Solitudine

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Dopo il matrimonio di Dean le cose non sono andate affatto meglio: al campus sono tutti innamorati, tutti felici e contenti, sembro essere l'unica sola, senza fidanzato, senza molti amici.
Ho provato anche ad andare ad un appuntamento: c'era un ragazzo in uno dei miei corsi, che mi guardava durante le lezioni, un giorno mi ha chiesto di andare a bere un caffè, ma io gli ho detto di no, poi ci ho ripensato e gli ho chiesto di uscire.
Siamo andati a cena insieme, ma non avevamo niente in comune e credo di non aver fatto una buona impressione: ero molto nervosa, allora mi sono messa a parlare di cose veramente stupide. Insomma, non sono mai davvero andata ad un appuntamento vero e proprio: con Dean ci siamo frequentati, si, per un po', ma non siamo andati a cena o cose così. Solo dopo che ci siano messi insieme siamo andati a cena fuori, per delle occasioni importanti come il nostro anniversario.
Con Jess ancora meno, eravamo amici, e poi è successo che ci siamo innamorati.
Ho provato anche a chiedere a un altro ragazzo di uscire, l'ho incontrato in lavanderia e lui mi ha risposto di no, tutto okay. Poi però ho scoperto che andava in giro a dire che una ragazza lo assillava e gli chiedeva continuamente di uscire.
Pensavo che stesse parlando di me, così sono andata da lui in mensa e gli ho urlato contro. Ma non si stava riferendo a me.

Paris ha lasciato il suo fidanzato per mettersi in segreto con un insegnante, sono l'unica che lo sa. Janet ha il fidanzato, vengono sempre in stanza nostra.
Tanna dice di avere un fidanzato, ma non lo abbiamo mai visto, probabilmente se l'è inventato...
Forse dovrei farlo anch'io, dire che ho un fidanzato che abita a Stars Hollow, mentire...
Sono l'unica sola, e non fanno altro che ricordarmelo.
L'unica cosa che mi tira un po' su è lo Yale Daily News: il giornale scolastico di Yale. Ci lavoro, e mi piace molto. Sembra proprio di essere in una redazione, ancora di più del giornale della Chilton. Abbiamo contatti anche con i giornali più importanti del paese, è veramente come lavorare in un giornale. Questo mi piace molto, perché fare la giornalista è il mio sogno.
Anche lì ho avuto qualche guaio però: avevo appena iniziato a lavorarci, e Doyle, il direttore, mi aveva detto che non ci mettevo abbastanza impegno negli articoli, che non erano credibili.
Quella volta mi toccava una recensione su un saggio di danza, allora, per farlo contento, ho tirato fuori un po' di critiche su una ballerina in particolare, ma scherzando, non con cattiveria. Lei mi ha scritto 'crepa carogna' per giorni sulla porta della mia stanza. È arrivata anche a urlarmi contro in mensa, davanti a tutti.
Ho cercato di spiegarle che non volevo offenderla. Poi Doyle mi ha detto che il lavoro da giornalista è così e mi ci devo adattare, ho capito che aveva ragione.

Mi sento così male e sola in questo periodo, non so che cosa fare, non so con chi passare il mio tempo libero.
È la prima volta che vorrei davvero con tutta me stessa che Jess fosse qui con me.
Mi farebbe stare meglio.
Anche solo da amici, come eravamo una volta.
Mi piaceva quando sbucava dal nulla e mi faceva ridere.
Mi piaceva quando si metteva in competizione con Dean solo per vedermi sorridere.
Era bello quel periodo, io stavo bene e lui stava bene, eravamo amici, ma eravamo felici.
Quando ci siamo messi insieme lo siamo stati per un po', ma poi le cose sono andate a peggiorare.
Forse non era il momento giusto.
Forse il momento giusto è già passato, oppure deve ancora arrivare.

Mi ha chiamata di nuovo, dopo quella chiamata al mio diploma.
La prima volta ha provato a dire il mio nome, ma io mi sono arrabbiata, dicendogli che se aveva qualcosa da dirmi, doveva dirmela e basta, senza giri di parole. Lui ha chiuso la chiamata senza dire niente.
Per un po' non si è fatto sentire, e mi sono pentita di essermi alterata con lui.
Poi però ha ricominciato a chiamare.

A volte, visto che non avevo nulla da fare, stavo lì, al telefono con lui, in silenzio.
Nessuno diceva niente, ogni tanto sussurravo il suo nome, e lui non rispondeva, ma lo sentivo tirare su col naso.
Vorrei tanto che mi chiamasse ora, solo per passare il tempo, solo per sentire il suo respiro dall'altra parte della cornetta.
Malgrado quello che abbiamo passato e il nostro addio, mi faceva sentire meglio.
Mi faceva sentire che non ero del tutto sola, che lui c'era, e mi voleva ancora.
L'ultima volta che mi ha chiamata è stato cinque giorni fa, l'ho salutato con un semplice: 'devo andare', e ho chiuso la chiamata.

Non so neanche bene io che cosa voglio.
A volte vorrei non rivederlo mai più.
Altre vorrei solo che lui fosse qui e mi abbracciasse e mi stringesse forte.
Vorrei stringere di nuovo le sue mani forti.
Vorrei guardarlo negli occhi per ore, cercando di decifrare i suoi pensieri.
Vorrei toccare di nuovo quei suoi bei capelli neri e sempre arruffati.
Vorrei baciarlo di nuovo, Dio, quanto mi mancano le sue labbra e i suoi sorrisetti.

Non so che cosa voglio, quindi non so neanche che cosa potrei dirgli quando, se lo rivedrò.

Credo Di Amarti | Rory & JessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora