-Sei felice?- mi chiese accarezzando il contorno del mio viso con le nocche.
-Forse, ci sto provando.- gli risposi guardandolo negli occhi verdi.
-Vivi la tua vita... A me, non pensarci più. Lui è quello giusto per te.-
-Non so se...-
-Fidati Christina. È quello giusto per te.-Mi svegliai da quel sogno che sembrava più che reale. Per un attimo mi parve di sentire addirittura il suo profumo ma capii che era solo frutto della mia sciocca fantasia. Quando sognavo Zac erano sempre sogni realistici e quando non avevo gli incubi passavo nottate intere a chiacchierare con lui. I sogni erano l'unico modo che avevo per sentirlo vicino, per sentirlo ancora parte della mia vita, per avere ancora il mio migliore amico. Avrei voluto parlare di lui a Bruno ma qualcosa me lo impediva. Mentre mi svegliavo per bene vidi Bruno ancora vicino a me e pensai che fosse presto ma l'orologio diceva il contrario. Andai in bagno, mi lavai i denti e la faccia e mi resi un po più presentabile. Quando entrai in camera restai per qualche secondo a fissare il suo viso rilassato e pensai che fosse perfetto. Lui era davvero quello giusto? Dovevo fidarmi di Zac? Riguardai l'orologio e pensai che fosse in ritardo così decisi di svegliarlo.
Mi distesi di fianco a lui e con l'indice percossi i suoi lineamenti e poi passai a quei ricci bellissimi e selvaggi. Vidi che piano aprì gli occhi e mi sorrise. Quale modo più bello di iniziare la giornata se non quello di ammirare un sorriso meraviglioso come il suo. Ricambiai il sorriso e continuai a contemplarlo come se fosse un'opera d'arte prestigiosa.
-È tardi. Ieri mi dicesti che dovevi svegliarti presto.- gli dissi.
-In verità mi sono svegliato alle sette, sono uscito e ritornato e tu dormivi ancora, così ho deciso di spogliarmi e rimettermi a letto con te.-
-Oh, scusami se ti ho svegliato. Rimettiti a dormire allora.-
-No, hai fatto bene a svegliarmi.- mi diede un bacio leggero sulle labbra ed andò in bagno.Quando uscì aveva ancora il viso bagnato ed io provvidi ad asciugarlo.
-Sei bellissima anche appena sveglia con gli occhi ancora assonnati e i segni del cuscino sulle guance.- arrossii ed abbassai lo sguardo. Il brontolio del mio stomaco rovinò quel momento e scoppiammo a ridere.
-A volte il mio stomaco è inappropriato come me.-
-Facciamo colazione dai.- gli sorrisi ed andammo in cucina.Andò vicino alla macchinetta del caffè ed iniziò a prepararne un po', io nel frattempo presi le tazze. Curiosai nei mobili e finalmente trovai i cereali e varie schifezze che misi in tavola.
-Lo prendi il latte?- domandai prendendolo.
-No, per favore prendi il ketchup e la maionese?-
-Che vuoi fare? Metterli nel caffè?-
-nNo, poi vedrai.- disse ridendo. Presi quello che chiese e mi sedetti sgranocchiando dei cereali.Iniziai a sentirmi a casa ma sapevo che non dovevo, sarei dovuta ritornare alla realtà prima o poi e dovevo risolvere una situazione abbastanza pesante che non avevo voglia di risolvere.
Appena smisi di pensare a quella catastrofe vidi Bruno che si versò dei cereali e poi prese il ketchup.
-Ma che diavolo fai? Oh mio Diooo, fa troppo schifo anche per me.- rise.
-Vuoi provare?-
-No, mi viene da vomitareee.- prese la maionese e ne versò un po' per poi mischiare il tutto. Alla vista sembrava davvero disgustoso. Prese una cucchiaiata e l'avvicinò alla mia bocca. Feci segno di no con la testa e lui sorrise alzando il sopracciglio. "Merda quant'è sexy, porca troia" Pensai e senza rendermene conto avevo i cereali strani in bocca. Masticai e non solo alla vista erano disgustosi, lo erano anche al gusto. Mi alzai guardandolo in malo modo ed andai a sputare quella roba orrenda nel water. Mi sciacquai la bocca e ritornai da lui che rideva mangiando.
-Ti sono piaciuti?-
-Vai via. Ed io poi che li ho mangiati pure. Bleak. - rise di nuovo e continuammo a fare colazione.Appena finimmo sentimmo suonare alla porta. -Chi è?- chiesi.
-Non lo so, forse Phil.-
-Ok, sono in condizioni pietose. Vado a nascondermi.-
-No, tu resti qui seduta e non te ne vai.- andò ad aprire e sentii una voce che non riconobbi subito.Mentre mangiavo vidi Bruno con una faccia strana e dietro di lui c'era chi non avrei mai voluto vedere: mia madre.
-Maledetto Nate, spia e traditore.- dissi a bassa voce.
-Tesoro, stai bene? Ho costretto Nate a dirmi dov'eri.-
-E Karen l'ha saputo? Ha sofferto?- dissi ironicamente.
-Si, lo ha saputo ma ora mi interessa solo di come stai tu.-
-Oh, che novità.-
-Tim è preoccupatissimo. Voleva venire anche lui ma ho deciso di venire da sola.- non risposi. -Bruno, come dissi anche a Christina io non ho niente contro di te. Se si tratta di sentimenti avrete tutto il nostro appoggio e l'ho detto anche a Karen.-
-Come sta?- chiesi guardandomi le mani.
-È... Triste e piange. Mi ha detto che piange non per il tradimento vero e proprio ma perché da te non se l'aspettava. Christina devi tornare a casa.-
-No, non voglio.-
-Non puoi restare qui per sempre.-
-Per me non c'è problema signora Owens.- disse Bruno accarezzandomi la schiena.
-Chiamami Pam. Bruno, il problema non è che lei possa darti problemi ma è che deve risolvere questa cosa con sua sorella. Per quanto possa stare male, se le spiegate tutto lei vi capirà. In fondo mi ha detto anche lei che tra di voi non c'erano sentimenti forti.-
-No, infatti. Sarebbe finita comunque tra me e lei.-
-Christina, per favore torna a casa.-
-No. Ora non voglio.-
-Beh deciditi, non puoi nasconderti per sempre qui. Ti aspetto a casa.- mi diede un bacio sulla guancia e Bruno l'accompagnò alla porta.Mi alzai e presi una sigaretta. Andai in giardino e mi sedetti su una poltrona rannicchiando le gambe al petto. Dovevo ritornare a casa ma non volevo. Mentre fumavo mi raggiunse Bruno con il mio cellulare che squillava. Era Sam. Mi diede un bacio e mi lasciò parlare al telefono con la mia amica. Le raccontai tutto quello che successe anche con Bruno.
-Tesoro, ritorna a casa e parla con tua sorella. Lei è una tipa apposto... Si, non è come te. Tu l'avresti pestata a sangue ma lei no. Ha già capito. Me lo sento.-
-Grazie Sam. Ora vado.-
-Si vai con quel bonazzo vai.- ridemmo e staccai.Cercai Bruno ed era in camera sua restai a fissarlo sulla porta. Si accorse di me ed allargò le braccia come per dire "vieni qui" ed io ci andai. Mi stesi a pancia in giù e lui era su un fianco. Mi accarezzò i capelli e poi passò alla schiena. Sorrise.
-Perché sorridi?-
-Ti sembrerà strano ma da due settimane lo faccio continuamente.- arrossii. -Oh Dio... Quanto mi piaci quando arrossisci.-
-Sei l'unico che mi fa questo effetto.- mi baciò.
-Dio, ti desidero. Sei maledettamente sexy.-
-Dai smettila e comunque lo so. Faccio impazzire tutti.- dissi facendo la snob.
-L'altra volta mi dicesti che ne hai un altro di piercing. Posso sapere dov'è?- sorrisi maliziosa e mi sedetti su di lui.
-Oh, siamo curiosi eh... Non te lo dico. Lo scoprirai... Forse.- gli baciai il collo e gli lasciai un segno.
-Mi hai... Mi hai fatto un succhiotto?- disse ridendo. Annuii e subito si mise su di me. -Ora ti faccio vedere io.- risi ed iniziai a dimenarmi per non farmi lasciare segni ma non ci riuscii. Con noi funzionava così: ci stuzzicavamo, giocavamo e poi diventavamo seri e l'atmosfera si scaldava. In quel momento era più che calda.
-Mars...-
-Si?-
-Non volevi aspettare?-
-Si, voglio aspettare, anche se ora mi è un po' difficile.-
-Lo so... Dì al tuo amichetto la sotto di... Calmarsi.- gli dissi nell'orecchio. Lo spostai, mi alzai dal letto e sculettando mi avviai verso la porta. -Ora vado a farmi una doccia.- lo guardai e mentre camminavo mi tolsi la maglietta immaginando il suo sguardo eccitato.Passammo metà giornata a stuzzicarci ma parlammo anche di cose abbastanza serie e dopo mezz'ora passata a supplicarmi, mi convinse ad andare dalla mia famiglia in sua compagnia.
La sera ci preparammo ed uscimmo. Arrivammo fuori casa mia ed eravamo agitati come due bambini al primo giorno di scuola.
-Sai che siamo ancora in tempo per ritornare a casa tua.- gli dissi.
-Si, lo so ma... Non voglio. Ora parliamo con i tuoi.- mi prese la mano e suonò il campanello.
-Fottuto Mars. Non ascolterò mai più un tuo consiglio.-
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Assomigli alla felicità.
FanfictionLei, lui, le ingiustizie, le difficoltà, la vita. Due ragazzi con due sogni differenti, lui la fama, lei una vita normale. Si troveranno ad affrontare tutto insieme. Insieme, forse, saranno più forti del destino, dell'amor proprio, dei loro sogni. U...