Il giorno stesso in cui incontrai Jeremy, dopo aver rimuginato a lungo sulla questione "lo chiamo o non lo chiamo?", lo chiamai. Chiacchierammo per mezz'ora e poi disse che sarebbe passato a prendermi sabato sera verso le 21:00. Ne fui contenta ma ero confusa. Jeremy era senza dubbio un bellissimo e, per quello che potei capire, dolcissimo ragazzo ma la mia testa, il mio cuore, la mia anima erano sempre rivolti all'uomo che pensavo fosse quello giusto.
Il lunedì sera, essendo sola a casa e non sapendo cosa fare, per evitare quei pensieri misi una tuta ed andai a correre anche se era molto tardi. Dopo quella corsetta mi sedetti su una panchina e piansi. Incontrai una signora e quello che mi disse mi aprì gli occhi ma la mia ragione non ne voleva sapere. Ero troppo ferita nell'orgoglio ed ero troppo delusa. Non sapevo cosa fare, forse ci voleva solo del tempo per lasciare che il dolore diminuisse e il mio cuore prendesse la meglio sulla mia testa.
Passai tre giorni a mettere in ordine la casa e soprattutto la mia camera. Trovai dei braccialetti che mi regalò Zac che conservai in un piccolo cofanetto e delle lettere che scrissi a mio padre ma che non ebbi mai il coraggio di spedire, le buttai. Oltre a mettere in ordine e a pulire continuai a scrivere su quelle mura ancora troppo bianche. Pensavo che prima o poi avrei riempito gli spazi vuoti con frasi felici ma evidentemente non ero ancora pronta per la felicità.
Il venerdì mattina andai a casa di Hilary e quando arrivai, lei dormiva ancora come un sasso. Con il permesso di Nicole, la mamma di Hilary, presi una pentola con un coperchio ed andai a svegliarla facendo più rumore possibile. Mi guardò male e si grattò la fronte scompigliando ulteriormente la frangia bionda. Guardò l'ora sul cellulare ed il suo sguardo si trasformò da cattivo a cattivissimo.
-Ma dico... Sono solo le 11:30 del mattino e tu mi vieni a svegliare? Lo sai che ho bisogno di tipo dodici ore di sonno per svegliarmi in forma.-
-Si, lo so, ma non me ne fotte un cazzo.- dissi togliendomi le scarpe e mettendomi sotto le coperte con lei. -Che hai fatto ieri?-
-Sono uscita con Chad.- mi rispose sbadigliando. -Siamo andati a mangiare qualcosa e poi voleva fare sesso in auto ma l'ho stoppato. C'è fratello, calma la bestiolina che hai nei pantaloni e portami a casa.-
-Però è carino.-
-Si, carino quanto ti pare ma è un mezzo pervertito.-
-E Justin?-
-Justin? Che vada a farsi fottere lui e le sue puttanelle.-Hilary ed io soffrivamo dello stesso male. Anche il suo ragazzo la tradì e spesso ci consolavamo a vicenda catalogando tutti i difetti dei nostri "innamorati". L'abbracciai forte e lei rimase senza parole. Era la prima volta che l'abbracciavo e mi pentii di non averlo fatto altre volte.
-Domani esco con Jeremy.-
-Jeremy? Ah si, quello della palestra.- disse alzandosi dal letto e facendo un po di stretching. -Che culo. La prima volta che metti piede in una palestra ed incontri un figo pazzesco. Ma avrai qualche incantesimo "acchiappa fighi".-
-Può darsi ma ce l'ho anche "acchiappa stronzi".-
-Giusta osservazione.- mi fece alzare e mi ordinò di aprire le finestre e far entrare un po d'aria mentre lei aggiustava il letto.
-Hil?-
-Che c'è?-
-Ho fame.- sorrise. Adoravo Hilary. Era, apparentemente, come me ma in realtà eravamo completamente diverse. Lei era sicura di se e a suo agio con tutto e tutti mentre io ero l'opposto. Aveva un corpo bellissimo ma da un mese a questa parte dimagrì tantissimo. Era così magra che le si poteva fare la radiografia ad occhio. La rottura con Justin le fece così male che il suo corpo rifiutava il cibo. Non aveva mai fame e quando mangiava toccava cibo spazzatura. Eravamo così preoccupati per lei che pensavamo avesse qualche malattia ma fortunatamente si stava riprendendo. Andammo in cucina e Nicole ci preparò delle uova e del bacon accompagnati da pancake.Mentre chiacchieravamo del più e del meno mi tornò in mente Jeremy.
-Cosa posso mettere per uscire con Jeremy?-
-Un vestito corto con dei tacchi.- disse la madre di Hilary. Sembrò così semplice da dire ma io non possedevo vestiti corti. Ero completamente allergica a quei tipi di vestiti aderenti che salivano su anche con un piccolo movimento. Ne Hilary, ne Ashley e neanche Sam avevano vestiti del genere. Non eravamo quel tipo di ragazze.
-I tuoi ti hanno rimasto dei soldi no?-
-Ehm... Si, ho anche la carta di credito per le emergenze di papà.-
-Beh, questa è un'emergenza. Stamattina si va in missione.- e così fu.Dopo che Hilary si vestì andammo a casa mia a prendere soldi e carta di credito. Prendemmo la macchina dei suoi e ci precipitammo al centro commerciale. Chiamammo anche Ashley e Sam che vennero dopo circa un'ora. Entrammo in un negozio e subito Sam mi fece vedere un vestito cortissimo nero con dei dettagli animalier ma lo scartai alla velocità della luce. Ne provai di tutti i gusti, colori e modelli ma tutti evidenziavano un difetto. Passò un'altra ora e mi stavo annoiando. Ashley mi trascinò in un negozio dove c'erano tutti colori chiari che io non amavo particolarmente. Le ragazze fecero degli abbinamenti mentre io le guardavo annoiata. Andai in camerino e provai circa cinque completi ma finalmente trovai quello che mi piaceva e cioè una gonna color crema con delle perline sparse un po ovunque con una camicetta molto fine dello stesso colore della gonna con un ampio scollo che metteva in risalto il mio seno. Era totalmente fuori dal mio stile ma mi ci trovavo bene e mi sentivo a mio agio. Anche se la gonna era corta non si muoveva di un centimetro e potevo muovermi, entro certi limiti. Senza pensarci due volte comprai quel completo, per me, molto strano. Ingenuamente, pensai di aver finito con lo shopping ma secondo le mie amiche avevo bisogno di accessori e scarpe ma non avevo intenzione di sforzarmi, feci fare tutto a loro. Scelsero per me dei braccialetti color oro molto fini ed una collana dello stesso colore. Arrivate alle scarpe si diedero alla pazza gioia. Alla fine presero delle scarpe color carne altissime. Tentai di scappare ma alla fine non ci riuscii. Misurai quella tortura chiamata "scarpe col tacco" ma non ci sapevo camminare. Ridevo soltanto mentre tentavo camminare decentemente. Le comprai con l'intenzione di fare delle prove a casa e così feci. Camminai per i corridoi, salii mille volte le scale, andai per le camere da letto e piano mi ci abituai.
Il giorno dopo mi svegliai ansiosa. Il pensiero che stessi facendo qualcosa di "sporco" mi torturava ma poi lo scacciai pensando che, ormai, non avevo più un ragazzo. La sera, verso le sei, cominciai a prepararmi. Mi feci una doccia, lo shampoo e mi coccolai con le creme costosissime di mia sorella. Decisi di fare i capelli ricci e truccarmi un po' di più. Alle nove bussarono alla porta e guardando dalla finestra vidi una macchina bellissima sportiva, capii che arrivò Jeremy. Andai ad aprire e c'era proprio lui. Mi guardò a bocca aperta ed io guardai lui sorridendo.
-Sei... Spettacolare.-
-Grazie.- dissi sorridendo come mi insegnò lui. -Anche tu non sei niente male.- "no, in verità sei un figo pazzesco" pensai. Presi la borsa appoggiata sul tavolino vicino la porta ed ero finalmente pronta per uscire. Mi tese la mano ed io appoggiai la mia delicatamente sulla sua. Mi aprì la portiera della macchina ed andò al suo posto. Mi portò in un locale molto carino e "chic".
-Te l'ho già detto che sei stupenda?-
-Si, circa cinque volte.-
-Non ci posso fare niente. Stasera brilli più di una stella. Guarda hai gli occhi di questi addosso.- disse un po' infastidito.
-Sei per caso geloso Jeremy?- sorrise ma non mi rispose.Entrammo nel locale e subito ci facemmo indicare il tavolo che lui aveva già prenotato. Ordinò qualcosa da bere e subito dopo andammo a ballare in mezzo a tutta l'altra gente. Mi stringeva forte ed io decisi di smettere di pensare a Bruno e stuzzicarlo un po'. Mentre lui cingeva i miei fianchi con le sue mani grandi, mi girai dandogli le spalle ed appoggiandomi a lui. Iniziai a muovermi piano mettendo le mani nei miei capelli e mostrandogli il mio collo. Subito affondò la sua bocca su di esso ed io mi spostai ridendo. Continuai a muovermi lenta e sinuosa davanti a lui e misi le mani nei suoi capelli quasi biondi e un po' ribelli. Mi fece girare e mi guardò negli occhi ma io spostai lo sguardo.
-Mi stai facendo impazzire.- mi disse nell'orecchio per farsi sentire meglio.
-Sto riuscendo nel mio intento allora.- gli risposi facendogli l'occhiolino. Mentre ballavamo si fermò per un attimo ed anche io. Mise una mano nei miei capelli e mi baciò. Mi feci trascinare da quel bacio bello, lento, rumoroso e che scatenò la confusione dentro di me. Volevo o non volevo quel ragazzo? Non sapevo cosa mi stesse accadendo, non ero il tipo di ragazza che si lasciava andare la prima sera ma in quel momento mi sentivo di comportarmi in quel modo.
-Andiamo a casa mia?- mi domandò. Eravamo appena arrivati e la mia testa mj diceva "digli di no, digli di no" ma il mio corpo voleva il contrario, arrossii e lo baciai di nuovo.
-Va bene, però preferisco casa mia.-
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Assomigli alla felicità.
FanfictionLei, lui, le ingiustizie, le difficoltà, la vita. Due ragazzi con due sogni differenti, lui la fama, lei una vita normale. Si troveranno ad affrontare tutto insieme. Insieme, forse, saranno più forti del destino, dell'amor proprio, dei loro sogni. U...