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-Non ho mai conosciuto una ragazza come te Christina. Mi manchi tanto e non posso fare niente per ritornare da te. Sei l'unica ragazza che io abbia mai davvero amato.- Zac mi accarezzò la guancia bagnata a causa delle lacrime che la percorrevano.
-Non piangere per me, io sto bene. Mi preoccupo per te, voglio solo che tu vada avanti con la tua vita.- mi diede un bacio e si allontanò da me.

Mi svegliai da quel sogno sudata ed in lacrime. Zac, ogni notte ripensavo a lui anche se faceva molto male. Lo sognavo molto spesso e mi risvegliavo nelle stesse condizioni: triste, nervosa e sudata. Aveva ragione, dovevo andare avanti e superare il capitolo "Zac" ma non ci riuscivo, non potevo dirgli addio.

Andai in bagno e mi buttai sotto il getto d'acqua della doccia. Mentre facevo colazione pensavo e ripensavo a Zac ma poi un uomo dalla voce d'angelo piombò nei miei tristi pensieri.

Sorrisi. Il fatto che io gli piacessi mi faceva arrossire e allo stesso tempo innervosire. Innervosire perché era il ragazzo di Karen, innervosire perché gli piacevo, innervosire perché mi piaceva da impazzire e innervosire perché non potevo averlo. Come al solito era tutto un fottuto casino.

"Signore e signori vi presento Christina, la calamita acchiappa casini". Sbuffai.

-Tesoro, tutto bene? Sei pallida. Stai ancora male da ieri?- la voce di mia madre mi salvò da quei pensieri soffocanti.
-No, sto bene.-
-Ancora quei sogni?-
-Si ma... Non ti preoccupare, sto bene.-
-È quello che dici sempre. Se hai bisogno di qualcosa o di qualcuno che ti ascolti io ci sono. Non tenerti tutto dentro. Vuoi un... Come dire, un aiuto esterno?-
-Mi stai davvero chiedendo se voglio andare da uno psicologo?- non rispose. Continuò con le faccende di casa senza guardarmi.
-Non ho bisogno di nessuno. Devo solo chiudere con lui e dirgli addio una volta per tutte.-
-Tesoro noi vogliamo solo che tu stia bene. A volte vedo che ti svegli nel cuore della notte tutta scossa e sudata. Promettimi che se vorrai un qualsiasi tipo d'aiuto me lo dirai.-
-Te lo prometto. Ora vado da James.- Le diedi un bacio ed andai via.

Passò un po' di tempo e io continuai a vivere la mia insignificante vita.

Un giorno, mentre aiutavo mio fratello a dargli idee per fare un regalo a Joy, arrivò Karen.

Per alcuni giorni non riuscii a guardarla e a parlarle ma poi piano piano iniziò a passarmi.
-Perché ti sei messa in tiro se non devi uscire?- le chiese Nate.
-Non mi sono messa in tiro e comunque viene Bruno.-
-Merda.- dissi io. "Merda, ho detto merda ad alta voce." Pensai.
-Che c'è? Non vuoi che venga?- mi domandò Karen accigliata.
-No pensavo che non ho alcuna idea per aiutare Nate.- bussarono alla porta ed io mi alzai per andare via.
-Ehi, dove vai? Mi devi aiutare.- disse Nate. "Merda, stramerda, stramerdissima" ripensai.
-Ah, giusto. Beh, almeno dimmi cosa le piace.-
-Mmh... Lana quella che piace a te non so il cognome, le piace truccarsi, i profumi ma ne ha a valanghe...-
-Buonasera.- ci interruppe Bruno.
-Ciao.- rispondemmo io e Nate insieme.
-Cosa fate?-
-Devo fare un regalo alla mia ragazza ma sono negato con queste cose.-
-Ti capisco.- Si sedette vicino a me ed il cuore iniziò a palpitare indomabile. -Da quanto tempo state insieme?- domandò.
-Quasi un anno.-
-Le piace la bijoutteria?- dissi scarabocchiando sul foglio che avevo davanti.
-Si.-
-Falle un braccialetto o una collanina con ciondoli che rappresentano i vostri momenti più importanti.-
-Bella idea ma dove li trovo i ciondoli.-
-Grazie, ho preso spunto da "Cinquanta sfumature". Vai in questo negozio.- Gli scrissi l'indirizzo ed il nome del negozio. Subito si alzò ed andò via e restammo solo io Karen e Bruno.

Stavo per alzarmi ma Bruno mise la mano sulla mia coscia e strinse forte. Lo guardai ma lui fece finta di niente e continuò a parlare con Karen.
-Merda devo andare via.- disse Karen.
-Cosa?- dissi io.
-Si devo andare ad un corso dell'università. Mi dispiace amore di averti fatto venire qui per nulla.-
-Tranquilla, lo sapevo che forse dovevi andare via. Volevo solo vederti per un po.- disse Bruno mentre accarezzava la mia coscia.
-Ho un'idea. Puoi restare qui ad aspettarmi e poi stasera ceniamo qui. Dopo possiamo andare a farci un giro. Ti va?-
-Resto qui da solo?- sapevo stesse fingendo e sapeva che sarei rimasta lì. Karen mi guardò sorridendo ed io le feci di no con l'indice.
-No.. io...- la stretta di Bruno fu un po' più forte ed io mi fermai.
-A dire il vero.. Pensandoci non credo che andrò con i miei amici.-
-Grazie sorellina, ti devo un favore.- Diede un bacio veloce a Bruno e scappò via. Deglutii.

Restare da sola con lui era un lavoro non pesante, di più. Tolse la mano dalla coscia e mi guardò.

-Sei bellissima stasera.-
-Grazie. Senti Bru...-
-Di niente, è la verità.- disse interrompendomi.
-Bruno... non credo sia una cosa intelligente perdere una come mia sorella per una come me.- mi alzai ed andai vicino alla cucina.
-Cosa significa "una come me"?-
-Significa che non sono il tipo da storielle, non sono il tipo da esclusiva e non sono il tipo da "ti amo".-
-Lo immaginavo ma.. Non posso farci niente. Hai mai provato così tanta attrazione per qualcuno che non riesci a stargli lontano?-
"Si, con te" pensai, ed era vero.

Nemmeno con Zac mi sentivo come mi sentivo con Bruno. Ero completamente attratta, sopraffatta, cotta. Non gli risposi ma lui sorrise. Si alzò e si mise di fronte a me.

-Quindi vorresti dire che se un giorno staresti con me usciresti con altri ragazzi?-
-No... O almeno quando voglio allontanarmi da una storia impegnativa si, lo faccio.-
-Hai paura delle storie serie?-
-Si.-
-Perché?-
-Non lo so.-
-Non è vero. Caso mai non vuoi dirmelo.-
-Mi spaventi.-
-Cosa? Sono innocuo.- disse con una mezza risata.
-Riesci a leggermi dentro e nessuno lo fa mai. Questo mi spaventa.- si avvicinò e mi prese la mano.
-Puoi essere sincera con me.-
-Non ti conosco.- si avvicinò ancora ed ancora ed ancora. Si avvicinò fino a quando la punta del suo naso perfetto fu sulla punta del mio. Sentii il sul respiro sul mio viso e un brivido percosse la mia schiena.
-Allora... Conosciamoci.- disse a bassa voce tenendomi la mano.
-Christina... Sono venuto qui stasera solo per vedere te. Non provo niente per tua sorella ma per te... Il mio cuore va a fuoco ogni volta che sento il tuo nome. Voglio baciarti. Non sai quanto io mi stia trattenendo ma.. Voglio che lo faccia tu.-
-Perché?-
-Perché ho paura che se lo faccia io tu non lo voglia sul serio e ti senta sopraffatta da me. Questo non lo voglio.- lo guardai negli occhi.
Sentii il suo profumo straordinario che mi inebriò i sensi.
-Ti prego, baciami. Se non sentiamo niente ti lascerò in pace ma tu... Baciami.-
-Io... Io...-

Non sapevo cosa pensare, non sapevo come comportarmi con lui ad un palmo dal mio naso, non sapevo niente, non pensai più a niente. Gli accarezzai la guancia e lo feci. Lo baciai.

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