Capitolo 29

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Speravo che la giornata si concludesse al meglio infondo mi stavo divertendo e mi sentivo anche spensierata ma nel momento stesso che l'ho sperato si è infranto.

Mike è lì a poca distanza da me.

Con i suoi capelli ordinati e neri come la pece, i suoi occhi azzurri chiari che fai fatica a guardarli e il suo abbigliamento ormai abituario.

Sta lì impalato e sembra perso nel vuoto mentre il ragazzo che riconosco sia Deniel, cerca di comunicargli qualcosa.

Le solite mani dentro le tasche e il pollice lasciato fuori, dice qualche parola prima di spostare lo sguardo e distrarsi. Osserva ogni centimetro di quel posto finché non sente i miei occhi addosso e mi guarda, con una semplice occhiata mi scannerizza tutta e non posso che abbassare lo sguardo. Quando lo rialzo ci fissiamo per qualche altro secondo per poi passare a guardare Katy e non rivolgermi nessun'altra attenzione.

Sbuffo irritata ma allo stesso tempo nervosa.

Le mani continuano a non starmi ferme e questo è dovuto a lui.

Perché deve farmi quest'effetto?.

Dall'altro canto la mia amica è già accanto a loro mentre io sono ancora impalata al centro di un corridoio.
Così mi avvio anch'io senza chance e quando sono con loro nessuno mi rivolge la parola. Passa un po' di tempo fra il discorso che John è a lavoro e Sam che sta arrivando.
Così annoiata prendo il cellulare e smanetto qualche tasto.
Dopo qualche secondo, dietro di me sento una strana presenza e quando parla poi ne sono sicura.

"Ragazzina" Tuona.

Sollevo il viso e lui si pone a qualche centimetro dal mio.

"Ehi-i" dico stranita. Indietreggio qualche passo ma lui non sembra offendersi.
"Stai fingendo di messaggiare?" mi chiede convinto.

"Cosa?. nono" esclamo velocemente e dal suo mezzo sorriso so già che non mi crede. "Può darsi" sussurro.

"L'ho faccio anch'io" dice duro.

Lo guardo male ma poi specifica "fare finta di essere interessato a qualcosa per non farsi rivolgere la parola."

Dalla mia bocca esce solo un piccolo "ohw" che si trasforma in un perché non vuole che la gente gli parli? ma tutto ciò viene accompagnato dal rumore dei suoi passi mentre si allontana e ritorna al suo posto.

Perché mi ha chiesto quella cosa e poi si è allontanato di nuovo che senso ha?.

Non sono una ragazza che riesce a intrattenne bene la gente ma avere una conversazione con Deniel è proprio impossibile e poi è l'unico che mi chiama così. Ragazzina, quasi fosse un dispreggiativo.

Alzo lo sguardo e divento rossa quando sia gli occhi di Mike che di Katy sono su di me.

"Mm..cosa?"

La mora mi fa uno dei suoi soliti occhiolini ormai sono abituata a riceverli ma la reazione di Mike mi sorprende.

Guarda male sia me che Deniel e senza dire nulla va via.

Tutti ci guardiamo confusi e la domanda mi sorge spontanea.
"Che ho fatto?."

Il resto del pomeriggio passa velocemente tra le battute di Katy e le divertenti storie di Sam.
Siamo andati via da quel centro commerciale e Deniel ha inseguito Mike senza fare un cenno di saluto, sono abituata ai modi strani di questi due ragazzi.

Abbiamo girato un po' per le vie e ho fatto la conoscenza di qualche altro posto e qualche centro in più.

Un cellulare suona e come previsto è quello della mia amica, sta secondi in silenzio e poi esulta.

Il velo del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora