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Dopo essermi fatta i capelli con delle onde morbide, mi truccai diversamente dal solito ed andai a scegliere che cosa mettere. Di vestiti quasi eleganti ne portai solamente due, quello che mi regalò Bruno e quello che comprai per andare alla festa in discoteca che non ebbi la possibilità di indossare, quindi chiamai Karen e le mie amiche che erano in salotto a giocare ad uno strano gioco. Chiesi loro se avessero vestiti per l'occasione ed andarono a prenderli. Avevano dei vestiti abbastanza diversi dal mio stile e non volli neanche misurarli, così, decisi di mettere il vestito nero scollato sulla schiena, con un piccolo scollo sul seno e delle calze color carne abbinandolo ad una borsetta nera con brillantini e le mie Louboutin nere. Visto il freddo, Karen mi prestò un cappottino nero decisamente non adatto a me ma che stava bene con il vestito. Mi guardai allo specchio ed approvai, si, ero carina. Sentii Bruno parlare con mio fratello ed andai da lui.

Appena lo vidi restai a bocca aperta come quando lo vidi per la prima volta. Indossò un pantalone grigio stretto con una camicia azzurra, una giacca nera e scarpe classiche lucide nere. Lasciava senza fiato con il suo sguardo seducente e i ricci selvaggi che davano una scossa a tutta quell'eleganza. I miei fratelli e le mie amiche andarono via lasciandoci soli.
-Merda!- esclamò.
-Cosa c'è?-
-Sei... Wow. Sei spettacolare, perfetta.-
-Si, lo so. Anche tu non sei niente male.- dissi finta snob. Sorrise e venne verso di me con nonchalance.
-Ho un regalo per te.-
-Ancora? Ma sei pazzo? Non devi spendere altri soldi per me. Hai capito dove siamo? Ho fatto una...- senza farmi continuare mi baciò.
-Tu... Parli sempre troppo. Ora, chiudi gli occhi.- alzai gli occhi al cielo sorridendo e li chiusi.
-Sei troppo romantico. Se qualcuno ci vedesse gli verrebbe il diabete a mille.- sentii una cosa fredda sul collo. -Oh mio Dio, è fredda.-
-Non aprire gli occhi. Dammi la mano e seguimi.- mi fece camminare per un piccolo tratto e poi mi fece fermare. -Apri.- aprii gli occhi ed ero davanti allo specchio. Sul mio collo vidi una collana di diamanti con al centro un diamante più grande di colore verde. Strabuzzai gli occhi e sorrisi.
-Non... Non posso accettare tutto questo. Non so come sdebitarmi. Non posso accettare una collana da 12.000 dollari sul mio collo.-
-Si che puoi, ti sta d'incanto e voglio, pretendo che l'accetti. Per me tutto questo non è niente.-
-Per me è tanto. Hai preso cinque stanze che costano un occhio della testa più un polmone ed un rene. Mi hai comprato dei vestiti ed ora anche una collana?-
-Prometto che dopo Parigi non ti comprerò più niente.-
-Non devi comprarmi più niente per il resto della tua vita.-
-Ok, va bene, ma questa tienila.-
-La tengo per stasera poi ci penso.-
-Ora andiamo.- disse baciandomi il collo. -Hai un odore stupendo.-
-Ti amo.-
-Anche io.- mi baciò e mi passò il cappotto per uscire.

Entrammo in macchina e mi tenne la mano per tutto il tempo. Mi sentii fortunata ad avere un uomo che mi amasse davvero e guardando fuori dal finestrino sorrisi. Arrivati a destinazione, entrammo in un ristorantino italiano non lontano dal centro. Era molto bello, elegante ed intimo, c'erano altre poche persone ma non ci calcolarono proprio. Mi fece togliere il cappotto e mi fece sedere, mi sentii una regina. Mangiammo le specialità italiane accompagnate da musica prettamente parigina, un'accoppiata vincente. Arrivati al dolce, decisi di mangiarne un po dal suo piatto. Mentre addentavo un dolce buonissimo al cioccolato con un retrogusto di agrumi, non smettevo di fissarlo. Pensai a quanto fosse perfetto e a quanto fosse romantico.
-Non penserai che smetterò di mandarti fiori perché ti ho riconquistata?-
-Se proprio vuoi mandarmeli, ti prego, manda una rosa al giorno perché ho casa tappezzata di fiori.- sorrise e poi ritornò serio.
-Hai deciso quando andare via?-
-Penso che i miei se ne vogliano andare dopo domani.-
-Non andare, resta con me qui. Ho degli impegni ma puoi accompagnarmi, passiamo il capodanno qui e ce ne andiamo il due gennaio.-
-Ma spenderesti ulteriori soldi per quella stanza e per tenermi qui ed io non voglio.-
-Ancora con questa faccenda dei soldi? Non te ne devi preoccupare. So quel che faccio.-
-Ci penso.-
-Spero farai la scelta giusta. Andiamo sulla torre?-
-Ma certo, andiamo.-

Andammo sulla Tour Eiffel e la vista era spettacolare e non solo quella della città. Avevo al mio fianco una donna straordinaria in tutti i sensi che potessero esistere. La guardai mentre ammirava quella vista suggestiva e la trovai ancora più bella. Quel vestito le metteva in mostra le curve che di solito nascondeva ed era attraente da morire. Mi venne vicino ed aggiustò il colletto della mia camicia, mi diede un bacio e mi sorrise. Nei suoi occhi ci trovai l'amore, la felicità, la gratitudine e nella sua bocca il modo di dimostrarmelo. Mi abbracciò.
-Andiamo a casa? Ho un regalo di Natale da darti.- mi disse nell'orecchio.
-Non dovevi comprarmi niente.- le dissi un po' arrabbiato.
-Tu mi hai rifatto l'armadio da capo ed io ti ho solo preso un piccolo regalo, niente di più.- mi fece gli occhi dolci e non resistetti, le presi la mano e la portai a casa.

Entrammo in albergo e, come al solito, tutti gli occhi erano su di noi e, come al solito, non mancarono foto ed autografi. Appena entrammo in casa notai che era vuota.
-Allora, qual è questo regalo?-
-Sei impaziente.- mi portò in camera da letto e poi andò via. Decisi di mettermi comodo così tolsi le scarpe e sbottonai un po la camicia. All'improvviso le luci persero qualche tono e l'atmosfera diventò quasi romantica.
-Ora chiudi gli occhi.- sentii dire.
-Va bene.- li chiusi e sentii il rumore dei suoi tacchi vertiginosi. La tentazione di aprire gli occhi era tanta ma riuscii a trattenermi. Sentii il rumore di una zip e poi nient'altro.
-Buon Natale amore.- istintivamente aprii gli occhi e quello che avevo davanti mi lasciò senza parole.

Lei, lei mezza nuda con della lingerie finissima, lei con il suo profumo dolce, lei pazza e senza regole, lei nelle sue vesti migliori. Indossava un reggiseno nero di pizzo con dei brillantini alle estremità delle bretelle, un perizoma dello stesso tessuto ma trasparente che lasciava poco all'immaginazione con delle auto reggenti, i tacchi alti e la collana di diamanti. Restai sbalordito di fronte a quella bellezza sconfinata che mai, fino al momento in cui la incontrai, avevo visto, forse solo immaginato. Le luci soffuse lasciarono intravedere le sue guance arrossate, non era a suo agio ma lo fece per me e solo il gesto mi fece perdere ancor di più la testa. La fissai ancora un po' ma stavolta mi soffermai sui particolari: la pelle liscia, quel piercing all'ombelico che rendeva il tutto ancora più sexy, il vestito che indossò ai suoi piedi che mi fece impazzire del tutto e i capelli che incorniciavano quel capolavoro. Scesi dal letto e le andai di fronte. La guardai negli occhi accarezzandole le braccia solo con i polpastrelli, le baciai il collo e sentii una risatina. Il solito solletico.
-Sei... Non lo so, meravigliosa è troppo poco per descrivere quello che ho davanti in questo momento. Sei...-
-Come devo fare con te, parli sempre troppo.-disse mettendo l'indice destro sulla mia bocca. Misi la mia mano sinistra dietro la sua testa e la baciai, con ardore ed impazienza.

Volevo che fosse mia, per l'ennesima volta, volevo fare l'amore con lei. Il suo profumo mi invase i sensi. Mi sbottonò del tutto la camicia con le sue dita agili e la buttò a terra mentre io l'adagiai piano sul letto. Ero su di lei. Le baciai il collo e piano scesi sul seno. Le mani sue nei miei capelli stringevano ed il suo corpo fremeva, mi voleva. Incrociò le gambe dietro la mia schiena e mi strinse a se. Ritornai alla sua bocca ed i nostri respiri si incontrarono.
-Mi vuoi?- le chiesi guardandola negli occhi azzurri.
-Si, ti voglio.- cominciò a sbottonare il pantalone ed io l'aiutai a toglierlo e poi le tolsi le scarpe. L'ammirai ancora una volta in quel completo bellissimo. Cominciò a sfilarsi le calze ed era così dannatamente sexy che non glielo lasciai fare. Ricominciai a baciarla ovunque. Percossi con la mia bocca il suo seno ormai nudo, la sua pancia, giocherellai con il suo piercing come facevo spesso e poi, piano, le tolsi le mutandine. Era nuda, indossava solo la collana che le regalai e le calze. Era nuda sotto di me ed io rischiavo si impazzire. Vidi, dopo tanto tempo, quel piercing così nascosto che conoscevo soltanto io. Mi fece ritornare alla parte superiore del suo corpo, mi guardò negli occhi e mi tolse l'ultimo indumento rimasto. Eravamo di nuovo una cosa sola e lo fummo per tutta la notte.

Il Natale più bello della mia vita.

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