Jess' Pov: Ritornare

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Qualcuno bussa alla porta, è Luke.
"Ehi, i tizi qui a fianco hanno finito il crack e mi hanno mandato a chiederti uno spinello. Che bel posticino qui, li hai fatti tu quei buchi?" Dice sarcastico appena apro la porta.
Che cazzo ci fa qui?
Non lo vedo dall'ultima volta che sono stato a Stars Hollow, qualche mese fa.
"Che ci fai qui?" Gli chiedo, seccato.
"Volevo vedere come te la passavi."
"Alla grande."
"Ah bene, tu stai alla grande, io no, eppure ho l'acqua corrente."
"La stanza è okay."
"Okay? E dove è finito 'alla grande'?"
"Sei venuto a prendermi in giro?" Gli chiedo, scocciato.
"Okay scusami, ero sicuro che ti stessi rovinando la vita, ma a quanto pare mi sbagliavo... Ehi, è quello il tuo lurido giaciglio?"
Indica il materasso su cui dormo. "Si, è quello."
"Veniamo al dunque: Liz mi ha detto che non verrai al matrimonio."
Già... mia madre si sposa con quel TJ, e io non voglio andarci. Si sposano a Stars Hollow e non voglio vedere Rory.
Non l'ho ancora superata. Dopo tutti questi mesi non l'ho ancora superata.
"Davvero sei venuto per questo?"
"Tua madre si sposa e tu non sei presente?"
"Pazienza, ci sarà sicuramente una prossima volta. Un altro matrimonio."
"Jess, questo tizio è diverso."
"Andiamo..." Ma per favore.
"Bè potrebbe esserlo, li ho visti insieme e sembra che funzioni... Noi dobbiamo sostenerla, darle una possibilità."
"No, io non devo proprio fare nulla." Dico aprendo il frigo, vuoto, e facendo finta di guardarci dentro.
"Lo rimpiangerai. Se mai riuscirai a crescere e farla finita con questo comportamento egoista e autodistruttivo, ricordando questo momento ti sentirai solo un grossissimo imbecille per averlo rovinato... Può essere una cosa bella per tua mamma, che, si, ha fatto dei casini, ma forse ha trovato qualcosa che la rende felice. Se adesso perdi questo momento, te ne pentirai amaramente."
Suona il mio telefono, ne ho comprato uno da poco.
"Che cosa fai adesso?"
"Ora devo andare. Ehi, Todd, dobbiamo andare." Dico al mio coinquilino, che sta ancora dormendo sotto le coperte.
"Tu me lo devi. Io c'ero per te quando non c'era nessun altro, tu me lo devi, Jess."
"Io devo andare."
"Anch'io, me ne vado." Dice, con una tono di voce tra il rassegnato e l'arrabbiato.

~

Ho deciso di tornare, per Luke, come ha detto lui: lui c'era per me quando non c'era nessun altro, nemmeno Rory, a volte.
Quindi si, lo faccio per lui, è stato la figura più vicina a un padre che io abbia mai avuto, e ha fatto molto per me, glielo devo.
Non sarei voluto tornare, non voglio rivedere Rory, ho troppa paura di quello che potrebbe dirmi.
In questi mesi ho provato a non pensare a lei, ma non ci riesco, non ci riesco.

Siamo all'addio al celibato di TJ, il mio futuro 'patrigno'. Mi ci ha costretto Luke a venire.
Siamo appena entrati in un locale di spogliarelli, io vado subito in bagno, prima che diventi infrequentabile.
"Dove sei stato?" Mi chiede mio zio appena torno al tavolo.
"In bagno."
"Mi hai lasciato in balia di questi idioti."
"Scusa." Dico sedendomi. "Non ti siedi?" Gli chiedo, vedendolo in piedi.
"Ha paura della lap dance, sai che è senza ginocchia?"
"Cosa?" Chiedo io, confuso.
"Non dargli corda." Mi fa Luke.
"Ehi, dopo dovrei parlarti." Mi dice TJ.
"Più tardi." Dico prendendo il mio libro dalla tasca interna della mia giacca e iniziando a leggere.

"Ehi ragazzo, ti stai divertendo?" Mi chiede ancora TJ dopo qualche decina di minuti.
"Oh, mi diverto come un matto." Dico sarcastico.
"Sai, leggi così tanto che ti chiamerò leggione."
"Splendido."
"Senti, tua madre aveva in mente un'idea di cui non ti ha parlato per paura che rifiutassi."
"Ah, sì?"
"Pensava che potrebbe essere bello se tu l'accompagnassi all'altare, di solito lo fa il padre, ma lui è andato."
"Penso di no."
"Lei lo vorrebbe tanto."
"Io invece no."
"Anche a me piacerebbe."
"Oh piacerebbe anche a te? Allora lo farò senz'altro!" Dico, ironico.
"Lei vuole te, nessun altro."
"Senti... Ci sono due ragazze nude che lottano nel fango... Perché guardi me?" Gli chiedo.
"Perché non voglio dire di no a Liz."
"Tranquillo, le dirò io di no."
"Non voglio neanche questo."
"Le mandiamo un telegramma?" Dico, continuando a leggere.
A quel punto lui fa volare in aria il mio libro.
Il resto succede tutto così in fretta:: io che cerco di prenderlo a pugni, lui che fa lo stesso, Luke e gli altri ragazzi che cercano di dividerci e ci portano fuori.
"Jess, è meglio se io e te torniamo a casa." Fa Luke, portandomi via.

Torniamo al diner, chiuso, vuoto, le luci spente.
Luke inizia a parlare.
"Stasera ero nel pieno di una rissa con mio nipote. Ma questa sera mi ha fatto bene, ho capito molte cose, e ora sento un grande senso di calma, vivi e lascia vivere. Tu sei come sei, non posso cambiarti. Vorrei averlo capito prima, non ti avrei costretto a venire qui e ti domando umilmente scusa. Però se veramente odi tua madre così tanto, non devi stare qui, né accompagnarla all'altare, né andare al matrimonio."
"Io non odio mia madre." Dico.
"Allora perché non volevi venire? Per colpa mia? Allora odi me?"
"Io non ti odio Luke... Anzi, è per te che sono venuto."
"Ma dai, non ti credo."
"Hai detto che ci tenevi, giusto?"
"E tu non stavi ascoltando."
"Invece ascoltavo."
"Allora se non odi né me, né tua madre, perché non volevi venire?"
Io lo guardo, convinto che uno sguardo, anche in un locale buio e nella penombra, possa valere più di mille parole.
Come mi aspettavo, lui capisce, e mi dice: "No... Ancora Rory? Ma se non la vedi da più di un anno."
"L'ho vista qualche tempo fa."
"Non lo sapevo, e che è successo?"
"Niente... L-le ho detto che.."
"Cosa?"
"Le ho detto che l'amavo."
"Wow! M-ma lei che ha detto?"
"Niente."
"C-come, glielo hai detto e sei corso via?"
"Bè... Ero in macchina."
"Hai sganciato la bomba e te ne sei andato? E se voleva dirti qualcosa?"
"No. Non aveva niente da dire."
"E tu che ne sai?"
"Beh, lei poteva anche farmi una telefonata in questi mesi."
"Ma se cambi numero ogni settimana."
"La palla ce l'aveva lei, toccava a lei."
"Jess, andiamo, hai sbagliato tutto. Tu mercanteggiavi."
"Io non mercanteggiavo."
"Si che lo facevi, avevi delle aspettative molto maggiori a quello che meritavi."
"Ma dove le trovi queste scemate?"
"Vivendo, io ho vissuto."
"E dove, in una telenovela?"
"Cerco solo di aiutarti."
"Oh, senti, Luke, sei la persona più complessata del mondo.... Siamo solo due perdenti."
"Le cose cambiano, ragazzo."
"Ah, sì?"
"Non ti muovere." Dice, alzandosi.
Ad un tratto si gira e mi chiede: "Ma l'hai detto sul serio che l'amavi?"
Io l'ho guardo, e annuisco.

Certo che l'ho detto sul serio.

Credo Di Amarti | Rory & JessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora