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La luce del mattino si insediò nella sua stanza illuminandole il corpo perfetto. Le gambe nude, la schiena scoperta, il suo modo buffo di dormire. Mi dava le spalle e non riuscivo a vedere il suo viso ma solo un ammasso di capelli castani. Per la prima volta dopo quasi un anno riuscii a dormire decentemente. I concerti, l'ansia, le serate, i fans, le interviste, gli shooting, le nuove canzoni, era tutto stupendo ma da un certo punto di vista stressante da morire. Mi sentivo gratificato ma allo stesso tempo, anche se avevo tutto, mi mancava qualcosa: l'amore.
Le donne con cui ero stato non erano all'altezza di quello che lei sapeva darmi, non ero mai riuscito a dimenticarmi del suo affetto, del suo donarsi a me anima e corpo, della sua risata e delle sue stranezze ma in fondo non volevo dimenticarmene, io la volevo e sarei ritornato a prendermela.

La vidi muoversi ma non svegliarsi si voltò verso di me e finalmente riuscii a vedere il suo viso. Quant' era bella? Mai donna per me era stata più perfetta.
Le labbra imbronciate, la sua mano sul mio petto, era un sogno? No, non lo era ed io ero l'uomo più felice del mondo.
Mi alzai dal letto ed andai in cucina. Aprii il frigo e quello che avevo d'avanti mi "sconvolse". Era tutto perfettamente in ordine e pieno. L'ultima volta che ero stato lì aveva due uova, latte e degli yogurt scaduti. La piccola Chris era seriamente cambiata e responsabilizzata. Era una donna adesso ed io sentivo il bisogno di riscoprirla. Di capire se potessimo ritornare insieme se lei avesse voluto ovviamente.
Il tour sarebbe finito in due o tre mesi. Avevo eliminato alcune date proprio per convincerla a venire con me. La volevo al mio fianco e se lei avesse detto di no avrei trovato il modo di convincerla perché io lo sapevo, era lei la donna della mia vita.

Le preparai una colazione a base di caffellatte, fette biscottate con nutella, biscotti al cioccolato e succo d'arancia. Aprii la finestra per vedere se ci fosse un fiore o qualcosa che gli somigliasse ma non c'era niente. Con la nutella le disegnai un cuore su un piattino, misi tutto su un vassoio e lo portai a letto. Dormiva ancora come un sasso. Aprii la finestra e la luce del sole invase completamente la stanza.

-Mmmh...- la sentii lamentarsi.
-Buongiorno piccola.- dissi sedendomi sul letto di fianco a lei.
-Mmh...-
-Ti ho preparato la colazione.-
-Mmmmmmh...-
-Ok, allora mangio da solo.- dissi accarezzandole la testa.
-Non fermarti.- disse tenendo la mia mano sulla sua testa.
-Allora parli. Dai, se ti giri potrai vedere la mia opera d'arte.- sorrise e si voltò sull'altro fianco. -Colazione da Christina su vassoio, Peter Hernandez. Sei meraviglioso.- disse bevendo un po' di caffellatte. La baciai non appena tolse la tazza dalle labbra. -Buongiorno.-
-Ti ho già detto che sei bellissima?-
-Ieri si, oggi è la prima volta.- addentò una fetta biscottata stropicciandosi gli occhi con il dorso della mano, mi sembrò una bambina.
-Ho un'idea.- dissi alzandomi. -Andiamo al mare? Sono le 9:30 e fa un caldo pazzesco, la giornata è meravigliosa ed il mare lo sarà ancora di più dai.-
-Ok, per me va bene. Però non hai un costume qui e non hai abiti puliti.-
-Vado a casa, faccio una doccia veloce e mi preparo, ti va?-
-Si, con te mi va tutto.- disse sorridendo. Si alzò e mentre io mi vestivo lei andò in cucina a lavare tutto quello che avevo sporcato per la colazione. Era sul serio una donna diversa.
-Ce la fai tra un'ora ad essere pronta?-
-Certo.-

Un'ora dopo l'aspettavo giù e puntualissima la vidi aprire il portone.
Aveva un vestito lungo, nero, effetto "vedo non vedo" che, appunto, faceva intravedere un costume nero. Dei sandali bassi anch' essi con delle pietre nere ed una borsa da mare. Le mandai un messaggio con su scritto di portarsi l'occorrente per una cena elegante e dei vestiti per il giorno dopo, l'avrei rapita una giornata intera e non avevo intenzione di riportarla a casa. Spensi persino il telefono. Per questo aveva un'altra borsa che dall'aspetto pesava tantissimo.
-Ciao.- disse sorridendo e togliendo gli occhiali scuri.
-Ciao. Non pensi sia troppo trasparente?- dissi quasi arrabbiato indicando il vestito leggero.
-Andiamo al mare Bruno. Qui vanno in giro seminude. Da quando sei geloso?-
-Da quando sei diventata ancora più bella. Su, andiamo, il mare ci attende.-

