Jess' Pov: Come in un Sogno

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Finalmente.
È l'unica parola che riesca a riassumere quello che è successo in questi giorni.
Finalmente.
Finalmente io e Rory stiamo insieme.
Dopo tutto quello che abbiamo passato, dopo tutte le litigate, dopo tutti quegli sguardi, dopo tutti quei sorrisi, stiamo finalmente insieme.

L'ho aspettata per mesi, ormai è più di un anno che sono qui, a Stars Hollow.
Un anno che conosco Rory.
Un anno che ne sono follemente innamorato.
Dopo un anno è potuta finalmente essere mia. Finalmente l'ho sentita vicino.

Ovviamente la prima volta che ci stavamo per baciare è arrivato Luke e ha rovinato tutto, mi ha fatto una testa così spiegandomi 'le regole che da ora in poi dovrai seguire'.
È successo così:
Ci stavamo per baciare, nell'appartamento di Luke, poi è arrivato lui e Rory è scappata via.
"Che cosa stava succedendo?" Mi ha chiesto lui.
"Niente."
"Niente? Sono entrato che stavate per esplodere."
"Tempismo perfetto! Complementi. La prossima volta sei pregato di bussare." Gli ho risposto io.
"Io non busso a nessuna porta perché questa è casa mia, mi sono spiegato!?" Ha iniziato ad urlarmi.
"Rilassati, stavo scherzando."
"Oh davvero? Dirmi di bussare alla mia porta ti sembra divertente?"
"Io al tuo posto lo avrei fatto, non vedo il problema..."
"Mi hai stufato, siediti."
"Perché?"
"È il momento di fissare alcune regole."
"Allora, prima regola: quando lei è di sopra, quella porta rimane aperta, okay? Aperta."
"Come, prego?"
"Non vi è permesso sostare insieme in nessun angolo di questo appartamento. Dovrete restare nella parte centrale.
Potete sedervi sul divano o sulla sedia, basta che occupiate sedili separati: quando tu sei sul divano, lei è sulla sedia, quando lei è sul divano, tu sei sulla sedia."
"Ho capito, grazie."
"Nei giorni feriali l'accompagnerai a casa non più tardi delle nove, invece nei weekend la porterai a casa per le undici."
"In caso di uso di alcolici o sigarette o altro, non ti sarà permesso di avvicinarla senza un adulto presente, sono chiare queste regole?"
"Si... posso parlare?"
"Se proprio devi."
"... Vuoi che ri faccia ricoverare io, ho preferisci farlo da solo?"
"Non sto scherzando, Jess."
"Lei ha cercato di baciarmi e allora io mi sono stiracchiato, ho messo la mano attorno alle sue spalle, ho starnutito, ho abbassato la mano, cercando di..."
"Jess, puoi smetterla?"
"Che cosa pensi che succederà?"
"Sai che cosa penso che succederà."
"No, non lo so. Dimmelo, cosa pensi che potrò farle?"
"Tu non le farai niente, perché quando state qui, ci sono io, e quando state da lei, c'è Lorelai. E se state fuori... bè, se state fuori, c'è Taylor."
"Romeo e Giulietta avevano le famiglie in guerra, eppure sono riusciti a fare un gran casino."
"Quando ti vedrò con i calzoni a sbuffo, mi allarmerò. Fino ad allora, comportati bene."

Insomma, è pazzo. Siamo grandi ormai, 17 e 18 anni. Possiamo fare quello che ci pare, non sarà lui a impedirci di stare insieme.
Ormai nessuno può separarci.

Il giorno dopo ci siamo baciati.
Finalmente.
È stata una cosa... assurda, indescrivibile.
Non ho mai provato nulla di simile prima d'ora.
Cazzo, l'effetto che quella ragazza ha su di me mi spaventa.
È successo di notte, saranno state quasi le undici, ma sembrava molto più tardi.
Il cielo era molto scuro, non c'era nessuno in giro, c'eravamo solo io e lei.
Ci siamo baciati.
Un bacio completo, lungo:
Pieno di significato.
Era come se le nostre labbra fossero fatte apposta per stare insieme, per trovarsi, e baciarsi.
Mentre si muovevano in sincronia, è come se stessero dicendo: 'finalmente, dopo tutto questo tempo, siamo insieme'.

Lei mi sta rendendo felice.
È da quando l'ho vista che mi rende felice, ma in questi giorni è tutto ancora più amplificato, se possibile.
Finalmente stiamo insieme.

Prima di lei la mia vita faceva schifo.
Prima di lei passavo le mie giornate a fumare e a scatenare risse in giro.
A scrivete sui muri e a rispondere male a mia madre.
Non avevo uno scopo quando vivevo a New York. Marinavo la scuola, passavo le notti fuori casa, in strada, a camminare, senza meta, pensando a quanto facesse schifo la mia vita: senza un padre, con una madre che odiavo, senza nessuno che mi prestasse attenzione o che ci tenesse davvero a me.

Da piccolo tornavo a casa da scuola e la trovavo vuota, sporca, senza sapere dove fosse mia madre.
Dovevo cucinarmi la cena da solo, e aspettare che lei tornasse, tardi, ubriaca.
La mettevo a letto, le toglievo le scarpe, i vestisti sporchi, puzzolenti, la coprivo, le rimboccavo le coperte.
E la mattina andavo a scuola a piedi, da solo.
Ho da sempre dovuto cavarmela da solo.
Mia madre non è mai stata presente.
Ci sono state delle denunce da parte dei vicini, sono venuti gli assistenti sociali, ma non hanno mai concluso nulla.

Poi sono cresciuto, e ho cominciato a fregarmene di tornare a casa, a fregarmene di dove fosse e che cosa facesse mia madre.
L'unica cosa che mi teneva 'in vita' era la lettura. Leggevo più di chiunque altro, più veloce di chiunque altro.
Leggere mi permetteva di immergermi in mondi lontani, completamente diversi dal mio, completamente privi di ogni parvenza dei miei problemi.
Finché leggevo, dimenticavo i miei problemi. Ma ero consapevole che prima o poi sarei dovuto tornare alla realtà.
E questo mi sfiniva.

Non ho avuto una bella vita, una bella infanzia.
Poi ho incontrato lei.
Lei mi sta cambiando.
Piano piano, mi sta rendendo migliore.
È tutto grazie a lei, tutte le cose che stanno succedendo sono grazie a lei.

Lei è perfetta. Semplicemente... perfetta.

Credo Di Amarti | Rory & JessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora