La Partita di Hockey

393 19 4
                                    

Io e Jess abbiamo chiarito tutto.
Sta andando tutto bene, non litighiamo dalla cena con mia nonna, un paio di settimane fa.
Passiamo le serate a guardare film o a consigliarci libri, e questo mi piace, mi piace da impazzire.
Con Dean non era così, non aveva i miei stessi gusti.
Ora, con Jess, è tutta un'altra cosa.

Sto aspettando che finisca di lavorare e che mi chiami, per decidere a che ora vederci stasera.

Non ha ancora chiamato, e sono le sette e mezzo.
Ha detto che mi avrebbe chiamata appena finiva il turno... forse non avrà ancora finito?
"Ehi. io esco con Alex." Mi fa mamma.
Ha conosciuto un uomo, devo dire molto simpatico.
Si vedono due, tre volte alla settimana, dato che lui abita fuori città. "Tu non dovevi vederti con Jess?"
"Non ha ancora chiamato." Le dico, seccata, sedendomi sul divano.
"Dai, probabilmente Luke ha voluto tenerlo fino a tardi." Mi dà una pacca sulla spalla ed esce.

Perché non chiama? Se deve lavorare fino a tardi può anche chiamarmi e avvisarmi...

Ancora niente, sto iniziando a innervosirmi.
Devo fare qualcosa per farmi passare il tempo.
Decido di fare qualche compito, e qualche ricerca al PC... vedo che negli spazi fra i tasti della tastiera ci sono capelli e briciole di cibo... che schifo, meglio pulire.
Mi metto a pulire la tastiera e il tempo passa.
La vista comincia ad offuscarsi, non riesco a tenere gli occhi aperti... e cado addormentata.

~

"Sono stata tutta la serata a pulire la tastiera del PC, era piena di capelli e briciole... una cosa schifosa."
"E lui non ti ha chiamato?" Mi chiede mamma. Stiamo andando a fare colazione da Luke e le sto raccontando la mia bellissima serata piena di eventi e colpi di scena di ieri sera.
"No."
"E non hai pensato di chiamarlo tu?"
Di chiamarlo io? No... non ci ho pensato...
".... No... insomma, mi aveva detto che chiamava lui, non mi è venuto nemmeno in mente di chiamarlo." Le dico. E poi continuo: "Certo, Dean era più puntuale..."
"Ah no, nono, non paragonare Jess a Dean. Non lo fare. Sono due persone diverse. Sei stata fortunata con Dean: come primo fidanzato ti ha viziata, ma non paragonarli."
Ha ragione, sono due persone totalmente diverse.
Ed è per questo che ho lasciato Dean per Jess, no?

Entriamo nel nostro locale preferito e ordiniamo un caffè e dei muffin da portar via: non ho nessuna voglia di vedere Jess.
"Ecco qua." Jess ci porta le nostre ordinazioni.
"Grazie." Gli dico, prendendo il sacchetto che mi porge. "Ci vediamo." Mene vado, lasciando mamma lì dentro con lui.
Non ci posso credere che non mi abbia nemmeno chiesto scusa o che non abbia nemmeno inventato una banale scusa che sappia di bugia.
Niente. Niente di niente.

Me ne torno a casa e guardo un film.
È sabato, e di solito Jess e io ci vediamo e usciamo un po', ma non ho nessuna voglia di vederlo.
Mamma mi raggiunge in soggiorno.
"Rory... non startene qui da sola. È sabato sera, dovresti andare a divertirti, non stare a casa al buio, da sola. Perché non vai alla partita di hockey?"
È vero, oggi c'è la finale di hockey.
È da più di quarant'anni che la squadra di Stars Hollow non arriva in finale.
Peccato che lo sport non faccia per me...
"Non so cosa si faccia a una partita sportiva."
"Fai il tifo e mangi schifezze... dai, ci va anche Lane, perché non la raggiungi?"
".... Okay."
Forse uscire mi farà bene.

Arrivo allo stadio e cerco Lane.
Non è molto difficile trovarla, dato che il nostro palazzetto è davvero ristretto. Non ci staranno nemmeno 500 persone.
"Ehi!" La saluto.

Non pensavo che queste partite fossero così noiose, ho smesso di concentrarmi sulla partita una ventina di minuti fa.
Vedo però una faccia conosciuta, in campo.
È Dean.
Da quando Dean gioca ad hockey?
Forse avrà iniziato dopo che ci siamo lasciati.
Scatta l'intervallo, e tra la folla noto una mia vecchia compagna di classe: Lindsay.
Quando sposta lo sguardo su di me, la saluto con la mano, lei ricambia.
Ricambiando il saluto, mi ha fatto un timido sorrisino, un po' strano, impacciato.
Forse è perché sono anni che non ci parliamo.
Ad un tratto vedo che si avvicina al campo, e bacia uno dei giocatori.
Quel giocatore è Dean.
Nientemeno che Dean.
Non saprei spiegare in che modo mi sento.
Non sono triste, non sono arrabbiata, mi sento semplicemente stupida.
Perché fino ad ora non ho mai neanche minimamente pensato che lui potesse iniziare a vedersi con un'altra?
Non mi è balenato in testa nemmeno per un momento.

Finisce l'intervallo e torniamo a sederci.
Lane inizia a scusarsi per non essersi accorta che quei due stessero insieme, io non la sto ascoltando.
Ogni tanto le mormoro che non sono arrabbiata con lei, ma la mia mente va da tutt'altra parte.

Non riesco a capire perché io e Jess non riusciamo a capirci sulle cose più banali.
Perché non mi ha chiamata?
A volte sembra che non gliene freghi niente di me... Eppure mi pare strano, ha dannato così tanto per conquistarmi. Ora che sua, che sto con lui, che sono innamorata pazza di lui, sembra che non gli importi.

Finita la partita e dopo aver salutato Lane, sento un:
"Ciao." e vedo Dean.
"Dean, ciao, come stai?" Mi rendo conto che ha appena perso la partita, e io gli sto chiedendo come stia.
"Oh, scusa, suppongo sia una domanda stupida da chiedere, dato che avete perso." Ma che sto dicendo?
"Meritavano di vincere, sono stati più bravi di noi, non c'è problema."
"E poi almeno avete fatto un punto! Meglio di niente, no?"
"Già."
"Penso di non essere molto brava a parlare di sport."
"Bè, ti manca solo un po' di esperienza."
"Chissà, potrei convertirmi e diventare un'appassionata. Cioè, mangiare quantità industriali di cibo spazzatura e ascoltare Kirk che si ridicolizza davanti a tutti sono entrambe cose che amo."
"Infatti, potresti quasi tralasciare la parte dello sport."
"Quello che stavo per dire."
Sorridiamo entrambi per un secondo, poi dico:
"Ho incontrato Lindsay."
"Sì, non sapevo come dirtelo."
"Bè, penso sia forte."
"Davvero?"
"Sì, è carina, intelligente, e davvero simpatica."
"Lo so."
"Sai, una volta, in quarta elementare siamo andati a visitare la casa di Mark Twain, e volevo tanto comprare un magnete a forma della testa di Twain, ma non avevo soldi. Così Lindsay l'ha comprato per me e non ha voluto che le tornassi i soldi. È molto, no? Per una bambina delle elementari."
"Sì, sembra proprio da Lindsay."
"Esatto... ehm, sei stato bravo." Dico, dandogli un'impacciata pacca sulla spalla.
"Grazie. Come vanno le cose con Jess?"
"Bene, bene."
"E non è qui con te?"
"No, questo tipo di cose non fanno proprio per lui."
"Bè, meglio che vada, devo farmi la doccia e cambiarmi, che dopo io e Lindsay usciamo."
"Certo, divertitevi."
Lo guardo andarsene.

Mi avvio verso l'uscita del palazzetto, e all'entrata vedo un telefono a gettoni.
Compongo il numero di casa di Jess e Luke.
Non risponde nessuno, allora lascio un messaggio.
"Sono io, volevo solo dirti che questo è l'ultimo fine settimana che passo a casa ad aspettare una tua chiamata. D'ora in poi pretendo orari precisi.
Sono stufa di sentirmi dire 'ci vediamo più tardi'. Che cosa significa 'più tardi'? Come faccio a regolare l'orologio sul 'piu tardi'? Lo so, sono viziata, ma voglio continuare ad esserlo..." Dico, tutto d'un fiato.
Sto per riagganciare, quando mi ricordo di dire:
"Ah, si... questo messaggio è per Jess."

Esco dallo stadio e vedo l'ultima cosa che mi sarei aspettata di vedere: la macchina di Jess.
Lui seduto sopra al cofano, aspettandomi.

Mi avvicini.
"Ehi. Ho pensato che fossi qui..." Mi dice.
Sento dalla sua voce che ha capito di essersi comportato malissimo.
"Che sei venuto a fare?"
"Ho i biglietti per i Distillers."
"Davvero?"
"Penso che dovremmo sbrigarci, se non vogliamo perderci niente. Sarei venuto qui prima, ma ho dovuto fare la fila."
"Okay..." Dico.
Lui si avvicina alla porta del guidatore, e quando sta per entrare gli dico:
"Ah Jess... quando torni a casa, potresti cancellare la segreteria senza ascoltarla? Mi faresti un favore."

Non posso continuare ad essere arrabbiata con lui dopo questo episodio.
Mi ha aspettata qui fuori per tutta la durata della partita...
Anche se a volte non capisco cosa gli passi per la testa, non posso fare a meno di lui.

Arriviamo al concerto, già iniziato.
Troviamo i nostri posti e Jess mi sussurra una cosa all'orecchio: "Sono stato un coglione, ti prego, perdonami."
Io gli sorrido.
Non posso farne a meno.
Per quanto a volte mi faccia arrabbiare, non riesco a staccarmi da lui.
Lo bacio, come segno del mio perdono.
"Non lo farò più." Mi dice ancora.
E io lo bacio ancora.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Se avete visto il revival leggete:

Inizialmente dopo aver visto il revival ero proprio incazzata per il finale, e ancora adesso lo sono in un certo senso, però ho capito una cosa, e credo sia vera.
Dean è paragonabile a Max, entrambi erano innamorati moltissimo delle ragazze Gilmore e ci hanno messo un po' per andare avanti, ma Rory e Lorelai non li amavano abbastanza.
Logan è paragonabile a Christopher, entrambi hanno un figlio con le ragazze Gilmore, entrambi sono ricchi e, diciamocelo, deficienti. Ma entrambi non erano giusti per Rory e Lorelai.
Jess è come Luke. Entrambi sono innamorati delle ragazze Gilmore da sempre, e continuano ad amarle. Entrambi ci sono sempre stati per loro nei momenti di bisogno/crisi. Sono le loro anime gemelle.

Ditemi se siete d'accordo 💕

Credo Di Amarti | Rory & JessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora