Capitolo 65

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Cerco di riprendermi e faccio un lungo sospiro.
Apro un occhio, respiro e lo richiudo spaventata, sussurro di potercela fare... i miei occhi adesso saettano ovunque alberi, alberi, tanti alberi attorno a me e neve, neve ovunque.
C'è buio, parecchio buio ma continuo a guardarmi attorno in cerca di qualcosa.
Mi sento disorientata, sola, in un posto che non conosco.
"Mike?" sussurro con voce tremante, il freddo mi fa rabbrividire la pelle e tossisco.
"Hai lanciato la bottiglia in aria mi hai fatto cagare sotto" dice sta volta lui con tono sconvolto lì sopra al tetto.
La sua voce è appena udibile ma sono contenta che sia vivo.
Punto nuovamente lo sguardo a lui e porto le mie mani ai capelli.
"Sto impazzendo, sto impazzendo di sicuro."
Dalla paura devo aver lanciato la bottiglia in aria ecco spiegato il rumore che ho sentito.
Sospiro di nuovo e comincio a fare dei piccoli passi per rientrare in casa la neve si attacca alle mie scarpe, ho difficoltà con i tacchi a camminare, spingo con forza ogni gamba e ascolto il suono del vento.
"Riesci a salire qui sopra?" sento urlarmi mentre continuo a sparire dalla sua visuale, sospiro per la terza volta e mi chiudo la porta alle spalle.
All'interno tutti ballano e mi sembrano contenti. Deniel quando mi vede rientrare viene verso di me e mi fa fare un giretto su me stessa ridendo armoniosamente.
"Non fa freddo fuori Charlotte?" annuisco e ho ancora la pelle raggrinzita e i denti che sbattono dal freddo.
"Vai a riscaldati vicino il camino."
Non riesco nemmeno a parlare, strascino le gambe addolenzite e fredde e nei capelli ho ancora qualche fiocchetto di neve.
Nuovamente qualcuno mi distrae afferrandomi i fianchi ma con poca eleganza le scanzo senza nemmeno controllare chi sia.
Katty urla parole a caso e sento i loro respiri stanchi mentre continuano a saltare e a scatenarsi augurandosi un buon anno.
Pochi minuti dopo invece di restare davanti al camino comincio a chiedermi come possa arrivare sul tetto.
Ripercorro tutti i gradini che avevo già fatto con Deniel e continuo a ispezionare le stanze per trovare la scala che mi porterà sul tetto.
In mano mi ritrovo un'altra bottiglia di vino e credo veramente che stanotte mi ubriacherò così da poter mettere a freno la mia mente.
Apro con forza una porta e mi ritrovo in un sgabuzzino con un'anta sul tetto aperta.
"Mike?"
"Piccola sono qua sopra."

Levo le scarpe lasciandole in un angolo e scolo un'altro po' di vino.
Salgo sulla scala e con una sua mano e tanta forza di volontà mi ritrovo sul tetto a qualche centimetro dal viso di Mike.
"Io.. Io ho portato altro da bere."
Annuisce e nuovamente ci ritroviamo in silenzio, basta ora o mai più.
"Mike io ti penso sempre. Sei come un pensiero fisso per me. Booom boom sempre tu in testa."
Mi alzo e comincio a camminare sul cornicione con le braccia aperte.
Ruoto gli indici attorno alla nuca come se stessi ascoltando una canzone e lui strabuza gli occhi.
"È no fermo!" gli ordino con un dito quando sta per alzarsi "stavo dicendo boom boom la mia testa quando ti pensa, tac tac il mio cuore quando ti vedo, hai presente il rumore di una cascata d'acqua.?"
Annuisce disorientato.

"È quello che mi succede dentro le mutande ogni volta che mi sfiori."
Deglutisce a fatica e la sua bocca forma una O.
"È faccio tanto la saggia ma chi se n'è fotte di essere giusti, io non voglio essere giusta.
Io sono Charlotte una qualsiasi Charlotte e tu sei Mike è cazzo non sei un qualsiasi Mike.
E sono stufa, stanca cazzo di sbagliare sempre con te.
Io sono pazza di te... Sono pazza. " Scoppio a ridere "e no, non mi importa che domani non mi parlerai, che starai una settimana nascosto e non ti farai vedere, non mi importa se non risponderai più alle mie chiamate notturne.
Sono stanca Mike di fingere capisci.?"

Lui sorseggia il mio vino ascoltandomi e io lo prendo per un invito a continuare.
"Io non voglio il fuoco di paglia, io voglio il fuoco vivo, quello che arde e in pochi secondi distrugge tutto.
Io voglio giocarmi tutto fino all'ultima goccia di sangue che ho dentro il corpo, voglio sperimentare, scottarmi.
Io voglio te Wood in questa miserabile e penosa vita!.
Sono stanca di avere Derek in testa e commiserarmi ogni fottuto istante della mia giornata. Perché è morto e io devo farmene una ragione capisci?.
Non vuoi una relazione? Non vuoi dire ai tuoi amici che hai questa cosa con me.?
Gioca, gioca con me o almeno continua a farlo.
Continua a prenderti gioco di me, continua ad illudermi, continua a ferirmi perché Mike non mi sono mai sentita più viva di così."
Scoppio a ridere e apro le braccia davanti al suo viso.
" È vuoi scoparmi?. Sono qui.
Non mi importa più trovare il momento giusto perché oggi sono qui, domani non potrei esserci. E se devo perderti voglio farlo con la consapevolezza di aver avuto il tuo sguardo addosso, il tuo profumo sulla pelle e le tue labbra ovunque.
È no, non mi pento di nessuna cosa abbia appena detto perché se devo essere sincera con te come non lo sono mai stata è devo scolarmi tre bottiglie di vino, farò fallire tutte le cantine del paese.
Quindi adesso non mi importa nemmeno la tua risposta, voglio scordarmi di questa giornata e sentirti qui."
Mi tocco l'orecchio e chiudo gli occhi
"voglio sentirti qui, voglio sentirmi finalmente viva."

"Fa freddo ci conviene scendere di sotto."
Guardo delusa Mike e dopo tanto, pensavo che dopo avergli aperto il mio cuore qualcosa sarebbe cambiato.

" Cosa.? Dopo tutto quello che ti ho appena detto non hai nulla da rispondere? Mike cazzo. Mi devi una risposta, me la devi."
Afferro la sua spalla e lo faccio voltare di colpo, i suoi occhi sono rossi e non ci metto molto a fare unire le nostre labbra.
Sposto una sua mano sul mio sedere e una sul mio seno e mordo forte il suo labbro.
Lui emette un suono aggressivo ma non si tira indietro e mi fa piegare la schiena all'indietro.
"Sai bambolina?" mi lecca lentamente la parte bassa del collo e io chiudo gli occhi "stasera sei veramente una bomba. Ste gambe lunghe che mi fanno impazzire e il tuo seno, che cavoli, non lasciano fiato, sembri na dea."
Annaspo lentamente e continuo a desiderarlo sempre di più.
"Queste labbra che mi fanno pensare solo ad una cosa" sussurra mentre con il pollice me le disegna " e questi occhi che ogni volta che li sbatti me lo fanno diventare sempre duro, ma sai cosa non va bene.?
Io nego con la testa e lui mi rimette in piedi.
"Non va bene che dici di essere sincera con me ma adesso non lo sei, sarai te stessa quando non sarai ubriaca, pallida, timida e ad ogni mio tocco prenderai fuoco, non così adesso fuori di te, che mi lusingi a scoparti per poterti sentire viva.
Sai cosa ti farà sentire viva.? Buttarti il passato alle tue spalle e per questo una scopata non ti aiuterà mia bella Charlotte.
E non che non mi piacerebbe averti perché lo desidero tanto ma capisco che adesso non è il momento adatto."
Mi abbraccia forte e per la prima volta in cui lo conosco lo sento più vicino che mai.
"Non devi avere paura dell'abbandono perché non sei così. Rifletti su quello che mi hai appena detto. Davvero pensi che giocare con te possa aiutarti a sentirti viva perché per me è solo una scusa."
Lo spingo lontano da me e cerco di formulare qualcosa di sensato.
"Se l'ho detto vuol dire che lo penso non credi.?"
"Assolutamente sono d'accordo ma non su tutto almeno. Adesso ti va di scendere di sotto, cercare di divertirci un po' e cercare di far finta che andrà tutto bene.?"
"Si Mike ci provo."
"Dammi la mano."
Scendiamo dalla scala e mi riprende la mano, mi fa la linguaccia e io arrossisco.
"Scusa se prima ho fatto finita di non guardarti, sei bellissima. La ragazza più bella che abbia mai visto."

"Ti hanno già richiamato i tuoi?" prosegue poco dopo, nego con il viso e mi ricordo di mandargli un messaggio domattina con gli auguri.
"No o almeno non ancora. Probabilmente sul mattino riceverò la mia dose di rimproveri.
Ascolta Mike... Per la frase che hai sentito prima con Fenice. L'ho detto solo perché so che non vuoi far sapere di noi.. Non avrei motivo di dire che non due non siamo nulla."
Lui annuisce e si scompina i capelli lo so sussurra.
Scoppiamo a ridere per l'assurdità della situazione e quando giriamo l'angolo, Sam si volta di scatto, fa cadere sul pavimento un piccolo acquario con due pesci all'interno e rimane con le braccia in aria.
Io e Mike abbiamo ancora le mani unite e di colpo la tolgo, mi piego per terra per cercare di salvare i pesciolini e rivolgo lo sguardo a lui.
"Sam, Sam dobbiamo metterli in acqua. Sam ascoltami."
Lui continua a far settare lo sguardo incredulo da me e Mike e quando Mike sta per dire la sua, tutto succede così rapidamente e io che mi stavo preoccupando da morire per i pesci mi alzo e urlo quando Mike scatta per terra con Sam addosso che lo riempie di pugni.

"No, Sam fermati, SAM-"

"Cazzo. Che buon anno sia. "

Dice infine Mike sottovoce sbattendo la testa sul pavimento.

Il velo del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora