Appena dissi la parola "biglietti" tutti si catapultarono dietro di me. Mia sorella cominciò a saltare a destra e a manca, mio fratello sorrideva come uno stupido, mio padre era a bocca aperta e mia madre si cimentò in una danza della gioia molto strana. Poi c'ero io che non potevo credere ai miei occhi, mi diedi un pizzicotto pensando che fosse tutto un sogno ma non lo era.
Parigi, biglietti per Parigi, stavolta aveva superato se stesso.
-Ok, ora ti faccio la domanda da un milione di dollari. Tu, Christina Rose Anderson, vuoi andare a Parigi con tutta la tua famiglia per poi perdonare quel ragazzo?- disse Tim.
-Io... Io... Non lo so. Si, insomma... Passerei tutta la giornata del mio compleanno in aereo.-
-Beh ma poi c'è Domani. Festeggiamo domani. Domani è Natale. Natale a Parigi. Oh mio Diooo, lo sognavamo da piccole.- disse Karen.
-Se ci vado lui penserà che è fatta e che l'ho perdonato.-
-Perchè? Non l'hai ancora perdonato? Sei tosta porca troia.-
-Karen... Quello che...-
-Tu vacci, senti quello che ha da dirti e poi valuterai.- disse mia madre interrompendomi.
-A me piacerebbe molto ascoltare questa conversazione ma se vogliamo andarci tra un'ora e mezzo c'è l'aereo.- osservò Nate. Appena realizzai che mancava poco al decollo mi precipitai di sopra a fare la valigia e gli altri con me.Ci preparammo in fretta e furia ed uscimmo di casa attenti a non dimenticare niente. Vedemmo una Hummer limousine nera pronta ad accoglierci. L'autista prese le nostre valigie e le mise in un altra auto mentre noi salivamo nella limousine.
Appena entrai vidi Ashley, Hilary e Sam con il biglietto aereo in bella vista pronte a partire con noi. Quando le vidi urlai e loro con me. Mi resi conto che anche stavolta pensò a tutto, sapeva che mi sarebbe dispiaciuto passare il mio compleanno senza le mie amiche e fece venire anche loro. Ero felicissima.
-Ma voi sapete qualcosa? Cosa faremo, dove andremo o qualche altra cosa?- dissi loro.
-So solo che viaggeremo in un jet privato con schienali reclinabili comodi come un letto, un bagno con doccia e lusso infinito. Amo il tuo... "Quasi, di nuovo, ragazzo".- disse Sam.
-Merda, anche io amo il tuo "quasi, di nuovo, ragazzo.- ribatté Tim. Ridemmo, eravamo tutti euforici e impazienti.Arrivammo all'aeroporto e facemmo tutti il Check-in in fretta, raggiungemmo l'aereo che ci avrebbe portati in una delle città più belle del mondo ed entrammo dentro.
Gli interni erano in legno e le poltrone in pelle color crema. Ognuno aveva la propria poltrona con un piccolo tavolino ed un piccolo schermo dove poter guardare i film che volevamo. Erano le otto ed eravamo pronti ad allacciare le cinture per partire. Appena decollò, l'aereo iniziò a farmi avere giramenti di stomaco e per non pensarci abbassai lo schienale e mi addormentai con tanto di coperta.
Quando mi svegliai erano l'una del pomeriggio e tutti stavano parlando del più e del meno. Appena mi vide sveglia, mia madre mi venne vicino.
-Come ti senti, passati i giramenti di stomaco?-
-Si, direi di si.- le risposi sbadigliando.
-Hai fame? Ti faccio portare qualcosa da quella ragazza carina.-
-No, ora non ho tanta fame, mangio dopo.-
-Va bene.-Andò al suo posto ed io non sapendo cosa fare cercai di riprendere sonno ma venni disturbata dalle mie amiche.
-Ti abbiamo portato un regalo.- disse Hilary.
-Non dovevate.-
-Certo che dovevamo. Stavolta abbiamo deciso di farci un regalo e lo abbiamo fatto anche a te perché ormai sei una di noi da tanto tempo e ti vogliamo bene come se fossi sangue del nostro sangue. Senza di te, ora ci sentiremmo vuote.- rispose Ashley. Gli occhi mi si riempirono di lacrime, ed alcune, caddero bagnando le mie guance.
-Ragazze, non saprei come avrei fatto senza di voi. Siete parte di me. Vi voglio bene.- mi alzai e le abbracciai forte. Dopo quell'abbraccio Sam mi consegnò una piccola scatolina blu con un fiocco, Tolsi quel fiocchetto e lo aprii.Dentro c'era un braccialetto in oro bianco con una scritta: "C.A.S.H." in oro rosa. Erano le nostre iniziali ed anche loro l'avevano al polso sinistro. Posai la scatolina e lo indossai. Le abbracciai di nuovo in lacrime. -Grazie, è bellissimo. Lo porterò con me per il resto della vita. Vi ho già detto che vi voglio bene?- risero e ci abbracciammo di nuovo.
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Assomigli alla felicità.
FanfictionLei, lui, le ingiustizie, le difficoltà, la vita. Due ragazzi con due sogni differenti, lui la fama, lei una vita normale. Si troveranno ad affrontare tutto insieme. Insieme, forse, saranno più forti del destino, dell'amor proprio, dei loro sogni. U...