Capitolo 210

0 0 0
                                    

Quando apro la porta del mio ufficio, Zayn è nel corridoio proprio come immaginavo. Indossa una felpa nera e rossa, jeans scuri e scarpe da ginnastica. Il suo viso non è guarito molto, ma i lividi intorno agli occhi e al naso si sono schiariti dal viola scuro ad un blu verdastro.
"Ehi, scusa per essere venuto qui così." Dice.
"Qualcosa non va?" Gli chiedo e torno alla mia scrivania.
Lui resta goffamente all'entrata per un momento, prima di seguirmi nella stanza.
"No. Beh, sì, sto cercando di parlarti da ieri, ma non mi hai risposto ai messaggi."
"Lo so, è solo che io ed Harry abbiamo già abbastanza problemi senza me che ne creo altri, e lui non vuole che parlo con te."
"Gli lasci dirti con chi puoi parlare adesso?" Zayn si siede sulla sedia direttamente difronte alla mia scrivania, io mi siedo dietro quest'ultima e guardo fuori dalla finestra prima di rispondere.
Il modo in cui siamo seduti da a questa conversazione un tono ufficiale, più serio. Non è scomodo, solo troppo formale.
"No, non è così. Lo so che è un po' prepotente e potrebbe affrontare le cose in modo sbagliato, ma non posso biasimarlo per non volere più che sia tua amica, neanche io vorrei che lui passasse del tempo con qualcuno per cui prova dei sentimenti." Dico e Zayn spalanca gli occhi.
"Che hai detto?"
Dannazione.
"Niente, intendevo solo che.."
"Hai dei sentimenti per me?" Mi chiede, i suoi occhi si illuminano ad ogni sillaba.
"No, beh, prima. Non lo so." Divago, dandomi mentalmente uno schiaffo per essere così veloce a parlare senza pensare.
"Va bene se non provi nulla, ma non dovresti dover mentire."
"Non sto mentendo, avevo dei sentimenti per te. Onestamente potrei averli ancora, non lo so. Tutto questo mi confonde. Tu dici sempre le cose giuste e ci sei sempre stato per me, avrebbe senso se avessi sviluppato dei sentimenti nei tuoi confronti. Te l'ho già detto in passato che ti voglio bene, ma sappiamo entrambi che è una causa persa."
"E come mai?" Mi chiede, non so quante altre volte posso rifiutarlo prima che capisca quello che intendo.
"Perché è inutile, non riuscirò mai a stare con te. O chiunque, per quel che conta. Nessuno a parte lui."
"Lo dici solo perché lui ti tiene in trappola."
Cerco di respingere la rabbia che sta lentamente salendo a causa delle parole di Zayn su Harry. Ha sicuramente diritto di avere cattivi sentimenti verso di lui, ma non mi piace come sta insinuando che io non ho potere o controllo quando si tratta della mia relazione.
"No, lo dico perché lo amo e per quanto non voglia dirtelo al momento, so che devo. Non voglio fuorviarti più di quanto non abbia già fatto, so che non capisci perché resto con lui nonostante tutto questo casino, ma lo amo tantissimo, più di tutto e non mi tiene in trappola, io voglio stare con lui."
E' vero, tutto quello che ho appena detto a Zayn è vero. Che Harry venga con me a Seattle o no, possiamo provare a farla funzionare. Possiamo usare Skype, vederci nei fine settimana finché lui non va in Inghilterra. Magari per allora non vorrà stare lontano da me dopo tutto.
La distanza potrebbe essere la chiave per farlo concordare a trasferirsi con me. I nostri trascorsi provano che non siamo molto bravi a stare lontani l'uno dall'altra, deliberatamente o meno, finiamo sempre insieme in qualche modo. È difficile ricordare un tempo in cui i miei giorni e le mie notti non giravano intorno a quell'uomo, ho provato tantissime volte ad immaginare una vita senza di lui, ma è quasi impossibile.
"Non penso che lui ti dia l'opportunità di pensare davvero a cosa vuoi o cosa va bene per te. Gli importa solo di sé stesso." La sua voce si spezza.
"No, non è vero. So che avete dei problemi tra di voi, ma.."
"No, tu non sai niente dei nostri problemi," Dice, "se lo sapessi.."
"Lui ama me e io lui, mi dispiace che sei stato messo in mezzo a questo casino. Mi dispiace tantissimo, non ho mai voluto ferirti." Lo interrompo.
"Continui a dirlo, ma continua a succedere." Si acciglia.
Odio il confronto più di tutto, soprattutto quando comprende ferire qualcuno a cui voglio bene, ma queste cose devono essere dette, così che io e Zayn possiamo chiudere il libro su questa.. situazione tra noi. Non so neanche come classificarla.
"Non era mia intenzione, scusa."
"Non devi continuare a scusarti, lo sapevo già quando ho deciso di venire qua. Hai reso abbastanza chiaro come la pensavi sulla situazione fuori all'edificio d'amministrazione."
"Allora perché sei venuto?" Chiedo dolcemente.
"Per parlare con te." Si guarda intorno nella stanza, poi di nuovo me. "Non importa, in realtà non lo so perché sono venuto." Sospira.
"Sei sicuro? Sembravi abbastanza determinato qualche minuto fa."
"No, come hai detto tu, è inutile. Scusami per essere venuto qui."
"Non c'è problema, non devi scusarti." Gli dico.
Continuiamo entrambi a dire questa cosa.
"Allora, vuoi ancora andare?" Indica le scatole sul pavimento.
"Sì, sono quasi pronta a partire."
"Oh."
L'aria tra noi è incredibilmente pesante e nessuno dei due sembra saper cosa dire all'altro. Lui fissa fuori dalla finestra verso il cielo grigio e io fisso il tappeto.
"Farò meglio ad andare. Scusa ancora per essere venuto. Buona fortuna a Seattle, Tessa." Posso a malapena sentire le sue parole attraverso la tristezza nella sua voce.
"Mi dispiace per tutto, vorrei che le cose fossero andate diversamente."
"Anch'io, più di quanto tu sappia." Dice e si alza dalla sedia.
Il cuore mi fa male per lui, è sempre stato così dolce con me e io non ho fatto niente se non illuderlo e rifiutarlo.
"Hai deciso se sporgere denuncia o no?" Non è il momento giusto per chiederlo, ma non penso che lo rivedrò o sentirò ancora.
"Sì, non lo farò. Ho superato tutta questa storia. Non ha senso trascinarsela dietro, e ti avevo detto che se mi avessi detto che non volevi più vedermi, avrei lasciato cadere le accuse, no?"
"Già." Rispondo a bassa voce.
Mi sento come Estella di Grandi Speranza, giocando con le emozioni di Zayn. Il mio Pip è in piedi davanti a me, occhi caramello fissi nei miei.
"Mi dispiace davvero per tutto, vorrei potessimo essere amici." Dico.
"Anche io, ma a te non è permesso avere amici." Sospira, facendo scorrere le dita sul suo labbro inferiore, pizzicandolo al centro.
Decido di non commentare la sua affermazione, non si tratta di quello che mi è 'permesso' fare. Però mi appunto la nota mentale di discuterne con Harry e assicurarmi che non veda le cose come pensa Zayn.
"Come vanno le cose con Rebecca? Le hai chiesto di Noah?" So che non sono affari miei, ma in un certo senso sì, Noah è stata una parte della mia vita per molto tempo. Se pensassi che mi rispondesse al telefono, lo chiederei direttamente a lui.
"Sì, abbiamo chiuso."
"Quindi alla fine stava uscendo anche con Noah?" Sapevo che non mi piaceva.
"Sì, beh, non conosco il suo nome, ma ha un fidanzato della sua vecchia scuola."
"Stanno ancora insieme?"
"Penso di sì, non lo so. Non sono affari miei. Steph avrebbe dovuto avvisarmi quando me l'ha presentata, ma immagino sia proprio la mia fortuna, ovviamente non posso incontrare una ragazza che non ami già qualcun altro."
Voglio scusarmi di nuovo, so che lo insulterei soltanto.
Il telefono sulla mia scrivania squilla, interrompendo il silenzio tra me e Zayn. Alzo un dito verso di lui e rispondo.
"Tessa." Risuona la voce di Harry.
Merda.
"Ehi." Ho la voce tremante.
"Stai bene?"
"Sì, sto bene."
"Non sembri stare bene." Dice.
Perché deve conoscermi così bene?
"Sto bene." Gli assicuro di nuovo.
"Come no. Comunque, ho bisogno di sapere cosa vuoi che faccia con tuo padre. Ho cercato di mandarti un messaggio, ma non mi rispondi. Ho delle cose da fare e non so se devo lasciarlo qui o cosa."
Guardo Zayn, è a fianco alla finestra adesso, non mi sta guardando.
"Non lo so, non puoi portarlo con te?" Il mio cuore sta accelerando.
"No, assolutamente no."
"Perché no? Pensavo steste andando d'accordo?"
"Infatti, immagino, ma non può venire con me."
"Allora lascialo là." Voglio che questa conversazione finisca.
Voglio dire ad Harry della visita di Zayn, ma non riesco ad immaginare quanto si incazzerebbe se sapesse che è qui ora e sicuro come la morte non voglio scoprirlo al momento.
"Va bene, puoi starci insieme tu quando torni."
"Okay, beh, ci vediamo quanto torno a casa. Dove devi andare comunque?"
"Solo a sbrigare della roba per lavoro, devo andare all'ufficio postale e allo Staples." Spiega.
"Okay, beh.."
Una musica inizia a suonare nel mio ufficio e mi ci vuole un minuto per realizzare che viene da Zayn. Infila una mano in tasca e prende il telefono, mettendolo a tacere, ma non prima che Harry lo abbia notato.
"Cos'era? Il telefono di chi era?" Mi sento il sangue rigelare nelle vene per un momento, finché non mi prendo un momento per pensarci.
Non dovrei avere così paura o essere così nervosa che Harry sappia che Zayn è qui. Non ho fatto niente di male, lui è venuto qui e ora se ne sta andando. Sono già leggermente irritata da me stessa per avergli detto di Trevor nel mio ufficio. Trevor è un collega e può venire nel mio ufficio quando vuole.
"Il fottuto Trevor è ancora lì?"
"No, non è Trevor." Rispondo onestamente.
"Ma c'è qualcuno?"
"Sì, Zayn." Trattengo il fiato.
La linea è silenziosa, guardo lo schermo per assicurarmi che la chiamata sia ancora connessa.
"Harry?"
"Sì." Respira.
"Mi hai sentito?"
"Sì, Tessa, ti ho sentito."
Okay? Perché non sta ancora urlando o minacciando di ucciderlo?
"Ne parliamo dopo, fallo andare via. Per favore." Richiede calmo.
Che?
"Okay.."
"Grazie, ci vediamo a casa." Dice ed attacca il telefono.
"Scusa, so che darà i numeri."
"No, starà bene." Dico, sapendo che non è vero, ma suona comunque bene.
La reazione di Harry al fatto che Zayn è nel mio posto di lavoro mi ha colta di sorpresa, non mi sarei mai aspettata che fosse così calmo. Mi ero aspettata dicesse che stava arrivando qui. Di sicuro spero non sia così.
"Okay, beh, io dovrei andare." Va di nuovo verso la porta.
"Beh, grazie per essere passato, probabilmente non ci rivedremo prima che parto."
Un'emozione balena nei suoi occhi ma sparisce prima che possa decidere di che tipo fosse.
"Non dirò che incontrarti mi ha complicato la vita, ma non cancellerei nulla, attraverserei tutta questa merda di nuovo, le risse con Harry, le amicizie che ho perso, tutto. Attraverserei tutto di nuovo, per te." Dice.
Le sue parole mi colpiscono sempre, sempre. È così sincero tutto il tempo e lo ammiro per questo.
"Lo so." Alzo lo sguardo su di lui e mi alzo.
"Ciao, Tessa." Dice. Le sue parole significano molto di più di un semplice saluto amichevole, ma non posso pensarci troppo.
Se dico la cosa sbagliata, o qualsiasi cosa, lo illuderei, di nuovo.
"Ciao, Zayn." Faccio un mezzo sorriso e lui fa un passo verso di me.
Per un momento, entro nel panico, pensando che voglia baciarmi, ma non lo fa. Avvolge le braccia intorno a me in un abbraccio forte ma veloce, lasciandomi un bacio leggero sulla fronte. Si allontana immediatamente dopo e afferra la maniglia.
"Stai attenta, okay?" Dice, aprendo la porta.
"Certo, Seattle non è così male." Sorrido. Mi sento a posto adesso, come se gli avessi finalmente dato la chiusura di cui aveva bisogno.
"Non sto parlando di Seattle." Si acciglia e lascia la stanza, chiudendo la porta dietro di lui.

^7:!:'snah&2!:!/890'slql@2!:'].*\!\+%|>]FazzoletticanecapraghuaiaassorbenetecucnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora