Capitolo 61

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"Pronto?"
"Sto progettando di fuggire da casa mia come faccio a raggiungere la cabina lì in montagna.?"
Katy scoppia a ridere ma nello stesso tempo sono sicura che scuoti la testa.
"Oddio ma Charlotte né sei proprio sicura? Non devi metterti nei casini con i tuoi."
Riprende a ridere e io mi tranquillizzo quel poco che mi concedo, metto l'ultima felpa che trovo dentro la borsa da viaggio e chiudo la cerniera.

"Quando parte il treno che porta vicino la baita.?"
"Se fai presto tra meno di due ore, mi sembra che sia anche l'ultimo."
"Oh cazzo, devo sbrigarmi, cosa devo portare che possa servirmi.?"
"Se vuoi porta una bottiglia di vino, qui i ragazzi hanno già consumato metà cantina di Deniel."
Rifletto e annuisco "papà ha una collezione di vini pregiati prenderò qualche bottiglia."
"Oh cazzo" ripete stavolta lei "stavo scherzando è già tanto che stai progettando una fuga da casa tua nel periodo di natale per di più non fregare bottiglie al tuo babbo."
"Nemmeno se ne accorgerà."
"Avviso i ragazzi che fra qualche ore sarai qui?."
"No no faccio una piccola sorpresa, appena arrivo alla fermata più vicina ti avviso."
"Si ti mando il luogo appena stacchiamo la chiamata, siamo circondati interamente da alberi."
"Katy è tipo luogo da film horror?"
"No tesoro, spero di no e Charlotte cavolo, devi farmi un'altro favore gigantesco."

Indosso il giubbotto, lascio in camera un post-scrittum in cui avviso che vado e che non devono preoccuparsi e apro leggermente la porta.
Mia madre è sotto la doccia e mio padre dorme accovacciato al divano.
Esco dall'uscita secondaria e subito mi arriva sul cellulare la posizione da parte di Katy, sgattaiolo fuori e mando un saluto alle telecamere di sorveglianza poste nel parcheggio.
Mia madre mi ammazza appena le guarda.
Comincio a correre e spero che questa pazzia sia sensata, spero solo di fare in tempo.

Un'ora e mezza dopo sono infreddolita e ho le punta delle mani viola, faccio passi veloci e decisi e non manca poi così tanto alla baita.
Le condizioni meteorologiche stanno peggiorando, ci manca solo che nevichi.
A metà strada intravedo John con un cappello enorme venirmi incontro, afferra il mio borsone e mi tira da un braccio.
"Gli angeli e San Giorgio, sembri un cadavere Charlotte, sei bianchissima, facciamo veloce così ti metti davanti al camino."
"John ma grazie, non mi sono persa e non so nemmeno come ho fatto, io mi preoccuperei dopo che sto congelando."
"E poi il borsone pesa più di te, cosa diavolo hai messo dentro.?"
"Sorpresa?" dico incurvando le spalle.
"Sei terribile piccola Charlotte"
Mentre sta per aprire il portone in legno John si ferma.
"È bello che sei qui con noi, ci divertiremo."


MIKE POV'S

Nel frattempo...

"Chi vuole giocare a biliardo ragazzi, siete noiosi, avete le palle idioti?. Alzate quei culi mosci e giochiamo, vi sto sfidando.!"
Deniel finalmente si alza e solleva le mani a mo' di arresa.
"Gioco, gioco per carità basta che smetti di dare cazzotti al tavolo."
Wild fa attrettando e si tocca il sedere preoccupato.
"Mike ma io non ho il culo moscio."
Oh mio Dio.
Sui divanetti non troppo lontani sono sedute alcune ragazze, tra cui Fenice e una sua cugina e due amiche di Lucy che fra poche ore dovrebbero andar via visto che avevano in programma di passare qui solo Natale, in un angolo da solo c'è Sam che dorme e gli altri credo siano sparsi in altre stanze.
Mentre giochiamo mi giro di sfuggita quando penso di udire una voce che riconoscerei tra tante, ma elimino l'ipotesi, non è possibile.
Quando termino la mia birra e constato che non c'è né più sul tavolo vado a cercarle.
"Prendo la cassa di birre dallo sgabuzzino, quelle del frigo le abbiamo finite tutte, non barate scimmie."
Loro si lamentano e io mi allontano sbuffando.
Entro nella stanza dove alloggio da giorni e sbuffo nuovamente quando la cugina di Fenice che non ricordo nemmeno il nome, è ancora là con i vestiti sparsi ovunque.

Il velo del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora