Lo zio di Luke, Louie, è morto, mi dispiace un sacco.
Mamma ha detto che Luke non ne vuole parlare, nemmeno con lei. Si è chiuso a guscio e ha deciso di organizzare il funerale tutto da solo. Ha prenotato 9 camere dell'Inn di mamma per i parenti che dovrebbero arrivare da fuori città.
Con tutti questi impegni per organizzare il funerale, il locale è in un completo caos.
Luke non può stare tutto il giorno li, Ceasar, che lo aiuta sempre da anni, in questi giorni ha preso ferie, e si spererebbe che ci fosse Jess ad aiutarlo, ma a quanto pare, no.
"Luke, dov'è Jess?" gli chiedo. Al locale c'è veramente una situazione incontrollabile, clienti da tutte le parti che si lamentano e chiedono dove sia finita la loro ordinazione.
"Non lo so."
"A scuola?"
"Fammi il piacere. Prova di sopra."
"Veramente? Scusatemi." Non ci posso credere che in un caos così Jess se ne stia di sopra a fare chissà che cosa invece di aiutare.
Salgo le scale e batto la porta. Sento il suono di una tv.
"Che cosa sono questi occhi spiritati?" Mi fa lui appena mi vede.
"Luke ha bisogno di te di sotto."
"Perché?"
"Perché è al telefono, Ceasar non c'è oggi è il locale è pieno. Gli serve una mano."
"Scendo fra un minuto."
"No, adesso."
"Sto guardando una cosa alla tv."
"Sta tranquillo, Jeannie salverà il Maggiore Healy dagli impicci."
"Cavolo, grazie per avermi spoilerato il finale."
"Sei pieno di energie."
Scendiamo le scale e lo spingo verso il bancone.
"Mi ha spinto." Dice a Luke e a mamma.
"Denunciami."
"Avrei potuto rompermi il collo."
"Ma non le braccia. Adesso ci servono le braccia."
"Despota."~
Le cose sono continuate così per almeno qualche giorno. Jess che non c'è al locale, io che lo cerco, lo porto di peso al bancone e lo faccio lavorare.
Mi ha fatto davvero impazzire.
Un giorno è addirittura venuto insieme a Luke a una delle riunioni cittadine, solo per farmi innervosire, immagino. Non era minimamente interessato a ciò di cui si stava discutendo, sentivo il suo sguardo su di me, ma non ho osato voltarmi e guardarlo a mia volta.Anche Dean mi sta facendo impazzire: mi assilla al telefono, se non rispondo mi chiama più di venti volte al giorno, e a volte appare dal nulla.
Sto per andare fuori di testa, spero che si dia una calmata.
Certo, ci siamo vedendo poco rispetto al solito, questo è sicuramente colpa mia. Lo sto evitando, trovo sempre una scusa per non vederlo: compiti, articolo per il Franklin, stanchezza, serata con mamma o con Lane, ora anche l'aiuto al locale.Il funerale dello zio di Luke c'è stato.
Nessuno dei suoi parenti è venuto.
Mamma ha organizzato una veglia per noi di Stara Hollow, siamo tutti nel locale, aspettando che mamma e Luke tornino dal cimitero.Mamma e Luke entrano, e si guardano intorno, confusi.
"Che succede?" Chiede mamma.
Luke le risponde che deve essere una specie di veglia.
"Per Louie?"
"Pensavo l'avessi organizzata tu, mamma."
"Io non ne sapevo niente."
Se non l'ha organizzata mamma, e Luke non ne sapeva nulla, allora chi è stato?
"Beh, sta andando bene, ci sono tonnellate di cibo."
Vedo Jess al bancone che sta prendendo delle cose da mangiare. Mi avvicino. Che sia stato lui?
"Bell'assortimento."
"La gente ha poco da fare qui."
"È una bella cosa."
"Di che parli?" Non osa guardarmi.
"Pensavo l'avesse organizzata mia madre, ma non l'ha fatto."
"Allora? Io non c'entro."
"Non c'entri?"
"Certo. Non sono stato io." Continua a prendere pietanze dal bancone e mettersele in un piatto.'
"Se lo dici tu."
"Senti, quella pazza di Patty mi chiama, chiedendo a che ora tornasse Luke, e se potevo aprire il locale. Ho aperto e sono tornato a dormire."
"Quindi hai fatto anche tu qualcosina."
"Ho aperto il locale."
"Così la gente è potuta venire qui e organizzare tutto. Carino."
"Carino per loro, non per me." Sta diventando rosso. Perché non vuole far vedere che anche lui tiene a qualcosa? Che anche lui ha un cuore che batte? Che anche lui è capace di gesti onorevoli?
"Sei complice. L'hai reso possibile, ora fai ufficialmente parte di questa città."
"Ehi, aspetta un attimo..."
"Benvenuto!"
"Io non faccio parte di questa città."
"Vedi se riesci a venire a impiantare qualche albero alla Festa dell'Albero quest'anno."
"Si, se non sto rapinando un negozio mentre tutti gli altri impiantano stupidi alberi."
"Che sia un negozio di questa città, però."
Lo lascio senza parole e raggiungo gli altri.~
Sono in macchina con mamma, stiamo tornando da una delle solite cene del venerdì sera a casa dei nonni ad Hartford.
Squilla il mio cerca persone.
"Ti cercano."
Controllo chi mi ha mandato il messaggio. Dean.
"È Dean."
"Davvero? Quanti messaggi ti ha mandato, oggi?"
Mi sorprendo nel vedere che il messaggio che ho appena ricevuto è l'unico messaggio che mi ha mandato in due giorni.
"Solo questo."
"Stai scherzando?"
"In due giorni."
"Accidenti!"
"Si. Non ha chiamano, né si è misteriosamente materializzato dal nulla, o niente di tutto ciò!"
"Forse si sta calmando."
"Speriamo. Se continua così sentirò la sua mancanza."
"È bello mancarsi, desiderarsi." Nella mia mente appare nitidamente il viso di Jess.
"Si, molto." Dico, sorridendo.
Spero di vederlo, dopo.
"Vuoi fargli uno squillo con il mio telefono?"
Ritorno alla realtà. Dean.
"No, lo chiamerò domani."
"Sei sicura? È ancora presto. Potresti vederlo stasera."
"Non posso, esco con Lane stasera."
"Lane?"
"Si, abbiamo molti CD da ascoltare. Siamo entrambe appassionate di Elvis Costello."
"Ma Lane non può stare fuori dopo le nove."
"Sua madre è ad una fiera di antiquariato a Woodbury fino a domenica, quindi sua nonna sta con Lane, ma si addormenta alle sei, perciò faremo le birichine e andremo da Luke."
"Andate da Luke's?"
"Si, può darsi."
"Perché vai da Luke? Hai appena mangiato dieci panini dai nonni."
"No, tu li hai mandati, e non so nemmeno se andremo da Luke. Forse, vedremo."
"D'accordo... Beh, divertitevi."Arriviamo davanti a casa di Lane. La mia mente viaggia già a quello che faremo da Luke. Se ci sarà Jess o meno, che cosa indosserà, che libro starà leggendo, che atteggiamento avrà nei miei confronti.
"Sicura che non vuoi chiamare Dean?"
"No, domani va bene."
"Si, domani va bene."
"Ciao!"Mi fa impazzire: si diverte a farmi innervosire, ma ha anche un lato tenero.
Un lato tenero che ho visto quando mi ha detto "Beh, che cos'è molto?" riferendosi alla lettura.
Quando mi ha detto "Ernest ti avrebbe dedicato pagine stupende. Avrebbe solo cose carine da dire su di te".
Quando si è accorto che avevo cambiato leggermente il modo di portare i capelli.
Quando ha aperto un ombrello per me all'interno del diner, per evitare che mi cadessero intonaci in testa.
Quando mi ha portato un intero scatolone di cibo per paura che non avessi niente da mangiare, e quando si è imbarazzato nel momento in cui ho scoperto che non era stato Luke a mandarmelo a casa, ma che era stata tutta una sua idea.Spero di vederlo.
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Credo Di Amarti | Rory & Jess
FanfictionStoria rivisitata e piena di nuovi dettagli di Jess Mariano e Rory Gilmore in Una Mamma Per Amica (Gilmore Girls).