Un picnic con Jess

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Oggi è il giorno dell'asta dei cestini.
Ho preparato un cestino con un "bel" pranzetto per Dean.
In realtà non sono brava a cucinare, quindi penso che andremo a prenderci qualcosa, ma è il pensiero che conta.
Almeno io ho provato a cucinare, invece di metterci degli avanzi di cose ordinate per asporto, come ha fatto mamma.
Mi dispiace per chi vincerà il suo cestino.

Siamo in piazza, davanti al gazebo.
Taylor sta mostrando un cestino.
È quello di Sookie... ma stranamente Jackson non sta facendo nessuna offerta.
L'ha vinto Kirk.

Ecco il mio.
Dean ha offerto 10$, ma qualcuno rilancia.
Jess.
No, ti prego... che sta facendo!?
Stanno continuando a rilanciare, Dean e poi Jess, Dean e poi Jess, Dean e poi Jess.
Si mette male.
"80$" Urla Dean.
"Ma non li ha 80 dollari." Sussurro a mamma.
"90$" Urla dal fondo Jess.
Vince Jess, va a ritirare il mio cestino e passa davanti a Dean con aria soddisfatta, mascherando un sorriso.
Devo pranzare con lui.

Corro da Dean. "Non lo sopporto!" Mi urla.
"Dai, Dean-"
"No, Rory! Non mi è piaciuto dal primo momento che l'ho visto. E avevo ragione! Io lo ammazzo."
"Senti, probabilmente stava solo giocando."
"No. Vuole provocarmi."
"Io non-""
"Vuole provocarmi. Ma questa è l'ultima volta, te l'assicuro."
"Dean, calmati."
"Ma che cosa vuole?"
"Magari voleva solo mangiare."
"Mi fa andare fuori di testa."
"Lascialo perdere."
Arriva Jess.
"Devo ammettere che tra tutte le festicciole che si organizzano in questa città, questa non è la peggiore."
"Ti sei divertito? " Gli chiede Dean.
"Sì, davvero. Allora, andiamo?" Mi chiede.
"Andare dove?" Gli urla Dean, irritato.
"Al parco."
"A fare che?"
"A mangiare."
"Di cosa parli?"
"La persona che si aggiudica il cestino vince un pranzo con chi l'ha confezionato."
Indica il cestino. "Io ho comprato il cestino."
Indica me. "Lei l'ha confezionato."
Indica Dean. "Tu sei colui che non ha sborsato abbastanza soldi."
"Credi di essere divertente?" Gli chiede, sempre Dean.
"Beh, non sono Benny Hill, ma guarda che anch'io ho i miei-"
Dean non gli fa nemmeno finire la frase che gli dice: "Ciao, Jess."
"Te ne vai?" Chiede Jess, ironicamente.
"Sei tu che te ne vai."
"Sì, quando Rory è pronta."
"Lei non viene con te."
"Sicuro? Rory, è vero?"
"Certo che è vero."
"Non è un pupazzo. Può rispondere da sola."
"Jess, piantala."
"Dean..."
"Cosa?"
"Ecco..."
"Andiamo!"
"È la tradizione. "
"Si, ma è assurdo."
"Io e mia madre partecipiamo all'asta da quando viviamo qui."
"È una stupida festa."
"Stai scherzando? Ti ricordi che scenata mi ha fatto Taylor per aver saltato la gara dei tacchini?"
"Non siamo a scuola, non ti danno un voto!"
"Solo... non ne fare una tragedia greca."
"Oh, santo Dio. Non sta mica partendo per il Vietnam!"
"Ti consiglio di chiudere il becco."
"Senti, Dean, è un picnic. Ci sediamo, mangiamo, ed è finito."
"No."
"Cosa credi che faremo?"
"Sì, vorrei tanto saperlo anch'io." Fa Jess.
"Non voglio che tu vada."
"Dean.."
"Va bene! Non importa, me ne vado."
Inizia ad andarsene.

"Vuoi raggiungerlo?" Mi chiede Jess.
"No, non adesso."
"Okay, allora andiamo?" Mi mostra il cestino.
"D'accordo, andiamo."

Mi porta al laghetto Larson.
"Allora, dove ci mettiamo?" Mi chiede.
"D'accordo." Va verso il ponte.
"Dove vai?"
"Hai detto che fa lo stesso."
"Sì, ma non voglio tuffarmi nel lago."
"Niente picnic subacqueo? Come vuoi."
"E ora?"
"Sediamoci."
"Qui? Sul ponte... mangiamo qui?"
"Sì."
"... Okay." Mi siedo.
"Mi piace, questo posto."
"Wow! Un posto di Stars Hollow che ti piace, che strano."
"Ho dei bei ricordi, qui."
"Uhm?"
"Vedi laggiù?" Mi indica un punto del ponte poco lontano.
"Sì."
"È dove Luke mi ha buttato nel lago."
"Davvero?"
"Sì."
"Carino. Perché l'hai fatto?"
"Cosa?"
"Sfidare Dean così."
"Non lo so. Forse all'inizio era un gioco per provocarlo. Ma poi, quando ho visto che se l'è presa sul serio, lui così alto, e io che lo guardavo mentee parlava tutto arrabbiato, un po' avvilito, ma minaccioso... sì, era, non lo so, divertente."
"Non era divertente."
"Senti. Se ti fa sentire meglio, non volevo offenderlo."
Mi guarda con degli occhi che non sembrano appartenere a un arrogante combina guai come lui. "Ti senti un po' meglio?" Mi chiede.
"È che non voglio litigare con Dean." So bene come diventa quando si arrabbia.
"Mi dispiace davvero. Vuoi buttarmi nel lago? È liberatorio, sai."
"Non è una brutta idea."
"Quando vuoi. Perché non apriamo il cestino?"
"Fa' pure." Gli dico.
Jess inizia ad aprire il cestino.
"Wow, qui non c'è niente che si possa definire commestibile." Dice, guardando il contenuto del cestino.
"Non era per te. L'ho preparato per Dean."
"E Dean l'avrebbe mangiato, questo?" Mi indica una specie di insalata russa che ho provato a fare.
"Sì, puoi giurarci." Mento spudoratamente.
Jess prende un boccone e se lo mette in bocca.
"Dean è un idiota."
"Dean non ci sarebbe mai cascato." Dico, scoppiando a ridere.
"Ah ah ah, che ridere."

Ci mettiamo a parlare di libri.
"Hai mai letto The Fountainhead?" Mi chiede.
"Sì, a dieci anni."
"Dieci anni!?"
"Sì, ma non ci ho capito neanche una parola, quindi ho provato a rileggerlo a quindici."
"Io non l'ho ancora capito adesso!"
"Davvero? Riprovaci, The Fountainhead è un classico."
"Sì, ma Ayn Rand ha delle idee politiche assurde."
"Sì, è vero, ma solo lei poteva scrivere un monologo di 40 pagine."
"Okay domani proverò a rileggerlo, ma tu dovrai..."
"Dovrò dare un'altra possibilità a Ernest Hemingway. Te lo prometto."
"Ernest ti avrebbe dedicato pagine straordinarie. Avrebbe avuto solo cose carine da dire su di te." Mi dice, sorridendo, con degli occhi da cucciolo.
"... Jess, perché lo fai?"
"Fare che cosa?" Mi chiede.
"Perché sei gentile solo con me?"
"Come, scusa?"
"Prima eri tutto arrogante con Dean, e ora sei adorabile qui. con me."
"Vedi, fare l'arrogante con Dean mi ha dato la possibilità di essere qui, e poter essere adorabile con te."
"Quindi era questo l'obbiettivo, il piano?"
"Cosa?"
"Vincere il cestino era solo un pretesto?"
"Diciamo che ero affamato."
"E ufficialmente evasivo."
"Ti piacciono i peperoni?"
"Rispondi alla mia domanda."
"Dai, ti offro una pizza."
"Non vuoi rispondere?"
"La dividiamo, se vuoi."
"Okay, mi arrendo. Andiamo." Dico, prendendo la lattina da cui stavo bevendo prima, e alzandomi.
"Se proprio insisti." Sento dire Jess.
Che prenda lui il cestino.

~

Abbiamo trascorso insieme l'intera serata, siamo andati in libreria, abbiamo preso un sacco di libri, e poi siamo andati a mangiare una pizza.
Mi sbagliavo su Jess.
A volte è  così irritante, si diverte a darmi sui nervi, ma oggi... oggi è stato così carino, quasi adorabile.

Torno a casa.
"Ciao, mamma!"
"Ehi, ciao. Dovr sei stata?"
"Ho preso una pizza e sono stata un salto in libreria."
"Eri da sola? Pizza, libri... eri in compagnia?"
"Si.. ero con Jess." Dico, andando in camera.
Mamma mi raggiunge.
"Come è andata con Jess?"
"Bene." Non voglio parlarne con lei.
"Beh, chiaro... pizza, libri... tutto bene, certo. Sono contenta."
"Cosa c'è?"
"Cosa?"
"Devi dirmi qualcosa?"
"No. Non ho niente da dire. Non ho mai niente da dire."
"Sì, certo. Questo è definitivamente il tuo motto."
"È che non so, io... ecco, mi sorprende il fatto che lo frequenti."
"Perché?"
"Pensavo che ti piacessero compagnie diverse."
"Tu non lo conosci."
"No, non tanto."
"L'hai giudicato dal primo giorno in cui è arrivato qui."
"Che se non sbaglio, non è stato un gran giorno."
"Si era appena trasferito. Odiava sua madre... credimi, ha molti pregi. Li scoprirai, un giorno."
"Bene, non vedo l'ora."
"Mamma..."
"No, mi dispiace. È solo che, non lo so, sarà per le cose che ho visto, e che mi hanno raccontato."
"Che tipo di cose?"
"Vandalismo, furtarelli, marina la scuola, fa le risse."
"Come sai delle risse?"
"Ben, me l'ha detto Dean."
"Dean?"
"Sì."
"Sei andata a chiedere a Dean?"
"No. Lui è venuto da me."
"Quando?"
"Oggi. Rory, lui è dispiaciuto per questa situazione."
"E va a piangere da mia madre?"
"Voleva solo parlare con qualcuno."
"Poteva parlarne con me."
"Non credo, tu eri a spasso con Jess."
"Cosa fai, lo difendi?"
"Io non difendo nessuno, okay? Sono imparziale."
"Non ero a spasso con Jess, io... Jess ha vinto l'asta."
"Lo so."
"La regola è che se una persona offre più dell'altra..."
"Rory, qui non si tratta dell'asta, so come funziona. Dean è preoccupato che qualcuno possa farti del male."
"Perché proprio Jess?"
"Non lo so. Ma da quando è arrivato in città è riuscito solo a farsi dei nemici."
"E io sarei la sua prossima vittima?"
"Rory, sei così giovane, ingenua. Trovi un lato positivo in tutti, perché sei una brava ragazza."
"Quindi vuoi dire che Jess è cattivo."
"Io conosco i tipi come Jess. Attraggono perché sono spavaldi, contro la disciplina, e guardano i film di Sylvester Stallone e basta."
"Ob, mio Dio."
"Questi ragazzi sono un pericolo. Se vai con loro avrai solo che problemi. E io no voglio che tu abbia dei problemi."
"Senti, stai parlando di quello che pensa Dean, o di quello che pensi tu?"
"Rory, io ti capisco, okay? L'ho vissuto."
"Capire cosa? Abbiamo mangiato una pizza! Abbiamo comprato dei libri! È incredibile dovermi giustificare con te. Con te, che sei mia madre... insomma, basta. Non voglio più discuterne."
"Rory..."
"No. Vado a fare un giro."
"Ma Dean sarà qui a minuti."
"Magari preferisce parlare con te."

Dean è così infantile, ultimamente mi irrita e basta.
Perché se l'è presa così tanto?
Perché ha sentito il bisogno di andare a raccontare tutto a mia mamma?

Credo Di Amarti | Rory & JessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora