La Festa

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Sono preoccupata per Jess...
Gli hanno rubato l'auto, e ho la netta sensazione che non stia andando bene a scuola.
Ho provato a offrirmi per aiutarlo, ma mi ha detto che va tutto bene e che ha tutto sotto controllo.

Stasera andiamo alla festa di Kyle, un compagno di scuola di Lane e Jess.
Lane mi ha chiesto di esserci, perché lei e la sua band suoneranno per la prima volta in pubblico.

Decido di prendere solo le chiavi di casa e attaccarle ai jeans, per non rischiare di perdere la borsa.
Indosso una maglia rosata e una giacchetta viola, mi metto solo un po' di lucidalabbra.

Esco di casa e non vedo Jess... sarebbe dovuto venirmi a prendere.
Fa niente, mi dirigo verso casa sua, e dopo cinque minuti entro nel locale.
Salgo le scale e lo trovo mentre si sta vestendo.
Vedo i suoi pettorali, i suoi addominali, e la mia testa inizia a girare...
Lo stomaco subbuglia, cerco di tornare in me.
"Ehi, scusami... dovevi venirmi a prendere, ricordi?"
"Scusami, mi sono addormentato." Mi fa, baciandomi. "Fra un minuto sono pronto."

Arrivati alla festa salutiamo Lane e gli altri.
Non c'è ancora quasi nessuno perché Lane ci ha chiesto di venire in anticipo. Ha bisogno di qualche consiglio sul trucco e la capigliatura.
"Ma non c'è nessuno..." Mi fa Jess.
"Perché noi siamo del backstage!"

Dopo un po' inizia ad arrivare la gente e la festa comincia.
Trovo Jess mentre guarda una serie di fotografie incorniciate della famiglia di Kyle.
"Sono quasi pronti per iniziare a suonare. Stanno tutti andando in iper ventilazione allo stesso ritmo, immagino sia un buon segno, no?" Dico, riferendomi alla band.
"Una famiglia felice." Mi fa, riferendosi alle fotografie. "Un po' deprimente, a mio parere."
"Dai, signor Felicità, sii un po' più di malumore." Dico, sarcastica, prima di baciarlo.
"Ci proverò."
"Facciamo un giretto?"
"Sì." Mi prende per mano.
Vediamo due ragazze che piangono.
"Mi sembra un po' troppo presto per quello, no?" Chiede, riferendosi alle ragazze.
"Suppongo non sia mai troppo presto per piangere a una festa."
Arriviamo in cucina, dove ci sono dei ragazzi, tra cui il padrone di casa, raggruppati attorno a un fusto di birra.
"Ehi, che succede?" Chiede Jess.
"Questo stupido fusto, non funziona."
"Dov'è la spina?"
"La cosa?"
"È un fusto, chiuso. Ha bisogno di una spina per far uscire la birra."
"Ve l'avevo detto che doveva pur servire a qualcosa!" Fa Kyle.
"Non c'erano istruzioni..."
Jess inizia ad armeggiare con la spina.
"Ecco fatto."
"Grazie!."
"A Jess!"
"A Jess!"

Ad un tratto vedo Dean e Lindsay.
Faccio un cenno di saluto a Lindsay con la mano.
Poi Lane mi fa cenno di raggiungerla vicino agli strumenti.
"Devi presentarci!"
"C-che cosa?" Le chiedo io, ma mi spingono tutti avanti e mi lasciano in mano un microfono.
"Ehm... salve gente! Chi vuole sentire un po' di musica?" Un boato di assenso.
"Ebbene sì: c'è qui una nuova band! La nostra band, di Stars Hollow! Non sono tutti di qui, ma fanno le prove qui, e quindi li consideriamo dei nostri. Questi sono i..." Aspetta... non so il loro nome.
Mi giro verso di loro. "Come si chiama la band?" Tutti dicono un nome diverso... così dico:
"Ecco a voi gli ehmehem." facendo finta di tossire.

Lane e i suoi compagni iniziano a suonare.
Sono davvero bravi, e alla gente piacciono.
Li guardo un po' suonare, e mi godo la vista delle persone che ballano al ritmo della loro musica.

~

"Allora, e adesso?" Mi chiede Jess.
Sarà passata un'oretta da quando Lane e gli altri hanno iniziato a suonare.
"Come sarebbe, 'adesso'?"
"Andiamo via di qui."
"Dove andiamo?"
"Ovunque."
"È presto."
"Mi annoio."
"Jess, non ce ne possiamo andare via ora."
Devo rimanere qui per Lane, almeno finché non finiscono il set di canzoni.
"Sì che possiamo."
"Il gruppo ora ritorna a suonare."
"Anche senza di noi."
"Io non me ne voglio andare. Dai, cerca di divertirti un po', mischiati con la gente."
Ma che sto dicendo? Non c'è nessuno qui che potrebbe andare d'accordo con Jess, a parte Dave.
Sembrano tutti dei festaioli.
"Non voglio parlare con nessun altro. Non mi piace nessun altro."
Le sue parole... il modo in cui le ha dette...
Mi fanno salire una voglia matta di andarmene via con lui. Di tornarcene a casa sua, a guardare un film, a leggere, a parlare, o a guardarci e baciarci per ore.
Ma La e ha bisogno di me.
Devo restare qui per lei.
"Non me ne posso andare. Devo rimanere qui per Lane, capisci?"
Lo bacio, toccandogli il viso con entrambe le mani. Ha le guance calde, ma sento dell'esitazione sulle sue labbra.
"Fai ancora il muso?"
"Ce ne andiamo appena finiscono di suonare, okay?"
"Certo, nonnino." Lo stuzzico.
Vorrei vederlo sorridere, farlo ridere.
Ma lui rimane serio.
"Rory..."
"Ce ne andremo, te lo prometto."

Vedo comparire di nuovo Dean e Lindsay.
Ho avuto modo di parlare con Dean dopo la partita di hockey, insomma gli ho detto che ha fatto davvero una buona scelta,
Lindsay è davvero graziosa.
"Ciao ragazzi." Li saluto. "Allora, Lindsay, ti è piaciuta la band di Lane?"
"Si, anche se non conosco metà delle loro canzoni."
"Non è il genere di musica che piace a te." Le dice Dean, ridendo.
"Quale musica ascolti?" Le chiedo.
"Non so... Michelle Branch, Matchbox Twenty."
Non sono proprio i cantanti che stimo ma... sento Jess dire qualcosa a bassa voce vicino a me e vedo Lindsay guardarlo, con fare interrogativo.
"Bè, piacciono anche a me... a me piace tutta la musica." Le dico, mentendo spudoratamente.
"Tu venivi a scuola nostra?" Chiede Lindsay a Jess.
"C-ci va ancora." Dico io, spostando lo sguardo da Jess a Lindsay.
"È da un po' che non ti si vede." Gli fa Dean.
"Che fai, controlli le presenze?" Sbotta Jess.
Ma che gli prende?
Forse sarebbe meglio allontanarci, non vorrei che scoppiasse un litigio.
"Vado a controllare la fila per il bagno." Mi dice Jess, a bassa voce, e si allontana.
"Non si sente molto bene." Tento di dare una spiegazione al suo comportamento.
"Mi dispiace." Mi dice Lindsay.
È sempre stata carina e gentile con me.
Dean ha fatto davvero un'ottima scelta.

Parlo ancora un po' con loro e poi mi allontano, saluto Lane e le chiedo come stia andando, dato che la festa comincia a farsi più noiosa e molti sono ubriachi.
Cerco Jess e non lo trovo.
Chiedo a qualcuno se l'abbia visto e mi dicono che è salito al piano di sopra.

Salgo al piano superiore, deserto, con il dubbio se ci sia permesso venire qui.
Trovo Jess seduto su una poltrona in una camera da letto al piano superiore.
"Ecco dov'eri."
"Ciao."
"Ti ho cercato d'ovunque."
"Mi sono stancato di restare di sotto."
"È permesso venire su?" Dico chiudendo la porta. "Kyle cercava di evitarlo."
"Ad una festa succede di tutto."
"Si è vero... ehi, ragazzo triste: che succede?" Gli dico, accarezzandogli la guancia.
"Non vedevi l'ora di venire, che succede?"
"Niente." Mi dice lui.
"Dì la verità, che c'è? Dai, dimmelo." Lui non mi risponde, ma mi bacia.
Dopo mesi che stiamo insieme, non mi sono ancora abituata ai suoi baci, mi mandano fuori di testa.
"Ti sei stancato di me, vero?"
Mi bacia ancora, più forte.
"Risposta carina." Dico ancora, sorridendo.
Ricominciamo a baciarci.
Posso sentire che mi sta baciando per evitare di
sostenere una conversazione.
Anche lui è sensibile, debole, proprio come me.
Non è quel cattivo ragazzo burbero e scontroso che vuole così tanto far credere di essere.
Ad un tratto mi sembra addirittura di sentire delle lacrime umide sulle sue guance, ma forse è solo una mia impressione.
Vorrei fermarmi, chiedergli di nuovo che cos'abbia. Chiederglielo all'infinito, finché non mi dirà la verità.
Ma non riesco a fermarmi. Lo desidero troppo.
Ci sediamo sul letto, continuando a baciarci, e presto ci stendiamo, lui sopra di me.
Inizia di nuovo a girarmi la testa.
Lo desidero così tanto, lo voglio.
Voglio fare l'amore con lui.
Voglio sentirmi un tutt'uno con lui, con la sua mente, con il suo corpo.
Lo bacio, lo bacio, e lo ribacio.
Voglio conoscere tutto di lui, ogni suo segreto, ogni suo pensiero, ogni suo dubbio, ansia, preoccupazione.
Voglio scoprire e ricordare ogni parte del suo corpo, ogni suo neo, ogni sua cicatrice...

Ma mi ricordo che siamo ad una festa, e siamo in una camera di qualcuno che non conosciamo.
Qualcuno potrebbe entrare da un momento all'altro.
Lui continua a baciarmi.
"Jess..." Gli dico.
Ma lui non mi ascolta, e questa volta sento davvero delle lacrime rigargli il volto. Ne sono sicura.
Vorrei alzarmi, parlare con lui con calma.
Parlare di tutto quello che non sta andando nella sua vita.
Vorrei che si aprisse con me, che si fidasse di me.
Ma non riesco ad alzarmi, non riesco a dire altro se non "Jess", perché lo voglio. Lo voglio fare, ma non qui, e non adesso.
"Jess, aspetta... Jess..." Cerco di reprimere ogni voglia che c'è in me di continuare quel bacio, e mi sposto di lato.
"Jess!" Lui si alza e si appoggia a un mobile lì accanto, con la testa china.
"Pensavi veramente che sarebbe successo così?"

Credo Di Amarti | Rory & JessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora