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Mi guardarono senza capire cosa stessi dicendo. Si risedettero di nuovo continuando a fissarci.
-Va bene, le fai dopo le valigie.- disse mia madre.
-No mamma, nel senso che resto qua fino al...-
-Solo fino al primo gennaio. Il due abbiamo l'aereo per Los Angeles. Se volete potete restare anche voi.- mi interruppe Bruno.
-Ahm... Si, va bene, resta Christina. Noi... Andiamo a casa, non vogliamo costarti troppo e siamo abituati a passare il capodanno a casa nostra ma grazie lo stesso Bruno.- disse Tim. -Ora andiamo.-
-Ok, a domani.- tutti si ritirarono nelle proprie stanze ed io e Bruno restammo seduti sul divano a chiacchierare e a farci le coccole.
-Che c'è? Ti vedo strana.-
-No è che... Ho visto i miei rimanerci malissimo. La tradizione vuole che il capodanno lo passiamo tutti insieme con gli zii eccetera. Forse sarebbe meglio se io andassi con loro.- subito si alzò e si inginocchiò di fronte a me.
-No, non puoi farlo.-
-Perché?-
-Perché staremo insieme da soli a Parigi. Parliamo di Parigi e poi potremmo andare in Italia e dove vuoi in questi giorni.-
-Non lo so, in fondo potremmo farlo quando ci pare no?-
-Non lo so... Sai... Avrei un po' da fare una volta ritornati a casa. Dai, resta qui, non puoi stare sempre sotto l'ala dei tuoi. Se per quest'anno hai deciso di cambiare tradizione non cade mica il mondo.-
-Vuoi davvero che io resti?-
-Lo desidero con tutta l'anima.-
-Va bene, allora resto.-
-Woooohooooo.- mi prese come si prende un sacco di patate ed iniziò a correre mentre io cominciai a ridere con il cuore a mille.
-Ma sei pazzoooo, mettimi giù.-
-Ho un idea. Andiamo in piscina?- mi chiese mentre ero sulla sua spalla a testa in giù.
-Non ho il costume.-
-Ah, giusto, nemmeno io.- disse un po deluso. -Allora facciamoci un idromassaggio dai.-
-Ogni tuo desiderio è un ordine mio signore.-

Andammo in bagno e mi fece sedere sul bordo della vasca rotonda mentre lui aprì l'acqua e ci versò dentro un bagnoschiuma alla lavanda.
-Hai sonno?- mi chiese accarezzandomi il viso.
-Mmh no, sono solo un po stanca. Ho voglia di una birra e di una sigaretta.-
-Mi hai letto nel pensiero.- andò via e si ripresentò con una birra fredda ed il pacchetto di sigarette quasi vuoto poi mi fece alzare, mi alzò le braccia, mi sfilò la maglietta. Successivamente mi tolse i pantaloni e mi fece segno di entrare nella vasca. Mi legai i capelli e ci entrai, l'acqua era perfetta e profumata al punto giusto. Si spogliò anche lui ed entrò mettendosi dietro di me. Mi appoggiai con la schiena contro il suo petto e tutto mi sembrò perfetto. Restammo in quell'acqua a lungo fumando quella sigaretta lentamente, senza fretta.
-Sto così bene con te.- mi disse interrompendo quel dolce silenzio. -Non sai quanto io ci stia male per quello che ho fatto. Ogni volta che guardo quel tuo sorriso stupendo penso a quella notte e... Quel sorriso io l'ho spento.-
-Ma poi l'hai riacceso, no?- dissi bevendo un sorso di birra.
-Si ma...-
-L'importante ora è... Andare avanti e stare insieme.-
-Riuscirai ancora a fidarti di me?-
-Bruno... Ci vorrà del tempo.-
-Voglio che tutto ritorni come prima, nient'altro.- disse stringendomi più forte.
-Riusciremo a cavarcela.-
-E tu che ne sai?-
-Ci amiamo e l'amore risolve sempre tutto.-
-Dov'è finita la Christina non adatta all'esclusiva e alle storie importanti?-
-È andata via da quel giorno in cui ho aperto la porta e tu eri lì, vestito di tutto punto, per far colpo sui miei.-
-Che ricordi e pensare che non ci volevo nemmeno venire a quella cena, tua sorella mi convinse e non so come. Andiamo dai, l'acqua inizia a farsi fredda.- ci alzammo dalla vasca e con i grandi accappatoi, che avvolgevano i nostri corpi, andammo in camera da letto. Indossai solo la sua camicia e mi sistemai sotto le fredde coperte. -Quanto sei sexy con le mie cose addosso.- disse stendendosi su di me.
-Davvero? Le metto solo per avere il tuo profumo costantemente addosso.-
-Sei così dolce e... Bella. Non avrei mai pensato di stare al fianco di una ragazza così bella.-
-A chi lo dici, non avrei mai pensato di stare al fianco di un cantante internazionale pieno di fans in tutto il mondo, di tutte le età e sesso e che sarebbero pronti a stuprarti se ti vedessero per strada.- rise. -Non ridere. Scrivono delle cose bruttissime su di me. Non entro più nemmeno su Twitter.-
-Non posso farci niente e neanche tu, devi solo... Ignorare.-
-Tu ci sei abituato, io no.-
-Ti ci abituerai anche tu.-
-Mi ricanti quella canzone?-
-Quale?- mi chiese appoggiando la testa sulla mia spalla. Sentivo il suo respiro sul mio viso e tanti piccoli brividi percossero tutto il mio corpo.
-Quella che mi cantasti seduto al pianoforte in quel teatro, il giorno del mio compleanno.- cominciò a cantare a bassa voce quella canzone stupenda ed io lo strinsi più forte a me. -Come si chiama?-
-When I was your man e l'altra che ti cantai si chiama Moonshine.-
-Quando mi farai ascoltare un'altra?-
-Ci vuole tempo. Ho iniziato a scriverne un'altra ma non ti dirò niente fin quando non sarà finita.-
-Sei un artista eccezionale. Sai fare tutto e ti stimo. Non come me, non so fare niente.-
-E l'università? Perché non la riprendi?-
-Non lo so. Con psicologia non ha funzionato. Sono troppo incasinata con me stessa per fare la psicologa, ascoltando anche i problemi degli altri va a finire che divento una pazza psicopatica come quelli dei film horror ed ammazzo tutti.- rise.
-Altri indirizzi?-
-Non lo so. Ci devo pensare, lo studio ed io non siamo anime gemelle. Voglio un lavoro. Appena torniamo a casa inizio a cercare.-
-Ed io ti aiuterò a cercare quello giusto.-
-Ti amo amore.-
-Anche io piccola.- tra quelle dolci parole ci addormentammo. Il mattino seguente ci svegliammo per accompagnare tutti all'aeroporto e vidi mia madre sempre un po' contrariata.
-Mamma, che c'è?- le dissi a bassa voce mentre camminavamo.
-Niente.-
-Mamma?-
-No, è che il capodanno lo passiamo sempre insieme ed ora tu lo passerai in Europa con il tuo ragazzo.-
-Mamma, è solo per quest'anno. Non fare così altrimenti mi rovini la festa e torno a casa con voi.-
-No, va bene, vivi le tue esperienze. Mi raccomando sta' attenta e chiamami.-
-Ti chiamo tra una quindicina d'ore per accertarmi che siate atterrati e ti chiamerò tutti i giorni fino al due gennaio.- arrivammo all'imbarco ed io e Bruno salutammo tutti. Appena partirono sentii una fitta di malinconia ma subito passò.
-Tesoro io ho un impegno. Ti accompagno in albergo così ne approfitti per farti fare due massaggi o cose così. Va bene?-
-Dove vai?-
-Devo fare alcune interviste.-
-Ancora?-
-Si, ancora. Ti prego fidati di me, se vuoi puoi venire con me.-
-No, va bene. Accompagnami in albergo.-
-Ok, sicura che non vuoi venire con me?-
-Si, devo fidarmi di te, ci devo lavorare quindi.. Vai. Ne approfitto per fare un po' di shopping.-
-Ancora? Sei instancabile.- disse scuotendo la testa. Entrammo in macchina e partimmo. Mentre guidava canticchiò una canzone per me sconosciuta e mi tenne la mano per quasi tutto il tempo. Mi fermò in una strada piena di negozi.
-Ecco, qui ci sono tutti i negozi che vuoi.-
-Grazie amore. Ci vediamo dopo in albergo.-
-Divertiti. Ah, aspetta.- prese il portafogli ed estrasse la carta di credito. -Tieni, compra tutto quello che vuoi.-
-No! Non la voglio!-
-Non ti faccio scendere dalla macchina fin quando non prendi questa cosa.-
-Bene, allora portami in albergo.- Scese dalla macchina, aprì la portiera dalla mia parte, prese la mia borsa e ci mise dentro la carta di credito. Mi prese per il braccio delicatamente facendomi scendere dalla macchina e chiuse la portiera.
-Spero tu ti diverta, faccia amicizia e che compri tante cose belle. Ti amo.- mi diede un bacio sulle labbra e risalì in macchina lasciandomi in mezzo alla strada.

Scossi la testa sorridendo e mi diedi da fare ispezionando vari negozi ma con l'intenzione di non usare la sua carta gold. Quando rientrai in albergo lui non c'era e la mia mente iniziò a girovagare pensando le peggio cose. Scacciai quei pensieri, volevo fidarmi di lui ed ero determinata a riuscirci anche se non era una sfida facile. Feci un po di sport in palestra, una sauna e mi trattai bene con massaggi, manicure, pedicure e trattamenti per il viso. Erano le cinque del pomeriggio e di lui ancora nessuna traccia, così andai a riposare. Quando mi svegliai lui era al mio fianco, stanco che dormiva in una posizione strana. Lo esaminai per bene come se dovessi scoprire qualcosa di male od una traccia di qualche donna. No, non mi fidavo di lui ma le cose dovevano andare avanti e migliorare. Volevo una vita bella con lui e mi imposi di non parlare, di zittire quei sentimenti tristi nei suoi confronti. Sapevo che se gli avessi detto dei miei dubbi le cose non sarebbero andate avanti a lungo e quindi volevo sopportare ed aspettare. Volevo ricominciare a vivere serenamente con lui al mio fianco ma non era semplice. Lo amavo, e si sa che quando c'è l'amore il resto non conta.

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