Capitolo 15

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[Capitolo modificato]

Mi chiudo la porta alle spalle e scendo i pochi gradini, faccio un cenno di saluto al signor Stiv che è occupato a leggere dei fogli e metto le chiavi dentro la tasca.

C'è abbastanza fresco e sono soddisfatta di aver messo il giubbotto pesante, porto lo sguardo al cielo e il tempo è molto nuvoloso speriamo non piova, un brutto presentimento però si diffonde nel mio stomaco, ritorno a casa?.

Mi avvicino al bar e ad un incrocio un ragazzo per poco non mi finisce addosso con la sua moto.

"Ma che modi" sbotto irritata ma nello stesso momento spaventata. Che gente che c'è.

Spingo la porta del bar è noto che c'è la stessa cameriera di qualche mattino prima che avevo conosciuto.

"Hai cominciato ad ambientarti?" dice mentre toglie gentilmente i fazzoletti di altri clienti poggiati sul tavolo.

"Le devo dire la verità ho già conosciuto qualcuno."

Lei annuisce e mi sorride. "Non darmi del lei, mi fai sentire vecchia, chiamami Paola."

"Oh si, certo. Io sono Charlotte."

"Solita cioccolata?" mi chiede in seguito.

"Aspetto appunto un'amica ma appena arriva sicuramente ordinerò quella visto il freddo ché c'è."

Lei annuisce e mi sorride è così solare questa donna. Si allontana per prendere gli altri ordini e la porta si apre provocando dei rumori.

Per mia sfortuna entrano le stesse ragazze dell'altra volta e sul loro volto si dipinge un sorrisino, si avvicinano nella mia direzione e quando sono sicura che si fermino per dirmi qualcosa mi superano e si siedono dietro di me.

Dalla mia bocca esce un sospiro di sollievo e non posso che nuovamente ascoltare la loro conversazione, sembra quasi che lo facciano di proposito.

"Perché non vi mettete insieme?" gli dice una sua amica alla ragazza dai capelli rossi.

"Non so come convincerlo è così testardo. Sono sicura che non sono l'unica ragazza con cui va a letto" risponde stavolta la ragazza in questione, la solita biondina che lancia sguardi assassini.

Un'espressione di disgusto si diffonde sul mio viso e non posso che essere felice di non trovarmi al suo posto.

"Sarà mio al qualsiasi costo, Wood si metterà con me."

Vorrei dirle che tutta questa convinzione le potrebbe giovare e di conseguenza potrebbe rimanerci davvero male ma non parlo, il cognome non mi è nuovo, se non sbaglio lo hanno pronunciato anche una settimana fa, avrà una fissa per quel ragazzo.

Dopo almeno dieci minuti Katy entra dalla porta e le faccio un piccolo cenno con le mani, dopo avermi inquadrato si avvicina alla proprietaria del bar e la saluta raccontandogli qualcosa.

Prima di sedersi al suo posto si sporge verso di me e mi abbraccia, come sempre resto immobile.

"Ogni volta resti pietrificata stai tranquilla è solo un abbraccio."

Chissà se sapesse tutto.

"Ovviamente mi hai già perdonata vero?" ridacchia lei togliendosi la sciarpa e il cappello di dosso.

"Si, perdono il tuo ritardo anche questa volta."

Ordiniamo e cominciamo a chiacchierare tra di noi.

Il velo del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora