Jess' Pov: Punto di Non Ritorno

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Sono qui.
Sul ponte: il mio posto.
L'unico posto in cui non viene quasi mai nessuno.
L'unico posto in cui posso stare in pace.
Questa volta l'ho combinata grossa...
Questa volta l'ho fatta davvero grossa.

Mi sta andando tutto male.
Mi hanno rubato l'auto.
Non potrò portare Rory al ballo.
Verrò bocciato.
Perché capitano tutte a me? Perché ho dovuto deludere Rory così? Perché?
Io non volevo deluderla, tutto tranne che deluderla.
So di non essere all'altezza per lei, ma almeno fino a poche settimane fa andava bene... insomma, a volte litigavamo, come tutte le coppie, ma andava bene.

Nell'ultimo periodo mi sono ritrovato a dover tenere tutto dentro, non potevo dire tutte queste cose a Rory, l'avrei delusa... e mi sarei vergognato troppo.

Torno al locale, devo continuare a lavorare per Luke, anche se vorrei rimanere al ponte, a rimuginare su tutti i miei sbagli.

Che il locale sia pieno zeppo di persone rumorose non aiuta di certo il mio umore.
C'è un uomo che sta qui, seduto da solo a un tavolo per quattro da due ore, ordinando solo un caffè.

Finita la giornata mi tocca anche pulire tutto, Luke mi ha detto che deve svegliarsi presto domani, per andare ad un funerale, quindi devo pulire io.
Sono chino su un tavolo da pulire, la radio accesa, ascoltando musica, quando sento la porta che si apre.
"Siamo chiusi, impara a leggere." Dico, infastidito dal fatto che le persone sembrino aver perso la capacità di leggere.
Mi volto: è l'uomo di questo pomeriggio che ha ordinato solo un caffè.
"Ah... lo sfigato del caffè."
"Potevi trovare di meglio ma.. va bene."
Che cazzo ha detto? Ah, sarà ubriaco.
"Siamo..." Comincio io.
"Chiusi."
Che problemi ha questo tizio?
"Okay, ma..."
"Sono tuo padre."
Ma che cazzo sta dicendo? È drogato?
"Cosa?"
"Sono tuo padre." Mi ripete lui.
Non ho mai conosciuto mio padre, non ho neanche una sua foto, per cui non saprei riconoscerlo, nemmeno se lo avessi di fronte a me.
"Ne... ne sei sicuro?"
"Si... insomma, non avrei voluto dirtelo così, pensavo che Luke te lo avesse detto."
"Luke me lo avrebbe detto?"
"È venuto da me questo pomeriggio..."
Non ci posso credere: Luke ha visto mio padre e non me lo ha detto.... questa me la paga.
Cerco di trattenermi, di calmarmi.
"... Vuoi un caffè?" Gli chiedo.
Lui si siede a un tavolo.
"È di oggi." Continuo, versandogli il caffè in una tazza.
Mi siedo al tavolo con lui e parte una canzone di David Bowie alla radio, a parer mio una dei suoi più grandi successi.
L'uomo che dice di essere mio padre non mi dice niente, né beve il caffè.
Iniziamo insieme a muovere leggermente la testa a ritmo della canzone.
Ad un tratto lui si alza e corre via.
Tutto qui?
Viene qui e mi dice di essere mio padre, e poi se ne va via così?

Vado dormire per non pensare a questo episodio... penserò ad affrontare Luke domani.

~                                                               

Mi sveglio con i rumori di Luke che si sta preparando, mi preparo velocemente e scendo al locale, devo mettere a posto e fare il conto dei soldi, un lavoro molto noioso.
Ad un tratto vedo Rory fuori dal locale, si sta allontanando dalla porta d'ingresso.
Devo assolutamente parlarle, sono stato un cretino.
Lascio tutto sul bancone, e corro verso la porta, ma quando sto per aprirla, cambio idea... ho troppa paura della sua reazione.
Torno dietro al bancone e continuo con il mio lavoro.
Vedo di nuovo Rory camminare verso l'entrata, ma cambiare direzione ancora prima di arrivare all'ingresso.
Basta: le devo parlare.
Corro fuori dal locale, ma non la vedo più, se n'è già andata.

~                                                               

Aspetto che Luke torni dal funerale, sono seduto sulla sedia del tavolo, vicino al frigorifero, immerso nell'oscurità della stanza.
Vedo la porta aprirsi, ed eccolo arrivare.
"Ehi, vuoi qualcosa da mangiare? Perché..."
"No, ma so che hai visto mio padre, l'altra sera." Dico, alzandomi dalla sedia.
"Si, è passato."
"Pensavi di dirmelo?" Gli chiedo, infuriato.
"Senti... a me non piace molto tuo padre."
"Così, visto che a te non piace, non avrei dovuto saperlo."
"Tanto ora lo sai comunque."
"Non grazie a te!" Sbotto.
"Non avresti comunque dovuto saperlo."
"Quindi non hai pensato che avresti dovuto dirmelo, prepararmi?"
"No Jess, non dovevo. Pensavo che con tutto quello che sta succedendo qui, se ne sarebbe andato, invece Jimmy ha fatto la solita mossa sbagliata."
"E chi diavolo sei tu per dire quale sia la mossa giusta!?"
"Sono quello che ti guarda le spalle costantemente. Sono quello che ha appena strappato un assegno al proprietario della casa che hai distrutto purché non sporgesse denuncia! Sono quello che cerca di far entrare in quella tua zucca dura un po' di buon senso!"
"Bene, ci siamo!"
"Non prendi niente sul serio, ecco perché vai uno schifo a scuola! Leggi più di chiunque altro e non c'è alcun motivo per cui tu debba finire la scuola a stento!"
"Non lo farò."
"Non farai che cosa?"
"Non finirò la scuola!"
"Si che lo farai."
"No che non lo farò."
"Si che lo farai."
"No che non lo farò."
"Si che lo farai! Perché noi avevamo un accordo che rimanevi qui se avresti preso il diploma!"
"Beh, non l'ho fatto e non lo farò!"
"M-ma che cos'hai che non va? Lo fai apposta per provocarmi? E che cosa pensi di fare del tuo futuro? Saltellerai di qua e di là per il paese?"
"Forse, perché no? Sempre meglio di avere un loc-"
"Ehi! Questo locale è mio, okay!? L'ho costruito io e quindi è mio! E non sono una merce di qualche superiore che spera di essere l'impiegato del mese per qualche dollaro in più, io sono l'impiegato dell'anno, del secolo, di tutto l'universo! Sarai fortunato se avrai un lavoro come il mio." Si volta un attimo e si strofina la fronte.
Si volta di nuovo, per guardarmi.
"Okay... vediamo... starai qui per un'altro anno, mollerai il tuo lavoro, andrai a scuola e ti diplomerai."
No, non mi diplomerò, ne ho abbastanza di tutto questo.
"No!" Gli urlo.
"Si! Mollerai il lavoro e tornerai a scuola."
"Io non ci torno neanche morto a scuola!"
"Allora hai deciso?" Mi chiede.
"Si, ho deciso!"
"Bene... allora te ne vai." Mi dice, mettendo fine alla conversazione.

Credo Di Amarti | Rory & JessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora