Capitolo 208

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Harry si siede sul letto, prendendo le mie mani tra le sue, e mi tira per farmi sedere sulle sue gambe.
"Stavi urlando con qualcuno?" Gli chiedo a bassa voce.
"Se vuoi chiedermi qualcosa, fallo e basta."
Voglio davvero causare un litigio con lui o accusarlo di qualcosa quando non ne ho una vera ragione? Magari era solo arrabbiato con Steph per aver invitato Molly prima a pranzo. La microscopica sezione del mio cervello che contiene un posto per il buon senso sta cercando di mandare segnali di allerta al resto del cervello, lo spazio che contiene Harry e tutto quello che gli riguarda.
La sezione più grande vince.
"Non importa." Gli dico e lui si rilassa.
"Bene, mi sono annoiato con tutti questi argomenti seri. Non possiamo trovare un altro modo per tenerci occupati?" Il suo sorriso è ridicolo, ma contagioso.
"Ma pensi solo al sesso?"
Lui si stende sul letto, una mano sulla parte bassa della mia schiena e l'altra dietro la mia coscia, attirandomi su di lui. Io mi metto seduta, le cosce ai suoi fianchi, ma lui mi tira di nuovo giù, così che i nostri visi quasi si toccano.
"No, penso anche ad altre cose. Per esempio, penso a quelle labbra intorno a me.." Sfiora le mie labbra con le sue. Posso sentire l'accenno di menta sul suo fiato quando mi bacia, abbastanza forte da mandare un'onda d'elettricità nel mio corpo, ma abbastanza gentile da lasciarmi a volere di più.
"Penso alla mia faccia tra le tue cosce mentre tu.." Alzo un braccio e gli copro la bocca con la mano. Il modo in cui caccia scherzosamente la lingua per leccarmi il palmo, me la fa allontanare velocemente.
"Eww." Arriccio il naso e pulisco il palmo bagnato contro la sua maglietta nera.
"Sarò silenzioso." Dice piano, alzando i fianchi dal materasso per premerli contro di me.
"Ovviamente tu puoi dire altro."
Continua.
"Mio padre.." Gli ricordo, con meno convinzione sta volta.
"Chi se ne fotte? È casa nostra e se non gli piace può andarsene."
"Non essere scortese."
"Non lo sono, ma ti voglio e dovrei poterti avere quando mi pare." Dice e io alzo gli occhi al cielo.
"Anche io ho diritto di parola in questa cosa, stai parlando del mio corpo." Fingo che il mio cuore non stia martellando nel mio petto e non stia provando quel familiare dolore per lui.
"Ovvio, ma so che se faccio così.." Abbassa una mano tra i nostri corpi e la infila oltre l'elastico dei miei pantaloni e poi delle mutandine.
"Vedi, sapevo saresti stata pronta quando ho iniziato a parlare di mangiarti.."
Premi le mie labbra contro le sue per zittirlo e lui ingoia il mio mugolio quando le sue dita iniziano a sfiorarmi. Mi sta a stento toccando, cercando deliberatamente di torturarmi.
"Per favore." Sibilo e lui applica più pressione, spingendo un dito liscio dentro di me.
"Come pensavo." Mi schernisce e pompa il dito lentamente.
Troppo presto, ferma i suoi movimenti e mi toglie dal suo corpo per farmi stendere a fianco a lui. Prima che possa lamentarmi, si mette seduto e afferra l'elastico dei miei pantaloni, quelli dei quali sembra essere tanto infatuato, e me li abbassa lungo le cosce. Alzo il bacino per aiutarlo quando si sposta per togliermi le mutandine. Senza parlare, mi fa segno di andare in cima al letto. Mi spingo all'indietro con i gomiti e poggio la testa contro il poggiatesta. Lui si stende a pancia sotto davanti a me, agganciando entrambe le braccia intorno alle mie cosce, aprendole.
"Cerca di restare in silenzio." Fa un mezzo sorrisetto e io inizio ad alzare gli occhi al cielo, finché il suo fiato non mi colpisce, leggero all'inizio, ma aumentando quando si avvicina. Senza avvertimento, la sua lingua scivola su di me, io allungo un braccio e afferro un cuscino decorativo, quello giallo che Harry dice che è orrendo quotidianamente.
Mi copro il viso con il cuscino, usandolo per smorzare gli ansimi involontari che cadono dalle mie labbra mentre la sua lingua si muove sempre più veloce. Il cuscino mi viene improvvisamente tolto dal viso, "No, guardami." Istruisce e io annuisco lentamente.
Si porta il pollice alle labbra, la lingua vi scivola sopra, e lo porto tra le mie cosce, colpendo il mio punto più sensibile. Oh. Seguendo le sue istruzioni, lo guardo tra le mie cosce, i capelli disordinati e spinti indietro, formando un'onda sulla sua fronte, una ciocca solitaria ricade, solo per essere spinta di nuovo all'indietro quando abbassa la testa. Guardare la sua bocca muoversi contro di me aumenta drasticamente la sensazione e sono convinta di non poter restare in silenzio mentre il mio orgasmo si avvicina lentamente. Con una mano a coprirmi la bocca e un'altra affondata tra i suoi ricci, iniziò a muovere i fianchi per incontrare la sua lingua. È una sensazione troppo bella.
Gli tiro i capelli e lo sento gemere contro di me, mandandomi sempre più vicina..
"Più forte." Ansima.
Che?
Raggiunge la mia mano infilata tra i suoi capelli e mette la sua sulla mia per tirare alle radici dei suoi capelli.. vuole che gli tiri i capelli?
"Fallo." Ghigna e inizia ad usare le dita e la lingua in circoli veloci.
Gli tiro i capelli, forte, e lui chiude gli occhi. Quando li riapre, sono giade brillanti e fiammeggianti. Sostiene il mio sguardo mentre la mia visione si annebbia e sparisce momentaneamente.
"Forza, piccola." Dice, lo noto portare una mano tra le mie cosce e non posso più resistere. A malapena sento i miei denti affondare nel mio palmo mentre vengo, continuando a tirargli i capelli.
Appena torno cosciente, sento il suo peso spostarsi e poggia la testa sulla mia pancia. Apro gli occhi per trovare i suoi chiusi, il suo petto si muove su e giù, respirando superficialmente.
Lo alzo dalle spalle e cerco di muovermi tra le sue gambe.
"Io, uhm, ho già fatto." Mi dice.
"Cosa?"
"Sono già venuto." La voce roca.
"Oh."
Fa un sorriso stanco e mezzo ubriaco e si alza dal letto. Va verso il comó e apre l'ultimo cassetto, prendendo un paio di bermuda.
"Devo farmi una doccia e cambiarmi, ovviamente." Indica il cavallo dei suoi jeans, dove nonostante il colore nero, il punto bagnato è chiaramente visibile.
"Proprio come i vecchi tempi?" Sorrido e lui mi guarda, ricambiando il sorriso.
"È bello sapere che non hai perso il tuo tocco." Dice, andando verso la porta.
"Non è stato il mio tocco." Gli ricordo e lui scuote la testa, lasciando la stanza.
Allungo un braccio verso i miei vestiti alla fine del letto, pregando che mio padre stia ancora dormendo sul divano e se per mia fortuna è sveglio, che non fermi Harry mentre va in bagno. Qualche secondo dopo, la porta del bagno si chiude e io mi alzo per vestirmi.
Decido di controllare il telefono per vedere se sono arrivate chiamate da Sandra mentre aspetto che Harry torni dalla doccia. Non ci sono chiamate. La piccola busta all'angolo dello schermo indica un messaggio, magari è occupata e ha deciso di mandarmi un messaggio.
*Ho bisogno di parlarti.*
Sospiro e leggo il nome del mittente: Zayn.
Cancello il messaggio e poggio il telefono sulla scrivania. La curiosità ha la meglio su di me quando mi ritrovo in cerca del telefono di Harry, mi batte forte il cuore mentre ricordo l'ultima volta che curiosai nel suo telefono.
Non finì bene.
Non sta nascondendo niente.
Non lo farebbe.
Adesso siamo in una posizione completamente diversa rispetto a prima, si è fatto un tatuaggio per me.
Solo non vuole trasferirsi per me. Non ho niente di cui preoccuparmi.
Giusto?
Controllo sul comò dopo non aver visto il suo telefono sulla scrivania, deve esserselo portato in bagno.
Non ho niente di cui preoccuparmi, sono solo stressata e paranoica.
Prima che inizi a dubitarne, ricordo a me stessa che non dovrei comunque curiosare nel suo telefono, io sarei furiosa se lui lo facesse a me. Però probabilmente lo fa, solo che io non l'ho mai beccato.
La porta della camera si apre e io salto come se fossi stata beccata a fare qualcosa che non dovrei. È senza maglietta, con addosso i bermuda, la linea nera dei suoi boxer in mostra, i piedi nudi.
"Stai bene?" Mi chiede, strofinandosi l'asciugamano sui capelli bagnati. Amo come i suoi capelli sembrano neri quando sono bagnati, il contrasto con gli occhi verdi è qualcosa che si può solo
sognare.
"Sì, non hai fatto una doccia lunga." Mi siedo sulla sedia.
"Avevo fretta di vederti." Mente.
"Hai fame, non è vero?" Sorrido.
"Sì." Ammette con un sorriso divertito.
"Come pensavo."
"Tuo padre dorme ancora, lo facciamo restare qua quando ce ne andiamo?"
"Vieni?" Non posso nascondere la mia emozione.
"Sì, immagino. Se è palloso come so sarà, resto solo una notte."
"Okay." Dico emozionata, sapendo che non se ne andrà prima, vuole solo mantenere le apparenze lamentandosi della cosa.
Si lecca le labbra e io ripenso a lui tra le mie cosce.
"Posso chiederti una cosa?" Gli chiedo.
I suoi occhi incontrano i miei,
"Sì?" si siede sul letto.
"Quando.. sai, è stato perché ti stavo tirando i capelli?"
"Cosa?" Ride leggermente.
"Quanto ti tiravo i capelli, ti piaceva?" Arrossisco.
"Sì."
"Oh." Non riesco ad immaginare quanto rossa sono al momento.
"È strano per te? Che mi sia piaciuto?"
"No, sono solo curiosa." Gli dico sinceramente.
"Tutti hanno delle cose che gli piacciano durante il sesso, questa è una delle mie. Però non lo sapevo fino ad ora." Sorride, per niente influenzato dall'argomento.
"Non te l'aveva mai fatto nessuno prima?" Lo trovo difficile da credere.
"Sì, ma è diverso con te."
"Oh." Dico per la decima volta.
"C'è qualcosa che ti piace che non ho mai fatto?" La curiosità è chiara nei suoi occhi.
"No, mi piace tutto quello che fai."
"Sì, lo so, ma c'è qualcosa a cui hai pensato di fare, ma che non abbiamo fatto?" Scuoto la testa.
"Non essere imbarazzata, piccola, tutti hanno delle fantasie."
"Io no." Gli dico.
Non penso di averne, non ho esperienze al di fuori di Harry e non so nient'altro oltre a quello che abbiamo fatto.
"Sì, invece, dobbiamo solo trovarle." Il suo sorriso è di sfida è il mio stomaco fa una capriola.
"Tessie?" La voce di mio padre interrompe la nostra conversazione e sono sollevata dal fatto che viene dal salotto e non dal corridoio.
Io ed Harry ci alziamo per lasciare la stanza.
"Vado in bagno." Gli dico.
Lui annuisce e raggiunge mio padre in salotto. Quando arrivo in bagno, il telefono di Harry è poggiato sull'orlo del lavandino. Non riesco a fermarmi. Vado immediatamente nel registro chiamate, ma non esce niente. Provo di nuovo, e poi guardo la sezione messaggi. Niente. Ha eliminato tutto.

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