Lui mi prese per il braccio impedendomi di camminare ed io lo fulminai con lo sguardo. Volevo andare via perché avevo paura che qualsiasi cosa lui dicesse o facesse mi avrebbe fatta crollare e ritornare di nuovo con lui, tra le sue braccia.
Più parti di me lo volevano ma il mio cervello voleva avere la meglio, anche se il cuore si frantumava giorno dopo giorno in pezzetti ancora più piccoli.
Lui aveva uno strano potere su di me, sapeva cosa dire e cosa fare per ammaliarmi ed io, in quel momento, ero troppo vulnerabile per restare forte. Restò a fissarmi per un paio di minuti in cerca di cosa dire mentre io cercavo di liberarmi dalla sua stretta forte.
-No, non finisce così.- disse guardandomi negli occhi. -Questa storia non può finire così. Tu non te ne vai dicendomi solo questo. Non pensi ai momenti belli? Pensi solo a quelli brutti? Non pensi a quando ci siamo incontrati per la prima volta a casa tua, al primo bacio, all'asciugamano che cadde facendoti restare nuda e tu che diventasti rossa dall'imbarazzo, al primo caffè in pubblico, all'incontro con i miei fratelli e nipoti, allo shopping insieme, alle cazzate sparate sui messaggi, ai film d'amore, ai giochi sull'xbox, a te che strimpelli la chitarra nuda in camera mia mentre io ti guardo ridendo, al primo articolo sui giornali, alla prima volta che abbiamo fatto l'amore e tutte le altre appresso. Pensi alle cose cattive ma non pensi a noi?- continuò con gli occhi lucidi. Il mio autocontrollo stava per andare a farsi fottere. Avrei voluto urlare tutto quello che pensavo ma come mio solito non lo feci. Feci un respiro profondo e cercai di rispondergli con calma apparente.
-Ci penso tutti i giorni a tutto quello che hai appena detto. Ci penso da quando apro gli occhi al mattino fino a quando li richiudo di nuovo la sera. Ci penso mentre faccio il caffè, sotto la doccia, quando sto con le mie amiche, quando faccio la spesa e addirittura anche quando sto con un altro uomo. Poi però penso a te con un'altra e tutto quello che abbiamo costruito si sgretola come creta. Non ce la faccio.- dissi tremando.
-Ed io non ce la faccio a lasciarti andare. Voglio provarci. Ci voglio provare a riconquistarti.-
-Il problema è che io non voglio.-
-Non ci credo. Dillo che anche adesso mi baceresti. Dillo!- abbassai la testa e feci segno di no con la testa.
-Preferirei affogare nella piscina.- dissi sarcastica.
-Non è vero. Non ti libererai di me così facilmente.-
-Smettila Bruno. Non ti voglio più.-
-Non è vero. Se non mi vuoi più manca una cosa fondamentale.- lo guardai con aria interrogativa e lui mi sorrise, come se sapesse che quella battaglia la stesse vincendo. -Guardami negli occhi e dimmi che non mi ami più.- deglutii e mi liberai da lui che ancora mi teneva il braccio. Lo guardai e le lacrime stavano per risalire a galla ma le mandai giù. Cominciai a camminare e poi mi fermai. Non sapevo se dirglielo e finire quella storia oppure andarmene con la convinzione che lui il giorno dopo sarebbe ritornato a casa mia con altre rose. Non sapevo cosa fare ma poi non ci pensai più. Continuai a dargli le spalle ed abbassai la testa, feci un respiro profondo e tentai di far uscire fuori un filo di voce.
-Io... Non ti amo più.- dissi stringendo i pugni. Alzai gli occhi al cielo per non far uscire quelle stramaledette lacrime e ricominciai a camminare.
-Non mi hai guardato negli occhi.- ma non mi fermai ed andai via. Avanzai il passo ma non volevo andare a casa e cominciai a vagare senza meta.Presi dalla borsetta i ray-ban neri e li indossai. Cominciai a piangere. Ormai non facevo altro, piangevo e basta. Senza rendermene conto arrivai sotto casa di Ashley e bussai al citofono. Mi aprì sua madre dicendomi di salire. Quando entrai in casa vidi Ashley che lavava il pavimento di camera sua vestita di tutto punto e con i lunghi capelli biondo platino legati in una coda quasi perfetta.
Mi guardò sorridente ma quando tolsi gli occhiali il suo sorriso scomparve, mi venne vicino lasciando le faccende di casa a metà.
-Hai pianto. Cos'è successo?-
-Non ce la faccio più Ash.-
-Oh tesoro.- mi abbracciò forte e ci chiudemmo in bagno per darmi una sistemata e per non far sentire i fatti nostri alla mamma. Mi guardai allo specchio e il poco trucco che avevo messo prima di uscire era ormai scomparso. Aprii il cassetto sotto il lavandino cercando un elastico per legare quei capelli selvaggi e lo trovai. Feci una coda spettinata e tolsi quei residui di trucco sotto gli occhi lavandomi la faccia. Feci un respiro e raccontai tutto ad Ashley. Mi disse che per una parte avevo fatto bene perché almeno così avrei potuto voltare pagina ma io non ne ero abbastanza sicura. Non ero sicura di voler cambiare pagina anche se ormai avevo chiuso la nostra storia con quelle tre paroline. Chiesi ad Ashley se potesse venire a casa mia, lei subito prese la borsa e la macchina ed andammo a prendere Sam ed Hilary.
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Assomigli alla felicità.
FanfictionLei, lui, le ingiustizie, le difficoltà, la vita. Due ragazzi con due sogni differenti, lui la fama, lei una vita normale. Si troveranno ad affrontare tutto insieme. Insieme, forse, saranno più forti del destino, dell'amor proprio, dei loro sogni. U...