Mi svegliai di scatto nel suo letto nuda, la testa come un macigno e disorientata. Mi guardai intorno e sul tavolino di fronte al letto c'erano bottiglie di birra e vodka.
Ricordi della sera precedente mi balenarono davanti agli occhi.Dopo aver fatto sesso ordinammo da bere e così se ne andò una serata intera: sesso, bere, mangiare qualcosa, sesso, bere poi di nuovo sesso.
Mi girai e lo vidi al mio fianco con la sua mano sulla mia pancia che dormiva profondamente. Cercai di alzarmi e andai alla ricerca dei miei vestiti.
Mi vestii in fretta e mi guardai allo specchio.
Avevo un aspetto strano, per metà rilassato e per metà distrutto dal mal di testa.
Presi tutte le mie cose ed andai via.
Mi vennero in mente delle parole di una loro canzone "leave before the lights come on".
Andai via senza dirgli niente mentre lui quasi si stava svegliando e non lo amavo, no, per niente.
Stavo attraversando la strada della vergogna in quell'albergo mentre tutti mi guardavano come se sapessero che cosa avevamo fatto tutta la notte. Avevo quell'aspetto quindi si, eccola signore e signori: Christina la disinibita che fa del fantastico, interminabile e perverso sesso con un ragazzo che conosce appena da tre giorni.Uscii dall'albergo e guardai l'ora, erano le sette del mattino di una già assolata Los Angeles ed io mi sentivo bene, anzi benissimo ma forse non avrei più rivisto Alex.
Fermai un taxi e mentre partiva alzai la testa e lo vidi alla finestra mentre mi guardava con un sorrisetto sexy. Mi salutò con la mano ed io gli sorrisi.Arrivata a casa mi feci una doccia e mi buttai sul letto ancora nuda. Mi addormentai subito, avevo alle spalle solo due ore di sonno ed ero stanchissima.
Mi svegliò il campanello che incessantemente suonava. Indossai uno slip ed una canotta ed andai ad aprire ancora assonnata.
-Ma chi cazzo è?-
-Noiiii.-
Aprii e le mie amiche entrarono sbattendomi quasi per aria.
-Ma che ore sono?-
-È ora del brunch dormigliona. Ma che fine hai fatto? Sei irreperibile da ieri pomeriggio.-
-È una storia lunga e prima di raccontarvela ho bisogno di un caffè.-
Appena lo dissi Ashley sventolò una busta di Starbucks. -Grazie a Dio esistete.-Dopo aver chiacchierato (loro) ed aver preso il caffè ed annuito senza parlare (io), capii che il terzo grado stava per arrivare.
-Allora, che hai fatto ieri con Mr. affascinante?- domandò Hilary.
-Niente di speciale.-
-Daii, non fare la preziosa. Avete scopato come conigli in calore?-
-Samanthaaaa, sei la solita impertinente e pervertita.-
-Daaai. Non mi dire che avete fatto l'amore sotto un cielo di stelle, con una bottiglia di champagne e lui che ti sussurrava parole dolci all'orecchio.-
-Ok, no, proprio no. Non penso sia il suo genere.-
-Se lo sai allora l'avete fatto?- domandò Ashley.
-Si, l'abbiamo fatto tutto il pomeriggio e la sera e la notte. Penso di aver sperimentato metà kamasutra senza saperlo stanotte.-
-Dio, quanto ti invidio.- disse Hilary. -Non faccio del sesso decente dall'anno scorso.-
-Cavolo, ce l'avrai dolorante.- ridemmo allo sgomento di Samantha. -E dimmi, com'è? Ce l'ha grande? Ci sa fare?-
-Sam, ti ha appena detto che ha passato metà giornata a fare sesso quindi... si, ci sa fare.-
-Lo sapete, non è stato il solito sesso. Era così passionale, rude e perverso. Eravamo così intimi che sembrava ci conoscessimo da una vita. E mi è piaciuto, era diverso.-
-Racconta dai.-Passai un'ora a raccontargli per filo e per segno tutta la giornata con lui e quando furono soddisfatte del racconto ricominciarono con le domande.
-Quindi te ne sei andata senza salutarlo?- domandò Sam.
-Si, beh, con un sorrisino dall'auto l'ho salutato.-
-Si ma se non si fosse affacciato alla finestra nemmeno quello.-
-Già.- dissi abbassando la testa.
-Perché? Ti è piaciuto, sei stata bene.-
-Proprio per questo. Non voglio attaccarmi a lui in nessuna maniera se non per un po' di sesso occasionale. È un cantante ed è addirittura di Londra. Andrà a finire come con Bruno e non voglio farmi false speranze. Degli uomini non ci si può fidare ed io non voglio più soffrire, meglio che soffrano loro. Anzi penso che questa sia stata la prima ed ultima volta.-
-Smettila di alzare questi muri enormi tra il tuo cuore e gli uomini.-
-Ogni dannata volta in cui l'ho fatto mi sono fatta male e l'unica volta in cui avrei voluto funzionasse sul serio è andata a puttane. Ho sofferto e non so nemmeno spiegarvi come abbia fatto a ritirarmi su ma avevo la sensazione che il cuore mi si frantumasse davvero. Non voglio più provare nessuna di queste sensazioni a costo di restare sola a vita.-
-Tesoro, hai ragione ma prima o poi arriverà quello con cui non ti accorgerai nemmeno di aprirlo questo cuore.-
-Quando arriverà ne parleremo ma adesso sto bene così.-
-Dai, vestiti. Andiamo a mangiare.-Indossai un vestitino nero corto molto semplice se non per il fatto che sotto al seno aveva dei maxi quadrati trasparenti, delle zeppe borchiate in pelle nera e accessori dorati, collane lunghe e un maxi bracciale con una croce sopra.
Andammo al Fusion, un ristorante molto carino, elegante e molto in voga in quel periodo. Mangiammo e chiacchierammo molto.
Samantha ci parlò di Matt, il batterista degli Arctic Monkeys, Ashley del suo migliore amico, David, che la baciò e Hilary del fatto che nessuno la colpisse come lei avrebbe voluto. Insomma una domenica pomeriggio passata in tranquillità tra donne.Avevo le idee molto chiare sul da farsi. Non avrei più incontrato Alex e se fosse successo niente impegno mentale e sentimentale tra di noi. Proprio mentre lo pensavo il mio cellulare squillò ma non risposi. Era un numero sconosciuto e pensai potesse essere lui. Chiunque fosse lasciò un messaggio in segreteria ma non lo ascoltai.
Quando ritornai a casa morivo dalla voglia di ascoltare quel messaggio e anche se non sapevo chi fosse una parte di me sapeva o sperava fosse Alex.
"Hai un nuovo messaggio."
"Ehm.. ciao, sono io... Alex. È strano non mi sono mai trovato in una situazione simile. Solitamente sono le ragazze che mi chiamano ma adesso tu non l'hai fatto e mi piaci da morire e... ok, se ti va richiamami. Ciao."
Sorrisi compiaciuta ma non l'avrei richiamato.Mi buttai sotto la doccia e proprio mentre mi stavo rilassando sentii il campanello.
-Chi cavolo è?-
Avvolsi l'asciugamano intorno al mio corpo ed andai ad aprire.
-Chi è?- dissi da dietro la porta.
-Sono io, Alex.-
-Oh merda!- sussurrai. -Cosa vuoi?-
-Ma come prima mi fai perdere la testa e poi non mi apri nemmeno la porta?-
Sospirai ed aprii la porta.
-Ehi.- dissi.
-Dio, che visione celestiale. Come fai ad essere sempre così perfetta.-
-Sei ubriaco?-
-Forse un po', più brillo che ubriaco. Ho bevuto quello che bastava per darmi il coraggio di venire qui.-
-E cosa sei venuto a fare qui?-
-Fammi entrare.-
Lo feci entrare e accomodare in cucina.
-Se aspetti un attimo mi vesto.-
-No, non andare.- disse. -Sei così bella poi ho avuto tutta la notte per guardare tutto quello che c'era da ammirare direi.- sorrisi ed arrossii. -Sei così sfacciata a letto ma appena ti si fa un complimento arrossisci. È anche questo che mi piace di te.- mi attirò a se e mi baciò il collo. -Sei stata spettacolare e poi non ho mai visto nessuna che avesse un piercing lì, quello mi ha fatto impazzire del tutto.-
-Tutti i ragazzi con cui sono stata me l'hanno detto.-
-Si? Non è una cosa che si vede tutti i giorni.-
-Cosa vuoi Alex? Te l'ho detto io non voglio impegnarmi e se continuassimo a vederci so già come andrà a finire.-
-Cioè?-
-Io che mi affeziono, tu che te ne vai ed io che ci sto male.-
-Anche io non voglio che accada. Anche io ho sofferto, proprio come te. Voglio solo... divertirmi un po' proprio come vuoi tu. Ieri non è stato per niente male.-
-Facciamo così, tu adesso vai via e da domani se vorrai potrai vedere altre donne può essere che ti "stanchi" di me e la cosa andrà via scemando da sola. Lo stesso varrà per me, sei d'accordo?-
-Si, tutto quello che vuoi ma io non voglio andare via.-
-Cosa vuoi fare?-
-Voglio toglierti quell'asciugamano e voglio scoparti fino a domani.- un fremito mi attraversò proprio lì.
-Domani lavoro.-
-Allora mi basterà una volta.-
-Facciamo due.- dissi lasciando cadere l'asciugamano.
Mi baciò mettendo la sua mano dietro la mia testa. I capelli erano ancora impregnati d'acqua e mi bagnavano la schiena nuda. Mi prese in braccio e mi portò in camera da letto.Non sapevo cosa stesse accadendo ma le sue parole, qualsiasi cosa dicesse mi infiammava dentro, mi faceva pulsare il basso ventre. Era più forte di me. Lo volevo e sapevo che sarei riuscita a fermarmi se avessi visto l'attrazione che c'era tra di noi trasformarsi in qualcosa di più. Solo sesso, del sano e bellissimo sesso.
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Assomigli alla felicità.
FanfictionLei, lui, le ingiustizie, le difficoltà, la vita. Due ragazzi con due sogni differenti, lui la fama, lei una vita normale. Si troveranno ad affrontare tutto insieme. Insieme, forse, saranno più forti del destino, dell'amor proprio, dei loro sogni. U...