Abbuffate e Carrozze

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È ormai inverno inoltrato, ci sono le vacanze di Natale (quindi per un po' sono libera dalla scuola), ed è caduta la prima neve dell'anno.
Come ogni anno ci sarà la gara per il miglior pupazzo di neve, qui a Stars Hollow, ma suppongo che il nostro non vincerà.

"Beh, dai... è carino." Fa mamma, guardando il nostro pupazzo.
"È orribile, e scommetto che gli cadrà la testa di nuovo."
"Dai, ha un suo fascino." Dice. ridendo.
Mi volto, e vedo un signore anziano vicino a un pupazzo gigante perfetto.
"Oddio! Mamma, mamma, guarda!" Le indico il signore e il suo pupazzo.
"Come è possibile?"
"Ora lo sta anche levigando!"
"Oh non è possibile."

Andiamo da Luke per scaldarci un po'.
Appena entrate mamma riceve una telefonata.
"Pronto, Michel?" Michel lavora per mamma all'Indipendece Inn.
Arriva Luke, indicando a mamma il cartello con su scritto Niente cellulari.
"Fuori. Guarda il cartello." Le urla.
Allora mamma esce.

Dopo qualche minuto rientra, con un'espressione preoccupata.
"I signori. I signori che dovevano occupare tutto l'albergo sono bloccati a Chicago. Avevamo preparato un sacco di cibo per mettere in scena una cena d'altri tempi, e ora sono bloccati. Non vengono." Esclama, tutto d'un fiato.
"Okay. Calma, mamma. Troverete una soluzione." Cerco di rassicurarla.
Mi viene in mente un'idea. Anzi, una bellissima idea.
"Ehi! Possiamo invitare tutti quelli che conosciamo, offrirgli la cena e le camere!"
"Mmh, sì! Buona idea, vado a fare la lista degli invitati con Sookie." Mi bacia sulla fronte. "Grazie, tesoro." Esce.
Alzo lo sguardo verso il bancone e vedo Jess che mi guarda.
Da quanto sarà stato lì impalato ad osservarmi?

~

È arrivato il giorno della 'grande abbuffata'.
Così io e mamma abbiamo nominato la serata organizzata all'albergo.
Siamo nell'atrio dell'Indipendence, a dare il benvenuto gli ospiti, tutti i nostri amici di Stars Hollow: Lane e la signora Kim, Babette e Morey, Miss Patty, Gipsy, Taylor, Kirk.

Ci sono anche Jess e Luke.
Mentre io saluto Dean e la sua sorellina Clara, Jess mi guarda, lo vedo con la coda dell'occhio.
Mi giro verso di lui e mi sorride, facendomi un cenno di saluto con la mano.
Non credo di riuscire a sopportarlo ancora per molto: Dean mi ha detto che ha visto Jess litigare con dei ragazzi fuori da scuola, e che quando si è avvicinato per aiutarlo, Jess gli ha tirato un pugno.

Prima di iniziare la cena, mamma dice a tutti che è possibile fare un giro della piazza principale sopra a delle carrozze trainate da cavalli.
Due posti a carrozza.
Gli ospiti iniziano così a mettersi i cappotti, e a uscire.
Esco, e vedo Dean e Clara.
"Ehi ci andiamo insieme?" Gli chiedo.
"Scusa, ma ho paura di essere già prenotato: Clara vuole andarci insieme a me..." Fa, imbarazzato.
"Andiamo, Dean, andiamo! Voglio vedere i cavalli!"
Esclama Clara, tutta entusiasta e impaziente.
"Tranquillo, divertitevi. Ci vediamo dopo."

Salgo su una carrozza e mi infilo sotto la coperta.
"È da sola, signorina?" Mi chiede il cocchiere.
"Credo di sì, parta pure."

Dopo un po' qualcuno salta sulla mia carrozza.
È Jess.
"Ehi! Ma che fai!?" Gli urlo.
"Tua madre ha detto due posti per carrozza. Stavi infrangendo le regole." Mi dice, con un sorriso.
"Potevi farti male."
"Il rischio è il mio mestiere, vivo al limite. Posso saltare giù, se vuoi."
"Fa come ti pare."
"Sei arrabbiata con me?"
"Tu che cosa pensi?"
"Non leggo nel pensiero."
"So che hai preso a pugni Dean."
"Dean?"
"Il mio ragazzo."
"Ahh, è ancora il tuo ragazzo."
Deve sempre essere così fastidioso?
"Va bene. Puoi saltare, adesso."
"Non ho litigato con lui, ma con un altro. Lui si è messo in mezzo."
"Cercava di aiutarti."
"Potrebbe andare a lavorare ai servizi sociali, se gli interessa aiutare la gente. Ma per me non deve preoccuparsi."
"Intanto, perché hai litigato?" Gli chiedo.
"Perché Chuck Presby è un idiota."
"Hai litigato con Chuck Presby?"
"Eh, sì." Ammetto. "È un idiota."
"Già. Tutta questa città è strana e piena di idioti."
"Allora perché sei ancora qui?"
"Che vuoi dire?"
"Voglio dire, la scuola è finita, a te qui non piace... perché non te ne vai a casa?"
"Mia madre non mi vuole."
"No, non ci credo."
"È un tuo diritto."
"Te l'ha detto Luke che non ti vuole?"
"Luke mi ha detto che è stato lui ad insistere perché restassi. Ma io so che non è stata una sua idea."
Perché fino ad ora non mi è mai passato per la testa che è praticamente stato abbandonato dalla madre, e che forse è questo il motivo per cui si comporta così?
"È proprio bello." Dice, guardando verso i pupazzi di neve in mezzo alla piazza del gazebo.
"Cosa?"
"Il vostro pupazzo di neve."
"Sai qual è il nostro?"
"Ha decisamente più personalità. Assomiglia un po' a Bjork."
"È proprio quello che volevamo!" Gli dico, sorridendo. "Ma tutti pensano che vincerà quello lì, invece." Gli indico quello tutto levigato e luccicante del vecchio signore.
"Davvero? È così esagerato."
"Sono d'accordo."
"Vincete voi."
"Non si discute."
Ci sorridiamo.
"Non sei con Dean?" Mi chiede.
"Come vedi, no. È con sua sorella."
"E di cosa parlate, voi due?"
"Come?"
"Insomma, lui conosce Bjork?"
"Gli ho fatto sentire dei dischi."
"Uhm... così fra voi c'è una specie di relazione insegnante-allievo."
"Smettila."
"No, davvero. Sono curioso, di cosa parlate?"
"Di tutto."
"E... cioè?"
"Di tutto. Tutto. Tonnellate di cose, qualunque cosa."
Mi rendo conto di avergli risposto con una non risposta.
"A parte lo scambio di pugni, ho passato con lui troppo poco tempo, ma non mi sembra il tuo tipo."
"I-Invece lui è il mio tipo. È esattamente il mio tipo."
Dico, più per convincere me stessa che Jess.
"D'accordo. Forse non lo conosco bene."
"È così."
Mi guarda.
"Non lo conosci."

Rientriamo e ci accomodiamo per la cena.
Entrano dei camerieri vestiti come se fossimo nel Medioevo, e che parlano con il dialetto di una volta. È una scenetta davvero carina.

A cena finita gli ospiti iniziano ad andare tutti nelle proprie stanze.

~

Dopo aver dormito in una delle stanze dell'albergo, io e mamma ci dirigiamo al piano terra, in atrio, per salutare e ringraziare gli ospiti.
Saluto Dean e la sorella.
Loro poi si avvicinano all'uscita per salutare alcuni compaesani.
Mi volto e vedo Jess.
Mi sorride.
Ripenso al giro in carrozza di ieri sera, e gli sorrido.

Dean se n'è accorto.
Ma Jess mi ha sorriso. E io gli ho sorriso.

Credo Di Amarti | Rory & JessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora