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I giorni passavano ed il mio lavoro mi piaceva sempre di più. Oltre a ricevere musicisti e cantanti che venivano per registrare le loro canzoni e quant'altro, stavo spesso in cabina di registrazione con Raymond ed Adam facendo prendere il mio posto alla reception a Joyce che rosicava da morire. Mi ero guadagnata la fiducia di tutti soprattutto del capo e del suo socio che chiedevano spesso la mia opinione.

La relazione con Bruno andava avanti ma con vari litigi. Ero ossessionata dal fatto di avere il controllo, volevo sapere sempre dov'era, con chi e cosa stesse facendo e lui lo accettò. Sapeva che era suo dovere riguadagnare la fiducia che aveva perso e non faceva quasi mai storie.

Ci vedevamo molto di meno anche perché quando non lavoravo potevo vederlo ogni qualvolta avesse tempo libero mentre invece ora no, avevo delle necessità.

Quando poteva veniva a cena da me o io da lui oppure uscivamo. La sua carriera andava avanti e senza intoppi, infondo lui era un artista completo e bravissimo. Quando andava fuori Los Angeles era un colpo al cuore ma mi ci stavo abituando, quando mi impegnai con lui sapevo che ci voleva tanta pazienza e fiducia e mi stavo impegnando al massimo per far funzionare quella relazione.

Quando mi svegliai lui era a pancia sotto, con un braccio sul mio stomaco che dormiva come un ghiro. Erano le otto e dovevo svegliarmi per andare a lavoro e piano, per non farlo svegliare, scivolai fuori dal letto. Feci una doccia veloce, sistemai i capelli, mi truccai leggermente e mi vestii. Quando ritornai in camera da letto per prendere la borsa lui era ancora lì che dormiva e visto che avevo ancora tempo gli preparai la colazione. Misi i suoi cereali strani, un caffè ed una spremuta d'arancia su un vassoio, presi una rosa dal mazzo che mi regalò la sera prima e la misi tra le tazze e poggiai il tutto sul comodino al suo fianco. Vidi dei fogli accartocciati con delle note musicali scritte, capii che non servivano e presi una penna, scrissi un "buongiorno" veloce, gli diedi un bacio leggero e me ne andai.

Aprii gli occhi piano per abituarmi alla luce del sole che filtrava dalle persiane e mi accorsi che lei non era al mio fianco, mi girai e sul comodino trovai la colazione con una rosa ed un bigliettino. Presi il biglietto e strofinandomi gli occhi lo aprii, mi accorsi subito che era il foglio dove scrissi le note di una canzone ma che buttai non essendo abbastanza convincenti.

"Buongiorno amore, spero avrai una bellissima giornata, io l'avrò perché penserò a te ogni ora, ogni minuto, ogni secondo. Spero avrai l'ispirazione giusta per scrivere qualche capolavoro e spero che tu non smetta mai di essere perfettamente perfetto e meraviglioso. Ti amo tanto, tua Xtina."

Appena finii di leggere quel biglietto sorrisi, iniziai la giornata con il piede giusto. Mangiai i cereali e dopo una doccia bevvi il mio caffè ormai freddo. Andai in studio di registrazione dove iniziai a lavorare con Ari e Phil e verso l l'ora di pranzo decisi di fare una sorpresa a Christina.

Bussai alla porta dello studio dove lavorava e mi aprì una ragazza che rimase a bocca aperta.

-Ehm... Ehm... Buon pomeriggio, benvenuto alla DreaMusic signor Mars, come posso esserle utile?-
-Salve, cercavo Christina Anderson.-
-Ah! Certo, è in cabina di registrazione la chiamo subito, lei si accomodi pure.- le sorrisi e mi sedetti su una poltrona molto comoda. Mi piaceva quello studio, era essenziale e moderno ma allo stesso tempo accogliente. Sentii la voce di Christina e mi alzai. Appena mi vide sgranò gli occhi e mi fece uno dei suoi sorrisi meravigliosi, uno di quei sorrisi che lascia senza fiato. Fu felice di vedermi, glielo lessi in quegli occhi vispi e bellissimi. Mi abbracciò ancora incredula.
-E tu cosa ci fai qui, non eri impegnato con la musica?-
-Si, volevo dedicare una giornata alla scrittura ma ho deciso di farti una sorpresa.-
-Ci sei riuscito in pieno.- mi abbracciò di nuovo ed io gli diedi un bacio sulle labbra mentre la ragazza che mi aprì non smise di fissarci.
-Sei libera a pranzo?-
-Mmh, non lo so, chiedo ad Adam. Vengo subito.- la vidi allontanarsi e dopo pochi minuti ritornò sorridente, prese la borsa e la giacca mi prese la mano. -Joyce, ci vediamo tra un'ora.- salutò la ragazza ed uscimmo.

La portai a pranzo in un ristorantino molto carino ed intimo. Continuavo a fissare la mia donna e la vedevo felice e realizzata, amavo vederla con gli occhi sorridenti. -Devo darti una buona notizia.- disse quasi ridendo.
-Dimmi amore.-
-Sono l'assistente personale di Raymond ed Adam. Non lavorerò più alla reception ma al loro fianco ed ovviamente il mio stipendio è aumentato.-
-Cosa? Sono fiero di te amore, davvero.-
-Ci pensi? Con lo stipendio più alto posso pagare un affitto e vivere da sola.-
-Sono contento per te, tutto sta andando a meraviglia.- dissi accarezzandole la mano.

Pranzammo parlando di quello che poteva riservare il futuro e cominciammo a fare progetti. Quell'ora purtroppo volò e dovetti riportarla a lavoro. L'accompagnai vicino alle scale e mentre ci salutavamo aprirono la porta. Un ragazzo con i capelli castani, di media altezza, muscoloso e molto affascinante mi guardò a bocca aperta e guardò Christina con uno sguardo che non mi piacque per niente.
-Ma lei è Bruno Mars, cosa.. Ci fa qui?- disse sorridendo.
-Sono solo venuto ad accompagnare la mia ragazza a lavoro.- strinsi lei più forte a me e non seppi nemmeno io il perché di quell'azione.
-State insieme? E perché non ce l'hai detto Chris?- disse incredulo.
-Beh, non pensavo che la mia vita privata vi interessasse. Comunque Bruno, lui è Adam. Adam, lui è Bruno.-
-Ah, il famoso Adam. Christina mi parla spesso di voi.-
-Spero in positivo, ma prego, entri pure.-
-No, non posso trattenermi, il lavoro mi chiama e penso chiami anche voi. Alla prossima Adam. Amore, noi ci sentiamo dopo.-
-Alla prossima.- disse lui che fece per entrare ma poi si fermò sulla porta. Diedi un bacio a Christina e continuai a fissare quell'uomo che, appena mi allontanai, mise una mano sulla schiena della mia donna e quel gesto così stupido mi diede molto fastidio.

Ripensai per quasi tutta la giornata allo sguardo di quel ragazzo su Christina, non mi piaceva per niente. Il suo non era una sguardo normale e sapevo che lei gli piaceva ed anche tanto, me lo sentivo, anzi ne ero totalmente sicuro. Ero turbato, nervoso ed irrequieto, non riuscivo a calmarmi e a non pensare a quel maledetto Adam. Raccontai tutto ai ragazzi che mi riportarono sulla terra e mi dissero che le mie erano solo fantasie e così abbandonai quelle che ormai accettai di chiamare "sciocchezze".

Verso le sette mi arrivò un messaggio da Christina. "Stasera sei libero?"
Lessi veloce ma con meno velocità risposi: "No amore, ho detto ai ragazzi che avremmo continuato a lavorare. Ti devo far ascoltare una cosa interessante domani".
Dopo poco arrivò la sua risposta: "sono contenta che tu abbia scritto e non vedo l'ora di ascoltare questa "cosa interessante". Se stasera non sei libero allora vado a mangiare qualcosa con i ragazzi".
Appena lessi quel messaggio composi il suo numero e la chiamai.
-Amore, ti è arrivato il messaggio?- disse.
-Si, e chi sono "i ragazzi"?-
-Joyce, i miei amici compresi Will, James e Seth... poi viene anche Adam.-
-Ah, Adam.-
-Si, Adam. Ti da fastidio?-
"Si, mi da fastidio e non poco." -No amore, vai pure e sta' attenta. Per qualsiasi cosa chiama.-
-Ma certo amore. Ti amo tanto e passa una buona serata, ti chiamo quando arrivo a casa.-
-Ti amo piccola.- staccai quella chiamata e ritornai ad essere ansioso ma poi pensai che di lei mi potevo fidare e che le mie erano soltanto stupide paranoie. "Si Bruno, le tue sono soltanto stupide paranoie."

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