Tu. Io.

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La stanza è completamente deserta.
Immersa in una bolla di silenzio.
Si sentono solo i nostri respiri.
Jess avvicina il suo viso al mio.
Ora posso vedere chiaramente sul suo volto i primi accenni di ricrescita della barba.
Sembra così grande, maturo.
I suoi capelli neri sono di una pettinatura diversa.
Non so quante pettinature avrà cambiato nel corso degli anni, ma so per certo qual è la mia preferita: il ciuffo ribelle, dotato di vita propria, che non stava mai fermo come Jess avrebbe voluto, nonostante lo riempisse costantemente di gel.
Ai tempi del liceo non smettevo mai di dirgli quanto mi piacessero i suoi capelli pazzi.
Erano irresistibili.
Immersa in questi pensieri, volgo lo sguardo alle sue labbra.
Le vedo avvicinarsi sempre di più, ad un tratto non le vedo più, ma le sento. Sulle mie.
Sono sempre le stesse labbra.
Mi lascio baciare, e poi ricambio il bacio.
Jess comincia a muovere più velocemente le sue labbra sulle mie, come una vera e propria danza.
Sento di non voler più staccarmi da quelle labbra.
Quelle labbra calde, soffici...

Che però non sono del mio fidanzato.
Logan, Logan, Logan. Che sto facendo?

Seppure le mie labbra facciano resistenza, quasi fossero dotate di vita propria, le allontano da quelle di Jess.
Lui poggia delicatamente la mano sulla mia coscia, intontito, perplesso, confuso.
"C-che c'è?
Trovo la forza di alzarmi, ma ho la testa che mi gira e lo stomaco in subbuglio.
"Ehm... scusami." Dico, voltandosi dall'altra parte. Lo sento alzarsi.
La stanza vuota comincia a girare.
Sento il suo sguardo su di me.
"Di cosa dovrei scusarti?"
Mi volto, vedo i suoi occhi nocciola e abbasso velocemente lo sguardo. Non riesco a sopportare il peso del suo sguardo.
I suoi occhi... mi fanno ricordare tutti i momenti che abbiamo passato, quelli belli, quelli brutti.
Ho visto fin troppe volte quello sguardo.
L'ho fatto soffrire fin troppe volte.
Tanti anni passati a pensare che fosse lui quello che mi aveva sempre fatto soffrire, quando in realtà è lui ad aver sofferto di più.
Lo si vede nei suoi occhi, e lo si vede nel suo sguardo.
Ogni cosa che ha fatto, ogni uscita di scena senza spiegazioni, l'ha fatta per colpa di una grande sofferenza.
Ogni cosa, ogni ricomparsa senza preavviso che ha fatto, l'ha fatta come richiesta di aiuto.
Lo capisco solo ora.
"D-di essere venuta qui, all'improvviso. Ho ricevuto il tuo invito e, non so perché... volevo vedere come stavi, però questo... questo non è giusto nei tuoi confronti."
"Ehm... non capisco di cosa stai parlando, spiegati."
Alzo gli occhi al soffitto. "Non posso tradirlo come lui ha tradito me."
"Chi!? Chi ti ha tradito?" Non rispondo, e guardo il pavimento.
Lui d'un tratto ha un'illuminazione.
"Quel ragazzo?! Stai ancora insieme a lui?"
Annuisco. "Si."
"Credevo avessi sistemato le cose."
"Tutte... tranne lui."
"Odio tutto questo, lo odio." Non riesco a guardarlo.
Per quante cose siano successe fra noi, non ho mai voluto farlo soffrire, mai, e so che per lui è lo stesso.
Le cose però non vanno sempre come vorremmo.
Possiamo avere anche la migliore delle intenzioni, e sbagliare comunque.
"Lo so, fai bene, e mi dispiace."
"Sei venuta qui, tu, da sola... fino a Filadelfia?!"
"Lui è fuori città e io..."
"Non mi merito questo, Rory."
"No, non lo meriti... è solo che..." Trovo la forza di dire quello che non avrei mai voluto dire. Soprattutto a Jess, ma nemmeno a me stessa.
"Sono innamorata di lui. Nonostante tutte le cose che ha fatto, non posso farci niente, sono innamorata di lui."
Non vorrei amarlo, ma lo amo.
Non è cosi?

Jess non proferisce parola. Potrebbero essere passati dei secoli da quando ho concluso la frase... oppure solo pochi secondi?
Finalmente apre la bocca. "Amore, eh?"
"... Si."
"Credo che chiamerò il poeta di Matthew per farmi spiegare l'amore. I poeti sanno tutto a riguardo, no?"
"Dovrebbero... c-credo sia meglio che vada."
"Okay."
"Mi dispiace tanto, per essere venuta."
"A me no. Le cose dovevano andare così. È quel che è. Tu. Io."
Non so che cosa dire. Ha ragione. Le cose stanno così, fra noi.
Sono sempre state così: amare nel momento sbagliato.
Ma saremo sempre lui ed io, io e lui.
Jess e Rory, Rory e Jess.
Finché esisteremo, in questo mondo, le cose andranno così, suppongo.
"Dove hai parcheggiato?" Mi chiede.
"Proprio qui fuori." Mento.
Lo saluto con la mano e mi dirigo verso la porta. Ho la mano sul pomello, sto per aprirla, quando sento di nuovo la sua stupenda voce.
"Ehi... se ti fa sentire meglio, puoi sempre fargli credere che noi abbiamo fatto qualcosa." Sento le lacrime salate arrivare, vorrei dirgli qualcosa, qualcosa di sensato, qualcosa che abbia un senso, ma non voglio farmi vedere piangere. Così riesco solo a dire: "Grazie, Jess."
Azzardo un piccolo sorriso, ed esco.

Non è ancora notte, ma fuori è già buio e le strade sono illuminate dai lampioni.
Mi incammino velocemente verso la mia automobile, a qualche centinaia di metri dall'uscita della Truncheon Press.
Ho mentito dicendogli che era parcheggiata proprio fuori dall'edificio perché non volevo che mi accompagnasse, dopo tutto quello che è successo.
Raggiunta l'auto entro e mi siedo sul sedile del guidatore.
Appoggio le mani sul volante e scoppio a piangere.

Perché?
Perché mi sono innamorata di Logan?
Perché non riesco a lasciarlo una volta per tutte?
Non voglio continuare così.
Perché non posso amare Jess nel modo in cui lui ama me?
Credo di averlo fatto.
E vorrei farlo ancora.
Lo vorrei tanto, con tutta me stessa.

Credo Di Amarti | Rory & JessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora