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Quando aprii gli occhi lui era accanto a me che dormiva come un angelo. Mi stesi sul fianco sinistro e guardai alla finestra, i colori del cielo mi suggerirono che il sole stesse appena sorgendo.

Mi sedetti sulla sponda del letto, ancora nuda, con le gambe penzoloni, riuscivo solo a poggiare le punte dei piedi a terra. Presi il cellulare dal comodino e c'erano tre messaggi vocali non ascoltati. Uno era di Noah che mi chiedeva dove fossi, il secondo era di Sam che mi diceva che Noah la chiamò per sapere dove fossi e l'ultimo era di mia madre che mi chiedeva di andare a cena a casa un giorno di questi. Chiamai Noah ma non rispose, era troppo presto, così gli mandai un messaggio dicendogli che ero andata dai miei, che non avevo sentito il telefono e che ero crollata dal sonno per avvisarlo.

Tutte bugie, solo bugie.

Misi una mano tra i capelli e li scossi un po'. Mentre pensai di alzarmi, la sua mano calda accarezzò la mia schiena nuda. Mi girai, gli sorrisi e lui sorrise a me.

Il suo sorriso: qualcosa di inspiegabile, di perfetto, di sorprendente, di valore.

Continuò ad accarezzarmi la schiena assaporando quel "buongiorno" silenzioso. Continuai a guardarlo e lui fece una faccia strana. Con lo sguardo gli chiesi cosa ci fosse che non andasse e lui mi tirò per il braccio facendomi avvicinare, così mi sedetti su di lui e lo abbracciai.
-Buongiorno.- gli sussurrai all'orecchio.
-Buongiorno.- mi rispose. Le sue dita continuarono a percorrere la mia schiena e si fermarono sul mio fondoschiena.

-Cosa significa questo tatuaggio? Quando ci lasciammo non ce l'avevi.- mi chiese curioso ed arrabbiato.
-Si, infatti l'ho fatto dopo.-
-È bello. Che significa?-
-Allora, da premettere che era un tatuaggio al buio. Noah... Me l'ha... Si, come dire, dedicato. Il diamante significa perfezione e resistenza, la rosa rossa rappresenta il coraggio e la passione e la farfalla rappresenta il cambiamento, la femminilità, la vita che è breve ed intensa.-
-Il tatuaggio più azzeccato di questo mondo. L'unica cosa che non mi piace è la persona che te l'ha fatto.-
-Uffa!- sbottai. Mi alzai ed andai in bagno.
-Che c'è, che ho detto?- disse lui da dietro la porta chiusa. -E da quando chiudi a chiave?-
-Sono stufa. Posso capire che non ti sia simpatico e che tu sia geloso ma... io non mi metto a sentenziare sulla tua ragazza. Porca troia.-
-Geloso? Io?-
-Si, sei geloso.-
-Ma non è vero. Non lo sono più ormai, è solo che lui non mi è mai piaciuto. L'ho sempre trovato uno sbruffone insicuro che tenta di fare l'affascinante e non lo vedo sincero.-
-Beh, non m'interessa quello che pensi di lui, è il mio ragazzo e tu sei solo...-
-Solo?- aprii la porta e lo guardai negli occhi.
-Il mio stupido amante.- rise.
-Il tuo stupido amante?- disse prendendomi per i fianchi. -Sei bella nuda.-
-Lo sono sempre.- dissi cercando di scappare dalle sue grinfie da predatore.
-Touché. È vero, hai ragione.- stavo per prendere i miei shorts ma lui mi fermò.
-Cosa fai? Perché ti rivesti?-
-Devo andare a casa, farmi una doccia e prepararmi per andare a lavoro.-
-Puoi farlo qui. Il tuo stupido amante vuole stare un altro po' con te.-
-Farò tardi.-
-Preparati qui.-
-Non ho vestiti qui, idiota.- andò nell'armadio e prese delle mie camicie che dimenticai da lui al tempo della nostra vera storia ed un leggins.
-Dillo che senza di me non resisti.- dissi.
-Giammai.- mi baciò e ritornammo a letto.
-Tu... Qui ci hai fatto l'amore con lei.-
-Ci ho fatto sesso e penso che lo rifarò come lo farai anche tu quando ritornerai da lui.- mi rattristai ma non lo diedi a vedere. Aveva ragione eravamo solo "amanti", non potevo pretendere l'esclusiva.
-Mi sento una puttana.- dissi.

Ritornai in bagno ed aprii l'acqua per farmi una doccia. Legai i capelli e mi buttai sotto il getto d'acqua calda. Me lo trovai dietro e con le sue mani forti mi strinse a se.
-Se questa cosa ti fa stare male... Possiamo... Non...- lo baciai senza lasciare che finisse la frase.

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