15

139 6 0
                                    

Passarono circa due mesi da quel giorno e la storia tra me e Bruno continuò a crescere con qualche litigata di tanto in tanto e foto sui giornali e su internet in cui molte persone me ne dicevano di cotte e di crude ma non m'importava. Ero contenta di stare al fianco di un uomo straordinario che, anche se era molto impegnato, non si dimenticava mai di me e di farmi sentire importante. Molto spesso, non avendo altro da fare, lo seguivo per le sue serate e concerti. Ricominciò a venire a cena a casa mia e gli attriti tra noi e mia sorella svanirono del tutto. A volte restava addirittura a dormire e conobbi tutta la sua famiglia. Insomma non potevo chiedere di più.

Le solite luci confuse, la solita musica, la solita macchina e il solito incidente ritornarono a trovarmi nei miei sogni dopo tanto tempo. Mi svegliai di colpo tutta sudata con Bruno con le mani sul mio viso. Capii che forse stava tentando di svegliarmi e ci riuscì.
-Piccola, piccola, va tutto bene. Era solo un incubo. Dio, sei tutta sudata.- lo guardai e con la mano tremolante mi asciugai il sudore sulla fronte. -Che hai sognato?-
-Non lo so, non me lo ricordo.- dissi mentendogli. Anche se passarono un paio di mesi non mi sentii di raccontargli di Zac. Avevo paura che anche lui non mi capisse. Mi ripresi e restai a letto con lui. Eravamo in camera mia, nudi dalla notte precedente ed era la cosa che più adoravo fare: Restare a letto con lui, abbracciati così. All'improvviso si alzò, indossò il suo pantaloncino ed iniziò a guardarsi intorno.
-Che fai?- gli chiesi divertita.
-Scruto i particolari della tua camera. È davvero molto bella, piena di fogli appesi, poster, scritte.-
-Si, ho fatto pitturare la mia camera in bianco proprio per questo. Volevo fosse una specie di bacheca dove appuntare le mie cose.-
-Tua madre non dice niente?-
-Ormai hanno perso le speranze con me.-
-Hai scritto il ritornello di Just the way you are vicino allo specchio?-
-Si, così quando mi guardo allo specchio lo leggo e mi convinco di non essere un cesso.- rise e mi baciò.
-Tu non sei bellissima, di più.- gli sorrisi e ritornò a guardare tutto quello che scrissi in quegli anni su quelle pareti. -Oh madre, noi siamo più forti di tutte le lacrime che hai versato, oh madre non guardare indietro perché lui non ci ferirà più, quindi ti ringrazio per tutto ciò che hai fatto e ancora fai. Tu hai me, io ho te, insieme ce la faremo sempre.- lesse. -È bellissimo e tristissimo.-
-Lo so. Ne abbiamo passate tante. È una canzone, si chiama "Oh mother" di Christina Aguilera e se l'ascolti è la canzone di tutta la tragedia della vita di mia madre e poi nostra.-
-Karen mi raccontò che lui era sempre fatto e quello che combinava.-
-Si, diciamo che non è stato un padre esemplare e chi ne ha sofferto di più è stato Nate. Se la prendeva spesso con lui. Fino a diciotto anni ho cercato di perdonarlo e quando decisi di andare a parlargli scoprii che era morto. Ma con lui ho chiuso. Poi è arrivato Tim nella nostra vita e tutto ha ricominciato a brillare, soprattutto mia madre.- Bruno mi abbracciò e cercò di risollevarmi il morale e ci riuscì. Chiacchierammo un po' e poi ritornammo a commentare le cose della mia camera. Mentre mi vestivo lui fece un fischio e sorrise guardando la parete ma io mi rattristai di nuovo.
-Un'altra mia canzone su questa parete.- cominciò a canticchiare Talking to the moon e sorrisi. Sentirgliela cantare dal vivo era una cosa stupenda. -Chi è Zac?-
-Ehm... Nessuno.-
-Christina, dai, chi è Zac? L'hai nominato due volte nel sonno ed anche all'inizio che ti conobbi.-
-È una storia lunga e triste.-
-Ho tempo e fazzoletti a sufficienza.- non sapevo se raccontargli quella storia straziante.
-Bruno, davvero. Non è il caso.-
-Ok, va bene.- vidi nei suoi occhi un filo di delusione ma gli passò presto.

Dopo poco uscimmo e la giornata passò in un lampo. Mentre eravamo in macchina decisi di non avere più segreti con lui e gli dissi di accostare. Lui preoccupato lo fece e mi guardò.
-Faresti meglio a prendere i fazzoletti.- mi guardò senza capire cosa intendessi. -Non so se sono pronta a raccontartelo ma lo voglio fare. Non voglio avere segreti con te.- annuì e mi prese la mano. -Bene... Oggi mi hai chiesto chi fosse Zac, allora... Zac era il mio ex ragazzo. Il mio primo ragazzo. Lo incontrai a 15 anni e ci sono stata insieme un anno. Ci parlo spesso con lui nei miei sogni tranne quando faccio gli incubi. Di solito è sempre lo stesso, ci siamo io e lui in macchina ad ascoltare musica mentre siamo su un' autostrada, un'altra macchina e uno schianto. Lo scontro è talmente violento che Zac rompe il parabrezza e si ritrova sulla strada mentre io sono ancora in macchina. Dopo poco riprendo i sensi e vado barcollando da lui. Ecco, quest'incubo è stato il mio incubo reale, è stato il modo in cui...- gli occhi iniziarono a riempirsi di lacrime e lui strinse di più la mia mano.
-Se non vuoi continuare ti capis...-
-È stato il modo in cui Zac è morto. Lui è morto. Stava morendo tra le mie braccia e la cosa che più mi fece male e che non gli dissi a fondo quanto l'avessi amato. Sono quattro anni che è morto ed io non gli ho ancora detto addio, io non ho il coraggio di dirgli addio. Talking to the moon l'ho scritta lì per lui, perché la notte a volte mi siedo sulla finestra e parlo con la luna perché so che lui è lì. Ti sembrerà stupido e senza senso ma lo faccio e mi fa sentire meglio. A volte lo chiamo anche sul cellulare e gli lascio messaggi in segreteria.- cominciai a piangere senza sosta tra le sue braccia e lui mi strinse forte. -Non sai cosa significa vedere la persona che ami morire. Non... c'era nessuno lì a consolarmi. Ho affrontato tutto da sola tenendomi tutto dentro ed è stata la cosa peggiore che io abbia mai fatto.-
-Perché?- mi chiese asciugandomi le lacrime.
-Perché ora sono così come sono e mi odio.-
-Tu sei la persona più bella, libera, altruista e affettuosa che abbia mai conosciuto. Hai solo bisogno di chiudere una volta e per tutte con lui. Se lo farai sarà più semplice la vita per te e per lui che avrà sempre un posto speciale nel tuo cuore. Chiudere con una persona non vuol dire che la si dimentichi. I ricordi resteranno sempre.-
-Da quando ti ho conosciuto la mia vita è migliorata ed hai ragione. Devo chiudere con lui ma... Non so come fare.-
-Sei mai andata a trovarlo al cimitero?-
-No, ci sono stata solo al suo funerale.-
-Vai e chiudi una volta e per tutte ma fallo solo quando e se ti sentirai pronta.-
-Tu sei il ragazzo migliore del mondo.-
-Ne hai passate davvero tante.- annuii e l'abbracciai.
-Grazie amore.- mi rannicchiai sul sedile e senza neanche accorgermene mi addormentai. Il mattino dopo mi svegliai nel mio letto a casa mia. Chiamai le mie amiche e spiegai loro che volevo chiudere con il passato, con tutto il mio orribile passato e dedicarmi a Bruno e alla mia nuova vita. Dissi che sarei andata al cimitero e loro mi appoggiarono. Mi feci una doccia, mi vestii ed andai a comprare dei fiori.

Mentre ero con i ragazzi mi arrivò una chiamata da un numero sconosciuto e risposi.
-Pronto.-
-Ciao Bruno, sono Ashley. Senti, sono qui con Samantha e Hilary e abbiamo sentito Christina e... Ci ha detto che sarebbe andata al cimitero da sola. Vorremmo che tu le stessi vicino. Lei a noi non ha mai voluto dirci più di tanto ma con te si è aperta e... si fida di te. È difficile che Christina si fidi di qualcuno quindi...-
-Ho capito. Vado subito.- presi le chiavi della macchina ed uscii di corsa senza dare spiegazioni. Arrivai al cimitero e cominciai a cercarla e dopo un quarto d'ora la trovai. Era inginocchiata di fronte alla lastra di pietra con inciso il nome di Zac ed una piccola foto. La vidi parlare e la lasciai sola fin quando non iniziò a piangere. Mise le mani sulle sue ginocchia ed abbassò la testa, si tolse gli occhiali scuri e pianse per mezz'ora buona senza fregarsene delle persone che la fissavano con quasi compassione. Decisi di andarle vicino ed abbracciarla. L'abbracciai forte e lei si rannicchiò tra le mie braccia facendosi piccola piccola. Tremava e capii che quello era anche uno sfogo per tutte la merda che aveva passato. Si meritava l'appoggio e la comprensione di qualcuno ed io c'ero, volevo esserci.
-Che ci fai qui?- mi chiese tirando su con il naso.
-Le tue amiche mi hanno chiamato ed hanno fatto bene.- annuì ed iniziò a ricomporsi.
-Lui è Zac. Saperlo qui, sotto terra, mi fa male. Lui non lo meritava, era il ragazzo più dolce del mondo.-
-Pensa che sia andato in un mondo migliore, pensa che si prenderà sempre cura di te, pensa che ti ha mandato me.- mi sorrise. -Voglio stare davvero con te Christina.-
-Sarà un lavoro difficile. Sono la più grande e complicata testa di cazzo che esista.-
-E mi piaci per questo.- l'aiutai ad alzarsi. Appena finì di sistemarsi diede un bacio alla foto di Zac e si rimise gli occhiali scuri per nascondere gli occhi gonfi. Circondai le sue spalle con il mio braccio e la portai via da lì.
-Dovevo dirgli addio e l'ho fatto. Grazie a te ho detto addio al mio passato ed ora sono pronta per godermi davvero la vita.- mi baciò. -Ora ho te e tu assomigli tanto alla felicità.-

Assomigli alla felicità.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora