Eravamo lì, sotto il portico di casa mia ad aspettare che qualcuno ci aprisse ed io ero tesa come una corda di violino. Bruno mi guardò e nel suo sguardo trovai un qualcosa di rassicurante ma non riuscii a calmarmi comunque. Mi strinse la mano ed io la strinsi a lui.
-Andrà tutto bene.- mi disse baciandomi la testa. Annuii ma non ne ero totalmente sicura.All'improvviso la porta si aprì e dietro c'era Nate che mi sorrise e mi abbracciò.
-Lo sai che mi sei mancata ieri notte?- mi disse.
-Lo so, nessuno ti fa divertire come me la notte.- rise e ci fece segno di entrare.
-Ok Bruno, poi mi spieghi come hai fatto a conquistare tutte e due. Ho bisogno di dritte.- gli diedi uno schiaffo dietro il collo e lo feci entrare.
-Buonasera.- disse Bruno entrando in casa.
Iniziò ad agitarsi anche lui. Lo notai dal suo sguardo. Non sapeva dove guardare e come muoversi. Andammo in soggiorno e Tim appena mi vide si alzò.
-Ciao piccola.-
-Ciao papà... Scusami per ieri ma...-
-Piccola va tutto bene. Non devi giustificarti con me.- mi disse abbracciandomi -so cosa significa perdere la testa per qualcuno.- continuò a bassa voce indicando mia madre che veniva verso di noi. Sorrisi.
-Dov'è la tua borsa?- chiese la mamma.
-L'ho lasciata da lui caso mai questa chiacchierata non andrà bene. Non ti preoccupare mamma, non me ne vado di casa.- I miei genitori salutarono Bruno con un abbraccio, ci capirono e non ci giudicarono, ne fui davvero felice. -Dov'è Karen?-
-Di sopra.- disse Nate. Presi la mano a Bruno ed andammo di sopra.
-Entro prima io.- disse Bruno.
-Ok, io intanto origlio.- rise e bussò alla porta di Karen. Appoggiai l'orecchio al muro ed iniziai ad ascoltare.-Che ci fai qui?-
-Abbiamo bisogno di parlare con te.-
-Dov'è Christina?-
-Di la. Volevo entrare prima io.-
-Non c'è niente da dire.-
-Ricordi il giorno prima che ti lasciai?- non sentii risposta ed immaginai che lei avesse annuito. -Litigammo per l'ennesima volta. La nostra storia era destinata a finire. Io... Io non provavo un sentimento forte. Ti vedevo come amica e me ne sono reso conto solo quando ho visto tua sorella per la prima volta ed abbiamo sbagliato a non dirtelo subito. Abbiamo sbagliato a nasconderti questa cosa che sta nascendo tra me e lei. Credo di...- non sentii quello che disse successivamente, capii che abbassò la voce appositamente per non farsi sentire. "Maledetto, maledetto nano malefico" pensai. -So che ti abbiamo ferito. Però prova a capirci...-
-Non so...- lo interruppe Karen. -Forse se fosse stata un'altra ragazza sarebbe stato diverso. Sarebbe stato meno doloroso ma... Lei, Christina. Sono sempre stata invidiosa di lei e poi alla fine mi soffia anche il ragazzo ma... Capisco che non l'ha fatto apposta. Nei giorni in cui ti ha conosciuto la vedevo più allegra e sorridente e quando ti guardava le se illuminavano gli occhi ed anche a te... Sapevo che ci fosse qualcosa sotto ma forse facevo finta di niente per non soffrire. Alla fine però il risultato è stato quasi tragico.-
-Mi dispiace Karen. Ti vorrò sempre bene. Ci perdoni?-
-Si...-Staccai l'orecchio dal muro e aspettai che Bruno uscisse. Dopo cinque minuti lo vidi uscire ed entrai subito io in camera.
Immagino che stessi origliando lì fuori.- mi disse Karen.
-Ma chi, io? Ma noo. Ok, basta bugie. Voglio solo chiederti scusa. Il resto penso l'abbia detto Bruno. Non so cosa mi sia preso.. Tu lo sai che non faccio cose così... E non...-
-Ieri, dopo che te ne andasti ho parlato con mamma e mi ha detto che sei davvero cotta. Nella notte ho pensato e ripensato a quello che mi dicesti, al fatto che non gli davo emozioni. Non gli davo emozioni perché lui non fa per me. Lui è troppo diverso da me. Sta diventando troppo famoso ed io non sono il tipo da paparazzi e cose così. Non gli davo emozioni perché pian piano è diventato come un amico e non me ne rendevo conto. Ci sono rimasta troppo male solo per il tradimento e non mi passerà subito ma mi passerà. Voi state bene insieme. Si vede che vi divertite e fate invidia dal modo in cui vi guardate. Siete anche alti uguale.- sorrisi e l'abbracciai.
-Scusami Karen, scusa. Perdonami.- dissi piangendo.
-Scusa per quello che ti ho detto su Zac. So che per te è una cosa difficile. Più difficile di tutto questo.-
-Non ti preoccupare.- ci abbracciammo ed andammo di sotto dove tutti ci guardarono in cerca di risposte. Ci sorridemmo e tutti si rilassarono.
-Finalmente. È passato solo un giorno ma è stato infernale.- disse Nate. -Ah e torna a casa che mamma per poco dormiva sul tuo letto per sentire il tuo odore.- ridemmo.
-Torno domani mamma.-
-Non fare catastrofi. Volete mangiare qualcosa?-
-Non mi sembra il caso.- dissi. Dopo aver chiacchierato tutti insieme, Bruno ed io andammo via.Ero contenta e l'ansia iniziale si trasformò in tranquillità. Bruno mi prese la mano e mi sorrise, anche lui era rilassato. Mentre entravo in macchina vidi due fotografi appostati di fronte casa mia e sorrisi. -Che figa questa cosa.- dissi facendo la linguaccia a quei due.
-Ti daranno noia a breve. Dove andiamo?-
-Ora non dobbiamo più nasconderci.- dissi.
-Una domanda.-
-Dimmi.-
-Io e te, ora, stiamo insieme?- mi chiese.
-Ehm... Si?- si avvicinò e mi diede un bacio.
-Si.- rispose.
-Si. Bruno e Christina. Christina e Bruno.- sorrise e mise in moto la macchina. Accesi lo stereo e misi i piedi sul cruscotto. Mi guardò ed io tolsi i piedi da li. -Gli uomini e le macchine, un amore che non capirò mai.- mi tolsi le scarpe e riappoggiai i piedi. Ora mi guardò sorridendo in segno di quasi approvazione.-Ti vedo... soddisfatto.-
-Lo sono. Ora posso spegnere la macchina, scendere, farti scendere e baciarti davanti a tutti.-
-Fallo.- mi guardò e pensai che non lo avrebbe mai fatto. Risi ed appoggiai il mento sulla portiera, un vento fresco mi scompigliò i capelli, ero contentissima. All'improvviso sentii la macchina rallentare e vidi Bruno accostare a destra.
-Devi prendere le sigarette?- gli domandai.
-No.- lo vidi scendere dalla macchina e venire dalla mia parte, aprì la portiera e mi tese la mano.
-Ma che fai?-
-Scendi.-
-Non ho le scarpe. Ma che vuoi fare?- mise un braccio sotto le mie gambe ed uno dietro la schiena e mi prese in braccio. Diedi un piccolo gridolino di sorpresa. -Ma tu sei pazzo. Cosa fai?- si mise al centro del marciapiede con me in braccio, mi guardò e mi baciò. Nel mio stomaco mille camaleonti saltavano e si rotolavano felici provocandomi mille emozioni. Ero contentissima e finalmente trovai un uomo che mi voleva, per davvero, finalmente pensai di potermi fidare di lui, di dovermi fidare di lui.Appena smise di baciarmi chiusi gli occhi e gli annusai il collo, affondai in quel profumo meraviglioso ed era una sensazione stupenda. Ci dimenticammo di essere nel bel mezzo di un marciapiede e di tutti i passanti che ci guardavano.
-Sei meravigliosa e sei mia.- gli sorrisi e l'abbracciai. Piano mi adagiò sul sedile anteriore e ritornò al volante.
-Non so che cazzo mi hai combinato Anderson ma... Per te mi metto in gioco, voglio mettermi davvero in gioco. Sarò il tuo cazzo di principe azzurro.- risi e mi catapultai su di lui baciandolo.
-Ho un ottimo presentimento su di te Mars. Ti chiedo solo una cosa, non farmi soffrire.- dissi mettendo le mani nei suoi ricci bellissimi.
-No, non soffrirai. Dio, mi piaci da impazzire, mi farai impazzire.-
-Andiamo a mangiare qualcosa?-
-Ogni tuo desiderio è un ordine.- ritornai al mio posto, ci accendemmo una sigaretta e partimmo in cerca di un buon posto in cui mangiare.Ci fermammo in una pizzeria e ci riempimmo di schifezze quali: frittatine, alghe marine, hot dog, pizzette, patatine ed infine una pizza grande al formaggio. Uscimmo da quella pizzeria strapieni. Ci fumammo una sigaretta e facemmo una passeggiata per le vie di Los Angeles sempre con quei due che ci seguivano. Sperai che non fotografarono il bacio spettacolare che ci fu prima. Un momento così intimo e personale non doveva essere pubblicato.
-Come fai a vivere con i paparazzi che ti seguono quasi sempre?-
-Fortunatamente non sono assillato come Britney Spears o Justin Bieber ma piano uno ci fa l'abitudine. Con alcuni ci ho addirittura fatto amicizia.-
-Davvero? E con chi?-
-Alcuni paparazzi di Los Angeles me li trovo sempre tra i piedi. Credo che ci farai amicizia anche tu.-
-Non credo.-
-Ritorniamo a casa?-
-Se hai le intenzioni che credo faresti meglio a scordartelo.- alzò gli occhi al cielo.
-No, per adesso, sottolineo ed evidenzio PER ADESSO, non voglio fare niente. Solo un bagno in piscina con te.- feci un mega sorriso ed annuii. Sembravo una bambina.
Ritornammo a casa ed io iniziai a correre per raggiungere la piscina con lui dietro che mi seguiva.
-Vado a mettere il costume.-
-Quanto sei scontato Mars.- mi tolsi la camicia ed i pantaloncini, gli feci l'occhiolino e mi buttai. Quando risalii a galla lo vidi togliersi i vestiti. -Muoviti, l'acqua è perfetta.- sorrise e si buttò anche lui. Mi sentii toccare le gambe ed andai sott'acqua con lui. Ci guardammo e ci baciammo. Quello fu il mio primo bacio sott'acqua. Ero sicura che lui fosse un altro ragazzo delle prime volte, aveva tanto da dare e da ricevere ed anche io. Eravamo perfetti, come due pezzi di puzzle che si incastrano perfettamente. Ed anche se forse era prematuro da pensare, ero pronta a costruire quel grande puzzle con lui.
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Assomigli alla felicità.
FanfictionLei, lui, le ingiustizie, le difficoltà, la vita. Due ragazzi con due sogni differenti, lui la fama, lei una vita normale. Si troveranno ad affrontare tutto insieme. Insieme, forse, saranno più forti del destino, dell'amor proprio, dei loro sogni. U...