersi a me ed avevo ricevuto in prestito tutte le sue responsabilità da capo, da manager, da uomo d'affari. Adesso ero Austin, dovevo essere una cazzo di stronza, a volte cattiva ma con occhio e orecchie ben aperti, ero "nuova" e dovevo saper farmi rispettare. Quello forse sarebbe stato il compito più difficile, quando tutti ti vedono come un' amica è difficile che ti trattino come un capo ed io dovevo trovare il modo di farmi rispettare ma non con cattiveria.
Mentre Austin parlava e cercava di spiegarmi a cosa servissero dei programmi sul pc, mi venne in mente Alex e il suo "invito" alla festa di quella sera stessa. Convinsi il capo a prenderci una pausa e chiamai le ragazze.
-Ragazze, siete tutte in conferenza?-
-Si.- risposero tutte e tre.
-Perché ci hai chiamato?- domandò Hilary ancora assonnata.
-Beh, perché ho pensato a quella festa. Sapete? Hollywood, festa, alcolici, Alex Turner?-
-Come dimenticarlo, infatti ho già scelto il vestito adatto, anzi adesso lo provo e vi mando una foto poi mi dite se sembro troppo zoccola.- disse Samantha.
-È proprio questo il problema, devo andarci? Lo sapete, la storia con Bruno è finita... male... Ho sofferto e soffro tutt'ora.-
-Beh, solo il fatto che tu abbia nominato l'innominabile fa capire, almeno a me, che stai prendendo in mano la situazione. Stai ricominciando.-
-Appunto, un uomo come Alex o un qualsiasi uomo non è quello che mi serve adesso.-
-Hai ragione.- disse Ashley.
-Si è ve...-
-Nooo, dobbiamo andare a quella festa.-
-Samantha.- dicemmo tutte e tre insieme con un tono da ramanzina.
-Ok, ha ragione ma... io ho bisogno di vedere Matt. Sono cotta di lui.-
-Samantha Johnson ammette di essere cotta di un uomo, cosa mai successa in 23 anni.- disse Hilary.
-Voi potete andare, anzi dovete, io resto a casa.-
-No! Devi venire, non è detto che lo incontrerai, ti prego. È l'ultimo favore che ti chiedo. Poi puoi evitarlo. Non devi flirtare con lui per forza.-
-È l'ultima volta che mi convinci a venire ad una festa. Tutte le volte è sempre successo qualcosa.-
-Perché hai voluto tu che accadessero.-
-Ok.- ci interruppe Ashley. -Allora ci vediamo stasera alle 21:30 da Christina.-
-Ok, a stasera bitches.- disse Samantha felice più che mai.Alle cinque del pomeriggio finii di lavorare e mi fermai come mio solito al bar di fronte. Decisi che per far felice la mia migliore amica sarei andata a quella festa ma sarei stata calma, non mi sarei ubriacata e avrei cercato in tutti i modi di evitare Alex. Non volevo "cacciarmi nei guai" di nuovo. Ricominciavo a stare un po' meglio e non volevo rompere quell' equilibrio che stavo raggiungendo tra il mio cuore e la mia testa.
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Assomigli alla felicità.
FanfictionLei, lui, le ingiustizie, le difficoltà, la vita. Due ragazzi con due sogni differenti, lui la fama, lei una vita normale. Si troveranno ad affrontare tutto insieme. Insieme, forse, saranno più forti del destino, dell'amor proprio, dei loro sogni. U...