Jess' Pov: Note A Margine

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Questo posto fa schifo.
Una cittadina in culo al mondo.
Passare da New York a Stars Hollow è... traumatico, a dir poco.
Non ci sono locali, non ci sono discoteche, non ci sono negozi di dischi, solo una piccola libreria.
Ed è piccola, troppo piccola.
Mi sento soffocare.

Almeno non vedrò più quella suonata di mia madre.
Se ne è sempre fregata di me.
Tutto ciò di cui le è mai interessato sono gli uomini, l'alcool, e la droga.
Ora che ho 17 anni e le sono diventato scomodo, non ci ha pensato due volte e mi ha spedito qui, in questa piccola cittadina, a vivete con mio zio.
Mio padre, invece, non l'ho mai conosciuto.
Ha tirato le cuoia appena sono nato.

Luke, il fratello di mia madre, gestisce una piccola caffetteria.
Vive al piano superiore del locale, in quello che una volta era l'ufficio di suo padre. Camera da letto, cucina e salotto sono fuse in un piccolo open-space, senza pareti divisorie, e senza nessuna parvenza di un minimo di privacy.
Luke mi ha preparato un materassino gonfiabile, che dovrebbe fungermi da letto, posto a fianco al suo.
Potrei impazzire.

Ho appena finito il mio primo giorno ala Stars Hollow High School.
Come immaginavo,
Sto uscendo dall'inferno che è la Stars Hollow High, con il mio bel libricino in mano, quando sento la voce di Luke. "Ehilà."
"Ciao" rispondo.
"Come è andata a scuola?"
"Bene, la maestra mi ha dato un premio per la bravura."
"Vedo che va tutto bene, ma sai cosa ho scoperto ieri? Ieri ero in assemblea e ho scoperto che in molti pensano che tu, Jess, abbia rubato dei soldi dalla cassa dei fondi da dare in beneficienza del Doosie's." Senza pause continua: "Vedi, io ho subito detto che Taylor è un pazzo, che non avresti nessun motivo per rubare, e credimi, io adoro gridare contro a Taylor, ma vedi, ora mi viene un dubbio, quindi dimmi, hai rubato tu lo gnomo e i soldi?"
"Se ti dicessi che non sono stato io, ti sentiresti meglio?"
"Sì."
"Okay, allora non sono stato io."
"Dai, Jess, seriamente..."
Non lo lascio finire la frase, e inizio a urlare:
"Ma insomma, che vuoi da me? Mi porti qui contro la mia volontà, mi fai frequentare una scuola dove fanno cantare l'inno in 6 lingue diverse, due di cui ignoravo l'esistenza, mi porti via dalla mia città, dalla mia casa, dai miei amici, e ora che cosa vuoi da me!?"
"Sto solo cercando di aiutarti!"
"Beh, smettila! Smettila di provare ad aiutarmi, smettila di seguirmi, smettila di farmi mille domande! Semplicemente, smettila!"
"Bene. È questo che vuoi?"
"Sì!"
"Sicuro?"
"Sì!"
"Bene."
Cominciamo entrambi a camminare sul ponte del piccolo laghetto Larson.
Circa a metà ponte mi sento spingere e finisco nel lago.
Il mio libro, cazzo, Luke!
Lui se ne va via, senza aspettarmi o aiutarmi a uscire.

Nuoto fino a riva, ed esco dal lago, tutto fradicio.
Il libro è andato.
Durante il tragitto verso casa vedo uno gnomo da giardino nel giardino di una casa, e lo prendo.

Passo tutto il pomeriggio a leggere e a fumare sopra al locale.
Luke torna che è ormai sera, ha un sacchetto bianco in mano, dal quale inizia a tirare fuori una serie di oggetti strani.
"Okay, qui abbiamo i cerotti, le gomme, le cassette per l'ipnosi, le erbe cinesi, i libri di self-help, e numerose foto di polmoni malati da appendere al frigo. Carine, eh?"
Mi prende la sigaretta dalla bocca. "Con queste hai finito."
Si avvicina alla finestra e butta fuori la sigaretta. "Ehi!" Gli faccio, contrariato.
"Ti alzerai, andrai a scuola, tornerai a casa,
lavorerai al locale fino alla chiusura, farai tutti i tuoi compiti, e poi andrai a dormire. Dov'è lo gnomo?" Come fa a sapere dello gnomo? L'ho appena preso.
"Il cosa?"
Inizia ad andare in giro per la stanza, a frugare di qua e di là.
"I weekend sono per i lavori di casa e per uscite approvate da me, per esempio studio della cabala, progetti per abbellire la strada statale, lavori in creta, eventualmente dipinti. Comunque, tutte opzioni trattabili."
Questo è completamente fumato.
Tira fuori lo gnomo dalla sacca verde con cui sono arrivato a Stars Hollow.
"Non ruberai più, ti scuserai e restituirai i soldi a Taylor Doosie. Ti diplomerai e restituirai Pierpont al suo giardino."
"Tu non puoi-"
"Posso eccome! Non ti lascerò cadere in un pozzo senza fondo. Non sgarrerai. Non lascerò che succeda. Non so se questo è il giusto sistema, ma è il sistema che userò, e questa, caro mio, è la fine del discorso."
Lo guardo negli occhi, mi alzo, prendo la felpa e il libro Sulla Strada, ed esco, senza dire una parola.

Potrei andarmene.
Salire sul primo bus che vedo, e andarmene da questa gabbia di matti.
Me ne sarei già andato... se non fosse per quella ragazza.
La ragazza che ho conosciuto a casa di Lorelai, quell'amica tanto intima di mio zio.
Dal primo momento che l'ho vista, si è svegliato qualcosa in me, un sentimento che non avevo mai provato.
Non sono mai stato innamorato, neanche infatuato, prima d'ora.
Ma ora penso di capire che cosa significhi.
Sono sempre stato distaccato dalle altre persone, sono sempre stato quello solitario, quello scontroso, il cattivo ragazzo che aveva pochi amici.

Ma la verità è che non riesco a togliermela dalla testa.
L'ho vista in una fotografia, nel salotto di casa dell'amica di Luke... era stupenda.
Sono andato in camera sua e l'ho vista.
Era concentrata sui compiti per la scuola, suppongo, davanti a un computer.
Poi si è voltata e mi ha sorriso.
Con quel suo sorriso stupendo e quei suoi occhi azzurri come il mare.

Le ho 'rubato' Urlo e altre Poesie.
Volevo scriverci delle note a margine.
Avrò letto quel libro almeno quaranta volte.
Non so nemmeno perché ho detto a Rory che non leggevo, quella ragazza è in grado di farmi dire delle cazzate senza rendermene conto.
La devo rivedere.
Se vago un po' per la città può darsi che la trovi, in fondo è una piccola cittadina, non dovrebbe essere difficile incontrare qualcuno che si conosce.

La devo rivedere.

Credo Di Amarti | Rory & JessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora