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Ci fermammo di fronte ad un palazzo abbastanza grande ed io pensai fosse il suo albergo anche se non si vedeva nessuna insegna. Lo guardai con la sua perenne sigaretta amica ed aveva uno sguardo divertito, eccitato ma non in senso lascivo.

-Dove stiamo andando?- domandai.
-Poi vedrai.-
Aprì il cancello e salutò un anziano signore che poteva essere il portiere. Mi prese per mano e salimmo le scale.
Andammo all'ultimo piano ed io avevo il fiatone. C'era un' unica porta e c'era un nome sopra che non riuscii a leggere perché Alex subito mi trascinò dentro.

L'entrata era quella di una comune casa. C'era una poltrona, un piccolo tavolino dove Alex appoggiò le chiavi, uno specchio ed un attaccapanni in un angolo. Era molto moderna ma accogliente. Alle pareti quadri colorati riuscivano a dare qualcosa di particolare a quel grigiore. Attraversammo un corridoio dove una parete era fatta di scaffali ricavati dal muro. Dentro vi erano centinaia di LP e CD di tutti i generi.
-Wow, quanti ce ne sono?-
-C'è qualcosa risalente agli anni cinquanta di musica classica fino a quelli di adesso. Il padrone di casa è un collezionista.-
-Ma dove siamo?-
-Adesso vedrai.-

Entrammo in una stanza con una grande vetrata che dava in un altra stanza più piccola. In quella grande c'erano dei mixer, una pianola, delle casse e due portatili. Era tutto insonorizzato. Nella stanza più piccola vedevo un microfono al centro, delle cuffie, un basso, una chitarra elettrica e una batteria nell'angolo. Era bellissimo. Non fu la prima volta che entrai in uno studio di registrazione, Bruno mi ci portava spesso ed il mio lavoro mi portava a collaborare con molti studi del genere.

-Ci sei già stata?-
-Si, lavoro in ambito musicale anche io.- decisi di saltare la parte "ex fidanzato cantante".
-Ah si? Cosa fai?-
-In pratica lavoro in una major.-
-Wow, una discografica vera e propria?-
-No, parto da assistente ed arrivo a sostituire per un po' il mio capo. In pratica si, per un periodo farò la "discografica" come dici tu.-
-E come lo trovi come lavoro?- disse sedendosi e fissandomi.
-Perché mi guardi così?-
-Perché mi sono reso conto che non ti conosco affatto e già mi hai stregato.-
-Oh, non esagerare.-
-Allora? Come lo trovi come lavoro, ti piace?-
-Si, lo adoro. Mi fa sentire "grande" matura. Prendere decisioni, capire cosa è giusto e cosa no, stare al passo con le novità musicali, crescere e poi ammettiamolo ho uno stipendio niente male.- dissi sorridendo.
-Quindi incontri altri cantanti famosi, cose così?-
-No, sono nel settore "nuove scoperte". Sono troppo inesperta ancora per dare consigli a Rihanna o a Katy Perry. Il mio capo sostiene che io abbia un buon orecchio.-
-Ha ragione. Se ti piace il nostro genere ha proprio ragione.- disse alzandosi. Si mise di fronte a me e mi accarezzò il viso. -Che hai?-
-Mi viene da ridere, mi sento leggera, senza pensieri.-
-E cosa c'è di male?-
-C'è che quando sto così non penso nemmeno alle conseguenze e a volte è un male.-
-Stai ricominciando a pensare.-
-Devo farlo.-
-Devi ma non vuoi.-
-No, non voglio.-
-Allora non farlo e lasciati andare.- mise le sue mani sulle mie guance e mi baciò.
-Si, mi lascerò andare.-
-Bene, adesso che ne dici se registriamo qualcosa insieme.-
-Oddio, no. Sono stonata come una campana.-
-Ce lo teniamo per noi. Divertiamoci un po'. Del sano e spensierato divertimento.-
-Ok, allora io suono qualcosa e tu canti.-
-Va bene, voglio proprio vederti all'opera.-
-A me fanno impazzire "Do I wanna know", "R U mine", "Fireside", "Cornerstone" eccetera, eccetera, eccetera. Ce ne sono un sacco che mi piacciono però se mi cantassi "Do i wanna know"... mi faresti svenire.-
Entrò nella sala piccola e si posizionò di fronte al microfono.
-Prendi uno strumento dai.-
-No, non sono capace, canta. Canta per favore.-

-Have you get colour in you cheeks?- iniziò a cantare a cappella ed iniziai a sentire i brividi che mi percorrevano la pelle. Aveva una voce calda, sensuale che ti faceva venir voglia di fare cose che difficilmente si possono raccontare.
Il mio basso ventre lo reclamava.

-Do i wanna know? If this feeling flows both ways.- cantava solo alcune parti ed io pensavo che stesse cercando di dirmi qualcosa.
-Baby we both know.. That the nights were mainly made for saying things that you can't say tomorrow day.- sorrisi arrossendo violentemente.
Smise di cantare e mi guardò ma non seppi spiegare il suo sguardo.
-Che c'è?- domandai.
-Fanculo tutto.-
-Che vuoi dire?- mentre esponevo la domanda me lo ritrovai di fronte. Mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Un bacio che mi lasciò senza fiato. Mi ritrovai con le spalle al muro e con lui che mi prese le gambe mettendole dietro la schiena. Sentii la sua erezione premere contro il mio sesso. -Wow... io...-
-Ssh, non parlare.-
-Andiamo da te.- dissi.
-Sicura?-
-Si, sicura.-
-Allora ti terrò in ostaggio tutta la notte. Vieni.-
Mi prese per mano e si precipitò alla porta. Mentre scendevamo le scale si fermava ogni tanto per baciarmi. Era così passionale che mi sorprese. Ero estasiata dal suo ardore.

Arrivati all'albergo lasciò le chiavi della macchina al parcheggiatore ed andammo a prendere la chiave della camera.
In ascensore e nei corridoi ci baciavamo e ridevamo come se stessimo facendo qualcosa di proibito, vietato.

Entrati in camera non mi diede il tempo di guardarmi intorno, di ambientarmi che subito mi tolse la camicia e la butto a terra.
-Dio, lo sai da quanto ti desidero?-
-Mmh, da soli due giorni?-
-Si, mi sembra un secolo. Sei stupenda, hai un corpo spettacolare.-
-Grazie.- Dissi baciandogli il collo e togliendogli la giacca di pelle. Mi tolse il vestito facendomi restare mezza nuda. -Hai troppi vestiti.-
-Allora toglimeli.- rispose.
Ubbidii e gli tolsi la t-Shirt, gli sbottonai il pantalone e lo spinsi sul letto, glielo sfilai e mi misi a cavalcioni su di lui. Avevamo fame l'uno dell'altra, c'era un'affinità e un'attrazione che solo con una persona avevo provato in quel modo.

Mentre lo baciavo, lo toccavo, lo accarezzavo, mi slacciò il reggiseno e lo buttò a terra insieme agli altri vestiti. Si mise su di me ed iniziò a baciarmi il collo, scese sulle clavicole e si fermò sui seni. Una lenta, bellissima tortura. Mentre leccava, succhiava, mordicchiava i miei capezzoli iniziò a toccarmi il clitoride da sopra le mutandine. Senza dubbio ci sapeva fare ed io ero creta nelle sue mani. Scostò quel poco di stoffa che mi copriva e mi penetrò con le dita. Ansimai, non me lo aspettavo. Risalì alla mia bocca e mi baciò.
-Noto con piacere che tutto questo ti piace.-
-Si, da morire, continua.-
-Io ho un'altra idea.-
Mi tolse le mutandine e si spogliò del tutto anche lui. Aveva un bel corpo, tonico ma non troppo muscoloso. Entrò dentro di me e non ebbe pietà, era una sensazione stupenda. Si muoveva con forza, decisione ed io ero in paradiso. Mi portò subito al culmine e poco dopo anche lui si arrese a quella sensazione di pienezza, appagamento e rilassamento totale.

Mi sentivo su una nuvola con la testa, con il corpo ed era finalmente così che mi volevo sentire.

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