Lei è Katy Aaron.
~~~~
[capitolo modificato]
..."Non ti amerà mai e poi mai nessuno"...
Sento il cuore pulsare velocemente come se volesse uscire fuori dalla mia gabbia toracica, il sudore sgocciola dalla mia fronte e si mischia alle lacrime che continuano a scendere dai miei occhi.
Mi mordo il labbro inferiore cercando di tranquillizzarmi mentre con le mani stringo forte il lenzuolo, mi aggrappo ad esse, dalle tapparelle entra solo un filo di luce segno che ancora è mattino presto.
Resto pietrificata qualche altro minuto per confermare che sono nella mia stanza e sono sveglia, non sto più dormendo, lo so, lo sto concretizzando.
Dopo che anche la testa ha smesso di pulsare mi sporgo leggermente per prendere il cellulare dal mobile, lo stacco dal cavetto della presa e controlla l'ora.
Sono le sei e trenta due, ho dormito qualche ora in più del solito, dovrei sentirmi più leggera dopo la notte ma in realtà mi sento esausta.
Mi alzo sbadigliando e sentendo dei brividi di freddo prendo una coperta e l'avvolgo intorno al mio corpo.
Mi metto delle pantofole e mi dirigo in cucina, la stanza è anch'essa al buio ma non mi lascio intimorire.
"Perché alla gente il buio crea paranoie e a te invece non scompone per nulla?" mi chiede il mio subconscio, quella maledetta che ormai accompagna i miei pensieri, interrottamente.
"Perché oramai ci sono dentro" le rispondo.Sono molto golosa di prima mattina ma non credo che ci sia essere umano che a quest'ora abbia fame.
Mentre continuo a trascinarmi mi butto sul divano e cerco di accendere la tv. La voce di un reporter al telegiornale si espande nella stanza e ascoltando la notizia riprendo a innervosirmi ancora di più.
"Donna a quarantacinque anni, picchiata e violentata dal suo ex-marito. Non si hanno ancora notizie del suo corpo."
Velocemente cambio canale e cerco di non pensarci ma io dico è normale?.
Come si permettono a picchiare una donna e poi ucciderla?. Cosa ci provano nel farla soffrire.? Con che coraggio lo fanno e addirittura nascondono i loro cadaveri?.
La società sta prendendo delle brutte pieghe e si vedono in giro cose ormai sempre più sconvolgenti, di questo passo non so davvero a cosa andremo in contro.
Respingo di dosso questi pensieri troppo forti, con l'ora e il mio morale non andrò molto lontano.
Mi dirigo in bagno e senza guardarmi mi spoglio, ignoro ancora i brividi di freddo e mi butto in doccia dove le goccioline dell'acqua calda scorrono sul mio corpo teso.
I ricordi sono l'unica cosa che non andranno mai via.
Quella scena vissuta continua a tormentarmi ed è sempre presente nei miei pensieri e nei miei incubi.
Crollo di nuovo rannicchiata a terra, fragile e debole, piangendo finché non né ho più la forza.
"Mi manchi, mi ma-nchi, perché?" sussurro mentre scalcio e cerco di prendere a pugni l'aria invano. L'acqua continua a scendere scavando dentro di me e io mi precipito nel mio mondo della sofferenza, dei rimpianti e dei sensi di colpa.
Sono grata che vivo finalmente da sola perché se qualcuno mi vedesse in questo momento mi prenderebbe per pazza.
Loro non sanno quello che provo, non hanno un dolore che li lacera dentro lo stomaco, non sono soli, non hanno neanche il dubbio se finirla lì o no la loro vita.
STAI LEGGENDO
Il velo del dolore
RomanceCharlotte è una ragazza timida, gentilissima sempre verso tutti e responsabile a tal punto da negarsi qualcosa pur di fare felice i suoi genitori e chi le sta intorno. Quando viene a mancare il suo migliore amico il suo cuore si spezza, il mondo le...