49

68 3 0
                                    

Restammo in quella macchina per oltre un'ora. Ci spostammo sui sedili posteriori per stare più comodi, appoggiò la sua testa sulle mie gambe e mise i piedi sulla portiera. Le accarezzavo i capelli mentre lei si rilassava tenendomi l'altra mano. Fu un momento così intimo, così pieno di tutto che non volevamo finisse. Non dicemmo niente eppure dicemmo tutto.

La baciavo, l'accarezzavo, le cantavo qualche canzone e lei mi stringeva. La guardai, stavo per dirle qualcosa ma lei mi fermò.
-Ti prego, non dire niente.-
-Non possiamo restare qui per sempre anche se mi piacerebbe.- le dissi accarezzandole la testa.
-Lo so, ho fatto una cazzata. Vorrei tornare indietro e non averlo fatto.-
-Penso ancora che sia tutta colpa mia.- si alzò, si sedette su di me e mise le sue mani sul mio viso guardandomi negli occhi.
-Ehi, non pensarlo più. Non osare più pensarlo neanche per un nano secondo. La colpa è soltanto mia e della mia stupidità. Credimi!-
-Ti accompagno a casa?-
-No, chiamo mia madre e le dico che vengo da te solo per oggi... Sempre se per te va bene.-
-Scherzi? Non desidero altro, dai chiamala.- mi sedetti nuovamente al posto del guidatore mentre lei prese il cellulare. Appena staccò con la madre mi sorrise.
-L'ho convinta. Dai metti in moto ed andiamo da te.

Mentre guidavo, ogni tanto, la guardavo e cominciai a ringraziare Dio. Lei era lì, al mio fianco a cantare una canzone ed io ne ero estremamente felice e sollevato. Quando arrivammo a casa mia finì di piovere ed entrammo con tutta calma. C'era uno strano imbarazzo nell'aria forse perché io mi sentivo parzialmente in colpa, mentre lei evidentemente pensava a cosa avessi pensato di lei in quei giorni.
-Ehm... Senti io non so cosa tu stia pensando però non voglio che tu ti senta in colpa.- disse accarezzandomi la nuca mentre ci sedevamo sul grande divano.
-Perché non dovrei? Ti ho dato così tante decisioni da prendere. Mi sono comportato male con te.-
-Sai... Quel giorno, entrai in casa e mi precipitai in cucina a prendere la bottiglia di vodka. Pensai di scolarmela per perdere un po' i sensi e dormire. Lo so, sembra stupido, ma non volevo pensare. Le pillole... Avevo mal di testa, uscii dalla vasca già mezza ubriaca e presi la prima cosa che vidi senza riuscire a leggere e invece di prenderne una... Ho quasi svuotato il flacone. È stato stupido, da incoscienti...-
-Non...-
-Aspetta, fammi finire.- disse interrompendomi. -Prima che quelle stupide pillole avessero cominciato a fare effetto... Mi ero decisa. Volevo alzarmi dalla vasca e venire da te per dirti che voglio stare con te. Qualsiasi sia il prezzo da pagare... Io voglio te. Sempre e comunque, anche se sarà un casino totale. Volevo venire a dirtelo ma ho iniziato a sentirmi male... Poi il buio.-

I miei occhi erano riempiti dalle lacrime che cominciarono a scendere sulle mie guance. Con le sue mani le asciugò e mi baciò con dolcezza.
-Ti prego Bruno, perdonami.- disse cominciando a piangere con me.
-E tu promettimi che non lo farai mai più.-
-Te lo prometto. Mai più.- la baciai con disperazione. La strinsi a me, l'accarezzavo perché lei era lì in carne ed ossa e l'incubo, almeno il mio, era finito. Ora dovevo solo starle vicino e supportarla sempre.
-Quando comincerai dal dottor Shepard?-
-Ehm... Lunedì.-
-Ti farà bene. Forse prenderò anche io qualche appuntamento.- lei sgranò gli occhi e sorrise mentre mi mettevo sopra di lei baciandola.
-Perché dovresti?-
-Per aiutarmi a capire.-
-Cosa?- Domandò con tono seducente.
-Aiutarmi a capire perché sono così pazzo di te.- rise tirando indietro la testa mostrandomi il suo collo bellissimo. Lo morsi e lei urlò per la sorpresa.
-Hai una risata stupenda.-
-Ok, Mr. Mars, ora mi stai adulando un po' troppo.- sorrisi e mi baciò. -Ora... Che ne dici di portarmi in camera da letto e festeggiare?-
-Come vuoi festeggiare?- dissi prendendola in braccio e dirigendomi in camera da letto.
-Mmh non lo so... Giochiamo a scarabeo o guardiamo la tv. Che ne dici?-
-Si, è una buona idea.- l'adagiai sul letto e cominciai a baciarla.

Le sue mani cominciarono a toccarmi ovunque ma si fermarono tra i miei capelli mentre avvolse le sue gambe intorno ai miei fianchi attirandomi a lei.
-Sai... Forse è meglio se giochiamo a Ruzzle oppure leggiamo un libro.- disse ridendo mentre le solleticavo il collo con la lingua.
-Mmh... Si... Hai ragione meglio un libro. È molto più interessante.- si morse il labbro e con movimenti lenti si sedette su di me.

Assomigli alla felicità.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora