Capitolo 33

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Lui è Deniel Jones.

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Che figuraccia perché non né combino mai una buona?.

"Ragazzina, mi stai seguendo?" mi chiede con un sorrisino divertito. È inutile mentire sà che lo stavo facendo.

"Si" dico senza pensarci due volte. "Sei andato via senza dire neanche una parola...mi è solo sembrato strano."

"È questo ti dà il diritto di seguirmi?" prosegue.

"No no è che in questo posto non conosco molti. Katy è con il suo ragazzo e volevo provare a parlare con qualcun'altro."

"È perché mai io?"

"Non so magari riesco un po' a conoscerti" sussurro imbarazzata.

"Non mi conosci e non ci riuscirai mai" ringhia a bassa voce. "La gente non può sapere sempre tutto di tutti."

Un mistero si avvolge attorno a questo ragazzo è la curiosità ha il sopravvento.

"Potresti spiegarti meglio" provo a ribattere ma mi interrompe subito.

"Ti hanno mai detto che parli troppo?. Sta zitta ogni tanto."

Presa in contropiede dalla sua frase resto in silenzio ma non nego di esserci rimasta di sasso.

Mi prendo due minuti per guardarlo bene e solo ora noto quanto è bello fisicamente.

Indossa dei pantaloni neri a bassa vita da dove si intravedono benissimo dei boxer, porta una maglietta bianca semplice che aderisce molto bene ai suoi addominali e un giubbottino. Quando alzo lo sguardo e lo guardo bene in viso mi accorgo che le sue labbra sono perfette e il suo sguardo strazia. Quel giorno al bar ero sicura che i suoi occhi erano di color verde ma adesso sono sulla sfumatura dell'azzurro.

Se non fosse per il suo carattere così scontroso lo definirei il ragazzo più bello che abbia visto. Quasi più di Mike.

"Ti piace quello che vedi?."

"Io- mhh...cioè, fai il modello per caso?" dico cercando di uscire da questa situazione imbarazzante.

"Potrebbe" dice soltanto. Perché devo tirargli le parole dalla bocca. Si ho capito che è un ragazzo molto chiuso ma potrebbe pronunciare qualche parola in più.

"Oh! Bello" dico, cosa dovrei aggiungere?. Mi sà che non ha molta voglia di parlare con me.

Sicuramente è passato qualche minuti e nessuno si è smosso di un centimetro. Lui sull' uscio della porta appoggiato allo stipite della porta e io davanti piccola e imbambolata.

Mentre la musica e il chiasso continuano a circondarci.

"Vuoi che vada via?" sussurro qualche secondo dopo guardandolo negli occhi.

Io sono venuta a questa festa solo per chiarire con Mike ma ancora non l'ho visto. Che devo fare?.

Non ottengo una sua risposta ma si sposta leggermente e mi lascia un po' di spazio per entrare nella camera.

Stranamente non ho paura a stare da sola con lui è vero non so chi sia ma non penso sia un cattivo ragazzo. Per lo più non ha quello sguardo da chi ha appena catturato una preda.

Mi sembra solo triste e malinconico.

Mi siedo sul letto in attesa di qualcosa e noto che chiude la porta a chiave, forse credo di guardarlo torto perché subito chiarisce.

Il velo del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora