Primo Giorno

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"Sto portando troppe cose."
"Cosa?" Mi urla mamma dal piano di sopra.
Sto preparando le ultime cose per Yale, oggi è il grande giorno!
"Troppe cose!" Le urlo di rimando. "Ed è colpa tua, me l'hai inculcata tu questa cosa di comprare mille cose... in più non capisco quando sono diventata una di quelle ragazze piene di cosmetici, tra l'altro neanche di buona qualità... una volta bastava un po' di mascara e un filo di cipria e zim bum bam, era fatta."
"Ho capito solo 'cipria' e 'bum'!" Mi urla ancora.
"Non importa, che cosa stai facendo? Siamo in ritardo."
"Non trovo la macchina fotografica!"
"Ecco, ci mancavano solo le foto." Dico fra me e me.
"Luke lo sa che non sai usare il cambio?"
"Perché?"
"Hai detto che ci presta il furgone per portare le cose a Yale. Il suo furgone ha il cambio manuale."
"Ah, ma certo che lo so usare."
"Sai usare il telecomando della tv, non è la stessa cosa... okay, scusami, voglio solo che vada tutto apposto oggi, andiamo?" Dico, prendendo un sacco nero in cui ho messo delle cose.
Mamma mi scatta una foto.

~

Finalmente siamo arrivate.
Vedere Yale e sapere di farne parte è una sensazione stupenda.

Troviamo quasi subito il campus dove si trova il mio alloggio, il numero 5, al piano terra.
Io sto controllando la mappa e il foglio con tutte le informazioni e cose da fare.
"È proprio come me l'immaginavo!" Esclama mamma, entrando.
"Per prima cosa bisogna guardare dove si trova l'uscita d'emergenza."
"C'è anche il camino!" Continua mamma.
"No, si è strappato un pezzo della cartina!"
"Quale sarà la tua stanza?"
"Manca metà del vecchio campus..."
"R.G. eccola!" Dice, indicando una porta con due post-it verdi con su scritto R.G. e P.G.
"Ecco, entriamo... ohh! Che bella, Rory, questa sarà la stanza in cui concepirai tutte le tue nobili idee."
"E la presa per il telefono?" Dico io, disperata.
"Okay, basta." Dice mamma, prendendomi per le spalle e portandomi di nuovo in salotto, e poi fuori dalla stanza.
"Ma che c'è?"
"Non hai staccato gli occhi da quei fogli da quando siamo entrate, dovevi goderti questo momento, è la tua camera a Yale, cavolo!"
"Okay... scusami."
"Rifacciamo la scena okay? Uh guarda, il tuo alloggio!" Dice ridendo.
"Wow, è davvero notevole il mio alloggio."
"Beh, tuo, di P.G., J.B. e T.S."
"C'è anche il camino!"
"E questa è la tua stanza."
"La stanza delle idee... grazie per il momento." Le dico, abbracciandola.
Avevo veramente bisogno di questo momento.
Questa è Yale, l'università dei miei sogni, e passerò i prossimi quattro anni qui. Quindi dovrei essere felice di vedere la mia camera con calma.
"Devo andare a fare il tesserino"
"Okay, intanto io sistemo un paio di cose." Mi dice mamma.

Ho fatto il tesserino, ovviamente sono venuta malissimo nella foto, magari la rifarò... torno in camera e trovo una ragazza, più giovane di me di almeno due anni.
"Ciao." Le dico, ci raggiunge anche mamma, dalla mia camera.
"Sono stata adottata." Dice lei... è strana.
"Ehm... come ti chiami?" Le chiede mamma.
"Tanna."
"Ah bene, Tanna, io sono Lorelai e questa è Rory, vivrete insieme."
"Siamo coinquiline."
"Quando entrano in una casa, i ladri aprono prima il cassetto più in basso, poi tutti gli altri, così non devono chiuderne uno prima di aprirne un'altro, fanno prima."
"... O-okay, non mettere cose di valore nel cassetto più in basso... è un buon consiglio, grazie."
"Non sono una brava conversatrice, così ho memorizzato alcuni spunti che possono essere adatti in alcune situazioni..."
"Quanti anni hai, Tanna?"
"Sedici."
"Sedici?" Le chiedo io, sbalordita.
"Martedì."
"Ah... abbiamo ancora alcune cose da fare, ma mi farebbe piacere incontrare i tuoi genitori più tardi."
"Oh sì, loro fanno sempre una buona impressione all'inizio."
"Ne sono sicura, a dopo." Le dice mamma.
"Oh, Rory..." Mi fa Tanna.
"Si?"
"Sei nervosa?"
"Molto."
"Ah, bene."

~

Mamma è andata a prendere il secondo carico di roba a Stars Hollow, io intanto sto mettendo a posto la camera.
"Ehm... è arrivata una nuova inquilina." Mi fa Tanna, la ragazzina che abbiamo incontrato prima, entrando nella mia stanza. "È un po' strana, mi sono scordata il nome... un nome di città... Atene o Roma... non ricordo, sono un disastro con i nomi."
A quel punto sento un voce familiare proveniente dal salotto, esco dalla stanza e mi trovo faccia a faccia con... Paris!
Sbalordita dico: "Paris?!"
"Esatto, Paris! Ciao Rory!" Mi dice, abbracciandomi. Ma che le è successo?
"Oh, e lui è il mio Life Coach, Terence."
"Life Coach?"
"Dopo che la mia tata si è trasferita in un'altra città, il mio rabbino ne ha parlato con il mio analista, che mi ha consigliato un Life Coach. Lui mi assiste in tutto, dall'abbigliamento alla dieta al procurarmi un ginecologo in gamba. Mi ha salvata, ha cambiato molto la mia personalità, ora riesco a controllarmi più facilmente... oh scusa, devo andare ad aiutarlo ad assemblare l'angolo manualità."
L'angolo manualità... cosa?!

Mamma è tornata e ha rivisto Paris, e ora credo che sia proprio l'ora di salutarci.
"Allora, ci siamo..."
"Ci siamo, sì..."
"Impara un sacco di cose."
"Ci proverò."
"Verrai a trovarmi ogni tanto?"
"Verrò a trovarti."
"Potresti venire a fare la lavatrice..."
"Forse ne hanno un paio anche qui."
La abbraccio, forte.
"Ciao baby."
"Ciao, mamma..."

Torno in stanza, mi siedo sul 'mio' letto...
Si, ormai è questo il mio letto... no... no ce la faccio, non ce la faccio a stare qui da sola, con Paris, in un posto tutto nuovo...
Ti prego torna!!!!!!!!!!!! Scrivo a mamma...

Sono diventata una mammona.

Credo Di Amarti | Rory & JessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora