Capitolo 253

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Quando mi sveglio, Harry non mi sta abbracciando e la stanza mi risulta troppo luminosa anche attraverso le palpebre. Tenendo gli occhi chiusi, emetto un verso di lamento, "Che ore sono?"
Mi sbatte la testa e anche se so che sono stesa, ho la sensazione che il mio corpo stia ondeggiando avanti e indietro.
"Mezzogiorno." Dice dall'altra parte della stanza la voce fortemente accentata di Harry.
"Mezzogiorno! Mi sono persa le prime due lezioni!" Cerco di sedermi, ma mi gira la testa. Ricado all'indietro sul materasso con un mugolio.
"Non fa niente, torna a letto."
"No! Non posso perdermi altre lezioni, Harry, sono appena arrivata in questo campus e non posso iniziare un semestre in questo modo." Inizio ad entrare nel panico. "Resterei troppo indietro."
"Sono sicuro che te la caverai bene." Fa spallucce, attraversando la stanza per sedersi sul letto. "Probabilmente hai anche già completato gli assegni."
Mi conosce troppo bene, "Non è questo il punto. Il punto è che mi sono persa le lezioni e questo darà una brutta impressione di me."
"A chi?" Mi chiede Harry, so che mi sta prendendo in giro.
"Ai miei professori, ai miei compagni di classe."
"Tessa, io ti amo, però dai. Ai tuoi compagni non potrebbe fottere di meno se tu ci sei o no. Probabilmente non se ne sono nemmeno accorti. I tuoi professori okay, perché sei una leccapiedi, ma ai tuoi compagni non importa e anche se fosse, che ti frega? La loro opinione non ha nessuna fottuta importanza."
"Immagino." Chiudo gli occhi e cerco di comprendere il suo punto. Odio essere in ritardo, perdermi le lezioni, dormire fino a mezzogiorno. "E non sono una leccapiedi." Aggiungo.
"Come ti senti?" Ignora la mia difesa. Sento il materasso muoversi e quando apro gli occhi, è disteso a fianco a me.
"Come se ieri sera avessi bevuto troppo." Ammetto. Mi sbatte la testa, sembra pronta ad esplodere.
"Questo è certo. Come va il culo?" La sua mano mi afferra il sedere e io trasalisco.
"Non abbiamo.." Non ero così ubriaca.. vero?
"No." Ridacchia, massaggiandomi la pelle con la mano, "Non ancora," I suoi occhi incontrano i miei, "a breve però."
Deglutisco.
"Solo se tu vuoi. Ti sei trasformata in una fottuta tentatrice, quindi ho immaginato che quello sarebbe il prossimo punto della tua lista."
Io, una tentatrice?
"Non fare quella faccia così terrorizzata, era solo un suggerimento." Mi sorride. Non riesco a decidere come mi sento sul farlo.. e certamente non posso stare al passo o rielaborare questa conversazione in questo momento.
La mia curiosità ha la meglio, "Tu hai.." Non so come porre la domanda, questa è una delle poche cose di cui non abbiamo mai parlato, a parte Harry che dice cose sporche sul farlo con me. "Tu l'hai mai fatto prima?" Guardo il suo viso in cerca di una risposta.
"No, in realtà, no."
"Oh." Sono fin troppo consapevole delle sue dita che si muovono sulla mia pelle nuda dove dovrebbe essere l'orlo delle mutande se le stessi indossando.
Il fatto che Harry non l'ha mai fatto prima mi fa venir voglia di farlo, solo per essere la sua prima volta in qualcosa.
"A che stai pensando? Posso vedere le tue rotelline girare." Tocca il mo naso con il suo e io sorrido sotto il suo sguardo.
"Mi piace che non l'hai mai fatto.."
"Perché?" Alza un sopracciglio e io nascondo il viso.
"Non lo so." Sono improvvisamente timida. Non voglio sembrare insicura o iniziare un litigio. Ho già i postumi di una sbornia.
"Dimmelo." Ordina dolcemente.
"Non lo so, sarebbe bello essere la tua prima volta in qualcosa."
Si alza su un gomito e mi guarda. "Cosa intendi?"
"Intendo solo che tu hai fatto molte cose.. sai, sessualmente.." Spiego timidamente, "e io non ti ho dato nessuna nuova esperienza."
Lui mi guarda attentamente, come se avesse paura di rispondere, "Questo non è vero."
"Ma invece sì." Mi imbroncio.
"Assolutamente no. È una cazzata e lo sai." La sua voce è praticamente un borbottio rabbioso e mi sta guardando in modo profondamente torvo.
"Non scattare con me, come pensi mi senta io per il fatto che non sei stato solo con me?" Scatto in risposta. Il ricordo non mi torna in mente spesso come prima, ma quando succede, brucia terribilmente.
Lui sussulta e mi tira gentilmente dalle braccia per farmi sedere a fianco a lui, "Vieni qui." Mi alza sulle sue gambe, il suo corpo mezzo nudo è caldo e accogliente sotto la mia pelle completamente scoperta.
"Non la vedevo in questo modo." Dice nella mia spalla. Rabbrividisco. "Se tu fossi stata con qualcun altro, io non starei con te adesso." Alzo la testa di scatto per guardarlo.
"Scusami?"
"Mi hai sentito." Bacia la curva della mia spalla.
"Non è una cosa molto carina da dire." Sono abituata alla bocca senza filtri di Harry, ma le sue parole mi sorprendono. Non può pensarle davvero.
"Non ho mai sostenuto di essere carino."
Mi muovo sulle sue gambe e ignoro il gemito nel profondo della sua gola. "Sei serio?"
"Molto." Annuisce.
"Quindi mi stai dicendo che se non fossi stata vergine, non saresti stato insieme a me?" Questo non è un argomento di cui discutiamo tipicamente e sono nervosa di scoprire dove porterà.
Stringe gli occhi studiando la mia espressione, prima di borbottare, "E' esattamente quello che sto dicendo. E se ti ricordi, in realtà non volevo comunque stare con te." Ghigna e io lo guardo torva.
Premo i piedi a terra per alzarmi dalle sue gambe, ma lui mi tiene ferma. "Non ti imbronciare." Cerca di premere le labbra contro le mie, ma io giro velocemente la testa.
"Forse allora non avresti dovuto farlo." Gli lancio un'occhiata. Mi sento eccessivamente sensibile e lui ha ferito i miei sentimenti. "Avresti dovuto chiudere le cose dopo aver vinto e basta." Aggiungo benzina sul fuoco e aspetto l'esplosione.
Fisso i suoi occhi verdi in attesa di una reazione, ma non arriva. Butta la testa all'indietro per le risate e il mio suono preferito riempie la stanza.
"Non fare la bambina." Harry mi abbraccia più forte, prendendomi entrambi i polsi in una mano per impedirmi di dimenarmi sulle sue gambe. "Solo perché non volevo stare con te all'inizio, non significa che non sono felice di averlo fatto."
"Non è comunque carino dirlo e hai detto che non saresti con me adesso, se fossi stata con qualcun altro. Quindi se fossi andata a letto con Noah prima di conoscerti, non ti saresti messo con me?"
Indietreggia al suono delle parole, "No. Non l'avrei fatto. Non saremmo stati in quella.. situazione, se non fossi stata vergine." Sta procedendo lentamente adesso. Bene.
"Situazione." Ripeto, ancora irritata. Esce fuori più duramente di quanto volessi.
"Sì, situazione." Mi fa improvvisamente girare, stendendomi sul materasso. Il suo corpo sul mio, porta i miei polsi al di sopra della mia testa con una sola mano e mi apre le cosce con le ginocchia. "Non riuscirei a sopportarlo se fossi stata toccata da un altro uomo. So che è fottutamente folle, ma è la dannata verità, che tu voglia sentirla o meno." Il suo fiato è caldo contro il mio volto, uscendo fuori in piccoli sbuffi. Dimentico momentaneamente perché sono irritata con lui. È onesto, glielo concedo, ma sta facendo un odioso due pesi e due misure.
"Vabbè."
"Vabbè?" Ridacchia, stringendo la mano intorno a miei polsi. Flette i fianchi, premendo il suo corpo coperto dai boxer tra le mie cosce. "Smettila di essere ridicola, sai come sono." Mi sento così esposta in questo momento e le sue azioni prepotenti mi stanno facendo eccitare più del dovuto.
Continua, "E sai che mi hai dato nuove esperienze. Non ho mai amato nessuno, romanticamente, e neanche la mia famiglia, in realtà.." I suoi occhi si disconnettono per riflettere su un ricordo doloroso, ma torna velocemente da me, "E non ho mai convissuto con nessuno, non me n'è mai fottuto un cazzo di perdere qualcuno prima, ma quando si tratta di te, non sopravvivrei. Queste sono nuove esperienze." Le sue labbra un'ombra sulle mie. "Sono abbastanza per te?"
Annuisco e lui sorride. Se alzo la testa di solo un paio di centimetri dal materasso, le mie labbra toccheranno le sue. Lui sembra leggere i miei pensieri e alza leggermente la sua, "E non buttarmi mai più quella merdata della scommessa in faccia." Mi minaccia, strusciandosi contro di me.
Mi scappa un gemito traditore e i suoi occhi si scuriscono, "Capito?" Continua a castigarmi.
"Come no." Alzo gli occhi al cielo con aria di sfida e lui mi libera i polsi, facendo scorrere la mano ora libera lungo il mio corpo, fermandosi sul fianco e stringendolo.
"Sei proprio una ragazzina mocciosa oggi." Disegna dei cerchi sul mio fianco, mettendo più peso sul mio corpo. Mi sento una ragazzina mocciosa oggi, ho i postumi di una sbornia e gli ormoni in subbuglio.
"Tu sei uno stronzo, quindi siamo pari." Dico in risposta con veemenza. Lui si morde l'interno della guancia e poi abbassa la testa su di me.
Le sue labbra sono calde mentre mi bacia la mascella, mandando una linea diretta di elettricità al mio inguine. Avvolgo le gambe intorno alla sua vita e chiudo il piccolo spazio che era rimasto tra i nostri corpi.
"Ho amato solo te." Mi ricorda di nuovo, lenendo il leggero dolore a causa delle sue precedenti parole. Le sue labbra raggiungono la base del mio collo e chiude una mano su uno dei miei seni mentre usa l'altra per tenersi in equilibrio. "Amerò sempre solo te."
Non parlo, non voglio rovinare questo momento. Amo quando è aperto con me sui suoi sentimenti per me e, per una volta, riesco a vedere la cosa sotto una luce completamente nuova. Steph, Molly e metà dannato campus della Washington State University potranno aver fatto sesso con Harry, ma nessuna di loro, neanche una singola ragazza, l'ha mai sentito dire "ti amo". Non hanno avuto, e mai avranno, il privilegio di conoscere lui, il vero lui, come me. Non hanno idea di quanto meraviglioso e incredibilmente brillante è, non possono sentirlo ridere e vedere i suoi occhi serrarsi e le sue fossette spuntare. Non potranno mai ascoltare i frammenti della sua vita o sentire la convinzione nella sua voce quando giura che mi ama più del suo stesso respiro, e per questo, io non le invidio, le compatisco.
"Ho amato solo te." Gli prometto in risposta. L'amore che provo per Noah non è niente che vada oltre quello familiare. Amo Harry in quel modo incredibile e dissipante che, in fondo, so non proverò mai più. Sento la sua mano abbassarsi sui suoi boxer, se li abbassa e io uso i piedi per aiutarlo a toglierseli.
In un movimento gentile, Harry scivola in me, urlando quando si immerge nell'apertura scivolosa. "Di nuovo." Mi supplica.
"Ho amato solo te." Ripeto.
"Cristo, cazzo, Tess, ti amo tantissimo." E' una confessione cruda che si fa spazio tra i suoi denti stretti.
"Amerò sempre solo te." Gli prometto. Faccio una preghiera silenziosa perché riusciremo a superare tutti i nostri problemi, perché so che è vero. Amerò sempre solo lui.
Le spinte di Harry sono profonde, mi riempiono e mi pretendono, mordendomi e succhiando sulla pelle del mio collo con la sua bocca calda e bagnata.
"Riesco a sentirti, ogni singolo centimetro.. sei così fottutamente calda.." Geme, rendendo chiaro che non ha messo un preservativo. Anche attraverso quest'euforica trance, risuonano dei campanelli d'allarme. Appare la mia coscienza, tira fuori un lungo rotolo di preservativi e sbatte il piede a terra. Sbatto gli occhi per disfarmi dell'immagine e godo della sensazione dei muscoli duri di Harry che si sforzano sotto le mie mani mentre le faccio scorrere sulle sue spalle larghe e braccia tatuate.
"Devi metterne uno." Le mie azioni sono opposte alle mie parole mentre stringo le gambe intorno alla sua vita, attraendolo più infondo. La mia pancia inizia ad avvolgersi in una spirale, a stringersi..
"Non.. riesco a fermarmi.." Il suo ritmo accelera e io penso che mi spezzerò in due se si ferma adesso.
"Allora non farlo." Siamo entrambi folli, non stiamo pensando chiaramente, ma io non riesco a smettere di far scorrere le unghie lungo la sua schiena, incoraggiandolo.
"Cazzo, vieni, Tessa." Istruisce, come se avessi scelta. Quando il mio orgasmo raggiunge il picco massimo, ho paura che potrei svenire a causa della quantità di piacere che sento quando i suoi denti mi sfiorano il seno, tirando e lasciandomi un segno.
Con un altro gemito del mio nome e dichiarazione del suo amore per me, i movimenti di Harry si bloccano ed esce da me, rilasciando sulla pelle nuda della mia pancia. Lo guardo catturata mentre si tocca, marchiandomi nel modo più possessivo possibile senza mai rompere il contatto visivo.
Collassa su di me, tremante e senza fiato. Restiamo stesi in silenzio, non abbiamo bisogno di parlare per sapere cosa sta pensando l'altro.
..
"Dove vuoi andare?" Gli chiedo. Non voglio neanche scendere dal letto, ma Harry che mi propone di uscire a Seattle, durante il giorno, è una cosa che non è mai successa in passato, e non so se e quando succederà di nuovo.
"Non me ne fotte un cazzo in realtà. Magari tipo a fare spese?" I suoi occhi vagano sul mio viso, "Hai bisogno di andare a fare spese? O vuoi?"
"In realtà non ho bisogno di niente.." Rispondo. Quando alzo lo sguardo e vedo la sua postura nervosa, faccio marcia indietro, "Sì, certo. Lo shopping va bene." Sta facendo un tale sforzo. Le semplici cose che le coppie fanno di solito sono completamente fuori dalla zona comfort di Harry. Gli sorrido, ricordando la sera che mi portò a pattinare sul ghiaccio per dimostrarmi che, effettivamente, poteva essere un fidanzato normale.
Fu così divertente e lui era così affascinante e scherzoso, molto simile a come è dall'ultima settimana e mezza. Io non voglio un fidanzato "normale", io voglio che Harry, con il suo crudo senso dell'umorismo e atteggiamento acido, mi porti ogni tanto a semplici appuntamenti e mi faccia sentire abbastanza sicura della nostra relazione che i bassi vengano trascinati via dagli alti.
"Figo." Si muove a disagio.
"Devo solo lavarmi i denti e legarmi i capelli."
"E vestirti." Chiude la mano a coppa sull'area eccessivamente sensibile tra le mie cosce. Harry ha già usato una delle sue magliette per pulirmi, una cosa che prima faceva sempre.
"Giusto. Forse dovrei farmi una doccia veloce." Deglutisco, chiedendomi se io ed Harry faremo un secondo round prima di andare. Non so se riusciremmo a gestirlo.
Mi alzo dal letto e sussulto. Sapevo che mi sarebbe iniziato il ciclo a giorni, ma perché proprio oggi? Suppongo vada a mio favore, non ce l'avrò per quando partiremo per l'Inghilterra.
Partire per l'Inghilterra.. non sembra reale.
"Che c'è?"
"Ho.. è quel periodo.." Distolgo lo sguardo da lui, consapevole del fatto che ha avuto un mese intero per preparare le sue battute.
"Hm.. che periodo è?" Fa un sorrisetto, guardandosi il polso vuoto come se avesse un orologio.
"No.." Piagnucolo, stringendo le cosce così da potermi affrettare e mettere addosso abbastanza vestiti per arrivare nel bagno.
"Ma guarda, i postumi di una sbornia e un sanguinoso atteggiamento!" Mi schernisce.
"Le tue battute sono terribili." Infilo la sua t-shirt. Vedo il sorriso languido che mi rivolge mentre mi vede indossare di nuovo una sua maglietta.
"Terribili, eh?" I suoi occhi verdi pieni di divertimento. "Magari così terribili che vorresti tapparmi la bocca?"
Mi affretto ad uscire dalla stanza mentre lui continua a ridere.

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