Arrivammo al porto e quando scendemmo dall'auto mi preparavo a rispondere alle domande che si stavano formando nella sua testa, sperando che quello che avevo organizzato potesse piacerle. 
-Non dovevamo andare al mare?- disse prendendomi la mano.
-Si, ci stiamo andando.-
-Ma qui siamo...-
-Christina, qui hai un solo compito: rilassarti. Fai fare a me.-
-Ok, se lo dici tu.- la presi per mano ed andammo al chiosco vicino alle barche.
-Buongiorno, come posso aiutarvi?- ci accolse un ragazzo bassino con un po' di barba ed i capelli ricci.
-Ho prenotato uno yacht stamattina a nome Hernandez.-
-Si, controllo subito.- lo vidi scrivere qualcosa al computer e ci sorrise. -Prego, seguitemi.-
Iniziò a camminare e noi lo seguimmo come ci disse. -Avete scelto una bellissima giornata per salpare in mare aperto. L'acqua è meravigliosa laggiù. Ecco, questa è lo yacht che vi ospiterà per questa giornata. A bordo c'è il comandante ed una governante che provvederà al pranzo e a quello che vi serve. Divertitevi.-
-Grazie, molto gentile.- disse Christina. Era incredula di fronte all'imbarcazione enorme che aveva davanti. Il ragazzo andò via e lei mi abbracciò fortissimo.
-Sei meraviglioso, tu non dovevi. Mi bastava una giornata al mare come tutta l'altra gente.-
-No, tu non sei come tutta l'altra gente tu meriti tutto questo e anche di più.- mi baciò. Ci avrei fatto l'amore in quel preciso istante se non ci avessero arrestato.

Salimmo a bordo, ci presentammo alle due persone che erano a nostro servizio e subito ci mettemmo a nostro agio. La barca partì e salimmo al piano superiore dove c'erano delle sedie sdraio, un tavolino e dei divanetti.
-Oh mio Dio, ci manca solo la piscina.-
-Veramente è al piano di sotto.-
-Cosa?- gli occhi le si illuminarono e subito scese giù. -Vieni dai, facciamoci un bagno.-
-Io volevo farlo nel mare veramente...-
-Ci sono gli squali. Daiii...- era entusiasta ed io la seguii, sorridevamo come due stupidi.

Si tolse il vestito nero mostrando il suo corpo perfetto. Un cuoricino brillantinato sbucava dal suo ombelico, aveva un costume con brasiliana che lasciava poco all'immaginazione, i glutei alti e sodi, il seno messo in evidenza da quel reggiseno, avrei potuto strapparglielo in due secondi. Lei non si rendeva conto dell'effetto che aveva su di me, su noi poveri uomini mortali. Entrò nella piccola piscina e si immerse totalmente. La pelle lucida che già iniziava ad arrossarsi a causa del sole, Dio, quanto l'amavo, Dio quant' era bella.

Mi immersi anch'io e la raggiunsi.
-Ho una cosa da dirti.- dissi prendendole le gambe e avvolgendole ai miei fianchi.
-Aaah, ho capito. Mi organizzi la giornata perfetta perché devi lanciarmi qualche bomba e speri di indorare la pillola giusto?-
-Beh... non proprio però non posso fare a meno di dirtela, prima o poi capiterà.-
-Su, spara.- disse abbracciandomi e baciandomi il collo.
-Non fare così, mi rendi difficile il compito.- rise ed io mi sciolsi completamente. Ero fottutamente smielato e innamorato perso.
"Cazzo Mars, cosa ti succede?" Pensai tra me e me. -Allora... sai che il tour continua e noi non ne abbiamo ancora parlato ma io dopo domani dovrò ripartire.-
-Si, lo so, ci ho pensato.-
-Ti va di venire con me?-
-Bruno, quanto durerà ancora?-
-Altri tre mesi all'incirca.-
-Siamo a giugno e...-
-Tu ritorni a lavoro a settembre è così? Abbiamo tutto il tempo. Si, pensaci, tu mi segui, giriamo un po' l'America e poi ritorniamo a casa. A casa nostra perché io ho intenzione di andare a vivere con te se tu mi seguirai.- si bloccò per un istante e poi mi guardò.
-Bruno, lo sai che è un passo importante.-
-Non me ne fotte un dannato cazzo del passo importante. Io ti amo e voglio viverti tutti i giorni della mia vita. Voglio partire con te e al ritorno voglio vivere con te. Tu tornerai a lavorare ed io mi prenderò la mia pausa. Per quando ritornerò con un altro tour tu potrai lavorare anche da lontano. Camminerai sulle tue magrissime gambe e vedrai che Austin ti cederà il suo posto e potrai fare quello che cazzo ti pare.-
-Ok, ok, ok, non correre. Facciamo che ci penso un attimo?- disse guardandomi con i suoi occhioni da finta dolce.
-Quanto dura quest'attimo?-
-Un battito di ciglia o due all'incirca.-
-E allora?-
-Va bene.-
-Va bene significa che verrai con me?-
-Si Bruno, verrò con te.-

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