POV di Harry.
"E' un piacere rivederti." Sorride il professore di Tessa.
"Già." Perché cazzo è qui?
"Il professor Soto vive a Seattle adesso." Mi informa Tessa.
Ovviamente.
"Conveniente." Dico sottovoce. Tessa mi sente e mi da una leggera gomitata, ma io avvolgo un braccio intorno alla sua vita.
Gli occhi di Jonah si muovono per un secondo sul mio braccio intorno a lei, per poi tornare sul suo viso. È impegnata, stronzo.
"Sì, mi sono trasferito al campus di Seattle un paio di settimane fa. Avevo fatto domanda per un posto di lavoro qualche mese fa e finalmente l'ho ottenuto. La mia band era comunque pronta ad uno spostamento." Ci dice.
"I Reckless Few suoneranno qui stasera, e ogni altra sera se riusciamo a convincerli." Si vanta Christian. Jonah sorride e abbassa lo sguardo sui suoi stivali.
"Possiamo organizzarci." Dice. "Noi andiamo a prepararci per suonare."
"Sì, andate pure. Non fatevi trattenere." Christian da a Soto una pacca sulla schiena e il professore si gira a rivolgere un ultimo sorriso a Tessa prima di farsi strada nella piccola folla verso il palco.
"La band è incredibile, aspetta di sentirli!" Vance fa un battito di mani prima di avvolgere le braccia intorno a Kimberly e guidarla verso il tavolo davanti al palco.
Io li ho già sentiti e non sono incredibili.
Tessa si gira a guardarmi con occhi nervosi, "E' gentile, ricorda che ti ha fatto una testimonianza di carattere."
"No, non ricordo niente di lui in realtà. A parte il fatto che gli piaci e ora vive misteriosamente a Seattle, e insegna nel tuo fottuto campus."
"L'hai sentito, ha detto che aveva fatto domanda qualche mese fa, e non è vero che gli piaccio."
"E' vero."
"Tu pensi che io piaccio a tutti." Dice con veemenza. Non è possibile che sia tanto ingenua da pensare che quello ha buone intenzioni.
"Facciamo la lista? C'è Zayn, il fottuto Trevor, quella testa di cazzo del cameriere.. chi mi manca? Oh, e ora possiamo aggiungere quello stalker del tuo professore."
"Zayn è l'unica persona di quella lista che conta. Trevor è dolce e non ha mai avuto cattive intenzioni. Probabilmente Robert non lo rivedrò mai più, e Soto non è uno stalker."
"Probabilmente?" Questa parola non mi suona bene.
"Ovviamente non lo rivedrò mai più. Sei tu la persona con cui sto, okay?" Spinge una mano nella mia, facendomi rilassare. Devo assicurarmi di aver buttato il numero di telefono di quel dannato cameriere, giusto nel caso.
"Penso comunque che questo stronzo sia uno stalker." Faccio un cenno con la testa verso il palco, indicando il coglione con addosso una giacca di pelle. Potrei dover parlare con mio padre giusto per assicurarmi che non è losco come penso. Tessa si avvicinerebbe ad un leone con dei fottuti guanti da gattino, non è brava a giudicare le persone.
Me lo dimostra quando mi guarda luminosa, sorridendo come un'idiota a causa dello champagne che le scorre nelle vene. È qui con me dopo tutte le merdate che le ho fatto passare.
"Pensavo questo fosse un jazz club, la sua band è più.." Tessa cerca di distrarmi dalla lista apparentemente infinita di uomini che vogliono il suo affetto.
"Di merda?" La interrompo. Mi da uno schiaffetto sul braccio.
"No, solo non musica jazz. Sono più.. sullo stile dei The Fay, tipo."
"I The Fary? Non insultare la tua band preferita adesso." L'unica cosa che ricordo della band del professore è che fanno fottutamente schifo.
"E la tua." Urta il mio braccio con la sua spalla.
"Non esattamente."
"Non fingere che non ti piacciono, so che è così." Mi stringe la mano e io scuoto la testa, non negando completamente la cosa, ma non ho neanche intenzione di ammetterlo.
Muovo lo sguardo tra il muro e le tette di Tessa mentre aspettiamo che la band di merda si prepari.
"Possiamo andarcene ora?" Le chiedo per la terza volta negli ultimi dieci minuti.
"Una canzone." Tessa ha le guance arrossate e gli occhi dilatati e lucidi. Prende un altro drink. Si muove le mani sul vestito, tirandolo giù e su contemporaneamente.
"Posso almeno sedermi?" Indico con un cenno del capo la fila di sgabelli vuoti vicino al bancone.
Prendo la mano di Tessa nella mia e la tiro verso il bar. Mi siedo sull'ultimo sgabello, vicino al muro e lontano dalla folla.
"Cosa prendete?" Ci chiede un ragazzo con una barba a pizzo e un finto accento del cazzo.
"Un bicchiere di champagne e uno d'acqua." Tessa si mette tra le mie gambe e io poggio una mano sulla parte bassa della sua schiena. Le perline del suo vestito sono ruvide contro il mio palmo.
"Lo champagne lo vendiamo solo a bottiglia, signore." Mi rivolge un sorriso di scuse come se non potessi permettermi una bottiglia del suo fottuto champagne.
"Va bene la bottiglia." La voce di Vance risuona a fianco a me e il barista annuisce, muovendo lo sguardo tra noi due.
"Per lei refrigerato." Commento sfrontatamente.
Lui annuisce di nuovo e va via velocemente per prendere la bottiglia. Stronzo.
"Smettila di farci da babysitter." Dico a Vance. Tessa mi guarda torva, ma la ignoro.
"Chiaramente non vi sto facendo da babysitter, dato che lei è minorenne." Alza gli occhi al cielo come il sarcastico cretino che è.
"Sì, sì." Dico. Qualcuno lo chiama e lui mi da una pacca sulla spalla prima di andarsene.
Qualche momento dopo, il barista stappa la bottiglia di champagne e versa il liquido frizzante in un bicchiere per Tessa. Lei lo ringrazia educatamente e lui risponde con un sorriso ancora più artificiale del suo accento. Mi sta uccidendo non dirlo ad alta voce.
"E' buonissimo." Si porta il bicchiere alle labbra e poggia la schiena sul mio petto.
Due uomini ci passano a fianco e le rivolgono una veloce occhiata. Lo nota, so che lo nota perché si avvicina di più a me e poggia la testa sulla mia spalla.
"Ecco Sasha." Dice al di sopra del suono della chitarra di Jonah amplificata grazie all'attrezzatura audio. L'alta bionda si sta guardando intorno nella stanza in cerca di qualcuno, il suo ragazzo o un tizio a caso da artigliare.
"A chi importa?" Le prendo gentilmente il polso e la faccio girare verso di me.
"Lei non mi piace." Dice a bassa voce.
"Lei non piace a nessuno."
"Neanche a te?" Mi chiede. È pazza?
"Perché dovrebbe?"
"Non lo so." Abbassa gli occhi sulla mia bocca. "Perché è carina."
"Quindi?"
"Non lo so, sono strana." Scuote la testa nel tentativo di liberarsi della gelosia che è chiara sul suo viso.
"Sei gelosa, Theresa?"
"No." Si imbroncia.
"Non dovresti." Allargo le gambe e l'attiro di nuovo contro di me. "Lei non è ciò che voglio." Porto gli occhi sul suo seno quasi esposto. "Tu lo sei." Traccio la linea della sua scollatura con l'indice come se non fossimo in un locale affollato.
"Solo per le mie tette." Sussurra l'ultima parola.
"Ovviamente." Ridacchio, prendendola in giro.
"Lo sapevo." Tessa finge di essersi offesa, ma sorride dietro il bordo del bicchiere.
"Sì, beh, ora che la verità è stata detta, puoi lasciarmele scopare." Dico, a voce troppo alta. Lo champagne le schizza fuori dalla bocca, cadendomi sulla camicia e i pantaloni.
"Scusa!" Squittisce, prendendo un tovagliolo dal bancone. Lo tampona su questa orrenda mostruosità di camicia e poi si sposta sul cavallo dei miei pantaloni.
"Io non lo farei." Le afferro il polso e le prendo il tovagliolo di mano.
"Oh." Arrossisce fino al collo.
Uno dei compagni di band del professore fa la loro presentazione nel microfono e io cerco di fare del mio meglio per non vomitare quando inizia l'assalto ai miei timpani. Tessa li guarda intensamente mentre passano da una canzone all'altra e io continuo a riempirle il bicchiere.
Sono grato del modo in cui siamo seduti. Beh, io sono seduto. Lei è in piedi tra le mie gambe, dandomi le spalle, ma posso vederle il viso quando mi poggio leggermente al bancone dietro di me. La bassa illuminazione rossastra del locale, lo champagne e lei che è.. lei, la fanno risplendere. È impossibile non guardarla sorridere a fissare il palcoscenico. Non riesco neanche ad essere geloso, perché è così.. bella. Come se potesse leggermi nel pensiero, si gira e mi rivolge un sorriso entusiastico. Amo vederla in questo modo, così spensierata.. così giovane. Devo farla sentire così più spesso.
"Sono bravi, eh?" Muove la testa al ritmo con il suono lento ma tagliente.
"No." Faccio spallucce. Non sono terribili, ma di certo non sono bravi.
"Ceertoo." Esagera la parola e si rigira. Qualche momento dopo, inizia ad ondeggiare i fianchi al ritmo della voce petulante del cantante. Cazzo.
Metto una mano sulla curva del suo fianco e lei indietreggia verso di me, continuando a muoversi. Il tempo della canzone accelera e Tessa fa lo stesso. Porca puttana.
Abbiamo fatto un sacco di cose.. io ho fatto un sacco di cose, ma non mi è mai capitato di avere qualcuno ballare contro di me in questo modo. Ho avuto ragazze e anche qualche spogliarellista ballare la lap dance, ma non in questo modo. Questo è lento, intossicante.. e dolorosamente fottutamente lento. Porto l'altro mano sull'altro suo fianco e lei si gira leggermente per poggiare il picchiere sul bancone. Con le mani vuote, mi rivolge un sorriso salace e riporta lo sguardo sul palco. Alza una mano e infila le dita tra i miei capelli, poggiando l'altra su una delle mie.
"Continua." La supplico.
"Sei sicuro?" Mi tira alla radice dei capelli.
È difficile credere che questa seducente ragazza con addosso un corto vestitino nero, che ondeggia i fianchi e mi tira i capelli, è la stessa ragazza che sputa champagne quando parlo di scoparle il seno. Mi fa eccitare un sacco.
"Sì, cazzo." Respiro e le metto una mano alla base del collo per portare il suo orecchio alla mia bocca. "Muoviti contro di me," Le stringo un fianco.. "più vicino." La incoraggio e lei lo fa. Sono grato della mia altezza mentre sono seduto sullo sgabello, perfetta perché il suo culo si muova contro di me, colpendo esattamente il punto che duole per lei.
Distolgo l'attenzione da lei, solo per un secondo, per guardarmi intorno. Non voglio che nessun altro la guardi ballare.
"Sei così sexy in questo momento." Dico contro il suo orecchio. "Che balli così, in pubblico.. per me e solo per me." Giuro di sentirla gemere attraverso la musica ed è tutto quello che mi serve. La faccio girare e infilo una mano sotto la sua gonna.
"Harry." Geme più forte quando le sposto le mutande di lato.
"Nessuno ci sta prestando attenzione, e anche se lo stessero facendo, non riuscirebbero a vederci." Le assicuro. Non lo farei se pensassi che qualcuno fosse in grado di assistere al suo piacere.
Non risponde, poggia la testa sulla mia spalla e tira l'orlo della mia camicia, chiudendo le mani a pugno su di essa come farebbe normalmente con le nostre lenzuola. Pompo fuori e dentro lei, cercando di mettermi al passo con l'ossessionante melodia della canzone. Quasi istantaneamente le si irrigidiscono le gambe e viene grazie alle mie dita.
"Macchina o bagno?" Mi chiede quando alza la testa dalla mia spalla.
"Macchina." Rispondo velocemente e lei ingurgita il restante del suo champagne. Vance può pagare per questa merda, non ho tempo di rintracciare il barista.
Tessa mi prende la mano e mi trascina verso la porta. Lei è impaziente e io sono fottutamente eccitato a causa del suo gioco di seduzione al bancone.
"Quello è..?" Tessa si blocca nei suoi passi vicino alla porta. Capelli neri, sistemati per restare alzati in un ciuffo selvaggio, si intravedono tra la folla. Avrei giurato che la mia paranoia mi stava dando le allucinazioni se non l'avesse visto anche lei.
"Perché cazzo è qui? Gliel'hai detto tu che ci saresti stata?" Sibilo. Ho mantenuto la calma tutta la sera solo per vederla sabotare da questo stronzo.
"No! Certo che no!" Si difende Tessa. Capisco dai suoi occhi spalancati che è sincera.
Zayn ci vede e si acciglia. Essendo il fottuto istigatore che è, viene verso di noi.
"Cosa ci fai qui?" Gli chiedo appena si avvicina.
"La stessa cosa che state facendo voi." Fa spallucce e guarda Tessa. Combatto il bisogno di alzarle la scollatura del vestito e far cadere a lui tutti i denti.
"Come facevi a sapere che era qui?" Gli chiedo. Tessa mi tira il braccio e muove freneticamente lo sguardo tra Zayn e me.
"Non lo sapevo. Sono qui per la band." Un uomo con la stessa pelle abbronzata di Zayn si unisce a noi.
"Dovreste andare." Dico ad entrambi.
"Harry, per favore." Si lamenta Tessa dietro di me.
"No." Le sussurro. Ne ho avuto abbastanza di Zayn e le sue merdate.
"Ehi.." L'uomo si mette tra di noi. "Stanno facendo un'altra serie. Andiamo a dirgli che siamo qui."
"Conoscete Jonah?" Chiede Tessa. Dannazione, Tessa.
"Sì." Risponde l'uomo. Che cazzo?
"Ci vediamo in giro." Zayn rivolge a Tessa il suo miglior sorriso da 'Sono un fottuto cucciolo sperduto e voglio che ti senti in colpa per me e mi ami perché sono fottutamente patetico' e va via.
Mi affretto fuori dalla porta, entrando nell'aria fredda. Tessa mi segue velocemente.
"Non sapevo sarebbe venuto! Te lo giuro." Mi dice. Sblocco l'auto e apro la portiera del passeggero per lei.
"Lo so." La zittisco. Sto cercando di fare del mio meglio per convincermi a non tornare dentro.
"Non capisco come faccia a conoscere Soto. Li ho presentati a Canal Street, magari sono diventati amici dopo? Non capisco. A meno che non si conoscessero già, ma non sembrava." Riesco a vedere le possibilità e le teorie di cospirazione galleggiare attraverso i suoi occhi.
"Lascia perdere. Per favore. Non voglio rovinare la serata." Vado dall'altro lato della macchina ed entro a fianco a lei.
"Okay." Concorda, annuendo.
"Grazie." Sospiro. Spingo la chiave nell'accenzione e Tessa mi mette una mano sulla guancia perché giri la testa verso di lei.
"Apprezzo molto il tuo sforzo di stasera, so che per te è difficile, ma per me significa il mondo." Mi elogia e io sorrido contro il suo palmo.
"Okay."
"Dico davvero. Ti amo, Harry. Tantissimo."
Le dico anch'io quanto la amo mentre lei attraversa la consolle e si mette a cavalcioni sulle mie gambe. Mi sbottona velocemente i pantaloni e li abbassa giusto quanto basta.. la sua bocca è veloce contro il mio collo e mi tira la camicia, facendo saltare i due bottoni in cima in un affrettato tentativo di avere accesso al mio petto. Le alzo il vestito per esporla e lei infila una mano nella mia tasca posteriore per recuperare il preservativo che avevo sospettato mi sarebbe servito.
"Voglio solo te, sempre." Mi rassicura, calmando la mia mente affannata, mentre mi infila il preservativo. Le prendo i fianchi e l'aiuto ad alzarsi. Nel piccolo spazio dell'auto sembra più vicino, più profondo, mentre si abbassa su di me. Appena la riempio, completamente e possessivamente, emetto un basso sibilo. Mi ricopre la bocca, ingoiando i miei gemiti mentre muove i fianchi lentamente, come ha fatto nel locale.
"E' così fottutamente profondo così." Le ricordo, prendendole la crocchia in una mano e tirandola gentilmente per costringerla a guardarmi.
"Bellissimo." Geme, prendendomi dentro di lei. Porta una mano tra i miei capelli mentre l'altra resta poggiata alla base della mia gola. È così fottutamente sexy in questo modo, quando l'alcol è legato all'adrenalina e lei è piena di fame e bisogno, bisogno per me, per il mio corpo, per questa cruda connessione che condividiamo solo noi. Non potrebbe trovarla con nessun altro, e neanche io. Io ho tutto ciò di cui ho bisogno con lei, e lei non potrà mai lasciarmi.
"Cazzo, ti amo." Respiro nella sua bocca, mentre lei mi tira i capelli e stringe la mano sul mio collo. Non è scomodo, sta applicando solo una leggera pressione, facendomi uscire fottutamente pazzo.
"Ti amo." Ansima, quando alzo i miei fianchi per incontrare i suoi, immergendomi più forte di prima. La guardo mentre mi diletto della sensazione di lei che contrae i fianchi.
Il piacere inizia lentamente a crescere alla base della mia spina dorsale e posso sentire Tessa tendersi mentre continuo ad assisterla alzando i miei fianchi con ogni spinta.
Deve prendere la pillola, ho bisogno di sentirla di nuovo pelle su pelle.
"Non vedo l'ora di essere dentro di te senza un preservativo." Dico nel suo collo.
"Continua." Mi esorta. Ama le mie parole sporche.
"Voglio che mi senti venire dentro te." Le succhio la pelle salata, sentendo il leggero strato di sudore. "Cazzo, lo amerai, non è vero? Io che ti marchio in quel modo?" Solo il pensiero mi spinge oltre l'estremità.
"Sono quasi.." Geme e tirando duramente per un'ultima volta i miei capelli, arriviamo insieme all'orgasmo.
L'aiuto a scendere dalle mie gambe e abbasso il finestrino mentre lei si sistema il vestito.
"Che stai-" Inizia e io butto il preservativo fuori. "Non hai appena buttato un preservativo sporco fuori dal finestrino! E se Christian lo vede?" Farfuglia.
"Sono sicuro che non sarà l'unico preservativo in questo parcheggio." Le sorrido. Le sue mani armeggiano con la mia cerniera, aiutandomi a rivestirmi in modo che posso guidare.
"Forse no." Storce il naso e guarda fuori dal finestrino mentre io inizio a guidare. "Odora di sesso qui dentro." Aggiunge e scoppia a ridere. "Te lo ricordi?" Ridacchia.
Annuisco e l'ascolto canticchiare ogni singola fottuta canzone mentre torniamo a casa dei Vance. Quasi la prendo in giro per questo, ma in realtà è un suono piacevole, soprattutto dopo aver ascoltato la band dello stalker. Suono piacevole? Sto persino iniziando a pensare come lei.
"Dovrò farmi asportare i timpani dopo stasera." Commento.
Lei mi fa la linguaccia come una bambina e inizia a cantare ancora più forte.
..
"E se siamo chiusi fuori?" Ridacchia Tessa quando raggiungiamo il viale.
"C'è la babysitter." Le ricordo.
"Oh, già! Lillian.. che carina." Sorride.
"Pensavo non ti piacesse." Sogghigno per il livello della sua intossicazione.
"Adesso che so che non le piaci come tu mi avevi portato a credere, mi piace."
"Non ti imbronciare." Le tocco le labbra. "Ti somiglia molto, solo che lei è più fastidiosa."
"Scusami?" Singhiozza. "Non è stato molto carino da parte tua farmi ingelosire con lei."
"Ha funzionato, no?" Rispondo soddisfatto, ed esco dall'auto parcheggiata.
Prendo la mano di Tessa nella mia per aiutarla a tenere l'equilibrio mentre risaliamo il viale e ci avviciniamo alla porta.
Quando entriamo in casa, Lillian è seduta da sola sul divano. Mi prendo un momento per alzare la scollatura del vestito di Tessa. Lei alza gli occhi al cielo.
"Com'è andata?" Lillian si alza.
"E' stato divertentissimo, la band era grandiosa." Dice Tessa entusiasta.
"E' ubriaca." Informo Lillian.
"Lo vedo." Ride. "Smith sta dormendo, stasera abbiamo quasi avuto una conversazione."
"Buon per te." Dico e guido Tessa nel corridoio.
"E' stato un piacere vederti!" La mia ragazza ubriaca saluta Lillian con la mano.
Non so se devo dirle di andarsene adesso o aspettare che torni Vance, quindi non dico niente. Chiudo la porta dietro Tessa e me e lei si lascia ricadere sul letto.
"Puoi togliermelo?" Si indica il vestito. "E' pruriginoso."
"Sì, alzati." L'aiuto a toglierselo e lei mi ringrazia con un bacio sulla punta del naso. È un gesto semplice, ma mi coglie di sorpresa e le sorrido.
"Sono contentissima che sei qui con me." Dice.
"Davvero?" Annuisce e mi sbottona i bottoni rimasti sulla camicia di Christian. Le sue mani mi spingono l'indumento lungo le braccia e lo piega ordinatamente prima di andare verso la cesta. Non capirò mai il perché pieghi i vestiti sporchi, ma ormai ci sono abituato.
"Sì, molto. Seattle non è grandiosa come pensavo." Ammette alla fine. Lo avevo sospettato, e anche Liam.
Domani dovrei portarla fuori per farla rianimare un po'.
"Perché no?" Allora torna a Pullman con me.
"Non lo so. Non lo è e basta." Si acciglia e sono sorpreso nello scoprire che invece di voler sentire quanto è avvilita qui, voglio cambiare argomento.
"Potresti trasferirti in Inghilterra." Insisto. Lei mi lancia un'occhiata con le guance rosse e gli occhi offuscati dallo champagne.
"Non vuoi portarmici per un matrimonio, ma vuoi che mi ci trasferisca." Mi smaschera.
"Ne riparliamo dopo." La zittisco.
"Sì.. sì.. sempre dopo." Torna indietro per sedersi sul letto, ma lo manca completamente. Rotola sul pavimento e scoppia a ridere.
"Cristo, Tessa." Le afferro la mano e l'aiuto ad alzarsi, il cuore mi batte forte nel petto.
"Sto bene." Ride e si siede, tirandomi con lei.
"Ti ho fatto bere troppo champagne."
"Sì, è vero." Sorride e mi spinge dalle spalle finché non sono completamente disteso sul materasso.
"Stai bene? Ti senti male?"
"Smettila di fare il papà, sto bene." Poggia la testa sul mio petto.
Mi mordo la lingua invece di fare commenti.
"Che vuoi fare?" Mi chiede a bassa voce.
"Cosa?"
"Mi annoio." Mi guarda con quello sguardo. Tessa si alza e mi guarda, gli occhi selvaggi.
"Cosa vorresti fare, ubriacona?"
"Tirami i capelli." Sogghigna e si tira il labbro inferiore tra i denti nel modo più peccaminoso possibile.
...
"Non riesci a dormire?" Christian accende la luce e mi raggiunge in cucina.
"Tessa aveva bisogno di un po' d'acqua." Gli dico. Spingo l'anta del frigorifero per chiuderlo, ma Vance la ferma con una mano.
"Anche Kim. È il prezzo del bere troppo champagne." Dice da dietro di me.
Le infinite risatine di Tessa e il suo insaziabile appetito di piacere mi hanno sfinito e sono convinto che se non beve un po' d'acqua, vomiterà presto.
"Sì, Tessa è un casino." Mordo un sorriso mentre la ricordo ruzzolare dal letto.
"Allora Inghilterra il prossimo fine settimana?" Cambia argomento.
"Nah, non vado."
"Stiamo parlando del matrimonio di tua mamma."
"E? Non è la prima volta che si sposa e probabilmente non sarà l'ultima." Gli dico. Allunga una mano e da un colpo alla bottiglia d'acqua nella mia mano, facendola cadere a terra.
"Che cazzo?" Mi piego a prenderla.
"Non hai il diritto di parlare così di tua madre."
"A te cosa importa? Non voglio andare e non ci andrò."
Quale cazzo è il suo problema?
"Non devo dare ragioni a nessuno, non voglio andare ad uno stupido matrimonio e basta. Sono già stato trascinato ad uno per questa stagione e mi è bastato."
"Va bene. Io ho già inviato la richiesta per il passaporto di Tessa, quindi presumo che tu te la caverai bene mentre lei si godrà l'Inghilterra per la prima volta?"
Faccio cadere la bottiglia a terra. Stavolta può restarci.
"Tu cosa?" Resto a bocca aperta. Mi sta sfottendo, per forza.
"Ho inviato la sua richiesta iniziale e pagato nel momento in cui ho saputo del matrimonio. Lei dovrà andare in centro per finalizzare la cosa e farsi fare la foto, ma io ho fatto il resto." Si poggia contro il bancone e incrocia le braccia.
"Perché l'hai fatto? Non è neanche legale." Sbuffo. Come se me ne fottesse un cazzo se è legale..
"Perché sapevo che tu ti saresti comportato da stronzo testardo su questa cosa e sapevo anche che lei era la mia unica possibilità per farti andare. È importante per tua mamma ed è preoccupata che non andrai."
"Ha ragione di essere preoccupata. Voi due pensate di poter usare Tessa per costringermi ad andare nella fottuta Inghilterra? Fanculo tu e mia mamma." Apro il frigorifero per prendere un'altra bottiglia d'acqua, solo per fare lo stronzo, ma lui lo chiude con il piede prima che ci riesca.
"Senti, lo so che hai avuto una vita di merda, okay? Anch'io, quindi lo capisco, ma non ti permetto di parlarmi nel modo in cui parli ai tuoi genitori."
"Allora smettila di cercare di immischiarti con la mia dannata vita in questo modo."
"Non mi sto immischiando. Sai dannatamente bene che a Tessa farebbe un sacco piacere andare al matrimonio e sai anche che ti sentirai uno stronzo se glielo impedisci solo per le tue ragioni egoistiche. Puoi anche smetterla di essere incazzato con me e ringraziarmi per aver reso la tua settimana molto più semplice."
Lo fisso per qualche momento per comprendere cosa sta dicendo. Ha una mezza ragione, ho già iniziato a sentirmi in colpa per non voler andare al matrimonio. L'unico motivo è perché Tessa adorerebbe andarci. La cosa l'ha già fatta imbronciare abbastanza stasera e mi sta consumando il cervello.
"Prenderò il tuo silenzio come un grazie." Ghigna Vance e io alzo gli occhi al cielo.
"Non voglio farne chissà cosa."
"Di cosa? Del matrimonio?"
"Sì. Come posso portarla ad un altro matrimonio e guardarla fare quegli occhioni lucidi solo per doverle ricordare che lei non ne avrà uno?"
Christian si da un colpetto sul mento con le dita, "Ahh, capisco." Il suo sorriso cresce. "E' per questo allora? Non vuoi che si faccia strane idee?"
"No. Le idee ce le ha già. La testa di quella donna è piena di idee, è questo il problema."
"E perché sarebbe un problema? Non vuoi che faccia di te un uomo onesto?" Mi schernisce. Sono contento di vedere che non ce l'ha con me per i miei commenti scortesi di qualche momento fa. Questo è il motivo per cui più o meno Vance mi piace, non è sensibile come mio padre.
"Perché non succederà e lei è una di quelle donne folli che parlano di quelle merdate tipo un mese dopo aver inziato a frequentare qualcuno. Mi ha letteralmente mollato quando le dissi che non l'avrei sposata. È assolutamente folle certe volte."
Ridacchia e prende un sorso dell'acqua per la sua fidanzata. Tessa sta aspettando che le porti l'acqua, devo chiudere questa conversazione. È già stata troppo lunga e personale per i miei gusti.
"Considerati fortunato che voglia queste cose con te. Non sei la persona più facile con cui stare e se c'è qualcuno che lo sa, è lei."
Inizio a chiedergli che cazzo ne sa lui della mia relazione, ma ricordo velocemente che è fidanzato con la bocca più grande di Seattle.
Cancella, dell'intero stato di Washington.. forse anche di tutti gli Stati Uniti d'..
"Ho ragione?" Interrompe i miei pensieri sulla sua donna odiosa.
"Sì, ma fa lo stesso. È ridicolo pensare al matrimonio e basta, soprattutto dato che non ha neanche vent'anni."
"Questo detto dall'uomo che non la vuole a più di un metro e mezzo di distanza?"
"Stronzo." Brontolo.
"E' vero."
"Non significa che non sei uno stronzo."
"Touché. Però trovo davvero divertente che non intendi sposarla, eppure non sembri riuscire a controllare il tuo temperamento o la tua ansia quando si tratta di perderla."
"Cosa dovrebbe significare?" Non penso di voler sapere la risposta, ma ora è troppo tardi.
Gli occhi di Vance incontrano i miei, "La tua ansia arriva ai suoi massimi livelli quando sei preoccupato che lei ti lasci o se un altro uomo le presta attenzioni. Sai cosa aiuta da morire in questi due casi?"
"Cosa?"
"Un anello." Alza la mano e si tocca il dito su cui presto ci sarà una fede.
"Oddio mio! È arrivata anche a te! Cosa ha fatto, ti ha pagato?" Rido all'idea. Non è esattamente troppo inverosimile, considerando l'ossessione di Tessa per il matrimonio e il suo fascino.
"No, coglione!" Mi lancia il tappo della bottiglia addosso. "E' la verità. Immagina di poter dire che lei è tua e che sia vero. Ora sono solo parole, una minaccia fine a sé stessa, ma quando Tessa è tua moglie, è reale. È lì che è fottutamente reale e non potrebbe essere più soddisfacente, soprattutto per uomini eccessivamente paranoici come me e te."
Ho la bocca secca per quando smette di parlare e voglio filarmela da questa cucina fin troppo illuminata.
"Sono un mucchio di stronzate." Le parole si affrettano fuori dalla mia bocca.
"Hai mai visto quel telefilm, Sex with the City?" Viene verso di me e apre un mobile mentre parla.
"No."
"Sex in the City, Sex and the City, non mi ricordo."
"No, no, e no." Rispondo.
"Kim lo guarda sempre, ha tutte le stagioni in DVD." Christian apre una scatola di biscotti. Sono le due del mattino.
"Okay?" Tessa mi sta aspettando e io sono qui a parlare di un qualche telefilm di merda.
"C'è quest'episodio in cui le donne parlano di come si hanno solo due grandi amori nella vita-"
"Okay.. okay. Sta diventando fottutamente troppo strano." Lo interrompo. "Tessa mi sta aspettando."
"Lo so.. lo so.. fammi un attimo finire, te lo riassumo nel modo più maschile possibile." Mi guarda in attesa di approvazione e io annuisco esitante. "Quindi, dicevano che si hanno solo due grandi amori in tutta la vita, il mio punto è.. beh, diciamo che il punto me lo sono perso, ma so che Tessa è il tuo grande amore."
"Hai detto che se ne hanno due?" Mi sono perso.
"Te stesso è il tuo altro grande amore, è ovvio." Ghigna.
"E chi sono i tuoi? Bocca grande e la mamma di Smith?" Alzo un sopracciglio.
"Attento.." Mi avverte.
"Scusa, Kimberly e Rose." Alzo di nuovo gli occhi al cielo. "Sono loro i tuoi? Farai meglio a sperare che quelle cretine del telefilm si sbagliavano."
"Uhh, sì. Loro due sono i miei." Balbetta. Un'emozione gli attraversa il viso, ma sparisce troppo velocemente perché riesca a leggerla.
"Beh, ora che hai finito il tuo discorso senza senso, io vado a letto."
"Sì.." Sembra leggermente agitato. "Non so neanche io di cosa sto parlando. Ho bevuto troppo stasera."
"Sì.. okay." Lo lascio da solo in cucina. Non so di cosa diavolo si trattasse, ma è stato strano vederlo balbettare e a corto di parole.
Quando arrivo in camera, Tessa è addormentata dalla sua parte del letto. Ha le mani sotto la guancia e le ginocchia piegate contro il petto.
Spengo la luce e poggio la bottiglia sul comodino, prima di salire sul letto dietro di lei. Il suo corpo nudo è caldo al mio tocco e non posso evitare di rabbrividire quando i tratti delle mie dita le fanno venire dei piccoli brividi sulla pelle. Mi confortano, ricordandomi che il mio tocco, anche mentre dorme, sveglia qualcosa in lei.
"Ehi." Sussurra assonnata. Salto un po' al suono della sua voce e frugo la testa nel suo collo, attirandola più vicina a me.
"Andiamo in Inghilterra il prossimo fine settimana." Le dico. Gira velocemente la testa per guardarsi dietro. La stanza è buia, ma la televisione sul muro produce abbastanza luce perché riesca a vedere lo shock sul suo volto.
"Cosa?"
"Inghilterra. Prossimo fine settimana. Io e te."
"Ma-"
"No. Tu vieni. Mi sono stati tutti addosso per questa cosa e so che tu vuoi andare, quindi non cercare di protestare."
"Non devi-"
"Theresa. Lascia stare." Premo una mano contro la sua bocca e lei usa i denti per mordicchiarmi leggermente le pelle del palmo. "Farai la brava ragazza e resterai zitta se tolgo la mano?" Scherzo, ripensando alla sua accusa di prima sul fatto che le faccio da papà.
Annuisce, quindi la lascio. Si alza appoggiandosi sul gomito e si gira a guardarmi. Non mi è possibile tenere una conversazione quando è nuda ed esuberante.
"Ma non ho il passaporto!" Butta fuori e io nascondo il mio sorriso. Sapevo che non aveva finito.
"E' già stata inviata la domanda. Al resto ci pensiamo domani."
"Ma-"
"Theresa.."
"Due volte in un minuto? Uh-oh." Ghigna.
"Non berrai mai più champagne." Le spingo i capelli disordinati dagli occhi e traccio la curva del suo labbro inferiore con il pollice.
"Di certo non ti stavi lamentando prima quando-" Zittisco la sua bocca ubriaca premendo le mie labbra sulle sue.
La amo tantissimo, così fottutamente tanto che mi terrorizza pensare di perderla. Voglio davvero mischiare lei.. il mio potenziale futuro, l'unica possibilità che ho di averne uno decente, con il mio passato malvagio?
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RandomParte 3