Capitolo 243

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POV di Tessa.
"Cosa vuoi guardare?" Chiedo a Smith. Lui fa spallucce e guarda Harry.
"Okay, che ne dici di un gioco, vuoi fare un gioco o qualcosa del genere?" Suggerisco, quando nessuno dei due parla.
"No." Risponde Smith.
"Io penso che lui voglia solo tornare nella sua stanza e fare quel diavolo che stava facendo prima che Kim lo trascinasse qui." Dice Harry e Smith annuisce in accordo.
"Beh.. okay allora. Puoi tornare nella tua stanza. Noi siamo qui nel salotto se hai bisogno di qualcosa. Tra poco ordino la cena." Gli dico.
"Puoi venire anche tu, Harry?" Gli chiede Smith nel tono più dolce possibile.
"Nella tua tua stanza? No, sono a posto."
Lancio un'occhiataccia ad Harry e lui scuote le spalle, "Che c'è?"
Senza una parola, Smith scende dal divano e va verso le scale.
"Vai in camera con lui." Gli sussurro.
"Non voglio andare nella sua camera, voglio stare qui con te." Piagnucola.
Per quanto voglia che Harry resti con me, mi sento in colpa per Smith.
"Dai, è da solo." Faccio un cenno col capo verso il bimbo biondo che sta lentamente salendo le scale.
"Dannazione, va bene." Si lamenta e attraversa il salotto con il broncio, seguendo Smith sulle scale.
Sono ancora un po' infastidita dalla reazione di Harry al nostro bacio nella camera da letto. Pensavo stesse andando alla grande-meglio che alla grande, e lui l'ha improvvisamente spezzato scendendomi da dosso così velocemente che pensavo si fosse fatto male. Forse dopo essere stati lontani per così tanto tempo, non prova più le stesse cose? Forse non è più così attratto da me.. sessualmente, come una volta. So che ho addosso un pigiama largo e peloso, ma non ha ne ha mai fatto un problema prima. Non riesco ad arrivare a nessuna conclusione ragionevole sul perché non mi voleva baciare, quindi, invece di lasciare che la mia immaginazione si dia alla pazza gioia, prendo la piccola pila di opuscoli che Kimberly ci ha lasciato per farci scegliere cosa prendere per cena. Decido per la pizza, e prendo il mio cellulare prima di entrare nella lavanderia. Metto i vestiti di Harry nell'asciugatrice e mi siedo sulla panchina al centro della stanza, guardando la macchina girare in tondo.
POV di Harry.
"Che vuoi fare?" Chiedo al bambino.
"Non lo so."
"Allora perché mi hai fatto venire qua su?"
"Non lo so."
"Okay.. beh, così non andiamo da nessuna parte.." Dico.
"Adesso vivi anche tu qui, con la tua ragazza?" Mi chiede Smith. Cammina nella sua camera e io faccio un inventario mentale di tutta la roba che ha. È fottutamente viziato.
"No, sono solo in visita per stasera."
"Perché?"
"Perché non voglio vivere qui." Ma invece sì. Più o meno.
"Perché? Lei non ti piace?" Chiede.
"Sì. Lei mi piace," Rido. "Solo che.. non lo so. Perché mi fai sempre così tante domande?"
"Non lo so." Risponde semplicemente e prende una specie di treno da sotto al letto.
"Non hai nessuno amico con cui giocare?" Chiedo al bambino.
"No."
"Perché?"
Fa spallucce e stacca un pezzo della pista del treno. Le sue piccole mani ne staccano un altro e li scambia con dei nuovi binari presi da una scatola alla fine del suo letto.
"Sono sicuro che puoi farti degli amici a scuola."
"No, non posso."
"I bambini fanno gli stronzi con te o qualcosa del genere?" Gli chiedo. Non mi disturbo a correggere il mio linguaggio. Vance parla come un fottuto scaricatore di porto e sono sicuro che suo figlio ha sentito di peggio.
"A volte." Piega gli angoli di una sorta di filo e vi connette un vagone. Il filo scintilla tra le sua mani, ma lui non si scompone. Dopo qualche secondo, il treno inizia a muoversi sui binari ad una velocità maggiore.
"Cos'era, quello che hai appena fatto?" Gli chiedo.
"L'ho fatto andare più veloce, era troppo lento."
"Non c'è da meravigliarsi se non hai amici." Rido, lui no.
Merda.
"Intendevo perché sei molto intelligente, a volte le persone intelligenti sono terribili nelle relazioni sociali e non piacciono a nessuno. Come Tessa, per esempio, è troppo intelligente a volte e questo mette le persone a disagio."
"Okay.." Mi fissa e io non posso evitare di sentirmi male per lui. Faccio schifo a dare consigli e non so neanche perché ci ho provato.
So com'è crescere senza amici. Da bambino, non ne avevo neanche uno, finché non sono arrivato alla pubertà e ho iniziato a bere, fumare erba e passare il mio tempo con gente di merda. Non erano comunque realmente miei amici, gli piacevo solo perché facevo quel cazzo che mi pareva e questo era "figo" per loro. A loro non piaceva leggere come a me, a loro piaceva solo fare festa.
Io ero sempre il bambino arrabbiato nell'angolo a cui nessuno rivolgeva parola perché avevano paura di me. Anche oggi, non è cambiato molto, finché non ho incontrato Tessa, lei è l'unica persona a cui frega realmente un cazzo di me. Però anche lei ha paura di me a volte. Immagini di Natale e del suo cardigan bianco imbrattato di vino rosso portano i miei pensieri alla vita. Sospetto che anche a Liam importi di me, credo, ma è comunque una situazione strana con lui e sono abbastanza sicuro che gli interessi solo per via di Tessa. Lei tende ad avere questo potere sulle persone. Soprattutto su di me.
POV di Tessa.
Smith si è addormentato e Harry mi ha rivolto meno di dieci parole nell'ultima ora. Ha mantenuto le sue distanza e non posso evitare di paragonare questo comportamento a quello che ha avuto durante le telefonate di questa settimana. Una piccola parte di me vorrebbe che fossimo al telefono invece che seduti uno di fronte all'altra in questa stanza.
"Devo pisciare." Annuncia mentre io faccio zapping sulla televisione a schermo piatto.
Qualche momento dopo, Kimberly e Christian attraversano la porta seguiti da un'altra coppia. Una donna bionda alta con indosso un vestito corto dorato bighellona sul pavimento di legno. Con uno sguardo ai suoi tacchi esorbitanti, mi fanno male le caviglie per lei. Mi rivolge un sorriso e un saluto con la mano mentre segue Kimberly attraverso l'ingresso e nel salotto. Harry appare nel corridoio, ma non accenna ad entrare nella stanza.
"Sasha, loro sono Tessa ed Harry." Kimberly ci presenta gentilmente.
"E' un piacere conoscerti." Sorrido, odiando il fatto di non aver indossato un pigiama migliore.
"Anche per me." Risponde, guardando direttamente Harry. Lui la fissa per un momento, ma non dice una parola.
"Sasha è un'amica del socio di Christian." Ci informa Kimberly, beh, informa me, perché Harry non sta prestando attenzione, i suoi occhi cono saldamente fermi sul grande schermo appeso al muro. "E questo è Max, lui è in affari con Christian." L'uomo entra alla luce e quando finalmente riesco a vedere il suo volto, sono sorpresa nel riconoscere il padre di Lillian, l'amico di college di Ken.
"Max." Ripeto, guardando discretamente Harry per attirare la sua attenzione sul volto familiare davanti a noi.
"Vi siete già incontrati?" Chiede Kimberly.
"Solo una volta, a Sandpoint." Rispondo. L'espressione fredda di Max si addolcisce leggermente al mio ricordo, i suoi occhi scuri sono intimidatori e ha una presenza opprimente che reclama immediatamente la stanza come sua.
"Ah, sì. Tu sei l'amica di Harry Styles." Tira fuori la parola con un sorriso.
"In realtà-" Harry finalmente ci raggiunge nel salotto e guardo infastidita come gli occhi di Sasha seguono ogni suo movimento mentre attraversa la stanza. Si aggiusta le bretelle dorate del suo vestito e si lecca le labbra. Non potrei essere più irritata da me stessa per aver indossato questo dannato pigiama. Gli occhi di Harry oscillano su di lei, e li vedo trascinarsi lentamente sul suo corpo, osservando la sua figura alta ma formosa, prima di portare la sua attenzione su Max. "Non è solo un'amica." Finisce Harry, proprio quando Max alza la mano per una stretta di mano veloce e imbarazzante.
"Capisco." Sorride l'uomo anziano. "Beh, comunque sia, è una bellissima ragazza."
"Infatti." Borbotta Harry. Posso sentire la sua irritazione per la presenza di Max.
Cerco di non fissare Sasha quando si presenta ad Harry per la seconda volta. Lui le rivolge un veloce cenno del capo e si siede sul divano. Un morso di delusione mi colpisce quando lascia un grande spazio tra di noi. Perché mi sento così appiccicosa tutto all'improvviso? È perché Sasha è così bella, o è per il modo in cui gli occhi di Harry hanno guardato il suo corpo?
"Come sta Lillian?" Chiedo per rompere l'imbarazzante tensione e la dolorosa gelosia che si agita in me.
"Sta bene, è occupata con l'università." Afferma freddamente Max. Kimberly gli offre un bicchiere di un alcolico marrone e lui ne ingurgita la metà nel giro di qualche secondo.
"Bourbon?" Alza un sopracciglio verso Christian.
"Solo il meglio." Risponde lui con un sorrisetto.
"Dovresti chiamare Lillian qualche volta, saresti una buona influenza su di lei." Max porta gli occhi su Harry.
"Non penso che abbia bisogno di influenze." Ribatto. Non mi piaceva molto Lillian, a causa della mia gelosia, ma sento un forte bisogno di difenderla contro suo padre. Non posso evitare di percepire che si stia riferendo al suo orientamento sessuale e questo mi disturba immensamente.
"Oh, mi permetto di dissentire." Sfoggia i suoi denti sbiancati e io affondo contro l'imbottitura del divano.
Questa conversazione è sconfortante. Non mi ero aspettata di rivedere Max e ora che so che è l'uomo a cui prima si riferiva Kimberly, non posso evitare di guardare Christian con occhi leggermente diversi. Max è affascinante e ricco, ma non posso ignorare il barlume di oscurità dietro i suoi occhi di un profondo marrone e la malizia ben celata dietro il suo grande sorriso. Perché è qui con Sasha comunque? È un uomo sposato e dalla lunghezza del vestito di Sasha e dal modo in cui gli sorride, non sembra essere solo una sua "amica".
"Lillian è la nostra babysitter." Dice Kimberly.
"Mondo piccolo." Harry alza gli occhi al cielo per apparire il più disinteressato possibile, ma io lo conosco abbastanza bene da sapere che è arrabbiato nero.
"Vero, eh?" Max gli sorride. Il suo accento è più pronunciato di quello di Harry e Christian e neanche lontanamente piacevole da ascoltare quanto il loro.
"Tessa, va' di sopra." Istruisce Harry a bassa voce. Max e Kimberly lo guardano, facendogli capire di aver sentito la sua richiesta.
Questa situazione è ancora più imbarazzante di qualche secondo fa. Ora che i due hanno sentito Harry dirmi di andare di sopra, non voglio decisamente obbedire. Però, conosco Harry e so che si assicurerà che lo faccia, che mi debba prendere in braccio o meno.
"Io penso che lei dovrebbe restare e bere un po' di vino, o questo bourbon, è invecchiato e molto buono." Kimberly, essendo la perfetta padrona di casa quale è, si alza e va verso il bancone. "Quale vuoi?" Sorride, sfidando chiaramente Harry.
Lui le lancia un'occhiataccia e preme le labbra in una linea dura. Io voglio ridere o andarmene dalla stanza, preferibilmente entrambe, ma Max sta guardando il nostro scambio con più curiosità del dovuto, quindi resto ferma.
"Vino, solo un bicchiere." Le dico. Versa il liquido bianco in un lungo calice e me lo porta.
Lo spazio tra me ed Harry sembra crescere ad ogni secondo e posso praticamente vedere la tensione rotolargli addosso in piccole onde. Prendo un piccolo sorso del vino e Max finalmente distoglie lo sguardo da me.
Harry fissa il muro. Il suo umore è drasticamente cambiato da quando ci siamo baciati e questo mi preoccupa davvero. Pensavo saremmo stati emozionati, felici, e soprattutto, pensavo si sarebbe eccitato e avrebbe voluto di più, come succede sempre, come succedeva a me e continua a succedermi.
"Voi due vivete qui, a Seattle?" Chiede Sasha ad Harry.
Prendo un altro sorso.
Sto bevendo molto ultimamente.
"Io no." Non la guarda.
"Hmm, e dov'è che vivi?"
"Non a Seattle." Se fossimo in un'altra situazione, lo rimprovererei per essere così scortese, ma in questo momento, ne sono felice. Sasha si acciglia e si appoggia a Max. Lui mi guarda, prima di guidarla gentilmente dalla parte opposta.
So già che hai una tresca, non fare il timido adesso.
Sasha resta in silenzio e Kimberly guarda Christian in cerca d'aiuto per dare una svolta alla conversazione. "Beh.." Il signor Vance si schiarisce la gola. "L'inaugurazione del club è stata grandiosa, chi si aspettava che avremmo avuto una tale affluenza?"
"E' stata brillante, la band.. non riesco a ricordare il nome, ma l'ultima.." Inizia Max.
"I Reford qualcosa..?" Suggerisce Kimberly.
"No, non loro, amore." Ridacchia Christian e Kimberly gli si siede in braccio.
"Beh, chiunque fossero, dobbiamo prenotarli anche per il prossimo fine settimana." Dice Max.
Dopo qualche minuto del loro colloquio d'affari, Harry si alza e sparisce nel corridoio..
"Di solito è più educato." Dice Kimberly a Sasha.
"Non è vero. Ma non lo vorremmo in nessun altro modo." Ride Christian e il resto della stanza si unisce.
"Io andrei a.." Inizio.
"Fa' pure." Mi dimette Kimberly e sono sollevata di non dover dire buonanotte ai nuovi ospiti.
Quando raggiungo la fine del corridoio, Harry è già nella stanza degli ospiti e ha chiuso la porta. Esito per un momento, prima di abbassare la maniglia e aprire la porta. Quando alla fine entro, Harry sta camminando avanti e indietro nella grande stanza.
"Qualcosa non va?" Gli chiedo.
"No."
"Sei sicuro, perché sei strano da quando-"
"Sto bene. Sono solo irritato." Si siede sul bordo del letto e si strofina i palmi contro le ginocchia del jeans.
Amo i suoi nuovi jeans, li riconosco dal nostro.. suo, armadio all'appartamento. Anne glieli ha regalati per Natale e lui li odiava.
"Perché sei irritato?" Gli chiedo a bassa voce, assicurandomi di non far arrivare la mia voce nel salotto.
"Max è uno coglione." Esplode Harry. Chiaramente non gli interessa se lo sente.
Ridendo, sussurro, "Sì, è vero."
"Mi stava praticamente chiedendo di dare i numeri con quegli atteggiamenti scortesi verso di te." Respira.
"Non aveva atteggiamenti scortesi specificatamente verso di me, penso sia proprio la sua personalità."
"Beh, comunque sia, non mi piace, cazzo, ed è fastidioso il fatto che abbiamo una sola notte insieme ed è con una casa piena di gente."
"Lo so." Concordo. Spero che Max e la sua amante se ne vadano presto. "Odio che tradisca sua moglie, Denise sembrava così carina."
"Non me ne fotte un cazzo di questo, non mi piace e basta." Dice Harry.
"Non ti senti male per lei? Neanche un pochino? Sono sicura che non abbia idea di Sasha.."
"Io sono sicuro che lo sappia, Max è uno stronzo. Non può essere così stupida."
Immagino la moglie di Max seduta in una grande casa sulle colline da qualche parte, con addosso un vestito costoso, capelli sistemati e trucco, in attesa del ritorno del suo marito infedele. Il pensiero mi rattrista e spero segretamente che anche lei abbia il suo "amico".
"Comunque sia, è sbagliato." La difendo.
"Sì, ma ecco a te il matrimonio. Tradimenti, bugie, eccetera eccetera.."
"Non è sempre così."
"Nove volte su dieci." Fa spallucce. Odio il modo negativo in cui vede il matrimonio.
"No, non è vero."
"Vuoi litigare con me sul matrimonio, di nuovo? Non penso che ci convenga." Mi avverte, i suoi occhi incontrano i miei e prende un respiro profondo.
Voglio fargli battaglia, dirgli che si sbaglia e cambiare il suo punto di vista, ma so che è inutile. Harry ha le idee chiare sul matrimonio sin da quando l'ho conosciuto.
"Hai ragione, non dovremmo parlarne. Soprattutto quando sei già così teso."
"Non sono teso." Sbuffa.
"Okay." Alzo gli occhi al cielo e lui si alza.
"Smettila di alzare gli occhi al cielo." Scatta. "Se sono già irritato pensi davvero che voglia questo atteggiamento da te?" Harry fa un passo verso di me e mi si stringe lo stomaco. Ha gli occhi duri e scuri, le mani serrate in dei pugni stretti lungo i fianchi.
Non posso evitare di alzare gli occhi al cielo, di nuovo.
"Tessa.." Ringhia.
Resto ferma, immobile e incrollabile. Non ha ragione di essere arrabbiato con me. Il fatto che Max sia un coglione pomposo non è in alcun modo colpa mia. Questa è la tipica collera di Harry Styles e non ho intenzione di cedere stavolta.
"Sei qui solo per una notte, ricordi?" Gli ricordo e vedo la sua rabbia scivolargli da dosso.
Continua a guardarmi, aspettandosi un litigio. Non ho intenzione di darglielo.
"Dannazione, hai ragione." Sospira alla fine. Sono sorpresa dal veloce cambiamento del suo umore e di quanto è stato facile togliergli l'irritazione da dosso.
"Vieni qui." Apre le braccia, come fa sempre e io gli vado incontro, come non faccio da troppo.
Non dice nulla, si limita ad avvolgere le braccia intorno a me e poggiare il mento sulla mia testa. Il suo odore è fortissimo, il suo respiro rallentato e caldo, caldissimo. Secondi, o forse minuti dopo, si allontana da me e preme un pollice sotto il mio mento.
"Mi dispiace di aver fatto lo stronzo. Non so quale fosse il mio problema, penso che è perché Max mi fa incazzare, o forse è stato il fare da babysitter, o quell'odiosa Stacey. Non lo so, ma mi dispiace."
"Sasha." Lo correggo con un sorriso. Il mostro dagli occhi verdi sulla mia spalla sparisce lentamente.
"Stessa cosa, una puttana è una puttana."
"Harry!" Gli do uno schiaffetto sul petto. I muscoli al di sotto sono più duri di quanto ricordassi. Ha fatto allenamento giornaliero.. per un attimo i miei pensieri vanno a come dev'essere sotto la maglietta nera, il suo corpo è cambiato dall'ultima volta che l'ho visto?
"Tanto per dire." Fa spallucce e si sfiore la linea morbida della mascella con le dita. "Mi dispiace davvero, non voglio rovinare il mio tempo con te. Mi perdoni?" Dice.
Harry arrossisce, e la sua voce è così dolce, e le sue dita stanno gentilmente strisciando contro la mia pelle ed è una sensazione così bella. Mi si chiudono gli occhi quando traccia il contorno delle mie labbra con il pollice.
"Rispondimi." Insiste dolcemente.
"Lo faccio sempre, no?" Respiro. Poggio entrambe le mani sui suoi fianchi, premendo i pollici sulla pelle nuda al di sotto della maglietta.
Mi aspetto di sentire le sue labbra sulle mie, ma quando apro gli occhi, ha rialzato la guardia.
"Qualcosa non va?" Esito.
"Ho avuto.." Si blocca. "Ho mal di testa." Dice.
"Hai bisogno di qualcosa? Posso chiedere a Kim se-"
"No, sto bene. Penso che ho solo bisogno di dormire o qualcosa del genere. È comunque tardi." Mi affonda il cuore alle sue parole. Che gli succede e perché non vuole baciarmi di nuovo? Solo qualche momento fa mi ha detto che non vuole rovinare il nostro breve tempo insieme, ma ora vuole andare a letto?
Sospiro, "Okay." Non ho intenzione di supplicare Harry perché resti sveglio e passi del tempo con me. Sono imbarazzata dal suo rifiuto e sinceramente, ho bisogno di un momento da sola senza il suo fiato alla menta che mi sventola sulle guance e i suoi occhi verdi che perforano i miei, annebbiando quel briciolo di giudizio che mi è rimasto.
A prescindere dai miei pensieri, aspetto comunque che mi chieda se può dormire nella mia stanza o viceversa, ma non lo fa. "Ci vediamo domani mattina allora?" Mi chiede.
"Sì, certo." Lascio la stanza prima di mettermi ulteriormente in imbarazzo e chiudo a chiave la porta della mia camera dietro di me.
Pateticamente, torno indietro e sblocco la serratura, sperando che magari, solo magari, voglia entrare.
POV di Harry.
Cazzo.
Cazzo.
Sto contenendo la mia rabbia, la maggior parte almeno, da tutta la settimana. Sta diventando sempre più difficile farlo quando Zayn continua a strisciarmi nella testa e mi sta facendo diventare fottutamente matto. So che sono assolutamente pazzo per ossessionarmi su una cosa del genere e non ho dubbi che Tessa concorderebbe se le dicessi perché sono così teso. Non è solo Zayn, è Max e il suo tono derisorio con Tessa, la sua puttana e il suo guardarmi con aria idiota, Kimberly che mi ha sfidato quando ho detto a Tessa di salire, è tutta una grande e fottuta irritazione e il mio controllo sta scivolando via. Posso sentire i miei nervi essere tirati al punto da scattare e l'unico modo per risolvere questa cosa è colpire qualcosa o seppellirmi in Tessa e dimenticare tutto, ma non posso neanche fottutamente fare quello. Dovrei star affondando in lei in questo momento, ripetutamente, finché non sorge quel fottuto sole, per riparare all'ultima settimana di inferno senza il suo tocco.
Lascia che sia io a mandare a puttane questa nottata, sono sicuro che comunque lei se lo aspettasse. È quello che faccio senza fallire, ogni volta.
Mi stendo sul letto e fisso il soffitto e l'orologio per due ore. Adesso sono le due del mattino. Le fastidiose voci dal salotto si sono fermate più di un'ora fa ed ero felice di sentire i saluti di Max e Stacey e il suono dei piedi di Vance e Kimberly mentre salivano le scale.
Dall'altra parte del corridoio, la sento. Sento l'attrazione, la fottuta carica magnetica, che mi attira verso Tessa e mi supplica di starle accanto. Ignorando l'opprimente elettricità, scendo dal letto e infilo i bermuda neri che Tessa ha piegato e poggiato sul comò. So che Vance ha una palestra da qualche parte in questa casa enorme e ho bisogno di trovarla prima di perdere ciò che è rimasto della mia fottuta testa.

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