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Mi ritrovai a camminare nervosamente per tutta la stanza mangiucchiando lo smalto rosso Borgogna che tanto adoravo.
Feci il corridoio circa dieci volte se non di più.
Accesi la luce, poi la spensi, poi camminai, poi mi vennero varie crisi isteriche, camminai di nuovo, accesi e spensi la luce, mangiai una barretta e mezzo di cioccolato a latte nocciolato, camminai ancora e poi mi sedetti.

Di fronte a me c'era quella dannata busta. Non sapevo dentro cosa ci fosse. La toccai, mi sembrava una semplice lettera, la scossi un po' e fece un po' di rumore, come se dentro ci fosse una collanina o qualcosa del genere.

-Merda!-
-Chiamo Ashley? No, è impegnata. Sam è da escludere, Hilary è a cena. Merda! Non ce la faccio. Vado da Steve? Si, vado da Steve.-
Presi la lettera, le chiavi, infilai le mie espadrillas brillantinate ed andai a bussare alla porta di fronte alla mia.

-Ti prego apri, ti prego apri, ti prego apri, ti prego apri.- mentre ripetevo quella specie di preghiera, bussavo a più non posso.
-Ma chi cazzo è?- Steve, si materializzò d'avanti a me ed io lo abbracciai.
-Grazie a Dio ci sei. Grazie, sul serio.-
-Stavo dormendo Chris.-
-È solo mezzanotte, sei un nonno di merda. Ho bisogno di te.-
-Che succede? Perché così elegante e poi ti metti le espadrillas?-
-Lunga storia, posso entrare?-
-Si, certo, entra.-
-Merda Steve, sono nella fottuta merda.-
-Che succede? Calmati. Vuoi una camomilla, un thé?-
-Forse una camomilla, no un thé... anzi... vodka!-
-Ho quello che fa al caso tuo.-

Steve prese dei liquori ed un succo alla fragola. Iniziò a mischiare i vari gusti come solo un barman sapeva fare. -Allora? Racconta!-
-Insomma io vado a casa dopo una bella serata, guardo la posta e che ci trovo? Una busta gialla.-
-È quello che penso io?-
-Non lo so che cosa pensi... fatto sta che qui c'è questa patata bollente che non posso passare a nessuno perché sto giocando da sola.-
-Non è vero, adesso ci sono io con te.-
-Ma dopo che mi sarò scolata questo drink e me ne andrò sarò comunque da sola.-
-La apro io? Lo dovrai fare prima o poi.-
-Non voglio aprirla.-
-Aprila!-
-No!-
-Aprilaaa!-
-No!-
-Christina Anderson, aprila!-
-Ok... ma... dopo aver bevuto. Cazzo, fammi ubriacare, ti verrà facile perché sono già brilla a causa del vino.- rise e mi mise davanti un bicchierone contenente un liquido rosa. -Amo questo colore. Alla mia salute mentale mio caro amico.- dissi alzando il bicchiere. Scolai tutto il bicchiere in 10 secondi. -Bene, adesso... aspettiamo che faccia effetto, ok? Ehi, ma tu non bevi?-
-Sto bevendo ma piano, mica come te.-

Mi alzai ed andai in cucina. Presi un piccolo bicchiere da shot e ci versai la vodka dentro.
-Lo sai cos'è? È che questi cazzo di uomini credono di andare e venire a loro piacimento, come se io non avessi un cuore...- bevvi la vodka in un sorso e posai il bicchierino. -...come se potessero trattarmi come una cazzo di pezza. Ma porca troia ho anche rischiato di morire e tu questo lo sai.-
-Ma non hai ancora aperto la busta e già stai traendo conclusioni piuttosto affrettate. Può essere quel tuo amico che vive a Londra, o qualcosa che hai ordinato su internet. Sopra c'è scritto solo "Christina Anderson" ed il tuo indirizzo.-
-Conosco quella calligrafia.-
-Anche io ce l'ho simile.-
-Non è vero, io lo so.-
-Bene, allora aprila.-
-È troppo semplice.- camminavo nervosamente con una sigaretta in una mano e il posacenere nell'altra. -Troppo semplice.-
-È solo una busta, non sai chi la manda, non sai cosa c'è dentro e forse stai esagerando.-
-Non è solo una busta, è la busta! E dopo quello che ho passato con tutti questi maledetti uomini, iniziando da mio padre fino ad Alex, non mi fido per un cazzo. Sono stanca Steve, stanca ed ho paura. Il mio cuore non esiste più.-
-Christina, tu hai un cuore meraviglioso e sei una cazzo di fenice. Quindi bando alle ciance, apri quella maledetta busta e togliti questo dubbio perché se è qualcosa che hai ordinato da internet ti ammazzo.-
-Il dubbio ce l'hai solo tu. Da quando l'ho vista non ho mai avuto dubbi.-
-Va bene, allora stiamocene qui fin quando non avrai il coraggio di aprirla.-
-Ti voglio bene stronzo.-
-Anche io.- ci abbracciammo e lo guardai con gli occhi lucidi.

Passarono dieci minuti buoni ed io ero sul punto di crollare. Iniziai a strappare piano l'estremità della busta, come se dentro ci fosse il tesoro più grande del mondo.
Buttai quel pezzetto di carta a terra, allargai la busta per vedere dentro cosa ci fosse e bum! Una martellata sul cuore.
Bum!
Un' altra ancora.
Bum!
Ancora e ancora e ancora.

-Christina, tutto bene?-
-Mmh mmh...-
Chiusi gli occhi ed ancora non sapevo definire il mio stato d'animo.
-Porca troia, Chris, cosa c'è lì dentro?-
-C'è che tra poco urlo.-

Svuotai la busta sul tavolo di fronte a me. C'erano cinque biglietti per il "Moonshine Jungle Tour", Quattro catenine con dei "VIP pass" attaccati e uno con sopra scritto "meet and greet" ed un numero sopra. Immaginai che quello fosse per me. C'era anche un foglio bianco ripiegato su se stesso.

Non so se vorrai vedermi, non so se verrai ma io spero di si. Ti penso tutti i giorni, non ti ho mai dimenticata. Sarò a Los Angeles il 27 Giugno. Vorrei tanto vederti, sapere di te, sapere come stai. Il "VIP pass" con il numero sopra è per te, il resto dalli a chi vuoi.
Ti prego, vieni. Ho bisogno di parlarti e stare nella tua stessa città senza farlo mi uccide.
Ti amo tanto, Bruno.

Avevo le lacrime agli occhi, non ci potevo credere. Dopo sette mesi lui si fece vivo e non sapevo come prenderla. Non capivo cosa lui volesse da me dopo tutto quello che ci eravamo detti, dopo tutta la "tragedia" che ci fu tra di noi.

-Sono nella merda. Lui non può farmi questo, non dopo tutto quello che c'è stato. Dopo che sono stata male, che non riuscivo nemmeno a prestare attenzione quando facevo la spesa perché nella mia testa c'era solo lui. Pensa che una volta mi ritrovai a casa con un sacchetto di cibo per uccelli, mi spieghi cosa ci potevo fare con del cibo per uccelli? Non può farmi questo proprio adesso che iniziavo a stare meglio. Non può, Steve, lui non può e non deve.-
-Ma l'ha fatto.-
-Lo so. Non so... tutto quanto a rotoli. Il lavoro di mesi buttati nel cesso con dei biglietti di un concerto dove canta le canzoni che ha scritto per me. Non potrei sopportarlo, non riuscirei a sopportarlo. E se vedendolo... cazzo... se andassi lo vedrei ed io non sono pronta. No cazzo, no.-
-Cosa vuoi dire con questo? Non ci andrai?-
-Io... io... no! Non lo so.-
-Non lo sai?-
-No, non lo so.-

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