Perdonare?

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Non sento Logan dalla litigata al locale.
Ho sentito però sua sorella, che mi ha fatto sapere da parte sua che abbiamo rotto. Molto maturo, Logan. Lasciare risolvere i suoi problemi alla sorella.

Sono andata a vivere con Paris (e Doyle, visto che viene costantemente a trovarla) in un piccolo appartamento vicino al campus. Non è un granché, ma è già qualcosa.
Almeno sto lontana da lui.
Devo portare a casa delle cose e cambiarmi prima di andare all'appuntamento con lo psicologo... Avevo inizialmente deciso di andarci per parlare dei problemi (ormai risolti) con mamma, e ho pensato di parlargli anche di Jess e Logan.
Salgo i tanti piani a piedi e arrivo al nostro pianerottolo. Mi sto avviando alla porta, quando sento una voce fin troppo familiare.
"Ti ho portato il caffè, ma è freddo." Logan.
Che ci è venuto a fare qui? Non mi aveva mollata?
Non gli rispondo.
"Certo che abiti in un posto davvero elegante. L'inquilino del piano di sotto mi ha offerto di spiegarmi come si taglia una dose."
Non do' conto al suo sarcasmo.
"Ho dieci minuti per cambiarmi, poi ho un impegno."
"Se riuscirai ad aprire la porta."
"Ciao, Logan." Gli faccio, seccata, per fargli capire che se ne deve andare, e cercando di aprire questa dannata porta.
"Non puoi vivere in questa fogna."
"Non devi più interessarti di dove vivo, Logan. Mi hai mollata. Tramite tua sorella."
"Non volevo che accadesse." Certo, come no.
"Sei un vigliacco. Il signor Brigata della vita e della morte non ha il coraggio di parlare."
"Lei mi seccava, le ho detto he avevo rotto per farla stare zitta."
"Quindi non volevi?"
"No, solamente che... era troppo per me, okay?"
"È stata una lite. La gente litiga."
"Si, lo so. Ma io non voglio urlare con te in un bar. Fa troppo melodramma."
"Beh, se non sopporti il melodramma, allora non dovresti avere una relazione con me, che, tra l'altro, non hai. Quindi è tutto a posto."
"Non è così semplice."
"Certo che lo è."
Mi offre aiuto per aprire le quattro serrature della porta. Rispondo di no.
"Scommetto che l'inquilino del piano di sotto te la apre in un secondo." Ma che cavolo dice?
"È meglio che te ne vai, Logan."
"Pensavo di voler rompere, pensavo che fosse un esperimento stupido provare a fare il fidanzato. E per questo motivo ho cercato di sottrarmi, ma..."
Prendo da per terra i miei libri.
"Rory, io ti amo." Mi blocco e lo guardo. È la prima volta che pronuncia queste parole. Se me le avesse dette qualche settimana fa, sarei stata felice come una pasqua. Adesso, stranamente, non mi fanno molto effetto.
Perché doveva comportarsi in quel modo?
"Ho un appuntamento. Devo andare." Dico, chiudendo la porta dietro di me.

~

Dallo psicologo.
Mi ha chiesto subito della ragione per la quale ho litigato con mia mamma, ed è arrivato subito al fattore Yale e barca rubata.
Ho tirato in ballo Logan e sono scoppiata in lacrime. La mia vita si è finalmente risistemata.
Rimane solo Logan, da sistemare.
Non voglio tornare con lui, di questo credo di essere abbastanza sicura.
Ma non so se riuscirò a stargli lontana.
A volte mi sento attratta da lui come da una calamita.

~

Sono circa 2-3 settimane che Logan continua a farmi un sacco di regali, non portati di persona, ma fatti consegnare da corrieri e facchini.
Fiori, candele profumate, libri, persino un carrello del caffè personale, con barista incluso.
Mi dà così fastidio che cerchi di farsi perdonare con cose così superficiali. Certo, lui i soldi ce li ha, quindi perché pensare ad altri rimedi?

Salgo le scale fino al mio piano, e me lo ritrovo davanti, piazzato davanti alla porta dell'appartamento, proprio come qualche settimana fa.
"Sono venuto a portare doni." Infatti ha qualcosa in mano, una scatola bianca.
"Scusami, dovrei aprire la porta." Lui si sposta e mi mostra la scatola, con dentro tante ciambelle. Io mi volto verso la porta e comincio ad aprire in ordine le varie serrature.
"Non puoi dire di no, è biologicamente impossibile."
"Ah, si?" Guardo per un attimo le ciambelle. "No."
"Il carrello del caffè?"
"Credi che abbia voglia di chiacchierare con te?"
"Volevo solo saperlo."
"Si, è venuto. Come i fiori, i libri, le candele, la frutta... dimmi, qual è il prossimo regalo della lista? Una banda con gli ottoni? O un pappagallo che dice 'mi dispiace'? Devi andartene, Logan."
"Aspetta." Tira fuori una busta.
"Che cos'è, una raccolta di citazioni?"
"Una lettera di tua madre." Ma che sta dicendo?
"Stai scherzando?"
"Controlla la calligrafia. E il tipo di carta da lettera." Guardo la busta. Ha lo stampo del Dragonfly Inn.
"Allora, restiamo sul pianerottolo?" Devo farlo entrare. Ha una lettera di mia mamma in mano. Apro la porta dell'appartamento e ci entro, con Logan alle mie spalle.
"Sono andato a trovarla alla locanda... abbiamo parlato un po'. È stato umiliante. Mi ha detto di aspettare ed è tornata indietro con questa, da dare a te."
"Che cosa dice?"
"Mi ha esplicitamente raccomandato di non leggerla. Ha anche firmato il sigillo."
"Non hai idea di che cosa dica?"
"No."

Apro la lettera e comincio a leggere.
Sorrido.

Credo Di Amarti | Rory & JessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora