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Erano le sei del pomeriggio e proprio mentre cercavo di riposare, un dito decise di poggiarsi incessantemente sul mio campanello.

Aprii la porta di malavoglia e davanti mi ritrovai Eric con Liam e Phil.
-Ciaooo zioooo.- disse il piccolo Liam saltandomi addosso ed abbracciandomi.
-Wooow, ciao campione. Come stai?-
-Bene e tu?-
-Sto bene. Vieni, ti do qualcosa che a te piacerà un sacco.-
-Siiiii.-
-È mai possibile che ogni qualvolta veda i nipoti non caga nessuno di striscio? Ciao Bruno, stiamo bene anche noi.- disse Phil, Eric rise e si mise comodo sul divano accendendo la tv mentre io diedi a Liam un scatola piena di Lego.
-Qui ci sono tutte le foto dei modellini che puoi provare a costruire da solo.- gli dissi. Appena li vide cominciò a saltare e subito si mise all'opera mentre io presi tre birre dal frigo. Le offrii ai miei ospiti e cominciammo a parlare di lavoro.

Mentre Eric si impegnava a dirci quanto grandioso fosse il progetto di ideare delle cuffie con il suo marchio, la mia mente andò da tutt'altra parte.
-Bruno, hai capito?- mi domandò.
-Eh? Si si, ho capito.-
-Certo, Eric, credimi, sta pensando a tutto tranne che a consigliarti che colori usare.- disse Phil. -A che stai pensando? Problemi in paradiso con Jessicuccia?-
-No, problemi in paradiso con Christina.-
-Ci siamo persi qualcosa?- domandò Eric.

Raccontai loro tutta la situazione e rimasero scioccati.
-Eric, tappa le orecchie al piccolo. No ma dico, sei fuori di testa? Christina, di nuovo? E non mi venire a dire che non siete più innamorati porco cazzo, chi non è innamorato non si fa le coccole per un'ora a letto dopo aver scopato tutta la notte. Chi non è innamorato scopa, saluta e se ne va, questo lo sai. Mi fai incazzare Bruno. Lo sai quanto ci sei stato male ed ora ti metti a tradire Jessica con Christina?- disse Phil arrabbiato come non mai.
-Si ma.. Voglio spezzare una lancia a favore di mio fratello. È vero, Jessica è carina, simpatica e quant'altro ma... Christina è...-
-Christina.- lo interruppi io. -Sono innamorato, lo ammetto. Lo sarò sempre di Christina, è solo che se le dico di non esserlo non le farò mettere in testa false speranze.-
-Eric, tappa le orecchie al piccolo. Bruno, queste sono cazzate. Cazzate senza fine che dice anche lei per poter stare con te. Voi due siete anime gemelle, sarete sempre attratti l'uno all'altra sia fisicamente che sentimentalmente.-
-Ora sono d'accordo con lui bro.- disse Eric togliendo le mani dalle orecchie di Liam.
-Phil, avrai anche ragione ma non funzionerà. Con il tour di mezzo è un casino.-
-Ok, quindi vuoi la botte piena e la moglie ubriaca come si suol dire non mi ricordo dove.- continuò Eric.
-In che senso?-
-Nel senso che ti tieni Jessica perché per lei sarà più facile raggiungerti ogni tanto durante il tour ma adesso, mentre sei qui, vuoi stare con la donna che ami.-
-Beh, in teoria sarebbe così. Non pensate però che per Jessica non provi niente, non la amo ma di sicuro non mi sta soltanto simpatica. Le voglio bene.-
-Bruno, spero tu seguirai il consiglio che sto per darti.- disse Phil.
-Tappo le orecchie a Liam?-
-No Eric, stavolta sarò breve e coinciso senza parolacce. Tronca con una delle due o finirai per ferire Jessica più di quanto tu non lo faccia lasciandola e vorrei ricordarti che la stai usando. Finirai per ferire Christina più di quanto tu non lo stia già facendo dicendole che non la ami più e finirai per ferire te stesso perché tu ami una sola donna e ti stai facendo già del male mentendo a te stesso e sopprimendo i tuoi sentimenti.-

Ascoltai quelle parole con ansia e quando andarono via pensai a tutto, alla mia storia con Christina, a quella con Jessica ed a quello che successe poche ore prima. Pensai anche a quando la vidi baciare quello che era il suo uomo, pensai a quanto mi facesse male vederla stringere lui ed immaginare che appena me ne fossi andato lei avrebbe fatto l'amore con lui proprio dove ero stato anche io mi squarciò definitivamente il cuore in due. Avrei voluto chiamarla oppure andare da lei ma il mio buon senso mi suggerì di starmene buono, al mio posto, aspettando che lei si facesse viva.

Il lunedì arrivai a lavoro stanca e con le occhiaie. Passai tutta la notte a pensare a l'unico uomo che mi facesse perdere davvero la testa e mi costrinsi a non cercarlo.

Pensai che se l'avessi fatto avrei potuto disturbarlo oppure farlo scoprire dalla sua ragazza e, anche se la mia intenzione era quella, decisi di starmene buona.

Il fatto che non mi mandasse neanche un SMS mi face andare in bestia ed il mio orgoglio mi impedì ulteriormente di degnarlo di una parola. Non era passato neanche un giorno ma volevo che mi cercasse, che mi dicesse "ti aspetto domani a casa, ti offro qualcosa da mangiare" o stronzate del genere che però non arrivarono.

Entrai in ufficio dal mio capo ma non mi azzardai a togliere gli occhiali scuri, fui scontrosa per la maggior parte del tempo ma fortunatamente strinsi una buona amicizia con lui che non fece domande, mi capì.
-Christina, mi porti un caffè e la scheda di quel ragazzo che dobbiamo ancora ascoltare.-
-Mmh..- presi quello che mi chiese e glielo portai. -Austin, dobbiamo andare nell'altra sala. Hai una riunione con questo ragazzo ed altra gente.- dissi.
-Altra gente?-
-Si.-
-Ok, ho capito non è giornata.- disse lui scombinandomi i capelli, invece io annuii.

Andammo nell'altra sala e mentre Austin spiegava le procedure da seguire a quelle persone, io ero completamente assorta nei miei pensieri quando all'improvviso bussarono alla porta. Entrò Colin, il receptionist, e mi guardò.
-Buongiorno, scusate il disturbo ma ho urgente bisogno di Christina.- guardai Austin per farmi dare il consenso di andare.
-Certo, vai Chri ma torna presto.- disse il capo.

Uscii dalla stanza e Colin, prendendomi sotto braccio, mi portò alla mia scrivania dove trovai un mazzo di orchidee con delle rose rosse. Pensai a Noah ma lui non era il tipo. Non vidi alcun bigliettino.
-Lo sai, conosco il significato dei fiori.-
-Ah si? Per farti perdonare dalle centinaia di donne che frequenti hai imparato quale regalare?-
-Si. Le orchidee significano passione, una passione corrisposta. Le rose rosse, invece, amore vero.-
-Ma al centro c'è un altro fiore. Cos'è?-
-Un anemone.-
-E che significa?- dissi impaziente.
-Non lo..-
-E cerca su internet dai.- cercò al computer e mi guardò.
-Allora, qui c'è scritto.- si schiarì la voce e lesse. -Anemone: simboleggia il senso di abbandono e l'amore tradito, ma anche la speranza e l'attesa. Da regalare per dire: mi trascuri, torna da me.-
-Bruno.- dissi.
-Chi?-
-No, niente. Grazie Colin, torno a lavoro.- per tutta la giornata pensai a lui e a cosa fare.

Mandargli un messaggio? Chiamarlo? Andare direttamente da lui? Così decisi.

Uscii dal lavoro e me lo trovai proprio di fronte nella sua macchina nera. Gli andai in contro, lui uscì dalla macchina e mi aprì la portiera per farmi salire.
-Che ci fai qui?-
-Buonasera anche a te.-
-Grazie per i fiori, sono stupendi. Ma ho un dubbio.-
-Quale?-
-Cos'era quel fiore al centro.-
-Ehm.. Non lo so, l'ho visto e mi è piaciuto.-
-E perché solo uno?-
-Non lo so.- mentiva.
-Ok, non lo sai.- mi appoggiai allo schienale e guardai fuori dal finestrino oscurato.

Mi ritrovai a pensare a quanto mi sentissi squallida ed in colpa. Tradire il mio ragazzo con il mio ex ragazzo che amavo ancora. Tutto all'ombra, tutto di nascosto, tutto senza luce a parte il mio amore immenso per l'uomo seduto al mio fianco.

Arrivammo a casa sua e non mi diede il tempo di chiudere la porta che mi baciò.
-Dopo che andai via da casa tua, ci hai fatto l'amore?- disse guardandomi serio.
-Non sono cose che ti riguardano. Tanto tu non mi ami più.-
-Si, è vero ma... Voglio saperlo.- mentre parlava cominciò a spogliarsi ed a spogliarmi.
-Si, ci ho fatto l'amore.-
-Ma tu lo ami?- disse togliendomi la t-shirt.
-Si, è te che non amo più. Dovremmo finirla, no?-
-Si, dovremmo finirla.- mi prese in braccio e mi portò in camera da letto. Mi baciò di nuovo e si mise sopra di me. La sua lingua percosse ogni centimetro del mio corpo facendomi fremere. L'eccitazione si fece strada nel mio corpo e non pensai a nient' altro, mi abbandonai ai miei sentimenti.
-Ti ho mai detto quanto tu sia perfetta?- disse baciando i miei seni.
-Si, ma non è vero, non lo sono.- ritornò alla mia bocca, mi baciò e mi guardò.
-Tu sei la donna più sorprendente e bella che io abbia mai conosciuto.-
-Sta zitto e baciami.-
-Ai suoi ordini.- sorrise, ritornò a baciarmi ed io mi ripersi nuovamente in quel mondo, il nostro mondo ormai non più solo nostro. C'erano altre persone a cui dar conto, persone che ci amavano e che non meritavano di esser mancate di rispetto in quel modo ma ormai era troppo tardi. Eravamo ricaduti in quella trappola. Ci eravamo ripresi, riscoperti e, anche se non lo ammettevamo, riamati e come fai a smettere di amare e volere la persona che desideri quando sei tra le sue braccia?

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