Gli scherzi di Jess

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Devo vedermi con Dean, ma è in ritardo già di venti minuti. Aspetto ancora 10 minuti, se non arriva, lo vado a cercare.
Potrebbe essere ancora da Doosie's, forse Taylor l'ha obbligato a fare qualche lavoretto in più... succede spesso, ultimamente.

Continua a non farsi vedere.
Decido di andare verso il supermercato.
Trovo una folla davanti all'entrata, tutti concentrati e spaventati da qualcosa.
Cerco di avvicinarmi, e vedo Dean.
"Che cos'è successo?" Gli chiedo, senza riuscire a vedere la cosa che attirava l'attenzione di tutti.
"Sembra che ci sia stato un omicidio... ma, da queste parti? Secondo me è solo uno scherzo da parte di un idiota, ma Taylor non mi vuole dare ascolto."
Mi avvicino e sul marciapiede vedo una sagoma fatta con il gesso, circondata da un nastro della polizia. Un agente cerca di rassicurare Taylor dicendogli che si tratta sicuramente di uno stupido scherzo di qualcuno.
Vorrei proprio sapere chi è l'idiota che ha messo su questo teatrino.
Mi volto, e vedo Jess, appoggiato a un lampione, dall'altra parte della strada.
Mi guarda, e mi sorride, quasi impercettibilmente.
Poi se ne va, scuotendo la testa e sorridendo.
Ora chi è stato.

Non appena la folla si disperde, Dean comincia a pulire il marciapiede per far scomparire la sagoma.
"Mi toccherà stare qui per un bel po', è meglio se vai a casa, ci vediamo domani."
"Okay, a domani." Lo saluto baciandolo.

~

Sto andando da Dean.
Spero abbia finito di pulire il marciapiede. È un giorno intero che lavora su quella dannata sagoma. Tutta colpa di Jess.
Se lo vedo, potrei...

"Ciao, Dean."
"Ehi, devo andare un attimo dentro." Dice, riferendosi al supermarket.
"Ma è il tuo giorno libero. Dopo aver pulito la sagoma, dovresti essere libero."
"Devo ritirare la paga. Se non la prendo entro le 16:00 Taylor la mette in una cassaforte con una specie di timer. Quando mi lamento mi fa la predica su come bisogni ritirare subito gli assegni e portarli in banca. E poi mi fa male la testa a suon di annuire, anche se non lo ascolto."
"Vai, vai tranquillo. Ti aspetto qua fuori."
"Ci vorrà un attimo."
Dean è entrato da neanche 10 secondi quando sento qualcuno dire: "Sei sicura di startene qui tutta sola? Ho sentito che è un angolo pericoloso."
Jess.
"Sto bene." Taglio corto.
"Oggi sei taciturna."
"Abbastanza."
"Uhm, ti ho offesa in qualche modo?"
"No."
"Bene."
"Ma non fare la stessa domanda a Luke." Dico.
"Cosa intendi?"
"Hai messo l'intera città contro di lui."
"Veramente? E come avrei fatto?"
"Lo sai."
"Temo di non conoscere bene le regole di questa città, quindi potresti riferirti a molte cose: gettare a terra le cartine delle gomme da masticare, passeggiare a braccetto con un membro del sesso opposto di domenic-"
Mi sposto leggermente, e gli indico la sagoma di gesso che sta proprio sotto i nostri piedi.
"Ah... e quindi?"
"Sei stato tu a farla. Lo sa tutta la città. Hanno fatto anche una riunione."
"Sei andata davvero a quella bizzarra riunione di città?" Mi fa, sorridendo. "Sono cose alla Il buio oltre la siepe."
"Si, ci sono andata. E anche Luke. E quando è arrivato, aveva tutti contro. Vogliono tutti che tu te ne vada."
"Wow, che peccato."
"E lui era lì ad urlare a tutti, a difenderti, e a ripagare Taylor per le sue perdite dovute alle sue lattughe-"
"Le sue cosa?"
"E ora Luke è un paria ed è tutta colpa tua."
Lo guardo, ma non sembra minimamente interessato o scosso da quello che sto dicendo.
"Che shock, non ti interessa niente di tutto questo."
"Non ho detto questo."
"Vai. Sono stanca di parlare con te."
"Okay." Comincia ad andare via.
Mi volto ancora una volta verso di lui e gli urlo: "Non ti frega niente di Luke e dei suoi sentimenti!"
"Vuoi un secondo round, eh?" Si riavvicina.
"Lui prende sempre le tue difese, e tutto ciò che tu fai è rendergli la vita più difficile. Immagino sia quello che si deve fare quando provi ad essere Holden Caulfield, ma io penso che faccia schifo. Luke ha fatto molte cose per me e mia mamma, e non mi piace che lo attacchino." Dico, tutto d'un fiato. "Bene, fine secondo round."
Mi volto verso l'entrata del market, con le braccia conserte e lo sguardo arrabbiato.
"Non sapevo fossero stati così duri con lui."
"Strano, non ho mai pensato fossi tonto. Colpa mia."
"Okay, ho capito. Davvero, ho capito."
Guardiamo entrambi la sagoma.
"Però... non l'hai trovato nemmeno un pochettino divertente?"
Cerco di non sorridere. "Non è questo il punto."
"Ah, sì, l'hai trovato divertente."

Dean esce dal supermercato.
"Oh, ehi." Fa perplesso, vedendo Jess.
"Uhm, Dean, credo che voi due non vi siate ancora conosciuti. Lui è Jess. Jess, questo è Dean."
"Il tuo ragazzo?"
"Certo."
"Scusa, non l'avevi detto." Suppongo l'abbia detto per infastidire Dean. Lo guarda.
"Come va?" Chiede Jess.
"Bene. Bene." Risponde Dean.
"Okay, ci vediamo in giro." Dico.
"Sembra che capiti spesso, no?" Ci guarda entrambi, con un sorrisetto che non mi piace affatto.
Si volta, e se ne va, così com'è arrivato.

"Così, quello è il nipote di Luke eh?"
"Si, viene da New York, da quel che so la madre l'ha spedito qui perché 'non lo riesce a gestire', quindi Luke si occupa di lui e intanto Jess lo aiuta in caffetteria."
"Non mi piace affatto."
"Nemmeno lo conosci!"
"Beh se è per questo, nemmeno tu, vero?"
Mi chiede, perplesso.
"L'ho visto un paio di volte, cose da niente. Si diverte a infastidire la gente. Lo fa soprattutto con Luke, ma penso lo faccia senza cattiveria."
Ripenso alla sera del ballo delle debuttanti, quando Jess si è vestito esattamente come Luke per prenderlo in giro: jeans, camicia a quadri, cappello con visiera al contrario. È seguita una bella scenetta tra lui e Luke, che l'ha mandato in camera a cambiarsi.
Jess mi ha fatto sorridere, e se n'è accorto.
Ripenso a un'altra scenetta simile, in cui Luke ha mandato Jess a cambiarsi la maglia dei Metallica.
"Continua a non piacermi." Risponde lui.

Credo Di Amarti | Rory & JessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora